Esecuzione forzata

Ordine di liberazione e opponibilità del provvedimento di assegnazione della casa familiare

Cass. civ., sez. III, 15 aprile 2022, n. 12387 – Pres. Vivaldi – Rel. Porreca  Massima: “L’assegnazione della casa familiare disposta in sede di separazione personale o di divorzio ai sensi dell’abrogato art. 155-quater c.c. (applicabile ratione temporis), è opponibile ai terzi solo se trascritta anteriormente alla trascrizione del titolo del diritto del terzo sull’immobile (ivi compreso il pignoramento), così come previsto dalla norma citata (trasposta, senza modifiche, nel vigente art. 337-sexies c.c.) e non anche nei limiti del novennio, ove non trascritta, ai sensi del combinato disposto di cui all’art. 6, comma 6, l. 1 dicembre 1970, n. 898 e all’art. 1599, comma 3, c.c., perché, a seguito dell’introduzione dell’art. 155-quater c.c., l’assegnazione della casa coniugale è trascrivibile come…

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Riparto dell’onere probatorio nell’opposizione all’esecuzione

Cass. civ., sez. III, 13 maggio 2022, n. 15376 – Pres. Vivaldi – Rel. Rubino Massima: “Nel giudizio di opposizione all’esecuzione ex art. 615 c.p.c., l’opponente ha veste sostanziale e processuale di attore e l’10 altrettanti motivi di opposizione e la causa petendi della domanda proposta con il ricorso in opposizione, come tali soggette al regime sostanziale e processuale della domanda. Nel caso di condanne condizionate o da integrare con dati extratestuali, l’opposto, in caso di tempestiva contestazione avanzata dal debitore, dovrà dimostrare, oltre all’esistenza del titolo, anche l’avveramento della condizione o il dato che integra il dispositivo, ovvero, in caso di condanna a titolo di rivalsa, il pagamento delle somme che intende ripetere, trattandosi di elemento costitutivo della fattispecie…

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Pignoramento e assegnazione di credito ereditario

Cass. civ., sez. III, 7 giugno 2022, n. 18331 – Pres. Rubino – Rel. Rossi Massima: “In tema di espropriazione presso terzi, il pignoramento di un credito ereditario da parte di un coerede nei confronti di altro coerede comporta che, ove il procedente non abbia espressamente limitato l’oggetto del pignoramento alla sola quota di spettanza del proprio debitore, il terzo pignorato è tenuto a versare l’intero importo del credito, dal momento che, a differenza dei debiti ereditari (che si dividono automaticamente pro quota ex art. 752 c.c.), i crediti ereditari ricadono nella comunione e possono, pertanto, essere fatti valere per l’intero da ciascuno dei coeredi, restando affidata la successiva ripartizione fra gli stessi al giudizio di divisione”.  CASO Una volta…

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La sospensione feriale dei termini non si applica alle controversie in sede distributiva

Cass. civ., sez. VI, 2 maggio 2022, n. 13797 – Pres. Scoditti – Rel. Tatangelo Massima: “Il regime della sospensione feriale dei termini processuali non è applicabile ai giudizi in materia di esecuzione forzata, ivi incluse le controversie insorte in fase di distribuzione ai sensi dell’art. 512 c.p.c., anche nel caso in cui il diritto del creditore di partecipare alla distribuzione sia contestato deducendo la nullità, la simulazione o l’inefficacia del fatto costitutivo del credito da questi fatto valere in sede esecutiva, senza che rilevi che sia eventualmente invocata una pronuncia espressa sul punto”. CASO Nell’ambito di un’espropriazione mobiliare presso terzi, il creditore pignorava i crediti vantati dal proprio debitore nei confronti di un istituto bancario, che rendeva dichiarazione positiva….

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Costituisce abuso del processo la notifica di due separati atti di precetto per il recupero delle spese di lite liquidate in primo e in secondo grado

Cassazione civile, terza sez., sentenza del 14 novembre 2022, n. 33443; Pres. De Stefano; Rel. Gaime. Massima: “Integra abusivo frazionamento del credito il contegno del creditore esecutante, il quale – dopo avere intimato al debitore esecutato, con un primo atto di precetto, il pagamento delle spese legali liquidate per il giudizio di appello conclusosi con la conferma della decisione adottata in prime cure – intimi, con successivo atto di precetto, il pagamento delle spese legali liquidate in primo grado, richiedendo pure ulteriori spese e competenze relative a tale secondo atto di precetto”. CASO B.B. otteneva dalla sezione distaccata di Milazzo del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto la sentenza n. 78/2004, che veniva confermata dalla successiva sentenza n. 447/2008 della…

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Per gli errori contenuti nel decreto di trasferimento occorre proporre opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c., non istanza di correzione di errore materiale

Cass. civ., sez. III, 19 maggio 2022, n. 16219 – Pres. De Stefano – Rel. Saija Massima: “In tema di espropriazione immobiliare, l’eventuale erronea indicazione, nel decreto di trasferimento, di servitù attive o passive riguardanti il bene trasferito può essere fatta valere con l’opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c. e non attraverso il procedimento di correzione di errore materiale di cui all’art. 287 c.p.c., in quanto trattasi di profilo che concerne non già un mero difetto di corrispondenza tra l’ideazione del giudice e la sua materiale rappresentazione grafica, bensì aspetti sostanziali che incidono sul contenuto di ciò che è trasferito rispetto a quanto è stato posto in vendita”. CASO Nell’ambito di una procedura esecutiva, venivano aggiudicati due lotti…

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La verifica del credito ex art. 499 c.p.c. è indispensabile per la partecipazione alla distribuzione del ricavato dalla vendita

Cass. civ., sez. III, 18 maggio 2022, n. 15996 – Pres. De Stefano – Rel. Fanticini Massima: “Il creditore che, al momento del pignoramento, è titolare di un diritto di prelazione risultante da pubblici registri può intervenire nel processo di espropriazione forzata, anche se non munito di titolo esecutivo, senza che siano necessari il deposito e la notifica dell’estratto autentico notarile delle scritture contabili. Il subprocedimento di verifica dei crediti previsto dall’art. 499, commi 5 e 6, c.p.c. costituisce requisito per il suo accesso alla distribuzione del ricavato e presidia un interesse pubblico processuale alla regolarità e alla celerità della ripartizione, sicché compete ex officio al giudice, con l’ordinanza con cui è disposta la vendita o l’assegnazione, fissare un’apposita udienza…

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Il verbale di conciliazione costituisce titolo esecutivo per l’esecuzione forzata di obblighi di fare e di non fare

Cassazione civile, sesta sezione-3, 5 ottobre 2022, n. 28871; Pres. Amendola; Rel. Valle. Massima: “L’art. 612 c.p.c., primo comma, può essere letto nel senso che esso consenta il procedimento di esecuzione disciplinato dalle disposizioni che lo seguono anche se il titolo esecutivo sia costituito dal verbale di conciliazione, in quanto le eventuali ragioni ostative devono essere valutate non ex post, e cioè nel procedimento di esecuzione, bensì, se esse preesistono, in sede di formazione dell’accordo conciliativo da parte del giudice che lo promuove e sotto la cui vigilanza può concludersi soltanto se la natura della causa lo consente. Dunque, in presenza di un verbale di conciliazione, cui il codice di rito attribuisce in linea di principio efficacia di titolo esecutivo,…

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Il mancato versamento dell’IVA non comporta la decadenza dall’aggiudicazione ex art. 587 c.p.c.

Cass. civ., sez. III, 18 maggio 2022, n. 15912 – Pres. De Stefano – Rel. Saija Massima: “In tema di espropriazione immobiliare, qualora la vendita sia soggetta a IVA, il mancato pagamento dell’imposta, da parte dell’aggiudicatario che abbia versato il prezzo entro il termine previsto, non ne determina la decadenza ex art. 587 c.p.c., in quanto l’IVA non può considerarsi parte integrante del prezzo, attenendo alla tassazione del trasferimento immobiliare”. CASO Avvenuta l’aggiudicazione dell’immobile pignorato, la debitrice esecutata chiedeva al giudice dell’esecuzione di sospendere la vendita ai sensi dell’art. 586 c.p.c., lamentando che il prezzo non fosse giusto, in quanto largamente inferiore al valore di mercato del cespite e a quello indicato nella perizia di stima. Avverso il provvedimento di…

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Opposizioni esecutive e litisconsorzio necessario

Cassazione civile, terza sez., sentenza del 6 settembre 2022, n. 26211; Pres. Rubino; Rel. Spaziani. Massima: “Nelle opposizioni esecutive e nelle controversie distributive sussiste il litisconsorzio necessario nei confronti di tutti i creditori procedenti o intervenuti al momento della proposizione dell’opposizione. Il difetto originario del contraddittorio comporta la nullità della sentenza emessa senza la partecipazione di tutti i soggetti controinteressati rispetto all’azione spiegata dall’opponente. Tale nullità è rilevabile d’ufficio per la prima volta anche in sede di legittimità, con obbligo di rinvio al giudice di merito per la rinnovazione del giudizio a contraddittorio pieno e integro”. CASO La Banca di Credito Cooperativo di Roma promuoveva una procedura esecutiva immobiliare avverso D.M. e la moglie Do.Fr. Questi ultimi chiedevano la conversione…

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