Impugnazioni

Sul contrasto insanabile fra motivazione e dispositivo nel rito del lavoro

Cass., Sez. VI, 15 settembre 2016, n. 18134 Impugnazioni civili – condizioni dell’impugnazione – interesse ad impugnare – soccombenza sulla sola base del dispositivo in materia di lavoro – sussistenza (C.p.c.: art. 100; 429; 430) Impugnazioni civili – ricorso per cassazione – contrasto insanabile fra motivazione e dispositivo – errore materiale sentenza – esclusione – nullità della sentenza ex art. 360 n. 4 c.p.c. – sussistenza (C.p.c.: art. 156, 161, 287, 360) [1] Il soggetto interessato ad impugnare la decisione è esclusivamente colui che, sulla base del dispositivo, risulta formalmente soccombente (fattispecie in cui si lamentava un contrasto insanabile fra motivazione e dispositivo). [2] Il contrasto fra motivazione e dispositivo, quando è tale da non rendere identificabile la reale portata…

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La costituzione in giudizio dell’appellante mediante deposito della c.d. velina: conseguenze ed effetti secondo la giurisprudenza di legittimità

Le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione (Cass., sez. un., 5 agosto 2016, 16598), in seguito all’ordinanza di remissione delle sezioni semplici (Cass., ord. 18 dicembre 2015, n. 25529), prendendo in esame i profili problematici relativi alla costituzione in giudizio dell’appellante con la cd. velina, hanno sanato il contrasto giurisprudenziale esistente in proposito. Il presente commento intende prendere in esame i limiti delle conseguenze delle irregolarità e/o nullità della costituzione dell’appellante, alla luce degli orientamenti giurisprudenziali formatisi sul punto ed, in particolare, del decisum della Suprema Corte di Cassazione. La costituzione in giudizio dell’appellante: inquadramento normativo e la prassi della costituzione con la cd. velina Come è noto, la costituzione in giudizio dell’appellante (art. 347 c.p.c.) deve avvenire nelle…

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Appello generico e successivo ricorso per cassazione: i poteri della Suprema Corte sul c.d. fatto processuale

Cass., Sez. V, 27 maggio 2016, n. 11001 Impugnazioni civili – Appello in materia tributaria – Rigetto ex art. 53, d. lgs. 546/1992, per genericità dei motivi – Ricorso per cassazione – Censurabilità della questione ex art. 360 n. 4 c.p.c. – Esclusione (Cod. proc. civ., artt. 342, 360; D.lgs. 546/1992, art. 53, co. 1) [1] La questione relativa alla specificità dei motivi di appello ex art. 53, d.lgs. 546/1992, ai fini della sua ammissibilità, costituisce apprezzamento di fatto censurabile dinanzi alla Corte di cassazione solo per vizio di motivazione (al caso di specie era applicabile l’art. 360, n. 5, c.p.c., ante riforma l. 134/2012). CASO [1] Contro un provvedimento di diniego di condono fiscale il contribuente adiva la Commissione…

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Comunicazione via pec della sentenza integrale e decorrenza del termine breve a impugnare

Cass., sez. I, 20 maggio 2016, n. 10525 (sent.) Pres. Nappi – Rel. Di Virgilio Impugnazioni civili – Notificazioni e processi giudiziari telematici – Provvedimenti in materia fallimentare – Reclamo avverso sentenza di fallimento – Notificazione a cura della cancelleria e a mezzo PEC – Testo integrale della sentenza – Decorrenza termine breve per l’impugnazione in cassazione. (Cod. proc. civ., artt. 133, comma 2, 325, 326; disp. att. c.p.c., art. 45, comma 2; l. fall., art. 18, commi 14 e 15). [1] La notifica del testo integrale della sentenza reiettiva del reclamo avverso la sentenza dichiarativa di fallimento, effettuata dal cancelliere ai sensi dell’art. 18, comma 13, l.fall., mediante posta elettronica certificata (PEC), ex art. 16, comma 4, del d.l….

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Inammissibilità del ricorso per Cassazione ex art. 360 bis n. 1 c.p.c.: questione nuovamente rimessa alle Sezioni Unite

Cass., Sez. VI, 26 luglio 2016, n. 15513 Impugnazioni civili – Ricorso per Cassazione – Inammissibilità del ricorso – Manifesta infondatezza del ricorso – Dichiarazione di inammissibilità o rigetto nel merito – Rimessione alle Sezioni Unite (Cod. proc. civ., art. 360 bis) [1] Sono rimessi gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite al fine di riesaminare il principio di diritto secondo cui il ricorso scrutinato ai sensi dell’art. 360 bis n. 1 c.p.c. deve essere rigettato per manifesta infondatezza e non dichiarato inammissibile. CASO [1] Tizio, promissario acquirente di un fondo agricolo, conveniva in giudizio i promissari venditori al fine di sentir dichiarare l’acquisto  della proprietà del fondo per usucapione speciale, avendo egli posseduto il fondo…

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Eccezioni nuove ammissibili in appello

Cass., sez. II, 16 maggio 2016, n. 9965 Impugnazioni civili – Appello – Eccezione di pagamento – Novità – Rilevabilità d’ufficio – Ammissibilità (C.p.c., artt. 112, 345) L’eccezione di pagamento è rilevabile d’ufficio e può essere sollevata per la prima volta in appello ex art. 345 c.p.c., in quanto il giudice può accertare l’estinzione del debito, se provata, anche in assenza di espressa istanza del debitore. CASO In sede di opposizione a decreto ingiuntivo, il debitore eccepiva il pagamento del credito. Il Tribunale rigettava l’opposizione e l’opponente ricorreva in appello, specificando che il creditore opposto non aveva provato l’infondatezza dell’eccezione di pagamento. Il giudice di secondo grado accertava l’avvenuta estinzione del debito ed accoglieva il ricorso. Il creditore soccombente ricorreva…

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Le regole per una corretta proposizione del giudizio d’appello

Nel presente approfondimento si intende dare sistematicamente conto delle principali norme, legislativamente previste nonché ulteriormente ricavate in via interpretativa, per introdurre in maniera corretta il giudizio di secondo grado sotto il profilo dell’ammissibilità e della procedibilità. Nel corso della trattazione, inoltre, verranno indicati i più importanti orientamenti di legittimità intervenuti sul tema. Rilievi introduttivi sul piano generale. Come noto, nel nostro sistema processuale è prevista la possibilità di appellare la decisione di primo grado, al fine di ottenerne l’invalidazione nonché la riforma (sul tema, tutt’ora valevoli le considerazioni di Calamandrei P., Sopravvivenza della querela di nullità nel processo civile vigente, in Riv. Dir. Proc., 1951, p. 112 ss.). Tuttavia, la parte, al fine di raggiungere tale risultato, è onerata di…

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Querela di falso e copie fotostatiche

App. Roma, 11 giugno 2016 Impugnazioni civili – Appello – Querela di falso – Perizia grafologica eseguita su sottoscrizione apposta su copie fotostatiche di scrittura privata – Legittimità Quando oggetto del procedimento di querela di falso sono esclusivamente le sottoscrizioni apposte su copie fotostatiche di una scrittura privata, la perizia grafologica è correttamente eseguita sui documenti in copia così come richiesto dal querelante. CASO Una società proponeva querela di falso in via incidentale per l’accertamento della falsità delle sottoscrizioni di Tizio presenti nella fotocopia di un contratto di sublocazione commerciale e nella fotocopia del correlativo deposito cauzionale. Il Tribunale respingeva la querela di falso adducendo che le sottoscrizioni – secondo quanto emerso dalla perizia grafica – erano di pugno di…

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Sulla corretta identificazione della parte appellante ai fini dell’ammissibilità del gravame

Cass., Sez. I, 16 maggio 2016, n. 9986 Impugnazioni civili – Appello – Errore materiale indicazione parte appellante – Ammissibilità appello dell’appello – Sussistenza (Cod. proc. civ., artt. 163, 164, 342) [1] È valido ed efficace l’atto di appello che, per mero errore materiale, risulta nell’intestazione proposto da soggetto diverso rispetto a quello che aveva partecipato al giudizio di primo grado, purché dal tenore complessivo dell’atto risulti inequivoca l’effettiva identificazione del legittimato all’impugnazione. CASO [1] La società «Mo.ve.fer S.c.a.r.l.», rimasta soccombente all’esito del giudizio di primo grado, proponeva impugnazione; eppure, dall’intestazione dell’atto introduttivo del gravame, così come dal timbro apposto in calce alla procura speciale rilasciata al difensore, risultava che l’appellante fosse invero la società «Nuova Mo.ve.fer S.c.a.r.l.». Dopo essersi…

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Riassunzione del giudizio di appello e contumacia: effetti sull’impugnazione (procedibilità/improcedibilità)

App. Roma, Sez. Lav., 15 giugno 2016, n. 2686/2016  – Pres. Gallo – Est. Pascarella Impugnazioni civili – Appello – Interruzione processo – Riassunzione – Appellante principale contumace – Improcedibilità – Esclusione – Pronuncia nel merito – Necessità (Cod. proc. civ., art. 303, 324, 348) [1] Se il giudizio di appello interrotto viene riassunto dall’appellante principale, la mancata costituzione dell’appellante principale non determina l’improcedibilità dell’appello ex art. 348 c.p.c., ma solo la dichiarazione di contumacia di quest’ultimo.  CASO [1] Un lavoratore conveniva in giudizio due società, chiedendone la condanna al pagamento di una somma di denaro. Il Tribunale accoglieva parzialmente la domanda. Avverso la sentenza veniva proposto appello principale da una delle due società, e appello incidentale dal lavoratore. A seguito…

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