Impugnazioni

La decorrenza del termine breve per impugnare per la parte che notifica la sentenza nel processo litisconsortile

Cass., sez. VI, 22 settembre 2015, n. 18733 (ord.)Pres. Finocchiaro – Est. Cirillo Litisconsorzio nelle fasi di gravame – Termine breve per impugnare – Notificazione della sentenza – Decorrenza per il notificante (C.p.c., artt. 325, 326, 331) [1] Poiché la notifica della sentenza ha una funzione acceleratoria, mettendo in moto il meccanismo dell’impugnazione previsto dall’art. 326 c.p.c., nell’ipotesi di litisconsorzio necessario (di natura processuale, nella specie), il termine breve per l’impugnazione decorre, per il notificante, dalla prima notificazione e non dall’ultima. CASOUn processo, celebrato dinanzi al Tribunale di Catania, avente ad oggetto la responsabilità per i danni occorsi in occasione di un sinistro stradale, vede quali parti, da un lato, il conducente di un veicolo che afferma il proprio incolpevole…

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Inammissibilità del regolamento di competenza avverso il provvedimento di sospensione diretto a far valere l’inammissibilità della querela di falso

Cass. 30 settembre 2015, n. 19576 (ord.) Scarica l’ordinanza Giudizio davanti al giudice di pace – Querela di falso – Sospensione – Regolamento di competenza per inammissibilità della querela – Inammissibilità del regolamento(C.p.c., artt. 42, 295, 313) È inammissibile il regolamento di competenza, avverso il provvedimento di sospensione del processo, reso dal giudice di pace ex art. 313 c.p.c., per far valere l’inammissibilità della querela, atteso che il controllo di legittimità è limitato alla verifica dell’avvenuta proposizione di querela di falso e che la disposizione non sia stata abusivamente invocata, spettando al giudice della querela l’esame delle questioni procedurali o sostanziali attinenti alla stessa.   CASONel corso del giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, viene proposto ricorso per regolamento di…

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Il processo civile telematico approda presso le corti di appello. Spunti per una riflessione.

Abstract L’introduzione dell’obbligo di deposito telematico degli atti cd. endoprocessuali anche nei giudizi dinanzi alla corte di appello offre l’occasione per alcune riflessioni in tema di processo civile telematico.   Il deposito obbligatorio degli atti nei giudizi dinanzi alla corte di appello. L’art. 16 bis del d.l. 18 ottobre 2012, n. 179 disciplina l’«Obbligatorietà del deposito telematico degli atti processuali». Tale obbligatorietà è scattata in via generale, per i giudizi dinanzi al tribunale, il 30 giugno 2014 (co. 1), salva la possibilità di un anticipo temporale in determinate sedi giudiziarie ai sensi del co. 5. Per effetto dell’art. 44, co. 2, lett. c), d.l. n. 83/2015 lo stesso art. 16 bis d.l. n. 179/2012 si è arricchito (anche) di un…

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Revocazione delle sentenze della Cassazione e sospensione dell’efficacia esecutiva

Cass., Sez. VI-5, 17 settembre 2015, n. 18300 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Revocazione delle sentenze della Cassazione – Cassazione con decisione nel merito – Istanza di sospensione dell’esecuzione – Ammissibilità(C.p.c. artt. 324, 384, co. 2, 391bis, 395, co. 1, n. 4, 401; Cost., artt. 3 e 24) [1] È ammissibile l’istanza di sospensione cautelare ex art. 401 c.p.c. avanzata nel giudizio di revocazione avverso sentenza della Corte di cassazione emessa ai sensi dell’art. 384, comma 2, c.p.c. CASO[1] In accoglimento del ricorso proposto dall’Agenzia delle Entrate, la Suprema Corte definiva una controversia in materia tributaria con decisione nel merito. Tale sentenza veniva però impugnata dal contribuente ex art. 391 bis c.p.c., con contestuale istanza di sospensione dell’esecuzione della decisione sottoposta…

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Inammissibilità dell’appello per carenza di ragionevole probabilità di accoglimento

Trib. Como, 28 maggio 2015 Scarica la sentenza Impugnazioni in materia civile – appello – inammissibilità ex art. 348 bis –ragionevole probabilità di accoglimento(C.p.c. artt. 348 bis, 348 ter) [1] Alla luce di quel giudizio prognostico cui fa riferimento l’art. 348 bis c.p.c., l’appello deve essere dichiarato inammissibile per carenza di ragionevole probabilità di accoglimento laddove il giudice del gravame non ritenga sussistenti ragioni per discostarsi dalla pronuncia del Giudice di prime cure. CASO[1] In primo grado, le convenute venivano condannate a risarcire i danni patiti dagli attori in seguito ad un incidente stradale. Questi ultimi, parzialmente soccombenti, impugnavano la sentenza lamentando una scorretta liquidazione dei danni, per non aver il giudice di pace applicato le tabelle elaborate dal Tribunale di Milano…

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Inattività delle parti nel rito del lavoro

Cass., sez. lav., 17 settembre 2015, n. 18226 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Rito del lavoro – Inattività delle parti –  Udienza ex art. 437 c.p.c. – Applicabilità dell’art. 348 c.p.c. all’appello nel rito del lavoro(C.p.c., artt. 181, 348, 359, 437 c.p.c.) [1] La disciplina dell’inattività delle parti dettata dal codice di procedura civile, con riguardo sia al giudizio di primo grado che a quello di appello, si applica anche alle controversie individuali di lavoro, non ostandovi la specialità del rito, né i principi cui esso si ispira. Ne consegue che, ai sensi dell’art. 348 c.p.c., co. 1, anche in tali controversie, la mancata comparizione dell’appellante all’udienza di cui all’art. 437 c.p.c. non consente la decisione della causa nel merito,…

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La specificità dei motivi di appello al vaglio della giurisprudenza di merito

App. Firenze, Sez. II, 8 aprile 2015  ;  App. Potenza, Sez. Lav., 20 maggio 2015 App. Firenze: scarica la sentenza  Impugnazioni civili – Requisiti di forma-contenuto atto d’appello – Specificità dei motivi – Nozione – Insussistenza(C.p.c. art. 342) [1] Per superare il vaglio di ammissibilità previsto dall’art. 342 c.p.c., l’appello deve indicare le parti del provvedimento oggetto di impugnazione, suggerendo le modifiche che dovrebbero essere apportate alla ricostruzione del fatto e deve altresì specificare le violazioni di legge denunziate e il loro rapporto di causalità con l’esito della lite. App. Potenza: scarica la sentenza Impugnazioni civili – Requisiti di forma-contenuto atto d’appello – Specificità dei motivi – Nozione – Insussistenza(C.p.c. art. 342) [2] La riforma dell’art. 342 c.p.c. impone all’appellante l’adozione di…

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Appello e riforme processuali (parte II): le modifiche all’art. 345, co. 3, c.p.c.

Si dà conto delle più recenti riforme che hanno interessato il giudizio di appello, con particolare riguardo, in questa sede, alle modifiche alla disciplina dello ius novorum. 1. Introduzione Con le riforme del 2009 (l. 18 giugno 2009, n. 69) e del 2012 (d.l. 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla l. 7 agosto 2012, n. 134), il legislatore è intervenuto anche sul regime dello ius novorum in appello. In particolare, è stato modificato il testo dell’art. 345, co. 3, c.p.c., ossia la disposizione che regola l’ingresso delle nuove prove. Il testo previgente: «Non sono ammessi nuovi mezzi di prova, salvo che la parte  dimostri di non aver potuto proporli nel giudizio di primo grado per causa ad…

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La notifica dell’impugnazione al procuratore costituito per più parti

Cass., Sez. III, 28 agosto 2015, n. 17271 Scarica la sentenza Notifica impugnazione – notificazione in unica copia al procuratore costituito per più parti – nullità – insussistenza(C.p.c. artt. 160, 170, 330, co. 1)  [1] È valida ed efficace la notifica dell’impugnazione, nella specie l’atto di appello, proposta contro più parti assistite dal medesimo procuratore costituitosi in primo grado ed effettuata in unica copia allo stesso. CASO[1] La Corte di appello di Roma aveva dichiarato nulla la notifica dell’atto di appello eseguita, su richiesta dell’appellante, mediante consegna in unica copia al procuratore costituitosi in primo grado, anziché in un numero di copie pari alle parti appellate e da egli effettivamente rappresentate. Avverso tale decisione viene proposto ricorso per cassazione, col quale si…

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Responsabilità aggravata nel giudizio di cassazione: casistica e disciplina transitoria

Cass., sez. V, 17 luglio 2015, n. 15030 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Responsabilità aggravata – Consapevolezza della inammissibilità del ricorso perché tardivo – Dolo o colpa grave – Sussistenza(Cod. proc. civ., art. 385, co. 4) Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Responsabilità aggravata – Giudizio instaurato in primo grado anteriormente all’entrata in vigore della l. n. 69/2009 – Applicabilità dell’art. 385, co. 4, c.p.c.(Cod. proc. civ., art. 385, co. 4; l. 18 giugno 2009, n. 69, art. 58, co. 1) [1] Ai fini della responsabilità aggravata in cassazione, il dolo o la colpa grave vanno ravvisati nei casi in cui il ricorso per cassazione sia stato proposto con la coscienza della sua infondatezza o…

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