Obbligazioni e contratti

Il mutuo fondiario non può essere riqualificato in mutuo ordinario

Cass. civ., sez. un., 16 novembre 2022, n. 33719 – Pres. Raimondi – Rel. Lamorgese Parole chiave: Contratti bancari – Mutuo fondiario – Limite di finanziabilità – Norma imperativa – Esclusione – Conseguenze [1] Massima: “In tema di mutuo fondiario, il limite di finanziabilità di cui all’art. 38, comma 2, d.lgs. 385/1993 non è elemento essenziale del contratto, non trattandosi di norma determinativa del contenuto dello stesso o posta a presidio della sua validità, ma di un elemento meramente specificativo o integrativo dell’oggetto del contratto; non integra norma imperativa la disposizione – qual è quella con la quale il legislatore ha demandato all’autorità di vigilanza sul sistema bancario la fissazione del limite di finanziabilità nell’ambito della vigilanza prudenziale – la…

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Il danno da occupazione illegittima è normale (o presunto) e può essere liquidato in via equitativa

Cass. civ., sez. un., 15 novembre 2022, n. 33645 – Pres. Virgilio – Rel. Scoditti Parole chiave: Immobile – Occupazione senza titolo – Danno da perdita subita – Prova – Liquidazione – In via equitativa – Danno da mancato guadagno – Specifico pregiudizio subito [1] Massima: “In caso di occupazione senza titolo di bene immobile da parte di un terzo, fatto costitutivo del diritto del proprietario al risarcimento del danno emergente è la perdita della possibilità di esercizio del diritto di godimento, diretto o indiretto mediante concessione in godimento ad altri dietro corrispettivo; se tale danno non può essere provato nel suo preciso ammontare, è liquidato dal giudice con valutazione equitativa, se del caso mediante il parametro del canone locativo…

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Mancata trasparenza della piattaforma marketplace: sanzione a Vinted

Sintesi  Sanzione di un milione e mezzo di Euro per Vinted UAB. Secondo l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato (AGCM o Antitrust), Vinted ha posto in essere condotte in contrasto con il dovere di diligenza professionale e con l’obbligo di chiarezza e completezza informativa, integrando così una pratica commerciale scorretta, in violazione dei doveri di trasparenza dei gestori di piattaforme online che operano con il pubblico dei consumatori. Come opera Vinted Si legge, nel provvedimento dell’AGCM (Adunanza 25 ottobre 2022) che Vinted UAB, società di diritto lituano che gestisce il noto marketplace per la compravendita di articoli di seconda mano, offre, dal 2020 anche in Italia attraverso vinted.it, un servizio di “hosting, intermediario online, che facilita … le transazioni…

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La clausola che subordina l’efficacia del preliminare di compravendita al rilascio del permesso di costruire non è vessatoria

Cass. civ., sez. II, 5 agosto 2022, n. 24318 – Pres. Bertuzzi – Rel. Trapuzzano Parole chiave: Contratto preliminare di compravendita – Clausola negoziale condizionante l’efficacia del contratto all’emanazione di un provvedimento amministrativo – Qualificazione giuridica – Condizione risolutiva – Clausola vessatoria – Insussistenza [1] Massima: “La pattuizione, inserita in un preliminare di compravendita immobiliare, che preveda la risoluzione ipso iure del contratto qualora non venga rilasciato, entro una certa data e per fatto non dipendente dalla volontà delle parti, il permesso di costruire relativo all’immobile oggetto del negozio, deve qualificarsi come condizione risolutiva propria e non quale clausola attributiva di un diritto di recesso a favore del promittente venditore, dal momento che l’effetto risolutivo del contratto si determina in…

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Il diritto di recesso nel contratto preliminare di vendita in caso di bene pignorato

Cass. civ., Sez. II, 13.04.2022, n. 12032 – Pres. Di Virgilio – Rel. Bertuzzi Vendita – Obbligazioni del venditore – Cosa gravata da garanzie reali od altri vincoli – Disciplina ex art. 1482 c.c. – Tutela dell’interesse all’adempimento del compratore – Esperimento dell’azione di risoluzione da parte del compratore – Condizioni. (art. 1482 c.c. – art. 1385 c.c.) [1] La risoluzione prevista dall’art. 1482 c.c., che ha carattere automatico e stragiudiziale, operando allo stesso modo della diffida ad adempiere, non costituisce per l’acquirente un rimedio speciale o esclusivo, ma alternativo, di ulteriore protezione e tutela del suo interesse all’adempimento, sicché egli conserva la possibilità di esperire l’azione ordinaria di risoluzione del contratto, in presenza del presupposto già richiamato della gravità…

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Attività svolta dall’ausiliario del mediatore e diritto alla provvigione

Cass. civ., sez. II, 3 agosto 2022, n. 24051 – Pres. D’Ascola – Rel. Fortunato Parole chiave: Mediazione – Provvigione – Ausiliari del mediatore – Svolgimento di attività accessorie – Iscrizione nel registro delle imprese – Necessità – Insussistenza [1] Massima: “Quando il collaboratore della società di mediazione si sia limitato a svolgere attività accessorie e strumentali rispetto a quella dei soggetti preposti all’attività mediatizia vera e propria, il diritto alla provvigione non può essere negato per il semplice fatto che l’ausiliario non fosse iscritto nel registro delle imprese, essendo tale adempimento prescritto solo per coloro che risultino assegnati al compimento di atti a rilevanza esterna, con piena efficacia nei confronti dei soggetti intermediati e impegnativi per l’ente da cui…

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Nel contratto di appalto il “libro giornale” assume valenza indiziaria nei confronti dell’appaltante

Cass. civ. Sez. Seconda Sent., 5/8/2022, n. 24314, Pres. Manna, Est. Trapuzzano Contratto di appalto – Libro giornale – Efficacia probatoria Massima: “In tema di appalto privato, il “giornale lavori”, ossia il brogliaccio che, compilato dall’assuntore, riporta la progressione dei lavori appaltati, configura una scrittura di natura privata, di provenienza unilaterale, operante nell’ambito del rapporto di appalto, la quale, pur non avendo piena efficacia probatoria, ha valenza indiziaria nei confronti dell’appaltante”. Disposizioni applicate Art. 1662 c.c. – art. 1665 c.c. – art. 1667 c.c. CASO La vertenza ha ad oggetto la ricostruzione del quantum dovuto dal committente all’appaltatore per lavori eseguiti da quest’ultimo in un cantiere. In primo grado il Tribunale ha condannato la committente al pagamento di una somma,…

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Inopponibilità in compensazione di un credito contestato

Cass. civ., sez. VI, ord. 25 luglio 2022, n. 23167 – Pres. Di Marzio, Rel. Mercolino  Parole chiave: Obbligazioni – modi di estinzione diversi dall’adempimento – compensazione – credito contestato – inopponibilità. Massima: “Qualora nel giudizio finalizzato all’accertamento di un credito sia opposto in compensazione un controcredito oggetto di contemporaneo accertamento in un separato procedimento, il primo giudizio non è suscettibile d’essere sospeso ex art. 295 c.p.c. nelle more della definizione del secondo con provvedimento coperto dal giudicato, ma deve essere, viceversa, deciso nel merito, con il rigetto dell’eccezione di compensazione in esso sollevata”. Disposizioni applicate: Art. 1243 c.c., art. 295 c.p.c.  CASO Una S.r.l. ottiene decreto ingiuntivo nei confronti di una ASL facendo valere un credito acquistato da un’altra…

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Il contratto privo dell’indicazione del prezzo è nullo

Cass. civ., sez. II, 24 febbraio 2022, n. 39441 – Pres. Manna – Rel. Fortunato Parole chiave: Usufrutto di bene immobile – Costituzione – Contratto – Determinatezza o determinabilità dell’oggetto – Dichiarazione di avvenuto pagamento del prezzo – Insufficienza Massima: “Nel contratto di costituzione di usufrutto di bene immobile a titolo oneroso, l’indicazione del prezzo, quale elemento essenziale, deve risultare per iscritto, non essendo sufficiente, a tale scopo, la semplice dichiarazione di avvenuto pagamento del corrispettivo, che, in assenza di altre indicazioni circa il suo effettivo ammontare o circa i criteri di determinazione dello stesso richiamati dai contraenti, non è idonea a integrare i requisiti imposti a pena di nullità dal combinato disposto degli artt. 1346 e 1350 c.c.”. Disposizioni…

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Funzione di origine e decettività sopravvenuta del marchio

Come noto, una delle funzioni del marchio registrato è quella di consentire al pubblico di collegare i prodotti forniti o i servizi prestati all’impresa che ne è titolare. Si parla, al riguardo, di funzione di indicazione di origine o provenienza imprenditoriale del marchio. In seguito a vari interventi legislativi, ormai non troppo recenti, tale funzione di indicazione di origine è stata ridimensionata.  Infatti, sono ora consentite delle deroghe al principio, in passato imposto dalla legge, secondo cui il marchio era inscindibilmente legato all’impresa che lo ha registrato. Per esempio, al titolare del marchio è attribuita oggi la facoltà di cederlo separatamente dall’azienda, od anche di concedere una licenza d’uso non esclusiva. In caso di cessione del marchio il titolare si…

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