Obbligazioni e contratti
Risoluzione del preliminare di vendita e restituzione del deposito cauzionale
Cass. Civ., 8 febbraio 2024, n. 3596, Sez. II, Sent., Rel. Dott. C. Trapuzzano Deposito cauzionale – Versamento al mediatore – Restituzione – Legittimazione passiva del promissario acquirente – Esclusione – artt. 2033ss. c.c. Massima: “Nel caso di deposito cauzionale di una somma di denaro, collegato alla stipulazione di un preliminare di vendita, effettuato dal promissario acquirente in favore dell’agenzia di mediazione, senza che possa in alcun modo desumersi che essa abbia agito in rappresentanza del promittente alienante, l’azione di ripetizione dell’indebito oggettivo in ordine alla somma versata, di cui si rivendichi la restituzione, deve essere proposta verso l’agenzia di mediazione e non verso il promittente alienante, privo di legittimazione passiva”. CASO Tizio conveniva in giudizio Caio al fine di…
Continua a leggere...La Suprema Corte conferma i principi ormai consolidati in materia di prova della cessione del credito a carico del cessionario
Cass. civ. Sez. Prima Ord., 29/02/2024, n. 5478, Pres. De Chiara, Est. Campese Cessioni in blocco – Prova – Mera notificazione [1] Ai fini della prova della cessione di un credito, benché non sia di regola necessaria la prova scritta, di certo non può ritenersi idonea, di per sé, la mera notificazione della stessa operata al debitore ceduto dal preteso cessionario ai sensi dell’art. 1264 cod. civ., quanto meno nel caso in cui, sul punto, il debitore ceduto stesso abbia sollevato una espressa e specifica contestazione, trattandosi, in sostanza, di una mera dichiarazione della parte interessata. Disposizioni applicate art. 1264 c.c. CASO Una società subiva dalla banca un decreto ingiuntivo per ricevute bancarie insolute. Proposta tempestiva opposizione incentrata sulla mancanza…
Continua a leggere...Modalità di sottoscrizione delle clausole vessatorie ex art. 1341, co. 2°, c.c.
Cass. civ., Sez. II, Ord., 24/11/2023, n. 32731 – Dott. C. Trapuzzano Condizioni generali di contratto – Clausole vessatorie – Necessità di specifica approvazione scritta – Autonoma e separata collocazione delle condizioni contrattuali e distinta sottoscrizione del contraente in adesione – Necessità – Conseguenze – art. 1341, co. 2°, c.c. Massima: “La prescrizione sulla specifica approvazione scritta delle clausole vessatorie per il contraente in adesione è rispettata quando a tali clausole sia data autonoma e separata collocazione nel testo delle condizioni generali del contratto e quando le clausole stesse siano seguite da una distinta sottoscrizione del contraente in adesione, con la conseguenza che, a tal fine, non è sufficiente che la singola clausola risulti evidenziata nel contesto del contratto, allorché la sottoscrizione sia stata unica, e non rileva, in…
Continua a leggere...È nulla la promessa di pagamento di un debito altrui
Cass. civ., Sez. II, sent., 10.11.2023, n. 31296 – Pres. Di Virgilio – Rel. Trapuzzano Promesse unilaterali – Promessa di pagamento e ricognizione di debito – Effetto confermativo di precedente rapporto obbligatorio – Conseguenze – Promessa di pagamento debito altrui – Nullità – Ragioni [1] La promessa di pagamento, avendo carattere meramente confermativo di un rapporto obbligatorio preesistente, non è fonte autonoma di obbligazione e non può pertanto produrre una modificazione soggettiva dell’obbligazione, con la conseguenza che la promessa unilaterale di pagamento di un debito altrui è da considerarsi assolutamente nulla, in quanto non rientra nello schema di cui all’art. 1988 c.c., che ha per oggetto il debito dello stesso promittente e non quello di altri soggetti. [2] La promessa di pagamento, di cui all’art. 1988…
Continua a leggere...Mediazione e clausole abusive
Cass. Civ., 9 Gennaio 2024, n. 785, Sent., Rel. Dott R. Giannaccari Mediazione – Conclusione dell’affare da persona diversa – nesso causale nell’attività del mediatore – Provvigione – Clausole abusive (art. 1755 c.c.) [1] È vessatoria ed abusiva, ai sensi dell’art. 1341 c.c. e dell’art. 33 Cod. Consumo, la clausola, predisposta unilateralmente dal mediatore, che prevede il diritto del compenso provvigionale, dopo la scadenza del contratto e senza limiti di tempo, da parte di un soggetto che si sia avvalso della sua attività qualora l’affare sia stato successivamente concluso da un familiare, società o persona “riconducibile”; detta clausola determina un significativo squilibrio a carico del consumatore perché lo obbliga ad una prestazione in favore del professionista indipendentemente da ogni accertamento,…
Continua a leggere...Le Sezioni Unite della Suprema Corte si pronunciano sulla sussidiarietà dell’azione di ingiustificato arricchimento
Cass. civ. SS.UU. Sent., 05/12/2023, n. 33954, Pres. Virgilio. Est. Criscuolo. Azione di ingiustificato arricchimento – Sussidiarietà ex art. 2042 c.c. – Nozione e presupposti – Azione principale avente titolo nel contratto o in una specifica disposizione di legge ovvero contemplata da una clausola generale [1] Le Sezioni Unite Civili – decidendo su questione di massima di particolare importanza – hanno affermato il seguente principio: «Ai fini della verifica del rispetto della regola di sussidiarietà di cui all’art. 2042 c.c., la domanda di arricchimento è proponibile ove la diversa azione, fondata sul contratto, su legge ovvero su clausole generali, si riveli carente ab origine del titolo giustificativo. Viceversa, resta preclusa nel caso in cui il rigetto della domanda alternativa derivi…
Continua a leggere...Compravendita di terreno inquinato: tra vizi redibitori e mancanza di qualità
Cass. civ., sez. II, 13 settembre 2023, n. 26402 – Pres. Manna – Rel. Rolfi Parole chiave: Compravendita – Terreno contaminato – Vizi redibitori – Mancanza di qualità promesse – Differenza – Conseguenze [1] Massima: “In materia di compravendita, si verte in ipotesi di vizi redibitori quando la cosa consegnata presenti imperfezioni attinenti al processo di formazione, fabbricazione o produzione di essa, ovvero difetti di qualità essenziali per l’uso cui è destinata, sicché esulano dall’ambito della garanzia per i vizi quei fenomeni (quale la condizione di inquinamento ambientale di un terreno, che costituisce fattore sopravvenuto che non incide sul formarsi in sé del bene, bensì su caratteristiche che vengono a porsi in rapporto con le finalità di utilizzo del bene…
Continua a leggere...Riparazioni del venditore e interruzione della prescrizione
Cass. civ., Sez. II, 30.11.2023, n. 33380 – Dott. D. Poletti Vizi nel contratto di vendita – Prescrizione e decadenza – Riconoscimento del venditore – Interruzione della prescrizione – artt. 1495 c.c. e 2944 c.c. Massima: “Nel contratto di vendita, la riparazione del bene viziato da parte del venditore è atto idoneo a interrompere il termine annuale di prescrizione di cui all’art. 1495 c.c., costituendo riconoscimento del diritto da parte di colui contro il quale il diritto stesso può essere fatto valere ai sensi dell’art. 2944 c.c.”. CASO Tizio citava in giudizio Caio chiedendo la risoluzione del contratto di vendita di un’autovettura, la restituzione del prezzo pagato ed il risarcimento del danno per fermo tecnico dell’autoveicolo, a causa dei vizi presenti in quest’ultimo. Nel costituirsi…
Continua a leggere...La clausola che subordina il trasferimento della proprietà al pagamento del prezzo non configura una condizione sospensiva di avv. Paolo Cagliari
Cass. civ., sez. II, 11 maggio 2023, n. 12851 – Pres. Di Virgilio – Rel. Picaro Parole chiave: Esecuzione in forma specifica dell’obbligo di concludere il contratto – Sentenza ex art. 2932 c.c. – Trasferimento della proprietà subordinato al versamento del prezzo – Condizione sospensiva – Esclusione – Risoluzione del rapporto per inadempimento – Condizioni [1] Massima: “Quando l’effetto traslativo derivante dalla sentenza emessa ai sensi dell’art. 2932 c.c. sia subordinato al pagamento del prezzo o del saldo del prezzo, l’evento futuro e incerto non è estraneo alle parti e non perde la sua natura di prestazione essenziale della compravendita, sicché la controparte, per svincolarsi dal rapporto negoziale costituito dalla sentenza, deve fare valere l’inadempimento o la tardività dell’adempimento come…
Continua a leggere...Ritardi nei lavori, perdita del superbonus al 110% e risarcimento del danno da perdita di chance di efficientamento energetico
Tribunale di Frosinone, 2 novembre 2023, Giudice Masetti Parole chiave Contratto di appalto – Superbonus – Ritardi nei lavori – Risoluzione del contratto – Restituzione dell’acconto – Perdita di chance – Risarcimento del danno Massima: “In caso di ritardata realizzazione dei lavori di efficientamento energetico, imputabile all’impresa appaltatrice, laddove si superi il termine di legge per usufruire della detrazione fiscale al 110%, l’impresa cui sono imputabili i ritardi nei lavori è tenuta a risarcire il danno patito dal committente, danno da calcolarsi nella misura della differenza rispetto alla successiva e inferiore aliquota (90%) di detrazione usufruibile”. Disposizioni applicate Art. 1453 c.c. (risolubilità del contratto per inadempimento), art. 119 d.l. n. 34/2020 (incentivi per l’efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine…
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