Impugnazioni

La specificità dei motivi di appello al vaglio della giurisprudenza di merito

App. Firenze, Sez. II, 8 aprile 2015  ;  App. Potenza, Sez. Lav., 20 maggio 2015 App. Firenze: scarica la sentenza  Impugnazioni civili – Requisiti di forma-contenuto atto d’appello – Specificità dei motivi – Nozione – Insussistenza(C.p.c. art. 342) [1] Per superare il vaglio di ammissibilità previsto dall’art. 342 c.p.c., l’appello deve indicare le parti del provvedimento oggetto di impugnazione, suggerendo le modifiche che dovrebbero essere apportate alla ricostruzione del fatto e deve altresì specificare le violazioni di legge denunziate e il loro rapporto di causalità con l’esito della lite. App. Potenza: scarica la sentenza Impugnazioni civili – Requisiti di forma-contenuto atto d’appello – Specificità dei motivi – Nozione – Insussistenza(C.p.c. art. 342) [2] La riforma dell’art. 342 c.p.c. impone all’appellante l’adozione di…

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Appello e riforme processuali (parte II): le modifiche all’art. 345, co. 3, c.p.c.

Si dà conto delle più recenti riforme che hanno interessato il giudizio di appello, con particolare riguardo, in questa sede, alle modifiche alla disciplina dello ius novorum. 1. Introduzione Con le riforme del 2009 (l. 18 giugno 2009, n. 69) e del 2012 (d.l. 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla l. 7 agosto 2012, n. 134), il legislatore è intervenuto anche sul regime dello ius novorum in appello. In particolare, è stato modificato il testo dell’art. 345, co. 3, c.p.c., ossia la disposizione che regola l’ingresso delle nuove prove. Il testo previgente: «Non sono ammessi nuovi mezzi di prova, salvo che la parte  dimostri di non aver potuto proporli nel giudizio di primo grado per causa ad…

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La notifica dell’impugnazione al procuratore costituito per più parti

Cass., Sez. III, 28 agosto 2015, n. 17271 Scarica la sentenza Notifica impugnazione – notificazione in unica copia al procuratore costituito per più parti – nullità – insussistenza(C.p.c. artt. 160, 170, 330, co. 1)  [1] È valida ed efficace la notifica dell’impugnazione, nella specie l’atto di appello, proposta contro più parti assistite dal medesimo procuratore costituitosi in primo grado ed effettuata in unica copia allo stesso. CASO[1] La Corte di appello di Roma aveva dichiarato nulla la notifica dell’atto di appello eseguita, su richiesta dell’appellante, mediante consegna in unica copia al procuratore costituitosi in primo grado, anziché in un numero di copie pari alle parti appellate e da egli effettivamente rappresentate. Avverso tale decisione viene proposto ricorso per cassazione, col quale si…

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Responsabilità aggravata nel giudizio di cassazione: casistica e disciplina transitoria

Cass., sez. V, 17 luglio 2015, n. 15030 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Responsabilità aggravata – Consapevolezza della inammissibilità del ricorso perché tardivo – Dolo o colpa grave – Sussistenza(Cod. proc. civ., art. 385, co. 4) Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Responsabilità aggravata – Giudizio instaurato in primo grado anteriormente all’entrata in vigore della l. n. 69/2009 – Applicabilità dell’art. 385, co. 4, c.p.c.(Cod. proc. civ., art. 385, co. 4; l. 18 giugno 2009, n. 69, art. 58, co. 1) [1] Ai fini della responsabilità aggravata in cassazione, il dolo o la colpa grave vanno ravvisati nei casi in cui il ricorso per cassazione sia stato proposto con la coscienza della sua infondatezza o…

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Principio dell’apparenza per l’individuazione del mezzo di impugnazione

Cass., sez. VI-3, 11 giugno 2015, n. 12142 Scarica la sentenza Impugnazioni – Opposizioni endoesecutive – Individuazione del mezzo di impugnazione – Principio dell’apparenza(C.p.c., artt. 615, 617; Cost., art. 111, co. 7) [1] L’individuazione del mezzo di impugnazione esperibile contro un provvedimento giurisdizionale in materia di opposizioni endoesecutive va effettuata facendo esclusiva applicazione del principio dell’apparenza. CASO[1] Due avvocati, in qualità di procuratori distrattari in virtù di sentenze emesse in favore dei loro assistiti agivano esecutivamente contro la società debitrice mediante atto di pignoramento presso terzi. Il terzo pignorato rendeva la dichiarazione positiva ai sensi dell’art. 547 c.p.c e il procedimento di espropriazione mobiliare presso terzi si concludeva con l’ordinanza di assegnazione del credito in favore dei procuratori procedenti. Quest’ultimi, sulla base…

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Autosufficienza del ricorso per Cassazione e violazione dei canoni ermeneutici del contratto

Cass., Sez. V, 24 luglio 2015, n. 15647 Scarica la sentenza Ricorso per cassazione – interpretazione del contratto – limiti di ammissibilità – onere di autosufficienza(C.c., art. 1362, art. 1363; C.p.c., art. 360, co. 1, n. 3) [1] Poiché la ricostruzione della volontà contrattuale è indagine di merito preclusa al giudice di legittimità censurabile in Cassazione esclusivamente per violazione dei canoni legali di ermeneutica contrattuale, il motivo di ricorso che lamenti tale vizio deve contenere, a pena di inammissibilità, non solo la specificazione dei canoni in concreto violati e la precisazione del modo e delle considerazioni attraverso i quali il giudice se ne è discostato, ma la trascrizione integrale delle clausole contrattuali oggetto di interpretazione, in ossequio al principio di autosufficienza. …

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Il rilievo dell’incompetenza e la tralsatio iudicii davanti al giudice d’appello

Cass., sez. VI, 9 giungo 2015, n. 11969 Scarica la sentenza Appello proposto davanti a giudice di secondo grado incompetente per territorio – Erronea declaratoria di inammissibilità dell’impugnazione – Conseguenze – Cassazione con rimessione al giudice d’appello competente. [1] In caso di appello proposto dinanzi ad un organo della giurisdizione ordinaria diverso da quello che sarebbe stato competente, può riconoscersi al medesimo un effetto conservativo a condizione che l’organo adito, benché territorialmente incompetente, sia egualmente giudicante in secondo grado e possa quindi disporre la rimessione della causa al giudice competente, davanti al quale potrà essere effettuata apposita riassunzione a norma dell’art. 50 c.p.c. [2] La Corte di cassazione deve cassare e rinviare la causa al giudice d’appello compente per territorio,…

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Appello e riforme processuali: le modifiche all’art. 342 c.p.c.

Si dà conto delle più recenti riforme che hanno interessato il giudizio di appello, muovendo innazitutto dalle modifiche all’art. 342 c.p.c. che disciplina il contenuto dell’atto di impugnazione. 1. Introduzione Di regola, nel giudizio di primo grado le facoltà delle parti in punto di allegazione e di prova sono per ovvie ragioni ampie (anche se risultano talvolta cadenzate da un sistema di preclusioni e decadenze). La loro restrizione ingiustificata determinerebbe infatti la violazione del diritto di azione e di difesa garantito dall’art. 24 Cost. Nel giudizio di cassazione, viceversa, le facoltà delle parti sono per definizione delimitate, in ragione innanzitutto (ma non solo) delle finalità del giudizio stesso, volto a verificare la sussistenza di casi di annullabilità della sentenza (giudizio…

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Divieto di nuovi mezzi di prova ex art. 345, co. 3, c.p.c. nel procedimento per decreto ingiuntivo

Cass., Sez. Un., 10 luglio 2015, n. 14475 Scarica la sentenza Procedimento per decreto ingiuntivo – documenti allegati al ricorso per decreto ingiuntivo ma non prodotti nella fase di opposizione – produzione nel giudizio di appello – ammissibilità.(C.p.c., art. 345) [1] I documenti allegati alla richiesta di decreto ingiuntivo, anche qualora non siano stati nuovamente prodotti nella fase di opposizione, non possono essere considerati nuovi ex art. 345, co. 3, c.p.c. e, pertanto, se allegati all’atto di appello avverso la sentenza che ha definito il giudizio di primo grado, devono essere ritenuti ammissibili. CASO[1] Avverso il decreto ingiuntivo conseguito dalla Società Alfa, proponeva opposizione la Beta, deducendo l’insussistenza dei presupposti di cui agli artt. 633 ss. c.p.c. Il Tribunale accoglieva l’opposizione, rilevando il…

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La Cassazione delinea i confini del travisamento della prova.

Cass., sez. I, 25 maggio 2015, n. 10749 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Travisamento della prova – Nozione – Deducibilità con ricorso per cassazione – Condizioni – Insussistenza(C.p.c. artt. 115, 116, 360 n. 5, 366) [1] Il vizio di travisamento della prova può ritenersi integrato quando l’informazione probatoria riportata in sentenza sia contraddetta da uno specifico atto processuale epurché la stessa riguardi un fatto decisivo della controversia. CASO[1] Nell’ambito di una controversia in materia di appalto, la società incaricata dei lavori vedeva accolta in primo grado la propria domanda di recesso dal contratto ex art. 1660, co. 2, c.c. Il giudice del gravame di contro ed in totale accoglimento dell’impugnazione spiegata dalla committente, riformava la sentenza. Per tale motivo, l’appaltatrice ricorreva…

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