Obbligazioni e contratti

Validità di una clausola di scelta del foro competente contenuta in condizioni generali di contratto

Cass., SU, Ord. 10 gennaio 2023, n. 361 Questa recente pronuncia della Corte di Cassazione a Sezioni Unite è particolarmente interessante poiché affronta la problematica, assai diffusa nella prassi del commercio internazionale, della validità di una clausola di scelta del foro competente contenuta in Condizioni generali allegate al contratto e nasce da una controversia intra-comunitaria soggetta al Reg. (UE) n. 1215/2012 concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale (cd. Reg. Bruxelles I-bis). Si discute se la modalità con cui una società francese abbia portato a conoscenza le proprie condizioni generali (non firmate) al contraente italiano (che non le aveva predisposte) possa o meno integrare un richiamo specifico alle stesse contenuto nel contratto…

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Per l’estinzione dell’ipoteca non sempre basta l’assenso del creditore

Cass. civ., sez. II, 16 dicembre 2022, n. 36923 – Pres. Di Virgilio – Rel. Pirari Parole chiave: Ipoteca – Mancata soddisfazione del credito garantito – Assenso alla cancellazione – Poteri – Verifica – Situazione di apparenza generata dall’atto che autorizza la cancellazione – Sussistenza – Condizioni [1] Massima: “Il consenso alla cancellazione dell’ipoteca in assenza della pregressa estinzione del debito dev’essere prestato da un soggetto munito di idonei poteri, in virtù di quanto stabilito dall’art. 2883 c.c.; pertanto, il terzo che avanzi pretese invocando l’istituto dell’apparenza deve dimostrare di avere verificato che l’organo della società che ha prestato tale consenso fosse legittimato a vincolare l’ente”. Disposizioni applicate: cod. civ., artt. 1393, 1398, 2878, 2882, 2883 CASO Gli acquirenti di…

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Inadempimento o inesatta esecuzione del pacchetto turistico: il danno alla persona

Parole chiave Turismo organizzato – danno alla persona – danno fisico – danno morale – danno non patrimoniale – danno da vacanza rovinata – risarcibilità – pacchetto turistico – Codice del Turismo – Eden Viaggi  Sintesi Secondo la Corte di Cassazione, la disposizione di cui al D.Lgs. 23 maggio 2011, n. 79, art. 44, applicabile ratione temporis alla fattispecie esaminata, deve essere interpretata nel senso che tra i danni alla persona sono compresi quelli di carattere non patrimoniale, di cui all’art. 2059 c.c., come categoria ampia ed unitaria concernente la lesione di interessi inerenti la persona. Il danno alla persona nel Codice del Turismo I contratti del turismo organizzato disciplinati al capo I, Titolo I dell’all. 1 del D.Lgs 23…

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Nullità della clausola contrattuale che attribuisce al preponente un potere illimitato di modifica del contratto

Cass. civ. Sez. quarta, sent. 06/04/2023, n. 9365, Pres. Doronzo, Est. Ponterio Contratto di agenzia – nullità clausole attributive del potere illimitato di modifica al preponente [1] Nel contratto di agenzia, devono considerarsi nulle, ai sensi degli artt. 1346 e 1418 c.c., le clausole formulate in modo tale da attribuire al preponente un potere illimitato di modifica unilaterale della base di calcolo e quindi dell’importo delle provvigioni, attraverso la facoltà di concedere extra-sconti in misura non prestabilita e a un numero di clienti imprecisato, così rendendo non determinato e non determinabile un elemento essenziale del contratto, quale appunto la controprestazione dovuta dalla società all’agente. Disposizioni applicate Art. 1346 c.c., art. 1418 c.c. CASO Il contenzioso trae origine da una controversia…

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Offerta fuori sede, mancata indicazione della facoltà di recedere e nullità del contratto di interest rate swap

Tribunale di Torino, Sezione Prima, 28 marzo 2023, Giudice Astuni Parole chiave Intermediazione finanziaria – Offerta fuori sede – Facoltà di recedere – Mancata indicazione – Nullità del contratto Massima: “In tema di offerta fuori sede di strumenti finanziari, la facoltà di recesso e l’obbligo di inserire in contratto espresso avvertimento sulla facoltà di recedere ai sensi dell’art. 30 t.u.f. sussistono con riferimento non solo al servizio di collocamento, bensì a tutti i servizi di investimento, fra cui il servizio di negoziazione per conto proprio”. Disposizioni applicate Art. 30 t.u.f. (offerta fuori sede) CASO Fra le parti, una s.r.l. e una banca, viene concluso un contratto derivato su tassi di interesse. L’interest rate swap (irs) viene concluso fuori sede e…

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Il negozio lesivo degli interessi dei creditori non dà luogo a nullità per illiceità di causa

Cass. civ. Sez. Prima Sent., 24/01/2023, n. 2176, Pres. Cristiano, Est. Mercolino Fallimento – Contratto – Negozio lesivo degli interessi dei creditori – Illiceità – Nullità – Esclusione – Rimedi [1] In tema di nullità del contratto, la Corte di Cassazione ha affermato ripetutamente che, in assenza di una norma che vieti in via generale di porre in essere attività negoziali pregiudizievoli per i terzi, il negozio lesivo dei diritti o delle aspettative dei creditori non può considerarsi di per sé illecito, sicché la sua conclusione non comporta una nullità per illiceità della causa, per frode alla legge o per motivo illecito determinante comune alle parti, dal momento che, a tutela di chi risulti danneggiato da tale atto negoziale, l’ordinamento…

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La personalizzazione del danno non patrimoniale

Cass. civ., 3 marzo 2023, n. 6378, Ord., G. Relatore Dott. G. Cricenti Danno non patrimoniale – Personalizzazione: presupposti e limiti – (art. 2059 c.c.) Massima: “La quantificazione del danno non patrimoniale consente un aumento a titolo di personalizzazione solo ove si verifichino conseguenze anomale o del tutto peculiari, diverse da quelle ordinariamente derivanti in casi simili o per categorie simili di danneggiati”.  CASO Tizio viene investito da un’automobile condotta da Caio, mentre percorre in bicicletta una pista ciclabile. Il tribunale adito, accertata la responsabilità del conducente del veicolo ma quantifica il danno in una somma di denaro nettamente inferiore a quella domandata dal danneggiato. La Corte d’appello riforma parzialmente la sentenza di primo grado, aumentando il quantum del risarcimento,…

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La prova del c.d. “eventus damni” nell’azione revocatoria ex art. 2901 c.c.

Cass. civ. Sez. Sesta Sent., 27/01/2023, n. 2552, Pres. Scrima, Est. Dell’Utri Revocatoria – Alienazione di immobile – Destinazione di parte del prezzo al soddisfacimento di debiti scaduti – Revoca dell’alienazione – Ammissibilità – Ragioni – Fattispecie [1] È assoggettabile ad azione revocatoria ordinaria, ai sensi dell’art. 2901 c.c., l’alienazione di un bene immobile da parte del debitore, anche se il relativo prezzo sia stato destinato, in parte, al pagamento di debiti scaduti del venditore-debitore, non potendo tale circostanza ex se escludere la sussistenza dell’”eventus damni“. Disposizioni applicate Art. 2901 c.c. CASO In primo e secondo grado i giudici del merito hanno rigetto la domanda giudiziale proposte dall’attore per l’accertamento dell’inopponibilità nei propri confronti, ai sensi dell’art. 2901 c.c., dell’atto…

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Caparra confirmatoria e clausola penale: gemelli diversi

Cass. civ., sez. II., 29 novembre 2022, n. 35068 – Pres. Di Virgilio – Rel. Trapuzzano Parole chiave: Contratto preliminare – Clausola penale e caparra confirmatoria – Coesistenza – Ammissibilità – Dazione differita della somma pattuita a titolo di caparra – Ammissibilità – Produzione degli effetti ex art. 1385 c.c. – Posticipazione al momento della dazione [1] Massima: “In tema di contratto preliminare, la clausola penale e la caparra confirmatoria rivelano il comune intento di indurre l’obbligato all’adempimento e, pertanto, ambedue possono coesistere nell’ambito dello stesso contratto, pur differendo quanto ad ambito di applicazione, giacché la caparra confirmatoria trova applicazione quando, per effetto del recesso, il contratto non possa essere più adempiuto, mentre la clausola penale è applicabile quando colui…

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Le tormentate vicende del patto di quota lite e le condizioni per la sua validità

Cass. civ., sez. II., 5 ottobre 2022, n. 28914 – Pres. D’Ascola – Rel. Scarpa Parole chiave: Avvocato – Patto di quota lite – Validità – Condizioni [1] Massima: Il patto di quota lite, stipulato dopo la riformulazione dell’art. 2233 c.c. (operata dal d.l. 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla l. 4 agosto 2006, n. 248) e prima dell’entrata in vigore dell’art. 13, comma 4, l. 31 dicembre 2012, n. 247, che non violi il divieto di cessione di crediti litigiosi di cui all’art. 1261 c.c., è valido se, valutato sotto il profilo causale della liceità e dell’adeguatezza dell’assetto sinallagmatico rispetto agli specifici interessi perseguiti dai contraenti, nonché sotto il profilo dell’equità, alla stregua della regola integrativa…

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