Obbligazioni e contratti

Vendita di beni di consumo e difetto di conformità: il consumatore può esperire l’azione risarcitoria in via autonoma qualora i rimedi primari di cui all’art. 130 Cod. Cons. siano impossibili o eccessivamente onerosi

Cass. civ. Sez. Seconda Sent., 20/01/2020, n. 1082, Pres. Manna, Est. Tedesco Vendita beni di consumo – Consumatore – riparazione o sostituzione impossibile o eccessivamente onerosa – Domanda di risarcimento danno [1]In tema di vendita di beni di consumo affetti da vizio di conformità, ove la riparazione o la sostituzione risultino, rispettivamente, impossibile ovvero eccessivamente onerosa, va riconosciuto al consumatore, benché non espressamente contemplato dall’art. 130, comma 2, cod. consumo, ed al fine di garantire al medesimo uno standard di tutela più elevato rispetto a quello realizzato dalla Direttiva n. 44 del 1999, il diritto di agire per il solo risarcimento del danno, quale diritto attribuitogli da altre norme dell’ordinamento, secondo quanto disposto dall’art. 135, comma 2, del cod. consumo. Disposizioni applicate…

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La provenienza donativa del bene può legittimare il promissario acquirente a eccepire l’inadempimento del promittente venditore

Cass. civ., sez. II, 12 dicembre 2019, n. 32694 – Pres. Manna – Rel. Tedesco Parole chiave: Contratto preliminare – Provenienza donativa del bene – Pericolo di evizione – Insussistenza – Silenzio del promittente venditore – Inadempimento – Rifiuto del promissario acquirente di stipulare il contratto definitivo – Legittimità  [1] Massima: In tema di preliminare di compravendita, la provenienza del bene da donazione, anche se non comporta per se stessa un pericolo concreto e attuale di perdita del bene, tale da abilitare il promissario acquirente ad avvalersi del rimedio dell’art. 1481 c.c., è comunque circostanza influente sulla sicurezza, sulla stabilità e sulle potenzialità dell’acquisto programmato con il preliminare. In quanto tale essa non può essere taciuta dal promittente venditore, pena…

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Preliminare di compravendita e pericolo di evizione

Cass. civ., sez. II, 29 novembre 2019, n. 31314 – Pres. San Giorgio – Rel. Carbone Parole chiave: Contratto preliminare – Trascrizione di domanda giudiziale – Pericolo di evizione – Sussistenza – Rifiuto del promissario acquirente di stipulare il contratto definitivo – Legittimità  Massima: Nel preliminare di compravendita, in applicazione analogica dell’art. 1481 c.c., il promissario acquirente può rifiutarsi di addivenire alla stipula del definitivo qualora sussista un pericolo concreto e attuale di evizione del bene promesso, anche se tale pericolo non sia stato determinato da colpa del promittente venditore. Disposizioni applicate: cod. civ., artt. 1351, 1460, 1481. Caso Il 25 novembre 2005 veniva concluso un contratto preliminare di compravendita avente per oggetto un’unità abitativa facente parte di un complesso…

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La tutela penale in ambito vitivinicolo: uno sguardo alla riforma e alla sottile (“ma non troppo”) differenza tra la fattispecie dell’art. 515 c.p. e 517 quater c.p.

Noto come ormai il settore agroalimentare ed in particolare quello vitivinicolo abbiano assunto un’importanza fondamentale e centrale nel sistema economico del nostro Paese. La crescita che procede da anni a ritmi impensabili per altri comparti del nostro sistema produttivo ha fatto aumentare l’attenzione del Legislatore anche per approntare una tutela sanzionatoria (amministrativa e penale) che possa dare effettiva e concreta risposta alle richieste dall’Unione Europea di maggior tutela, aspettativa da declinarsi in provvedimenti proporzionati, efficaci e dissuasivi in caso di violazione della normativa. Nella citata prospettiva, il 21 aprile 2015 è stata istituita una Commissione di studio, poi nominata “Caselli” perché presieduta dal dott. Giancarlo Caselli, finalizzata a redigere una riforma dei reati in materia agroalimentare, a tutela dell’eccellenza del…

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Nullità del contratto di investimento e abuso del diritto dell’investitore

Cass. civ., sez. un., 4 novembre 2019, n. 21647 – Pres. Mammone – Rel. Acierno Parole chiave: Contratti di investimento – Mancanza di forma scritta del contratto quadro – Nullità – Invalidità degli ordini di investimento – Nullità selettiva – Abuso del diritto – Verifica dei pregiudizi e dei vantaggi derivanti dalle operazioni eseguite – Necessità [1] Massima: La nullità per difetto di forma scritta, contenuta nell’art. 23, comma 3, del d.lgs. n. 58 del 1998, può essere fatta valere esclusivamente dall’investitore, con la conseguenza che gli effetti processuali e sostanziali dell’accertamento operano soltanto a suo vantaggio. L’intermediario, tuttavia, ove la domanda sia diretta a colpire soltanto alcuni ordini di acquisto, può opporre l’eccezione di buona fede, se la selezione…

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Inadempimento del preliminare che non fissa il termine per la stipula del contratto definitivo

Cass. civ., sez. II, 23 agosto 2019, n. 21647 – Pres. Manna – Rel. Gorjan  Parole chiave: Contratto preliminare – Mancata fissazione del termine per la stipula del contratto definitivo – Inadempimento – Necessità di ricorrere al giudice per la fissazione del termine di adempimento – Insussistenza [1] Massima: Se il contratto preliminare non stabilisce il termine per la stipula del contratto definitivo, per accertare l’inadempimento di una parte non è sempre necessario chiedere al giudice di fissare il termine ai sensi dell’art. 1183, comma 2, c.c., dovendosi valutare se il tempo trascorso tra la conclusione del preliminare e la richiesta di adempimento è oggettivamente congruo in relazione al caso specifico. Disposizioni applicate: cod. civ., artt. 1183, 1351, 1454, 2932….

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La violazione degli obblighi informativi a carico degli intermediari finanziari

Abstract Il presente focus intende analizzare i diversi orientamenti creatisi in punto di individuazione dei rimedi giuridici conseguenti la violazione dell’obbligo di informazione a carico degli intermediari finanziari. Nel silenzio della norma, infatti, dottrina e giurisprudenza sono intervenute in modo difforme, riconoscendo a volte l’azione di annullamento per vizio del consenso, altre volte l’azione di nullità, piuttosto che l’azione di risoluzione per inadempimento o la mera richiesta risarcitoria. Gli obblighi informativi a carico degli intermediari finanziari sono disciplinati dall’art. 21 del d. lgs. 58 del 1998 (c.d. t.u.f.), che al primo comma sancisce che i soggetti abilitati debbano “comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza, per servire al meglio l’interesse dei clienti e per l’integrità dei mercati”. Successivamente sono intervenute normative…

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Contratto d’appalto e “concorrenza delle garanzie” a tutela del committente

Cass. civ., Sez. II, 25 luglio 2019, n. 20184, ord. – Pres. Manna – Rel. Sabato (art. 1667 c.c., art. 1669 c.c.) Appalto – Difformità e vizi dell’opera – Concorrenza delle garanzie ai sensi degli artt. 1667 e 1669 c.c. – Ammissibilità – Potere del giudice di qualificare la domanda – Sussistenza – Fondamento –  Conseguenze [1] In tema di appalto sussiste la concorrenza delle garanzie previste dagli artt. 1667 e 1669 c.c., in vista del rafforzamento della tutela del committente; ne consegue che, ove a fondamento della domanda siano dedotti difetti della costruzione così gravi da incidere sugli elementi essenziali dell’opera stessa, influendo sulla sua durata e compromettendone la conservazione, il giudice è sempre tenuto, ove le circostanze lo richiedano, a…

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Decesso del locatore usufruttuario: la ripetizione delle somme versate in eccedenza dal conduttore spetta agli eredi

Cass. civ. Sez. Terza Sent., 30/09/2019, n. 24222, Pres. Amendola, Est. Graziosi Locazione ad uso abitativo stipulata da usufruttuario – Corresponsione somme eccedenti quelle dovute –  Decesso dell’usufruttuario – Domanda di ripetizione somme [1] In tema di locazione immobiliare, nel caso in cui il contratto sia stato stipulato dall’usufruttuario il quale, nel corso del rapporto, abbia indebitamente percepito somme eccedenti quelle dovute a titolo di canone, alla morte del concedente la domanda del conduttore volta a conseguire la ripetizione delle somme deve essere proposta nei confronti degli eredi dell’usufruttuario, e non già del nudo proprietario divenuto “medio tempore” pieno proprietario. Disposizioni applicate Art. 999 c.c., art. 1602 c.c. CASO Il conduttore di un contratto di locazione abitativa ricorreva in giudizio contro un…

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Violazione degli obblighi informativi a carico dell’intermediario finanziario: risoluzione per inadempimento dell’ordine di investimento

App. Venezia Sent., 18/06/2019, n. 2550, Pres. Bazzo, Est. Valle Obblighi informativi intermediari finanziari – Adeguatezza e appropriatezza dell’operazione –  Onere della prova – Risoluzione per inadempimento – Risarcimento del danno [1] La violazione degli obblighi informativi ex art. 21 d. lgs. 58/1998 (T.U.F.), nonché artt. 27 e 31 del Regolamento Consob n. 11522/2007 da parte dell’intermediario finanziario comporta la risoluzione per inadempimento del relativo ordine di acquisto, non essendo essenziale stabilire se gli investitori, ove adeguatamente informati circa la reale rischiosità del titolo, avrebbero ugualmente dato corso all’acquisto o meno, poiché la condotta dell’intermediario integra ex se la lesione dell’interesse tutelato. Disposizioni applicate Art. 21 d. lgs. 58/1998 (T.U.F.), artt. 27 e 31 Reg. Consob n. 11522/2007, art. 1338 c.c. CASO Un…

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