Impugnazioni
I limiti di ammissibilità dell’impugnazione fondata solo su vizi processuali
Cass. civ., Sez. I, 26 febbraio 2018, n. 4515 – Pres. Tirelli – Rel. Sambito [1] Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Vizio processuale – Rimessione del procedimento al primo giudice (Cod. proc. civ., artt. 353, 354) [1] L’impugnazione con cui l’appellante si limiti a dedurre soltanto vizi di rito avverso una pronuncia a lui sfavorevole nel merito è ammissibile nei solo limiti in cui i vizi denunciati, se fondati, imporrebbero una rimessione del procedimento al primo giudice ex artt. 353 e 354 c.p.c. e non anche nel caso in cui i vizi medesimi non rientrino nelle ipotesi tassativamente elencate dalle norme predette. CASO [1] La vicenda processuale, alquanto complessa in concreto, ai fini del presente commento può essere…
Continua a leggere...Sulle conseguenze della violazione del Protocollo siglato il 17.12.2015 dalla Cassazione e dal Consiglio Nazionale Forense
Cass. civ., Sez. I, 24 aprile 2018, n. 10112, Pres. Genovese – Rel. Di Marzio [1] Cassazione civile – Ricorso – Contenuto del ricorso – Protocollo del 17 dicembre 2015 sulle regole redazionali dei motivi di ricorso in materia civile e tributaria – Violazione – Inammissibilità (Cod. proc. civ., art. 366) La violazione delle regole per la redazione del ricorso per cassazione secondo il Protocollo siglato il 17 dicembre 2015 dalla Corte di cassazione e dal Consiglio nazionale forense, a mezzo dei loro presidenti, in merito alle regole redazionali dei motivi di ricorso in materia civile e tributaria, dà luogo ad inammissibilità, laddove tale violazione implica la violazione – non già, ovviamente, del Protocollo in sé, bensì – del dato…
Continua a leggere...Il nuovo rito camerale non partecipato all’esame della giurisprudenza di legittimità
Il presente lavoro dà conto di alcune pronunce di legittimità e delle relative soluzioni adottate in relazione al nuovo rito civile di cassazione, introdotto dal d.l. 31 agosto 2016, n. 168, convertito nella l. 25 ottobre 2016, n. 197. Premessa Come è noto, il legislatore del 2016 (d.l. 31 agosto 2016, n. 168, convertito dalla l. 25 ottobre 2016, n. 197: sul punto, v. AA.VV., Il nuovo procedimento in cassazione, a cura di D. Dalfino, Torino, 2017; A. Carratta, Le più recenti riforme del processo civile, Torino, 2017) ha apportato significative modifiche allo svolgimento del giudizio di legittimità, che possono così sintenticamente riassumersi: a) tendenziale cameralizzazione del processo, esclusa per le sole liti a rilevanza nomofilattica e per quelle…
Continua a leggere...Sull’inammissibilità del ricorso straordinario avverso il provvedimento emesso ex art. 618, co. 2, c.p.c.
Cass. Civ., sez. VI, Ord., 17 gennaio 2018, n. 1056 – Pres. Amendola – Rel. Rubino Impugnazioni – Ricorso straordinario per cassazione – Esecuzione forzata – Pignoramento presso terzi – Ordinanza di assegnazione – Opposizione agli atti esecutivi – Introduzione del giudizio di merito (Cost. art. 111; Cod. proc. civ. artt. 289, 553, 617, 618) [1] È inammissibile il ricorso straordinario per cassazione avverso il provvedimento reso dal giudice dell’esecuzione nel giudizio di opposizione agli atti esecutivi, all’esito della fase sommaria, anche quando il giudice ometta di fissare un termine per l’introduzione del giudizio di merito e provveda sulle spese, trattandosi di provvedimento privo dei requisiti di decisorietà e definitività. CASO [1] Intrapresa una esecuzione nelle forme del pignoramento presso…
Continua a leggere...La chiamata in causa del terzo quale unico responsabile: dipendenza di cause e litisconsorzio processuale in fase di impugnazione.
Cass. civ., sez. I, 28 febbraio 2018 n. 4722 – Pres. Tirelli – Est. Valitutti Impugnazioni civili – Cause inscindibili – Chiamata in causa di terzo quale unico responsabile – Dipendenza di cause – Litisconsorzio processuale – Sussistenza (Cod. proc. civ. artt. 102, 106, 331). [1] In materia di procedimento civile, con la chiamata in causa del terzo quale unico responsabile si realizza un’ipotesi di dipendenza di cause, in quanto la decisione della controversia fra l’attore ed il convenuto, essendo alternativa rispetto a quella fra l’attore ed il terzo, si estende necessariamente a quest’ultima, sicché i diversi rapporti processuali diventano inscindibili, legati da un nesso di litisconsorzio necessario processuale (per dipendenza di cause o litisconsorzio alternativo) che, permanendo la contestazione…
Continua a leggere...Le Sezioni Unite confermano il principio di equivalenza delle firme digitali nel processo civile telematico, ma escludono la sanatoria del difetto di procura nel giudizio di legittimità
Cass. civ., Sez. Un., 27 aprile 2018, n. 10266 – Primo Pres. Mammone – Rel. Cirillo [1] Procedimento civile – Atto di parte – In forma di documento informatico – Firma digitale – CAdES – PadES – Validità – Equivalenza (Cod. proc. civ., artt. 83, 121 e 125; d.m. 21 febbraio 2011, n. 44, art. 18; provv. d.g.s.i.a. 16 aprile 2014, artt. 12, 13 e 19-bis) [2] Giudizio di cassazione – Procura ad litem – Anteriorità rispetto alla sentenza impugnata – Inammissibilità del ricorso (Cod. proc. civ., artt. 83 e 365) [3] Giudizio di cassazione – Procura ad litem – Nullità o difetto – Sanatoria – Esclusione (Cod. proc. civ., artt. 83, 365 e 182) [4] Procedimento civile – Termine…
Continua a leggere...Rito camerale in Cassazione e termine per il deposito della nota delle spese
Cass. civ., sez. VI-3, 22 settembre 2017, n. 22073 – Pres. Frasca – Rel. De Stefano Impugnazioni – Ricorso per cassazione – Rito camerale non partecipato ex art. 380 bis c.p.c. – Termine per il deposito della nota delle spese – Deposito il giorno dell’adunanza collegiale – Decadenza – Termine perentorio di cinque giorni prima dell’adunanza – Necessità (Cod. proc. civ., art. 380 bis; Disp. att. cod. proc. civ., art. 75) [1] Nel rito camerale regolato dall’art. 380 bis c.p.c., come sostituito dal d.l. 168/2016, la nota delle spese deve essere depositata entro il termine previsto il deposito delle memorie, quindi almeno cinque giorni prima della data stabilita per l’adunanza. CASO [1] In un giudizio di cassazione dinanzi alla Sezione…
Continua a leggere...Sui rapporti tra diritti autodeterminati e novità della domanda ex art. 345, comma 1 c.p.c.
I. La nozione di diritto autodeterminato. Si intende per “diritto autodeterminato” il diritto individuabile in base alla «sola indicazione del relativo contenuto quale rappresentato dal bene che ne forma l’oggetto» (come da definizione resa da ultimo Cass., 23 febbraio 2017, n. 4681; in precedenza Cass., 22 gennaio 2013, n. 1495): appartengono a tale categoria la proprietà e gli altri diritti reali di godimento, con l’effetto processuale che la causa petendi delle relative azioni (ossia uno dei tre elementi, insieme alle personae e al petitum) si identifica con il diritto stesso, e non con il titolo che ne costituisce la fonte. Essi si distinguono dai diritti eterodeterminati, quali i diritti relativi (di obbligazione al pagamento di una somma di denaro o…
Continua a leggere...L’onere di specificità dei motivi alla luce dell’art. 360 bis c.p.c.
Cass., sez. VI, 2 marzo 2018, n. 5001, Pres. Manna – Est. Lombardo Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Dedotta violazione e/o falsa applicazione di norme di diritto – Relazione tra principio di specificità dei motivi e filtro in cassazione – Sussistenza (Cod. proc. civ., artt. 360, 360 bis, n. 1, 366, comma 1, n. 4) [1] Quando, con il ricorso per cassazione, sia denunciata una violazione o falsa applicazione di una norma giuridica sostanziale o processuale, l’onere di specificità dei motivi di cui all’art. 366, comma 1, n. 4, c.p.c. deve essere letto ed interpretato alla luce della previsione di cui all’art. 360 bis, n. 1, c.p.c. CASO [1] Caia conveniva in giudizio una società, titolare di un…
Continua a leggere...Sull’appellabilità delle sentenze del giudice di pace
Cass., sez. VI, ord., 18 gennaio 2018, n. 1210 – Pres. Amendola – Rel. Rubino [1] Impugnazioni civili – Appellabilità delle sentenze del giudice di pace – Determinazione del valore – Richiesta di condanna a una somma inferiore al limite di cui all’art. 113, co. 2, c.p.c. ovvero alla maggiore somma che risulterà dovuta – Valore corrispondente al limite massimo di competenza del giudice (Cod. proc. civ., artt. 14, 113, co. 2, 339, co. 3) [1] Nel giudizio innanzi al giudice di pace, qualora sia proposta una domanda di condanna al pagamento di una somma determinata, inferiore al limite di cui all’art. 113, secondo co. 2, c.p.c., ovvero nella somma che risulterà dovuta e comunque entro i limiti della competenza…
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