Impugnazioni

Eccezione di giudicato esterno ed autosufficienza del ricorso per cassazione

  Cass., Sez. II, 5 settembre 2016 n. 17576 (sent.) Pres. Mazzacane – Est. Criscuolo Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Eccezione di giudicato esterno –Principio dell’autosufficienza – Condizioni (C.p.c. artt. 324, 366, 1° comma, n. 6; c.c. art. 2909) Impugnazioni civili – Sentenza che proceda alla formazione di autonomi progetti divisionali – Interesse ad impugnare – Insussistenza (C.p.c. art. 100) [1] Il ricorrente che deduca la violazione di un giudicato esterno deve, a pena di inammissibilità del ricorso, riprodurre in quest’ultimo il testo della sentenza passata in giudicato, non essendo a tal fine sufficiente il riassunto sintetico della stessa.  [2] È privo di interesse il motivo di impugnazione mediante il quale si censuri il criterio divisionale adottato, allorquando…

Continua a leggere...

Sulla translatio iudicii nel giudizio d’impugnazione

  Cass., Sez. Un., 14 settembre 2016, n. 18121 Impugnazioni civili – notificazione ricorso in Cassazione – copia priva di alcune pagine – dichiarazione di inammissibilità – esclusione – sanabilità del vizio – sussistenza (Cod. proc. civ., artt. 156, 291, 327, 366, 369)   Impugnazioni civili – appello proposto dinanzi a giudice incompetente – dichiarazione di inammissibilità – esclusione – translatio iudicii – applicazione (Cod. proc. civ., artt. 50, 341, 358)     [1] Il ricorso per cassazione notificato in copia incomprensibile siccome priva di alcune pagine, non comporta l’inammissibilità del giudizio di legittimità instaurato, bensì costituisce un vizio di sanabile ex tunc rinnovando tale notifica; ciò purché l’originale del ricorso risulti integro e ritualmente depositato.   [2] L’appello proposto…

Continua a leggere...

Potere di impugnazione e questione di giurisdizione

Il presente lavoro ripercorre, sino al recente intervento di Cass., Sez. Un., 20 ottobre 2016, n. 21260, l’evoluzione della giurisprudenza civile e amministrativa in materia di impugnazione proveniente dall’attore soccombente nel merito ed avente ad oggetto la soluzione della questione di giurisdizione.  Premessa Questo breve contributo intende esaminare la problematica relativa all’ammissibilità dell’impugnazione, mediante la quale l’attore, soccombente nel merito, contesti la potestas iudicandi del plesso giurisdizionale da lui stesso originariamente individuato. Il tema investe questioni di notevole spessore – sia pratico oltreché sistematico – quali la natura e il regime di rilevabilità del difetto di giurisdizione, la definizione di soccombenza e di interesse all’impugnazione e i rapporti intercorrenti fra queste due componenti della potestà impugnatoria, nonché infine la paradigmatica,…

Continua a leggere...

Sulla qualificazione giuridica della domanda nel giudizio d’impugnazione

Nota a Cass., 6 giugno 2016, n. 11805, Pres. Vivaldi, Rel. Graziosi Impugnazioni civili – Qualificazione giuridica – Acquiescenza parziale – Giudicato implicito – Esclusione (C.p.c., artt. 113, 329, comma 2°) La qualificazione giuridica dei fatti costitutivi della domanda svolta nella sentenza impugnata non vincola il giudice dell’impugnazione, in quanto, anche in assenza di specifica censura, si esclude la formazione del giudicato interno sulla qualificazione in iure se il giudizio di impugnazione ha ad oggetto le conseguenze giuridiche dei fatti stessi. (1) CASO [1] Il Tribunale accoglieva una domanda di risarcimento del danno qualificandola ex art. 2043 c.c.; proposto appello, il giudice del gravame riformava la sentenza, affermando, tra l’altro, che in assenza di specifica impugnazione doveva ritenersi preclusa la…

Continua a leggere...

Riforma della sentenza e spese di giudizio

Cass. civ., sez. lav., sent. 1° giugno 2016, n. 11423 Impugnazioni civili – Appello – Nuovo regolamento d’ufficio sulle spese processuali – Riforma della sentenza impugnata – operatività (Cod. proc. civ., artt. 91 c.p.c. e 336, co. 1) Impugnazioni civili – Appello – Nuovo regolamento d’ufficio sulle spese processuali – Conferma della sentenza impugnata – Mancanza di specifica impugnazione – Esclusione (Cod. proc. civ., artt. 91 c.p.c. e  336, co. 1) [1] In caso di conferma in appello della sentenza impugnata, la decisione di primo grado sulle spese può essere dal giudice del gravame modificata soltanto se il relativo capo della sentenza abbia costituito oggetto di specifico motivo d’impugnazione. CASO [1] Una domanda proposta dall’Enpam contro una Società per il…

Continua a leggere...

La sentenza pubblicata due volte: di nuovo le Sezioni Unite

Cass., sez. un., 22 settembre 2016, n. 18569 Impugnazioni in materia civile – Doppia annotazione in calce alla sentenza – Termine per impugnare ex art. 327, 1º comma, c.p.c. – Decorrenza dall’inserimento della sentenza nell’elenco cronologico (Cod. proc. civ., artt. 133, 327) Impugnazioni in materia civile – Doppia annotazione in calce alla sentenza – Termine per impugnare ex art. 327, 1º comma, c.p.c. – Decorrenza dall’inserimento della sentenza nell’elenco cronologico – Prova – Onere incombente sull’appellante – Sussistenza (Cod. proc. civ., artt. 133, 327; Cod. civ., art. 2697) [1] Il deposito e la pubblicazione della sentenza coincidono e si realizzano nel momento in cui il deposito ufficiale in cancelleria determina l’inserimento della sentenza nell’elenco cronologico con attribuzione del relativo numero…

Continua a leggere...

Sul contrasto insanabile fra motivazione e dispositivo nel rito del lavoro

Cass., Sez. VI, 15 settembre 2016, n. 18134 Impugnazioni civili – condizioni dell’impugnazione – interesse ad impugnare – soccombenza sulla sola base del dispositivo in materia di lavoro – sussistenza (C.p.c.: art. 100; 429; 430) Impugnazioni civili – ricorso per cassazione – contrasto insanabile fra motivazione e dispositivo – errore materiale sentenza – esclusione – nullità della sentenza ex art. 360 n. 4 c.p.c. – sussistenza (C.p.c.: art. 156, 161, 287, 360) [1] Il soggetto interessato ad impugnare la decisione è esclusivamente colui che, sulla base del dispositivo, risulta formalmente soccombente (fattispecie in cui si lamentava un contrasto insanabile fra motivazione e dispositivo). [2] Il contrasto fra motivazione e dispositivo, quando è tale da non rendere identificabile la reale portata…

Continua a leggere...

La costituzione in giudizio dell’appellante mediante deposito della c.d. velina: conseguenze ed effetti secondo la giurisprudenza di legittimità

Le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione (Cass., sez. un., 5 agosto 2016, 16598), in seguito all’ordinanza di remissione delle sezioni semplici (Cass., ord. 18 dicembre 2015, n. 25529), prendendo in esame i profili problematici relativi alla costituzione in giudizio dell’appellante con la cd. velina, hanno sanato il contrasto giurisprudenziale esistente in proposito. Il presente commento intende prendere in esame i limiti delle conseguenze delle irregolarità e/o nullità della costituzione dell’appellante, alla luce degli orientamenti giurisprudenziali formatisi sul punto ed, in particolare, del decisum della Suprema Corte di Cassazione. La costituzione in giudizio dell’appellante: inquadramento normativo e la prassi della costituzione con la cd. velina Come è noto, la costituzione in giudizio dell’appellante (art. 347 c.p.c.) deve avvenire nelle…

Continua a leggere...

Appello generico e successivo ricorso per cassazione: i poteri della Suprema Corte sul c.d. fatto processuale

Cass., Sez. V, 27 maggio 2016, n. 11001 Impugnazioni civili – Appello in materia tributaria – Rigetto ex art. 53, d. lgs. 546/1992, per genericità dei motivi – Ricorso per cassazione – Censurabilità della questione ex art. 360 n. 4 c.p.c. – Esclusione (Cod. proc. civ., artt. 342, 360; D.lgs. 546/1992, art. 53, co. 1) [1] La questione relativa alla specificità dei motivi di appello ex art. 53, d.lgs. 546/1992, ai fini della sua ammissibilità, costituisce apprezzamento di fatto censurabile dinanzi alla Corte di cassazione solo per vizio di motivazione (al caso di specie era applicabile l’art. 360, n. 5, c.p.c., ante riforma l. 134/2012). CASO [1] Contro un provvedimento di diniego di condono fiscale il contribuente adiva la Commissione…

Continua a leggere...

Comunicazione via pec della sentenza integrale e decorrenza del termine breve a impugnare

Cass., sez. I, 20 maggio 2016, n. 10525 (sent.) Pres. Nappi – Rel. Di Virgilio Impugnazioni civili – Notificazioni e processi giudiziari telematici – Provvedimenti in materia fallimentare – Reclamo avverso sentenza di fallimento – Notificazione a cura della cancelleria e a mezzo PEC – Testo integrale della sentenza – Decorrenza termine breve per l’impugnazione in cassazione. (Cod. proc. civ., artt. 133, comma 2, 325, 326; disp. att. c.p.c., art. 45, comma 2; l. fall., art. 18, commi 14 e 15). [1] La notifica del testo integrale della sentenza reiettiva del reclamo avverso la sentenza dichiarativa di fallimento, effettuata dal cancelliere ai sensi dell’art. 18, comma 13, l.fall., mediante posta elettronica certificata (PEC), ex art. 16, comma 4, del d.l….

Continua a leggere...