Obbligazioni e contratti
L’e-commerce e i contribuenti minimi o forfettari
Ai fini Iva il commercio elettronico è sottoposto ad un regime Iva dedicato, al sussistere di specifiche condizioni; tale concetto non è, invece, valido nel caso in cui il soggetto che partecipa all’operazione – dal lato attivo o dal lato passivo – sia un soggetto che abbia adottato il c.d. regime dei contribuenti minimi (D.L. 98/2011) oppure che abbia adottato il regime forfettario (L. 190/2014). In altri termini, per tali soggetti, le regole applicative sono quelle “ordinarie”. Le operazioni per le quali, in ogni caso, tali soggetti devono prestare attenzione sono le c.d. operazioni intracomunitarie. In particolare, in presenza di cessioni intracomunitarie nei confronti di soggetti passivi Iva “stabiliti” in altro Paese della UE, il contribuente minimo italiano non effettua…
Continua a leggere...La Cassazione torna sui limiti della nozione di “consumatore” ex art. 3, lett. a), Cod. Cons.
Cass. civ., Sez. III, Ord., 26 settembre 2018, n. 22810 – Pres. Sestini – Rel. Rossetti Parole chiave “Foro del consumatore” – nozione di consumatore – atto professionale e atto funzionale all’attività professionale – contraente debole MASSIMA Non può essere qualificato come “consumatore” ai sensi dell’art. 3, lett. a), d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206 (codice del consumo), con conseguente inapplicabilità del c.d. “foro del consumatore”, l’avvocato che stipuli un contratto di utenza telefonica per il proprio studio legale, trattandosi di atto funzionalmente connesso all’attività professionale esercitata; né d’altra parte egli può essere equiparato alla figura del “consumatore”, ai fini dell’applicazione della disciplina in esame, per il solo fatto che risulti essere il soggetto economicamente e contrattualmente più debole nella…
Continua a leggere...Illeggibilità della clausola vessatoria e dovere di diligenza del contraente debole
Cass. civ., Sez. VI, 12 febbraio 2018, n. 3307, ord. – Pres. Amendola – Rel. Cirillo Contratto in genere – Clausole vessatorie nei contratti standard – Specifica approvazione scritta -Illeggibilità della clausola derogatoria della competenza territoriale – Conoscibilità secondo l’ordinaria diligenza – Mancata richiesta di modello contrattuale leggibile – Conseguenze (art. 1341, co. 1°- 2°, c.c.) [1] In materia di contratti conclusi mediante la sottoscrizione di moduli o formulari predisposti per disciplinare in modo uniforme determinati rapporti (nella specie, utenza telefonica), la clausola con cui si stabilisce una deroga alla competenza territoriale ha natura vessatoria e deve essere, ai sensi dell’art. 1341, comma 2, c.c., approvata espressamente per iscritto. Qualora la medesima risulti scarsamente o per nulla leggibile, sia perché…
Continua a leggere...Vendita dei beni di consumo e animali domestici
Cass. civ., sez. II, 25 settembre 2018, n. 22728 – Pres. Matera – Rel. Lombardo [1-2] Contratto di compravendita – Vendita di animali – Disciplina della vendita dei beni di consumo – Applicabilità – Condizioni e limiti (Cod. civ., artt. 1490, 1492, 1496; Cod. cons., artt. 3, 128, 130, 132) [1] La compravendita di animali da compagnia o d’affezione, ove l’acquisto sia avvenuto per la soddisfazione di esigenze della vita quotidiana estranee all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente esercitata dal compratore, è regolata dalle norme del codice del consumo, salva l’applicazione delle norme del codice civile per quanto non previsto. [2] Nella compravendita di animali da compagnia o d’affezione, ove l’acquirente sia un consumatore, la denuncia del difetto della cosa venduta…
Continua a leggere...La datio in solutum
Abstract Il presente contributo si pone l’obiettivo di analizzare l’istituto della datio in solutum evidenziandone la portata e la natura giuridica e valutandone, altresì, le concrete applicazioni giurisprudenziali. La prestazione in luogo dell’adempimento: l’art. 1197 c.c. L’articolo 1197 c.c. disciplina, con il nome di prestazione in luogo dell’adempimento, una delle modalità di estinzione dell’obbligazione. Tale istituto è anche noto con la locuzione di datio in solutum per le sue origini di matrice romanistica: nel diritto romano, infatti, l’espressione identificava l’adempimento delle obligationes in dando mediante trasferimento di un aliud pro alio. L’art. 1197 co. 1 del vigente codice (il precedente codice del 1865 non prevedeva, invece, questo istituto) stabilisce che “il debitore non può liberarsi eseguendo una prestazione diversa da…
Continua a leggere...I limiti del ricorso al criterio letterale come regola ermeneutica primaria nell’interpretazione del contratto
Cass. civ., sez. III, Ord., 8 giugno 2018, n. 14882 – Pres. Vivaldi – Rel. Scarano. [1] [2] Contratto – Interpretazione del contratto – Senso letterale delle parole – Interpretazione complessiva – Interpretazione secondo buona fede – Interpretazione funzionale (Cod. civ., artt. 1362; 1363; 1370; 1366; C.p.c. art. 366) [1] Nell’interpretazione dei contratti, l’elemento letterale, il quale assume funzione fondamentale nella ricerca della reale o effettiva volontà delle parti, deve essere verificato alla luce dell’intero contesto contrattuale, coordinando tra loro le singole clausole come previsto dall’art. 1363 c.c., giacché per senso letterale delle parole va intesa tutta la formulazione letterale della dichiarazione negoziale, in ogni sua parte ed in ogni parola che la compone, e non già una parte soltanto,…
Continua a leggere...Cointestazione di conto corrente bancario e prova dell’animus donandi
Cass. civ. Sez. II. Ord., 28/02/2018, n. 4682, Pres. Lombardo, Est. Dongiacomo Atto di cointestazione, con firma e disponibilità disgiunte, di una somma di denaro presso un istituto di credito – Natura di donazione indiretta – Condizioni – Accertamento dell’esistenza dell’animus donandi – Necessità (c.c. art. 1298, 782; T.U. Legge Bancaria art. 117) [1] L’atto di cointestazione, con firma e disponibilità disgiunte, di una somma di denaro depositata presso un istituto di credito che risulti essere appartenuta ad uno solo dei contestatari, può essere qualificato come donazione indiretta solo quando sia verificata l’esistenza dell’”animus donandi”, consistente nell’accertamento che il proprietario del denaro non aveva, nel momento della detta cointestazione, altro scopo che quello della liberalità. Donazione indiretta – Forma –…
Continua a leggere...La risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta della prestazione può essere invocata da entrambe le parti del rapporto obbligatorio sinallagmatico
Cass. civ., sez. III, 10 luglio 2018, n. 18047 – Pres. Chiarini – Rel. Di Florio [1-2] Obbligazioni e contratti – Causa in concreto – Impossibilità sopravvenuta della prestazione – Risoluzione del contratto – Contratto sinallagmatico – Rimedi restitutori (Cod. civ., artt. 1463, 1345, 1256, 1325) [1] La causa in concreto – intesa quale scopo pratico del contratto, in quanto sintesi degli interessi che il singolo negozio è concretamente diretto a realizzare, al di là del modello negoziale utilizzato – conferisce rilevanza ai motivi, sempre che questi abbiano assunto un valore determinante nell’economia del negozio assurgendo a presupposti causali, e siano comuni alle parti o, se riferibili ad una sola di esse, siano comunque conoscibili dall’altra. [2] La risoluzione del…
Continua a leggere...Diritto all’oblio e diritto di satira: presupposti e limiti secondo la Cassazione
Cass. civ. Sez. I Ord., 20/03/2018, n. 6919, Pres. Tirelli, Rel. Valitutti Persona fisica e diritti della personalità – Diffusione di immagini relative a episodio risalente – Diritto all’oblio – Notorietà del soggetto rappresentato – Illiceità – Presupposti (c.c. art. 10, 2043) [1] Va cassata la sentenza di merito che, con riguardo alla diffusione di immagini relative a un episodio inidoneo ad aprire un dibattito di pubblico interesse (nella specie, rifiuto perentorio, da parte di un artista, di concedere un’intervista) a distanza di un lustro dalla loro registrazione, abbia escluso la violazione del diritto all’oblio in ragione della fama del personaggio rappresentato (molto noto, ma non investito di un ruolo primario nella vita pubblica). Responsabilità civile – Diffamazione, ingiurie ed…
Continua a leggere...Il dovere di comportamento secondo buona fede in pendenza di condizione sospensiva
Cass. civ., sez. II, 25 gennaio 2018, n. 1887 – Pres. Matera – Rel. Scarpa [1] Contratto sottoposto a condizione – Condizione sospensiva – Condicio iuris – Pendenza della condizione – Dovere di comportamento secondo buona fede – Estensione e limiti (Cod. civ., artt. 1358, 1359, 1375) [1] Colui che si è obbligato a trasferire un bene sotto la condizione sospensiva dell’ottenimento di determinate autorizzazioni o concessioni amministrative ha il dovere di conservare integre le ragioni della controparte, comportandosi secondo buona fede, compiendo, cioè, tutte le attività, che da lui dipendono, per l’avveramento di siffatta condizione, le quali tuttavia non possono implicare il sacrificio dei suoi diritti o interessi, in particolare imponendo l’accettazione del mutamento dell’equilibrio economico delle prestazioni stabilito…
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