Impugnazioni
Sul discrimine tra violazione di norme di norme di diritto ed errata valutazione della quaestio facti
Cass., sez. lav., 11 dicembre 2024, n. 31910, Pres. Di Paolantonio, Est. Casciaro [1] Impugnazioni – Ricorso per cassazione – motivi di ricorso – violazione di norme di diritto. Il vizio di violazione di norme di diritto si verifica quando il provvedimento impugnato consiste in un’erronea ricognizione interpretativa della norma astratta, mentre l’errata valutazione della situazione concreta è una questione di valutazione del giudice di merito censurabile, in sede di legittimità, per vizio di motivazione. La differenza tra le due ipotesi è che solo la seconda è influenzata dalla contestata valutazione delle risultanze di causa. CASO [1] Un medico chirurgo proponeva avverso l’ASL di Frosinone domanda di cessazione delle condotte illecite e vessatorie da lui subite, con correlato demansionamento e…
Continua a leggere...Errore di fatto ex art. 395, n. 4), c.p.c.
Cass., sez. II, 28 novembre 2024, n. 30626, Pres. Mocci, Est. Oliva [1] Impugnazioni – Revocazione – Errore di fatto. L’errore revocatorio si verifica solo nell’ipotesi di falsa percezione della realtà che porta ad affermare o supporre l’esistenza o inesistenza di un fatto decisivo che è invece escluso o accertato in modo indiscutibile dagli atti e documenti di causa. Tale errore è limitato alla sfera percettiva e non coinvolge l’attività valutativa del giudice relativa a situazioni processuali oggettive ed esattamente percepite. Inoltre, non è configurabile l’errore revocatorio per pretesi vizi della sentenza che riguardino direttamente la formulazione del giudizio sul piano logico-giuridico. CASO [1] Il provvedimento della Suprema Corte origina dall’impugnazione per revocazione proposta nei confronti di una sentenza di…
Continua a leggere...Omesso deposito della relata di notifica e improcedibilità del ricorso per cassazione ex art. 369, II comma, c.p.c.
Cass., sez. II, 26 settembre 2024, n. 25754, Pres. Di Virgilio, Est. Varrone [1] Ricorso per cassazione – Deposito del ricorso – Omesso deposito della relazione di notificazione – Improcedibilità. La previsione – di cui all’art. 369, 2°co., n. 2), c.p.c., – dell’onere di deposito a pena di improcedibilità, entro il termine di cui al 1°co. della stessa norma, della copia della decisione impugnata con la relazione di notificazione, ove questa sia avvenuta, è funzionale al riscontro, da parte della Corte di cassazione – a tutela dell’esigenza pubblicistica (e, quindi, non disponibile dalle parti) del rispetto del vincolo della cosa giudicata formale – della tempestività dell’esercizio del diritto di impugnazione, il quale, una volta avvenuta la notificazione della sentenza, è…
Continua a leggere...Presunzione di rinuncia ed estensione dell’effetto devolutivo in appello alle questioni rimaste assorbite nel processo tributario
Cass., Sez. V, Ord., ud. 13 settembre 2024, 19 settembre 2024, n. 25239, Pres. Fuochi Tinarelli – Est. D’Aquino. [1] Tributario – Delega sottoscrizione avviso di accertamento – Delega di firma – Sussistenza – Delega di funzioni – Insussistenza. (d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, art. 42; D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, art. 17 comma 1-bis) La delega alla sottoscrizione dell’avviso di accertamento a un funzionario diverso da quello istituzionalmente competente ex art. 42 D.P.R. n. 600/1973 ha natura di delega di firma e non di funzioni. [2] Tributario – Appello – Effetto devolutivo – Indicazione questioni alle quali la parte mantiene interesse alla trattazione in appello – Presunzione di rinuncia. (D.Lgs. 31/12/1992 n° 546, art. 56; cod. proc….
Continua a leggere...Giurisdizione internazionale, consumatore e divieto di nova in appello
Cass., Sez. Un., sent., 3 giugno 2024, n. 15364 Pres. Travaglino – Rel. Criscuolo Difetto di giurisdizione – Consumatore – Foro del consumatore – Onere specifica allegazione e prova – Preclusioni processuali – Divieto di nova in appello – Azione del professionista (c.p.c., 115, 116, 167, 345; Reg. UE n. 1215/2012, 17, 18) [1] Qualora un consumatore, convenuto in giudizio da un professionista, si sia costituito in giudizio ed abbia eccepito tempestivamente la carenza di giurisdizione del giudice adito invocando la sua qualità di consumatore ed il suo domicilio in altro Stato membro, non è necessario che egli deduca espressamente ed immediatamente nelle sue difese l’eccezione relativa al fatto “che le attività del professionista siano dirette, con qualsiasi mezzo, presso…
Continua a leggere...Procedimento per la decisione accelerata dei ricorsi ex art. 380-bis c.p.c. e regolamentazione delle spese di lite
Cass., sez. II, 16 aprile 2024, n. 10164, Pres. Mocci, Est. Oliva [1] Impugnazioni per cassazione – Procedimento per la decisione accelerata dei ricorsi ex art. 380-bis c.p.c. – Proposta relativa a ricorso principale ed incidentale non condizionato – Istanza di decisione di una sola parte – Conseguenze – Rinuncia all’impugnazione non coltivata – Decisione di quella coltivata – Conseguenze sulla regolamentazione delle spese. In tema di procedimento per la decisione accelerata ai sensi dell’art. 380-bis c.p.c., ove la proposta di decisione riguardi sia il ricorso principale che quello incidentale non condizionato e l’istanza di decisione sia depositata da una sola delle parti, l’impugnazione non coltivata va considerata rinunciata e va decisa solo quella coltivata, cosicché se tale decisione sia…
Continua a leggere...Mancato rinvenimento di documenti decisivi prodotti in primo grado e decisione dell’appello nel merito
Cass., sez. III, 13 marzo 2024, n. 6645, Pres. Scarano, Est. Pellecchia [1] Appello – Fascicoli di parte e d’ufficio – Mancato rinvenimento di documenti ritenuti decisivi dalle parti già prodotti in primo grado – Dovere del giudice di appello di decidere sul merito – Sussistenza – Condizioni – Onere della parte di assicurarne la disponibilità – Sussistenza. Qualora, al momento della decisione della causa in secondo grado, non si rinvengano nel fascicolo di parte i documenti già prodotti in primo grado e su cui la parte assume di aver basato la propria pretesa in giudizio, il giudice d’appello può decidere il gravame nel merito se non ne è stato allegato lo smarrimento, essendo onere della parte assicurarne al giudice…
Continua a leggere...Le Sezioni Unite tornano sull’ammissibilità delle impugnazioni tardive adesive e sul principio di consumazione dell’impugnazione
Corte di Cassazione, Sez. Un., sentenza del 28 marzo 2024, n. 8486 Obbligazioni solidali – appello – coobbligato solidale – impugnazione principale – impugnazione tardiva adesiva – ammissibilità – consumazione CASO Con sentenza n. 8486 del 28 marzo 2024, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affrontato la questione di massima e particolare importanza inerente l’ammissibilità o meno dell’impugnazione incidentale tardiva anche quando la stessa rivesta le forme dell’impugnazione adesiva rivolta contro la parte investita dell’impugnazione principale. La questione giunta sino alle Sezioni Unite prende le mosse dalla sentenza con cui il Tribunale di Varese aveva condannato i tre amministratori delegati della società fallita a pagare al Fallimento, in solido tra loro, la somma di oltre 2.000.000,00 euro, per…
Continua a leggere...Ricorso per cassazione: la deduzione della violazione dell’art. 115 c.p.c.
Cass., sez. I, 27 marzo 2024, n. 8289, Pres. Ferro, Est. Amatore [1] Ricorso per cassazione – Violazione dell’art. 115 c.p.c. – Decisione sulla base di prove non introdotte dalle parti. In tema di ricorso per cassazione, per dedurre la violazione dell’art. 115 c.p.c., occorre denunciare che il giudice, in contraddizione espressa o implicita con la prescrizione della norma, abbia posto a fondamento della decisione prove non introdotte dalle parti, ma disposte di sua iniziativa fuori dei poteri officiosi riconosciutigli (salvo il dovere di considerare i fatti non contestati e la possibilità di ricorrere al notorio), mentre è inammissibile la diversa doglianza che egli, nel valutare le prove proposte dalle parti, abbia attribuito maggior forza di convincimento ad alcune piuttosto…
Continua a leggere...Litisconsorzio alternativo passivo e oneri della parte in sede di impugnazione: la questione nuovamente al vaglio delle Sezioni Unite
Cass., Sez. IV, ord., 6 febbraio 2024, n. 3358 Pres. Di Paolantonio – Rel. Cavallari Litisconsorzio – Cumulo soggettivo passivo alternativo – Petitum – Impugnazioni – Oneri della parte – Soccombenza – Appello incidentale – Riproposizione domande (c.p.c. 103, 343, 346) [1] Il Collegio ritiene opportuno rimettere all’attenzione delle Sezioni Unite il seguente quesito: se, in caso di cumulo soggettivo passivo alternativo, l’appellato vincitore in primo grado sia tenuto, in presenza di appello principale del convenuto soccombente nello stesso grado, a presentare appello incidentale, eventualmente condizionato, o a riproporre ex art. 346 c.p.c. le domande non accolte dal giudice precedente, per evitare che, qualora detto appello principale sia accolto, passi definitivamente in giudicato la parte della decisione del primo giudice…
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