Obbligazioni e contratti

Caparra confirmatoria costituita mediante assegno bancario privo di data

Cass. civ. Sez. Seconda, Sent. 31/03/2022, n. 10366, Pres. Di Virgilio, Est. Dongiacomo Contratto preliminare – Caparra confirmatoria – Assegno privo di data Massima: “10, pur se l’effetto proprio di essa si perfeziona al momento della riscossione della somma da esso recata e, dunque, salvo buon fine, essendo però onere del prenditore del titolo, dopo averne accettato la consegna, di porlo all’incasso; ne deriva che il comportamento dello stesso prenditore, che ometta di incassare l’assegno e lo trattenga comunque presso di sé, è contrario a correttezza e buona fede, sì da impedirgli di imputare all’inadempimento della controparte il mancato incasso dell’assegno, come pure di recedere dal contratto, al quale la caparra risulta accessoria, o di sollevare l’eccezione di inadempimento”. Disposizioni…

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La prescrizione dei diritti nel contratto di trasporto

Cass. civ., sez. III, 15 settembre 2021, n. 24894 – Pres. Vivaldi – Rel. Guizzi Parole chiave: Contratto di trasporto – Trasporto di cose per conto di terzi – Sistema delle “tariffe a forcella” – Prescrizione dei diritti – Termine – Prescrizione quinquennale – Ambito di applicazione – Diritti spettanti all’autotrasportatore Massima: “Nei contratti già sottoposti al sistema delle cosiddette “tariffe a forcella”, la prescrizione quinquennale ex art. 2 D.L. 29 marzo 1993, n. 82, convertito con modificazioni dalla L. 27 maggio 1993, n. 162, trova applicazione soltanto con riferimento ai diritti spettanti all’autotrasportatore”. Disposizioni applicate: cod. civ., artt. 1680, 2951; l. 298/1974, art. 50; d.l. 82/1993, art. 2 CASO Una società, al fine di ottenere il risarcimento dei danni…

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Contratto di fornitura ed eccessiva onerosità sopravvenuta: l’impatto del Covid-19 sui contratti

Tribunale di Avellino, 29 giugno 2021, Giud. Di Matteo Parole chiave Contratto di fornitura – Covid-19 – Risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta Massima: “Nell’ambito di un contratto di fornitura concernente l’allestimento di un’attività di ristorazione, lo scoppio della pandemia di Covid-19, unitamente alle misure di contenimento adottate dal Governo, costituisce evento straordinario e imprevedibile che consente all’impresa di ristorazione di invocare la risoluzione del contratto – non ancora eseguito – per eccessiva onerosità sopravvenuta ai sensi dell’art. 1467 c.c.”. Disposizioni applicate Art. 1467 c.c. (contratto con prestazioni corrispettive) CASO Due società stipulavano un contratto di fornitura in forza del quale la prima società (appaltatrice o venditrice) si impegnava a fornire alla seconda (committente o acquirente) determinati beni con posa in…

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L’esistenza di un patto commissorio va verificata secondo un’indagine sostanzialistica e non meramente formale

Cass. civ., sez. II, 8 ottobre 2021, n. 27362 – Pres. Orilia – Rel. Oliva Parole chiave: Contratti – Collegati, complessi, misti – Divieto di patto commissorio – Configurabilità – Condizioni – Verifica dell’assetto di interessi complessivo e della funzione economica dei negozi – Necessità – Natura reale od obbligatoria ed effetti del contratto – Irrilevanza [1] Massima: L’intento elusivo del divieto legale del patto commissorio è configurabile allorché sussista, tra le diverse pattuizioni, un nesso di interdipendenza tale da far emergere la loro funzionale preordinazione allo scopo finale di garanzia, piuttosto che a quello di scambio, sicché il giudice non deve limitarsi a verificare il solo tenore letterale delle clausole inserite nel contratto o nei contratti posti in essere…

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L’interruzione delle trattative e il diritto alla provvigione del mediatore

Trib. Milano, 5 gennaio 2022, Sent., G.U. Dott. R. Pertile Mediazione – interruzione delle trattative e successiva ripresa – conclusione dell’affare – nesso di causalità – diritto alla provvigione del mediatore Massima: “Il presupposto indefettibile affinché sorga il diritto alla provvigione da parte del mediatore è la sussistenza di un nesso di causalità tra conclusione dell’affare e attività svolta dal mediatore. Non sussiste pertanto il diritto alla provvigione quando una prima fase delle trattative avviate con l’intervento di un mediatore non dia risultato positivo e la conclusione dell’affare, cui le parti siano successivamente pervenute, sia indipendente dall’intervento del mediatore”. CASO Con atto di citazione Tizio conveniva in giudizio Caio esponendo di essere mediatore immobiliare e di avere svolto, in tale veste,…

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Contratto di assicurazione: clausole polisenso e tutela dell’assicurato

Cass. civ., Sez.VI, ord. 23.09.2021 n. 25849 – Pres. Amendola – Rel. Cricenti Contratto di assicurazione – Interpretazione del contratto – Clausole ambigue – Dubbio interpretativo – Interpretatio contra stipulatorem. (artt. 1362 c.c., 1370 c.c., 1917 c.c.) [1] Nell’interpretazione del contratto di assicurazione, che va redatto in modo chiaro e comprensibile, il giudice non può attribuire a clausole polisenso uno specifico significato, pur teoricamente non incompatibile con la loro lettura, senza prima ricorrere all’ausilio di tutti gli altri criteri di ermeneutica previsti dagli artt. 1362 c.c. e ss. e, in particolare, a quello dell’interpretazione contro il predisponente, di cui all’art. 1370 c.c.; tale articolo ha una precisa ragione: se la clausola è predisposta da un solo contraente, la scarsa chiarezza…

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Contratto autonomo di garanzia e clausole vessatorie

Cass. civ. sez. III, ord. 18 febbraio 2022, n. 5423 – Pres. e Rel. Frasca [1] Tutela del consumatore – Contratto autonomo di garanzia – Contratti atipici – Clausole vessatorie – Clausola di limitazione della proponibilità di eccezioni (Cod. cons. D.lgs. n. 206/2005: artt. 33, 34, 35 e 36) [1] “La disciplina degli artt. 33,34,35 e 36 del Codice del Consumo trova applicazione anche ai contratti atipici e ciò, quanto alla previsione dell’art. 36, comma 1, anche là dove la clausola accertata come abusiva esprima il profilo di atipicità del contratto. In relazione al contratto atipico di garanzia a prima richiesta e senza eccezioni, l’accertamento dell’eventuale posizione di consumatore del garante deve avvenire con riferimento ad esso e non sulla…

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La violazione delle regole di civile convivenza legittima il recesso dal contratto di comodato

Cass. civ., sez. III, 6 ottobre 2021, n. 27122 – Pres. Travaglino – Rel. Scarano Parole chiave: Contratto – Elementi accidentali – Presupposizione – Natura – Circostanza esterna al contratto – Specifico e oggettivo presupposto di efficacia – Rilevanza ai fini del mantenimento del vincolo contrattuale [1] Massima: “La presupposizione, non attenendo all’oggetto, né alla causa, né ai motivi del contratto, consiste in una circostanza a esso esterna, che, pur se non specificamente dedotta come condizione, ne costituisce specifico e oggettivo presupposto di efficacia, assumendo per entrambe le parti – o anche per una sola di esse, ma con riconoscimento da parte dell’altra – valore determinante ai fini del mantenimento del vincolo contrattuale, il cui mancato verificarsi legittima l’esercizio del…

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Sull’inapplicabilità dell’obbligo della specifica approvazione per iscritto al patto di non concorrenza nel contratto di agenzia

Cass. civ., sez. II, sent. 14 gennaio 2022, n. 1143 – Pres. Manna, Rel. Varrone Parole chiave: Contratto di agenzia – patto di non concorrenza – clausole vessatorie – contratto concluso mediante moduli o formulari – obbligo della specifica approvazione per iscritto – predisposizione unilaterale – serie indefinita di rapporti – esclusione Massima: “In tema di condizioni generali di contratto, perché sussista l’obbligo della specifica approvazione per iscritto di cui all’art. 1341 c.c., comma 2, non basta che uno dei contraenti abbia predisposto l’intero contenuto del contratto in modo che l’altra parte non possa che accettarlo o rifiutarlo nella sua interezza, ma altresì è necessario che lo schema sia stato predisposto e le condizioni generali siano state fissate, per servire ad una…

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La prova dell’animus possidendi ai fini dell’usucapione della proprietà di terreni agricoli

Cass. Civ., 20 gennaio 2022, n. 1796, Ord., Pres. Dott. F. Manna Usucapione In genere – Possesso idoneo ad usucapire – coltivazione di fondo agricolo Massima: “Non è sufficiente la mera coltivazione del fondo, ai fini della prova del possesso utile ad usucapionem, perché essa…non esprime in modo inequivocabile l’intento del coltivatore di possedere, occorrendo, invece, che tale attività materiale, corrispondente all’esercizio del diritto di proprietà, sia accompagnata da univoci indizi, i quali consentano di presumere che essa è svolta uti dominus; costituisce, pertanto, accertamento di fatto, rimesso al giudice del merito, valutare, caso per caso, l’intero complesso dei poteri esercitati su un bene, non limitandosi a considerare l’attività di chi si pretende possessore, ma considerando anche il modo in cui tale attività si correla…

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