Obbligazioni e contratti

La violazione delle regole di civile convivenza legittima il recesso dal contratto di comodato

Cass. civ., sez. III, 6 ottobre 2021, n. 27122 – Pres. Travaglino – Rel. Scarano Parole chiave: Contratto – Elementi accidentali – Presupposizione – Natura – Circostanza esterna al contratto – Specifico e oggettivo presupposto di efficacia – Rilevanza ai fini del mantenimento del vincolo contrattuale [1] Massima: “La presupposizione, non attenendo all’oggetto, né alla causa, né ai motivi del contratto, consiste in una circostanza a esso esterna, che, pur se non specificamente dedotta come condizione, ne costituisce specifico e oggettivo presupposto di efficacia, assumendo per entrambe le parti – o anche per una sola di esse, ma con riconoscimento da parte dell’altra – valore determinante ai fini del mantenimento del vincolo contrattuale, il cui mancato verificarsi legittima l’esercizio del…

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Sull’inapplicabilità dell’obbligo della specifica approvazione per iscritto al patto di non concorrenza nel contratto di agenzia

Cass. civ., sez. II, sent. 14 gennaio 2022, n. 1143 – Pres. Manna, Rel. Varrone Parole chiave: Contratto di agenzia – patto di non concorrenza – clausole vessatorie – contratto concluso mediante moduli o formulari – obbligo della specifica approvazione per iscritto – predisposizione unilaterale – serie indefinita di rapporti – esclusione Massima: “In tema di condizioni generali di contratto, perché sussista l’obbligo della specifica approvazione per iscritto di cui all’art. 1341 c.c., comma 2, non basta che uno dei contraenti abbia predisposto l’intero contenuto del contratto in modo che l’altra parte non possa che accettarlo o rifiutarlo nella sua interezza, ma altresì è necessario che lo schema sia stato predisposto e le condizioni generali siano state fissate, per servire ad una…

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La prova dell’animus possidendi ai fini dell’usucapione della proprietà di terreni agricoli

Cass. Civ., 20 gennaio 2022, n. 1796, Ord., Pres. Dott. F. Manna Usucapione In genere – Possesso idoneo ad usucapire – coltivazione di fondo agricolo Massima: “Non è sufficiente la mera coltivazione del fondo, ai fini della prova del possesso utile ad usucapionem, perché essa…non esprime in modo inequivocabile l’intento del coltivatore di possedere, occorrendo, invece, che tale attività materiale, corrispondente all’esercizio del diritto di proprietà, sia accompagnata da univoci indizi, i quali consentano di presumere che essa è svolta uti dominus; costituisce, pertanto, accertamento di fatto, rimesso al giudice del merito, valutare, caso per caso, l’intero complesso dei poteri esercitati su un bene, non limitandosi a considerare l’attività di chi si pretende possessore, ma considerando anche il modo in cui tale attività si correla…

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La stabilità del rapporto qualifica come agente e determina l’obbligo di pagare i contributi all’Enasarco

Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, n. 1102 del 14 gennaio 2022, Pres. Berrino, Rel. De Felice Parole chiave Contratto di agenzia – Procacciamento d’affari – Stabilità del rapporto – Obbligo di pagare i contributi all’Enasarco Massima: “Quando sussiste la volontà delle parti di dare corso a un rapporto stabile, diverso da un mero procacciamento di affari, circostanza che risulta provata dalla regolare e costante emissione di fatture a cadenza trimestrale (riferite a una pluralità indeterminata di affari), il rapporto va qualificato come contratto di agenzia, con la conseguenza che la società preponente è obbligata a pagare i contributi all’Enasarco”. Disposizioni applicate Art. 1742 c.c. (nozione), art. 1749 c.c. (obblighi del preponente) CASO Una società a responsabilità limitata si avvale di…

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Cessione del quinto dello stipendio: natura, funzioni e limiti

Cass. civ., sez. I, 13 settembre 2021, n. 24640 – Pres. De Chiara – Rel. Di Marzio Parole chiave: Finanziamento garantito da cessione del quinto della pensione – Cessione di credito – Accordo che prevede il pagamento in favore dell’ente previdenziale di oneri di gestione delle cessioni – Validità – Fondamento Massima: “In tema di finanziamenti personali garantiti da cessione del quinto della pensione, è valido il patto concluso mediante sottoscrizione del modulo di accreditamento con il quale l’istituto finanziatore, accreditato ma non convenzionato, si obblighi, accettando il regolamento approvato dall’I.N.P.S., a sostenere gli oneri di gestione delle cessioni sostenuti dall’istituto di previdenza, in quanto la disposizione dell’art. 1196 c.c., che pone le spese del pagamento a carico del debitore,…

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Il potere del giudice di determinazione del corrispettivo nel contratto di appalto: limiti e criteri

Cass. civ. Sez. Sesta Sent., 11/11/2021, n. 33575, Pres. Lombardo, Est. Dongiacomo Contratto di appalto – Criteri di quantificazione compenso – Onere di dimostrare la congruità dei prezzi Massima: “L’appaltatore che chieda il pagamento del proprio compenso ha l’onere di dimostrare la congruità della somma, con riferimento alla natura, all’entità e alla consistenza delle opere, non costituendo idonee prove dell’ammontare del credito le fatture emesse dal medesimo appaltatore, poiché si tratta di documenti fiscali provenienti dalla parte stessa”. Disposizioni applicate Art. 1657 c.c. CASO In primo grado il Tribunale ha accolto parzialmente l’opposizione a decreto ingiuntivo promossa dal committente contro l’appaltatore, condannando l’opponente al pagamento di una somma residua quale corrispettivo per i lavori eseguiti dalla società opposta nell’immobile di…

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La violazione degli obblighi informativi non provoca la risoluzione del contratto preliminare di compravendita

Cass. civ., sez. II, 9 luglio 2021, n. 19579 – Pres. Manna – Rel. Oliva Parole chiave: Risoluzione del contratto – Inadempimento – Gravità – Obbligazioni costitutive del sinallagma contrattuale – Obblighi informativi – Esclusione – Inadempimento grave o abuso del diritto – Necessità [1] Massima: Nella valutazione della gravità dell’inadempimento di un contratto, vanno preliminarmente distinte le violazioni delle obbligazioni costitutive del sinallagma contrattuale, che possono essere apprezzate ai fini della valutazione della gravità di cui all’art. 1455 c.c., rispetto a quelle che incidono sulle obbligazioni di carattere accessorio, che non sono idonee, in sé sole, a fondare un giudizio di gravità dell’inadempimento, potendosi dare rilievo alla violazione degli obblighi generali di informativa e avviso imposti dalla cosiddetta buona…

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Cessione del quinto, premi assicurativi e superamento del tasso soglia usura

Tribunale di Roma, 20 ottobre 2021, Giudice Postiglione Parole chiave: Usura – Premi assicurativi – Cessione del quinto – Assicurazione obbligatoria Massima: “nell’ambito dei contratti di cessione del quinto, essendo obbligatoria per legge la conclusione di polizza assicurativa per il rischio vita e perdita di impiego, il costo dei premi assicurativi va sempre computato ai fini della verifica del superamento del tasso soglia usura, con la conseguenza che – laddove risulti nel caso concreto superato il tasso soglia – gli interessi del contratto devono azzerarsi, in applicazione della sanzione prevista dall’art. 1815 comma 2 c.c. “. Disposizioni applicate Art. 644 c.p. (usura), art. 1815 c.c. (interessi), art. 54 d.p.r. 5 gennaio 1950, n. 180 (garanzia dell’assicurazione o altre malleverie) CASO Una persona…

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L’annullamento del contratto di appalto per dolo determinante

Tribunale di Milano 10 novembre 2021, Est. Vitale Contratto di appalto – vizio del consenso – dolo determinante – annullamento contratto [1] In tema di vizi del consenso deve essere annullato ex artt. 1427 e 1439 c.c. il contratto di appalto avente ad oggetto il rifacimento della pavimentazione di uno stabilimento industriale ove l’appaltatore, ai fini dell’aggiudicazione dell’appalto, abbia carpito il consenso del committente mediante modalità fraudolente costituite dall’utilizzo durante la prova campione di materiali o prodotti diversi da quelli convenuti per la prova. Il contratto di appalto successivamente stipulato è affetto da dolo determinante dell’appaltatore e deve essere annullato con conseguente onere restitutorio di quanto versato dal committente a titolo di anticipo sull’opera. Disposizioni applicate Art. 1662, comma 2,…

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L’ex socio non risponde dell’obbligo di restituzione della caparra gravante sulla società

Cass. civ., sez. III, 23 giugno 2021, n. 17969 – Pres. Frasca – Rel. Gorgoni Parole chiave: Caparra confirmatoria – Obbligo di restituzione – Fattispecie costitutiva – Recesso dal contratto – Inadempimento precedente – Irrilevanza – Scioglimento del rapporto sociale anteriormente al recesso – Responsabilità del socio ai sensi dell’art. 2290 c.c. – Insussistenza [1] Massima: L’esercizio del diritto di recesso ex art. 1385 c.c. determina lo scioglimento del vincolo contrattuale e radica la pretesa risarcitoria quantificata forfettariamente in relazione all’oggetto della caparra confirmatoria, sebbene l’inadempimento si sia verificato prima; ne consegue che, qualora il socio di una società di persone abbia trasferito a terzi la propria quota prima che alla società inadempiente venisse manifestata dalla controparte la volontà di…

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