PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Rinuncia ad uno dei capi di domanda originariamente proposti in sede di memoria di replica nel giudizio d’appello e questione di giurisdizione

Cass., Sez. Un., 7 febbraio 2024, n. 3453 Pres. D’Ascola – Rel. Nazzicone Procedimento civile – Appello – Comparse conclusionali e memorie di replica – Rinuncia ad una delle domande originariamente proposte – Ammissibilità – Effetti sulla giurisdizione (c.p.c. artt. 5, 190; Reg. (CE) n. 6/2002 artt. 81, 82; Reg. (UE) n. 1215/2012 art. 7) [1] La rinuncia ad uno dei capi di domanda originariamente proposti può intervenire anche in sede di comparsa conclusionale o memoria di replica, così in primo grado come in appello, e non le è d’ostacolo il fatto che la conseguente ridefinizione del thema decidendum possa influenzare la questione di giurisdizione, dovendosi riconoscere al giudice il potere di rimettere la causa sul ruolo al fine di…

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La Suprema Corte conferma che il “giusto prezzo” di cui all’art. 586 c.p.c. non può essere legato a valori di mercato

Cassazione civile, Sez. III, ord. 12 febbraio 2024, n. 3887, Pres. Rubino, Est. Rossi Esecuzione forzata – espropriazione immobiliare – aggiudicazione – giusto prezzo (Cod. Proc. Civ. Art. 586 – art. 108 L.F.) [I] “Il ‘giusto prezzo’ cui fa riferimento l’art. 586 cod. proc. civ. è un concetto non economico, correlato cioè al valore venale o al miglior risultato di collocazione dell’immobile conseguibile in base ai parametri di mercato, bensì giuridico: esso designa l’esito ottenuto da una sequenza procedimentale della fase liquidatoria svolta in maniera conforme alle regole che la presidiano, ovvero in assenza di fattori devianti o interferenze illegittime incidenti sulla formazione del prezzo” (massima redazionale) [II] “Nemmeno nel contesto concorsuale il riferimento alle ‘condizioni di mercato’ come parametro…

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Mediazione e clausole abusive

Cass. Civ., 9 Gennaio 2024, n. 785, Sent., Rel. Dott R. Giannaccari Mediazione – Conclusione dell’affare da persona diversa – nesso causale nell’attività del mediatore – Provvigione – Clausole abusive (art. 1755 c.c.) [1] È vessatoria ed abusiva, ai sensi dell’art. 1341 c.c. e dell’art. 33 Cod. Consumo, la clausola, predisposta unilateralmente dal mediatore, che prevede il diritto del compenso provvigionale, dopo la scadenza del contratto e senza limiti di tempo, da parte di un soggetto che si sia avvalso della sua attività qualora l’affare sia stato successivamente concluso da un familiare, società o persona “riconducibile”; detta clausola determina un significativo squilibrio a carico del consumatore perché lo obbliga ad una prestazione in favore del professionista indipendentemente da ogni accertamento,…

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Diniego di rinnovo locazione alla prima scadenza

Cassazione civile, sez. III, Ordinanza del 28.3.2022 n. 9851, Presidente R. Frasca, Estensore E. Iannello Massima: “In tema di locazione di immobili adibiti ad uso abitativo, il meccanismo sanzionatorio predisposto dall’art. 3 della legge n. 431 del 1998 con riferimento al diniego di rinnovo alla prima scadenza è da considerarsi tale, sia per la sua automaticità sia per la sua gravità da lasciar presumere che il locatore, il quale deduca una delle intenzioni ritenute dalla suddetta meritevoli di considerazione, non invochi maliziosamente e superficialmente la particolare intenzione addotta a sostegno del formulato diniego, a meno che non emergano concreti elementi che inducano il giudice a ritenere l’intenzione dedotta irrealizzabile”. CASO Tizio intimava a Caio e Sempronia licenza per finita locazione…

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Procura alle liti allegata al ricorso per cassazione: la parola delle Sezioni Unite

Cass., sez. un., 19 gennaio 2024, n. 2077, Pres. D’Ascola, Est. Vincenti [1] Ricorso per Cassazione – Procura alle liti – Contenuto generico – Copia digitalizzata utilizzata ai fini della proposizione del ricorso per cassazione – Formato nativo digitale – Notifica a mezzo posta elettronica certificata (PEC) – Deposito telematico In caso di ricorso nativo digitale, notificato e depositato in modalità telematica, l’allegazione mediante strumenti informatici – al messaggio di posta elettronica certificata (PEC) con il quale l’atto è notificato ovvero mediante inserimento nella “busta telematica” con la quale l’atto è depositato – di una copia, digitalizzata, della procura alle liti redatta su supporto cartaceo, con sottoscrizione autografa della parte e autenticata con firma digitale dal difensore, integra l’ipotesi, ex…

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Estinzione (tipica) dell’espropriazione immobiliare per inosservanza del termine perentorio per la pubblicazione dell’avviso di vendita

Cass. civ., sez. III, 28 novembre 2023, n. 33037 – Pres. De Stefano – Rel. Tatangelo Espropriazione immobiliare – Vendita forzata – Pubblicità dell’avviso di vendita sul Portale delle Vendite Pubbliche – Mancata esecuzione – Mancata anticipazione delle spese – Differenza – Conseguenze Il mancato rispetto del termine perentorio per la pubblicazione dell’avviso di vendita sul portale delle vend20ite pubbliche determina l’estinzione (cosiddetta tipica) dell’esecuzione forzata ex art. 631-bis c.p.c., mentre il mancato rispetto di quello ordinatorio per l’anticipazione delle spese di pubblicità (incluso il contributo per la pubblicazione sul Portale delle Vendite Pubbliche prescritto dall’art. 18-bis d.P.R. 115/2002) comporta l’impossibilità per la parte di compiere l’atto indispensabile per la prosecuzione del processo esecutivo e la conseguente pronuncia di improseguibilità…

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Le Sezioni Unite della Suprema Corte si pronunciano sulla sussidiarietà dell’azione di ingiustificato arricchimento

Cass. civ. SS.UU. Sent., 05/12/2023, n. 33954, Pres. Virgilio. Est. Criscuolo. Azione di ingiustificato arricchimento – Sussidiarietà ex art. 2042 c.c. – Nozione e presupposti – Azione principale avente titolo nel contratto o in una specifica disposizione di legge ovvero contemplata da una clausola generale [1] Le Sezioni Unite Civili – decidendo su questione di massima di particolare importanza – hanno affermato il seguente principio: «Ai fini della verifica del rispetto della regola di sussidiarietà di cui all’art. 2042 c.c., la domanda di arricchimento è proponibile ove la diversa azione, fondata sul contratto, su legge ovvero su clausole generali, si riveli carente ab origine del titolo giustificativo. Viceversa, resta preclusa nel caso in cui il rigetto della domanda alternativa derivi…

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Impugnazione delibera condominiale e criteri di suddivisione spese

Suprema Corte di Cassazione, seconda sezione civile, Ordinanza n. 16594 del 28.06.2022, Presidente dott. Lorenzo Orilia “Ne consegue che, ai fini della deduzione della violazione e/o falsa applicazione di legge,  il ricorrente deve indicare le affermazioni in diritto contenute nella sentenza che motivatamente si assumono in contrasto con le norme regolatrici della fattispecie o con la giurisprudenza di legittimità (Cass. 28300/2021; Cass. 15177/2002; Cass. 1317/2004). Il ricorso per cassazione non introduce un terzo grado di giudizio tramite il quale far valere la mera ingiustizia della sentenza impugnata, caratterizzandosi invece come rimedio impugnatorio, a critica vincolata ed a cognizione determinata dall’ambito della denuncia attraverso il vizio o i vizi dedotti” CASO I condomini Tizio e Caio impugnavano la delibera che riportava,…

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La tutela penale della sicurezza alimentare

 Premessa La necessità di preservare il settore agroalimentare, anche in sede penale: un’esigenza quanto mai “moderna”. La tutela e la garanzia della sicurezza agroalimentare assumono oggi un significato cruciale nella più vasta scala – o comunque nel più ampio contesto – della tutela della salute pubblica. Appare intuitivo che, rispetto al passato, oggi i consociati prestino maggior attenzione alla genuinità e alla salubrità dei prodotti agroalimentari. E questo accade per una serie variegata ed eterogenea di ragioni, tra le quali si possono probabilmente collocare le tante e note vicende legate a prodotti agricoli contaminati a causa di sversamenti di rifiuti (rilevanti, in primis, sotto il profilo dei reati ambientali, ma impattanti in concreto anche sulla tutela della salute dei consumatori)….

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L’esercizio del riscatto agrario: la necessità di fornire la prova della condizione negativa di non aver venduto nel biennio precedente alcun terreno

Cass. sez. III, 11 ottobre 2023, n. 28415 Pres. Scarano – Rel. Moscarini Contratti agrari – Diritto di prelazione e di riscatto – Prelazione – Condizioni – Mancata vendita di fondi rustici nel biennio precedente – Onere della prova – A carico del riscattante – Ammissibilità di ogni mezzo di prova – Sussistenza (C.p.c., artt. 115, 189, 360 c.p.c., co. 1, n. 3;  c.c. art. 2697 e  l. 590/1965, art. 8) In tema di prelazione agraria, la mancata vendita di fondi rustici nel biennio precedente costituisce condizione per l’insorgenza del diritto di prelazione e di riscatto in capo al coltivatore diretto proprietario del fondo confinante, sicché chi esercita il relativo diritto, salvo espresso riconoscimento della controparte, deve dimostrarne la sussistenza,…

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