Obbligazioni e contratti

Il destino del contratto di cessione del quinto nella procedura di sovraindebitamento

Tribunale di Parma, 28 febbraio 2021 Parole chiave: Cessione del quinto di stipendio o pensione – Crisi da sovraindebitamento – Piano del consumatore – Falcidia della cessione del quinto Massima In caso di presentazione di un piano del consumatore ai sensi della legge n. 3 del 2012, va falcidiato anche il contratto di cessione del quinto stipulato dal debitore, poiché l’obiettivo della legge è quello di offrire una seconda possibilità al consumatore, possibilità che esige la ristrutturazione di tutti i debiti, compreso il finanziamento oggetto di cessione del quinto. Disposizioni applicate Art. 12-bis legge n. 3 del 2012 (procedimento di omologazione del piano del consumatore) CASO Un pensionato presenta una proposta di piano del consumatore ai sensi della legge n. 3…

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Trasferimento della cosa locata e sorte della fideiussione rilasciata al locatore

Cass. civ., sez. III, 4 febbraio 2021, n. 2711 – Pres. Graziosi – Rel. Gorgoni Parole chiave: Locazione – Fideiussione – Vendita della cosa locata – Effetti – Surrogazione del terzo acquirente nel rapporto di garanzia – Condizioni [1] Massima: In tema di locazione, ove ricorrano i presupposti previsti dall’art. 1599 c.c., l’acquirente della cosa locata subentra ex lege, ai sensi dell’art. 1602 c.c., all’originario locatore anche nel rapporto obbligatorio di garanzia costituito tra quest’ultimo e il suo fideiussore, soltanto se tale obbligazione possa ritenersi derivante dal contratto di locazione (in quanto ne abbia costituito una clausola da esso inscindibile) e non sia venuta meno per specifiche intese tra le parti originarie, dovendosi altrimenti ritenere inoperante la detta surrogazione legale,…

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Il contratto autonomo di garanzia

Il contratto autonomo di garanzia (c.d. Garantiervertrag), nato nella prassi commerciale e finanziaria, è una particolare figura di garanzia personale atipica caratterizzata dalla scissione tra il rapporto di garanzia e rapporto principale garantito e che soddisfa l’esigenza del creditore di ottenere, in difetto di adempimento del debitore, l’immediata escussione della garanzia. Per perseguire tale obiettivo, la garanzia è strutturata alla stregua di un contratto autonomo – rispetto negozio garantito – ancorché inserito in un’operazione economica unitaria che si compone, generalmente, di 3 distinti rapporti giuridici: il rapporto di valuta tra debitore e creditore da cui origina l’obbligazione garantita; il rapporto di provvista tra debitore e terzo garante con il quale quest’ultimo assume l’impegno di garantire l’obbligazione del debitore; il rapporto…

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Il diritto dello spettacolo nell’ordinamento giuridico italiano

Nel corso degli ultimi anni alla concezione tradizionale di spettacolo, intesa nel senso più puro e semplice del termine, è stato parallelamente acquisito dal diritto dello spettacolo, un peso sempre più crescente all’interno dell’ordinamento giuridico italiano. Orbene, il diritto dello spettacolo era inizialmente inteso come quell’insieme di normative poste a tutela dell’opera artistica e ricomprese in due grandi settori quali: 1) le norme poste a tutela dell’opera dell’autore (il cosiddetto diritto d’autore disciplinato dalla Legge  n.633/41 e l’Istituto preposto alla sua tutela: la SIAE); 2) le norme poste a tutela dell’opera dell’artista interprete(il cosiddetto diritto dell’artista interprete e l’Istituto preposto alla sua tutela, l’IMAIE); Oggigiorno, invece, il diritto dello spettacolo è stato corroborato da principi costituzionali e profili civilistici sia in materia di organizzazione e gestione…

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Fondo patrimoniale e “tutela familiare”

L’art. 167 cod. civ. assegna ai coniugi la possibilità di costituire un fondo patrimoniale composto da beni che, una volta conferiti nel fondo, risultano uniti da un vincolo di destinazione che ne condiziona, come vedremo, anche la pignorabilità: i beni confluenti nel fondo patrimoniale vengono cioè posti ad esclusivo servizio della famiglia perché servono – come recita la norma – per “far fronte ai bisogni della famiglia”. La scelta di conferire un bene – spesso immobile – in un fondo patrimoniale può essere dettata da molteplici ragioni nel merito delle quali si sceglie, visti gli scopi di questo breve contributo, di non entrare: interessante è invece chiedersi fino a che punto quell’atto di conferimento “ponga al riparo” il bene dall’aggressione…

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Mutuo di scopo e mancato raggiungimento dell’obiettivo: nullità o risoluzione del contratto?

Cass. civ., sez. I, 25 gennaio 2021, n. 1517 – Pres. Genovese – Rel. Dolmetta Parole chiave: Mutuo – Di scopo – Interesse del mutuante – Sussistenza – Necessità – Mancato raggiungimento dello scopo – Nullità – Insussistenza – Risoluzione per inadempimento – Sussistenza [1] Massima: La mera enunciazione, nel testo contrattuale, che il mutuatario utilizzerà la somma erogatagli per lo svolgimento di una data attività o per il perseguimento di un dato risultato non è, di per sé, idonea a integrare gli estremi del mutuo di scopo convenzionale, per il cui inveramento occorre, di contro, che lo svolgimento dell’attività dedotta o il risultato perseguito siano, nel concreto, rispondenti a uno specifico e diretto interesse anche proprio della persona del…

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Al contratto preliminare di compravendita di immobile da costruire si applica anche il Codice del consumo, laddove sussistano i presupposti soggettivi

Cass. civ. Sez. Sesta Sent., 14/01/2021, n. 497, Pres. Cosentino, Est. Fortunato Codice del consumo – Applicabilità al preliminare di vendita di beni immobili – Fondamento – Richiamo convenzionale alla disciplina posta dal d.lgs. n. 122 del 2015 – Interferenza – Esclusione [1] Gli artt. 33 e ss. del Codice del consumo sono applicabili anche ad un contratto preliminare di compravendita di bene immobile, allorquando venga concluso tra un professionista, che stipuli nell’esercizio dell’attività imprenditoriale, o di un professionista intellettuale, ed altro soggetto, che contragga per esigenze estranee all’esercizio della propria attività imprenditoriale o professionale, non risultando decisivo, in senso contrario, che le parti abbiano espressamente richiamato in contratto la disciplina del d.lgs. n. 122 del 2005 in tema di…

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Il pagamento dell’indennità per il patto di non concorrenza postcontrattuale nel rapporto di agenzia

Tribunale di Venezia, 19 gennaio 2021 Parole chiave Contratto di agenzia – Patto di non concorrenza postcontrattuale – Pagamento dell’indennità Massima Nell’ambito del contratto di agenzia, in presenza di un patto di non concorrenza postcontrattuale il preponente è obbligato a corrispondere all’agente un’indennità, il cui ammontare va calcolato in base all’accordo economico collettivo applicabile al caso di specie. Disposizioni applicate Art. 1751 bis c.c. (patto di non concorrenza) CASO Fra le parti venne originariamente concluso, nel 1991, un contratto di agenzia. Nel 2003 il contratto di agenzia venne integrato con un patto di non concorrenza postcontrattuale della durata di due anni. Infine, nel 2017, il preponente invia disdetta dal contratto di agenzia. Cessato il rapporto di agenzia, l’agente chiede al…

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La Corte di Cassazione torna a pronunciarsi sul contratto di assicurazione con clausola claims mad

Cass. civ. Sez. III, 25 febbraio 2021, n. 5259 – Pres. Armano – Rel. Olivieri [1] Contratto di assicurazione – Clausole claims made – Responsabilità civile – Nullità – Loss occurence (Cod. civ., artt. 1322, 1366, 1375, 1917, 1932)  [1] “Il modello di assicurazione della responsabilità civile con clausole “on claims made basis”, quale deroga convenzionale all’art. 1917, comma 1, c.c., consentita dall’art. 1932 c.c., è riconducibile al tipo dell’assicurazione contro i danni e, pertanto, non è soggetto al controllo di meritevolezza di cui all’art. 1322, comma 2, c.c., ma alla verifica, ai sensi dell’art. 1322, comma 1, c.c., della rispondenza della conformazione del tipo, operata attraverso l’adozione delle suddette clausole, ai limiti imposti dalla legge, da intendersi come l’ordinamento…

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Vendita di beni artistici e prelazione dello Stato

Cass. civ., sez. II, 13 novembre 2020, n. 25791 – Pres. D’Ascola – Rel. Scarpa Parole chiave: Trasferimento di cose d’interesse artistico e storico – Denuncia al Ministero dei beni culturali e ambientali – Termine per l’esercizio della prelazione – Decorrenza – Data risultante dall’avviso di ricevimento – Assenza di sottoscrizione del destinatario – Fede privilegiata – Insussistenza [1] Massima: In caso di trasferimento a titolo oneroso o gratuito di bene d’interesse artistico e storico per il quale lo Stato è legittimato a esercitare il diritto di prelazione, il termine di due mesi entro il quale dev’essere notificato all’acquirente il decreto per l’esercizio della prelazione decorre dalla data in cui è pervenuta la denuncia di alienazione, che, in caso di…

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