Obbligazioni e contratti

La sorte del giudizio di impugnazione nel caso di mancato deposito della sentenza impugnata

L’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, con due pronunce coeve (nn. 4 e 5 del 27 marzo 2025), ha stabilito che il mancato deposito della sentenza impugnata non comporta l’inammissibilità o l’improcedibilità dell’impugnazione. La quaestio iuris   Le sezioni II e V – rispettivamente con le ordinanze del 18 novembre 2024, n. 9225 e del 13 novembre 2024, n. 9116 – avevano rimesso all’Adunanza plenaria la questione relativa all’individuazione delle conseguenze del mancato adempimento, da parte dell’appellante, dell’onere di depositare la sentenza oggetto di impugnazione entro il termine di legge. In particolare, la specifica questione sottoposta al vaglio della Plenaria è la seguente: “se il deposito della sentenza di primo grado costituisca un onere previsto dal codice a pena di…

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Hospitality digitale e parità di tariffe: i chiarimenti della Corte di Giustizia dell’Unione Europea –  Seconda parte

Parole chiave Piattaforma di intermediazione – Booking.com – OTA – Autorità Garante Concorrenza e Mercato (AGCM) – Rinvio pregiudiziale – Corte di Giustizia Europea – CGUE – Concorrenza – Parità ampia – Parità ristretta – Articolo 101 TFUE – Accordi fra imprese – Contratti conclusi tra una piattaforma di prenotazione online e albergatori – Restrizione accessoria oggettivamente necessaria – Esenzione per categoria – Accordi verticali – Regolamento (UE) n. 330/2010 – Articolo 3, paragrafo 1 – mercato rilevante – Corte giustizia Unione Europea, Sez. II, Sent., (data ud. 19/09/2024) 19/09/2024, C. 264/23 Sintesi L’articolo 2 del Regolamento (UE) n. 330/2010 stabilisce una esenzione dalla disciplina sulla concorrenza – prevista dall’art. 101, paragrafo 1, del TFUE per gli accordi che contengono…

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Francesco Greco, Presidente CNF: “IA, una sfida complessa che l’Avvocatura deve governare”

L’Avvocatura non può farsi cogliere “impreparata” dall’avvento dell’Intelligenza artificiale e, in generale, dall’avanzata delle nuove tecnologie nella società e nel mondo libero-professionale. A pensarla così è il presidente del Consiglio nazionale forense (Cnf) Francesco Greco che, in vista della sua partecipazione a “Scenario professioni: oggi e domani”, l’iniziativa promossa da Ambrosetti, TeamSystem ed Euroconference, che si terrà il 13 ed il 14 maggio prossimi (in parte in diretta streaming e in parte in presenza a Villa Erba, a Cernobbio, su lago di Como), ha risposto ad alcune domande di EcNews sul comportamento dei Legali – nella duplice veste di operatori di giustizia e di lavoratori autonomi – alle prese con le potenzialità e i rischi degli strumenti più innovativi. Presidente Greco, quali ritiene siano…

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Gestore crisi d’impresa: una figura chiave per le aziende 

Il Gestore della Crisi d’Impresa è un professionista di fondamentale importanza nel panorama economico attuale, incaricato di risanare aziende in difficoltà e garantire il corretto svolgimento delle procedure concorsuali. Le disposizioni relative alla crisi d’impresa sono oggetto di frequenti aggiornamenti, per cui un rigoroso approfondimento periodico è indispensabile per i professionisti al fine di operare con sicurezza e autorevolezza nel rispetto delle leggi in vigore.  L’Università degli Studi Guglielmo Marconi, in collaborazione con Euroconference, propone due percorsi formativi dedicati ai professionisti incaricati della gestione e del controllo delle procedure relative alla crisi d’impresa.  Corso Abilitante per l’Iscrizione all’Elenco dei Gestori della Crisi d’Impresa Fornisce una formazione completa per diventare gestore della crisi d’impresa, preparandoti a gestire procedure concorsuali, risanare aziende…

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La disciplina giuridica applicabile alle opere parzialmente eseguite in virtù di un titolo edilizio decaduto

L’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, con la pronuncia n. 14 del 30 luglio 2024, in risposta alla questione deferita con l’ordinanza della II sezione del Consiglio di Stato 7 marzo 2024, n. 2228, ha fornito delle importanti precisazioni sulla disciplina giuridica applicabile alle opere parzialmente eseguite in virtù di un titolo edilizio decaduto e che non siano state oggetto di intervento di completamento in virtù di un nuovo titolo edilizio. In particolare, l’ordinanza n. 2228 del 2024 aveva sollecitato l’intervento nomofilattico dell’Adunanza plenaria per risolvere il dubbio interpretativo in ordine agli effetti – ex tunc o ex nunc – della decadenza del permesso di costruire rilasciato nel caso di mancato completamento delle opere assentite con il titolo nel termine,…

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Compenso dell’architetto da pagarsi solo mediante cessione del credito oppure in danaro?

Tribunale di Monza, 28 dicembre 2024, Giudice De Giorgio Parole chiave Contratto d’opera – Compenso – Recesso – Pagamento – Cessione del credito Massima: “Nell’ambito dei contratti di prestazione d’opera professionale, se il committente è un condominio, basta la delibera condominiale per quantificare il compenso spettante al professionista, anche se la delibera non è seguita da un contratto scritto. Inoltre, se la delibera non specifica che il compenso può essere pagato mediante cessione del credito, il professionista ha diritto a essere pagato in danaro”. Disposizioni applicate Art. 2233 c.c. (compenso), art. 2237 c.c. (recesso) CASO Un architetto svolte attività di progettazione per la riqualificazione energetica di un edificio condominiale. L’assemblea del condominio ha adottato apposita delibera con la quale ha…

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Il creditore può chiedere la risoluzione del contratto in via surrogatoria

Cass. civ., sez. II, 31 ottobre 2024, n. 28148 – Pres. Di Virgilio – Rel. Caponi Parole chiave: Azione surrogatoria – Risoluzione del contratto per inadempimento – Ammissibilità – Fondamento [1] Massima: Il creditore, nell’ambito dell’azione surrogatoria ai sensi dell’art. 2900 c.c., è legittimato a chiedere la risoluzione per inadempimento del contratto concluso dal proprio debitore, nonostante il carattere personale dell’azione di risoluzione, essendo ciò giustificato dall’inerzia del debitore e dalla necessità di preservare la garanzia patrimoniale del credito. Disposizioni applicate: cod. civ., artt. 1460, 2900 CASO La curatela fallimentare proponeva un’azione di responsabilità nei confronti dell’amministratore della società fallita e, all’esito del giudizio, otteneva sentenza di condanna al pagamento dell’importo liquidato. Alcuni anni dopo, la curatela conveniva in giudizio…

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Contratto preliminare di compravendita immobiliare e condizione potestativa mista  

Cass. civ., [ord.], Sez. II, 7 gennaio 2025, n. 243 – Pres. Bertuzzi – Rel. Grasso [1] Contratto preliminare – Condizione potestativa mista – Principio dell’onere della prova – Inadempimento contrattuale – Buona fede (Cod. civ. artt. 1359; 2932). [1] “La controversia intercorsa tra promittente alienante e promissario acquirente a riguardo del mancato avveramento di una condizione potestativa mista, apposta nell’interesse di entrambe le parti, non può essere risolta facendo applicazione del generale principio regolante l’onere della prova nei contratti sinallagmatici. Ma deve accertarsi, sulla scorta delle emergenze di causa e in concreto, se sia individuabile una parte inadempiente o, comunque, prevalentemente inadempiente (nel caso gli inadempimenti fossero reciproci), per avere mancato di comportarsi secondo buona fede, avuto riguardo alla…

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Rappresentanza senza poteri, ripetizione d’indebito e risarcimento del danno

Cass. civ., sez. II, 10 aprile 2024, n. 9679 – Pres. Di Virgilio – Rel. Trapuzzano Parole chiave: Contratti – Rappresentanza – Contratto concluso dal falso rappresentante – Azione del contraente in buona fede per il risarcimento del danno – Azione di recupero di beni o somme acquisiti in forza del negozio inefficace – Compatibilità [1] Massima: L’azione esperibile, ai sensi dell’art. 1398 c.c., dal contraente – che abbia confidato senza colpa nell’efficacia del contratto – contro il rappresentante senza poteri della controparte, al fine di essere risarcito del danno sofferto (spese erogate, dispendio di attività, perdita di altri affari), non coincide con quella eventualmente proponibile dal medesimo contraente, indipendentemente dal suo atteggiamento psicologico nella conclusione del contratto, per il…

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L’impegno del subappaltatore all’eliminazione dei vizi e difetti dell’opera non fa venire meno l’onere di denuncia prescritto dall’art. 1670 c.c.

Cass. civ., sez. II, 2 aprile 2024, n. 8647 – Pres. Giusti – Rel. Trapuzzano Parole chiave: Appalto – Vizi e difformità dell’opera – Assunzione di garanzia preventiva del subappaltatore nei confronti dell’appaltatore – Denuncia del committente – Onere di comunicazione al subappaltatore – Sussistenza [1] Massima: In tema di garanzia per le difformità e i vizi nell’appalto o di rovina o difetti di cose immobili di lunga durata, ove il subappaltatore abbia assunto un preventivo e generico impegno verso l’appaltatore di eliminare i vizi o difetti che dovessero in futuro essere denunciati dal committente, tale assunzione di garanzia preventiva non può esonerare l’appaltatore dall’onere della comunicazione della denuncia inoltrata successivamente dal committente, ai sensi dell’art. 1670 c.c., perché l’interesse…

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