Esecuzione forzata

Conversione del pignoramento o pagamento satisfattivo nelle mani del creditore: tertium non datur

Cass. civ., sez. III, 16 settembre 2022, n. 27329 – Pres. Rubino – Rel. Saija Massima: “Una volta che è stata disposta la vendita del bene pignorato, l’istanza di conversione del pignoramento non è più proponibile, sicché il debitore che intenda sottrarsi al vincolo pignoratizio deve procedere al pagamento diretto e totalmente satisfattivo a mani del creditore – se del caso, ricorrendo all’offerta formale ai sensi dell’art. 1208 c.c. – e può proporre opposizione all’esecuzione ex art. 615, comma 2, c.p.c. qualora il creditore integralmente soddisfatto non rinunci all’esecuzione ex art. 629 c.p.c.” CASO L’esecutata, assumendo di avere depositato in cancelleria somme idonee a estinguere la propria esposizione debitoria nei confronti del creditore procedente, proponeva opposizione ai sensi dell’art. 617…

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L’offerente può impugnare l’esclusione dalla gara con l’opposizione agli atti esecutivi

Cass. civ., sez. III, 26 luglio 2022, n. 23338 – Pres. De Stefano – Rel. Rossi Massima: “L’offerente escluso dalla partecipazione a un esperimento di vendita è legittimato a proporre opposizione ex art. 617 c.p.c. avverso il relativo provvedimento del giudice dell’esecuzione, indipendentemente dalla ragione giustificativa di quest’ultimo (e, quindi, anche in caso di dichiarazione di inammissibilità dell’offerta per vizi formali), perché, sotto il profilo oggettivo, l’atto è immediatamente lesivo del diritto del soggetto estromesso a concorrere per l’aggiudicazione del bene pignorato e, dal punto di vista soggettivo, l’offerente è interessato al regolare svolgimento della procedura e destinatario degli atti della stessa che siano idonei a cagionargli un pregiudizio”. CASO In una procedura esecutiva pendente innanzi al Tribunale di Como,…

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La crisi del mercato immobiliare non fonda la sospensione della vendita forzata ex art. 586 c.p.c. per prezzo ingiusto

Cassazione civile, sesta sez., ordinanza del 25 gennaio 2023, n. 2224; Pres. Cirillo; Rel. Valle. Massima: “Non integra un prezzo ingiusto di aggiudicazione, idoneo a fondare la sospensione prevista dall’art. 586 c.p.c., quello che sia anche sensibilmente inferiore al valore posto originariamente a base della vendita, ove questa abbia avuto luogo in corretta applicazione delle norme di rito, né si deducano gli specifici elementi perturbatori della correttezza della relativa procedura elaborati dalla giurisprudenza, tra cui non si possono annoverare l’andamento o le crisi, sia pure di particolare gravità, del mercato immobiliare”. CASO A.A. subiva l’espropriazione forzata di un immobile di sua proprietà a favore dell’Agenzia delle Entrate, di B.B., nonché di Bancapulia s.p.a., Soget s.p.a. ed Equitalia Sud s.p.a. A.A….

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La sorte dell’accordo divisorio in caso di pignoramento di quota indivisa

Cass. civ., sez. II, 17 agosto 2022, n. 24833 – Pres. Falaschi – Rel. Tedesco Massima: “In tema di comunione ereditaria, ove la vendita di una quota indivisa sia realizzata in presenza di un pignoramento di quest’ultima, che, pur comprendendo tutti i beni di una certa specie, lasci tuttavia fuori beni di specie diversa, l’aggiudicatario non avrà una posizione uguale a quella degli altri compartecipi, in quanto estraneo ai beni non colpiti dal pignoramento. Pertanto, la divisione dei beni rispetto ai quali l’aggiudicatario è subentrato all’esecutato sarà fatta separatamente dalla divisione del resto, cosicché l’accordo paradivisorio stipulato dai condividenti e dall’aggiudicatario senza la partecipazione del coerede esecutato avrà efficacia, purché limitato ai beni ricompresi nella quota che ha formato oggetto…

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L’aggiudicatario dell’immobile è successore a titolo particolare del debitore esecutato, anche agli effetti di cui all’art. 111 c.p.c.

Cassazione civile, seconda sez., sentenza del 2 settembre 2022, n. 25926; Pres. Di Virgilio; Rel. Tedesco. Massima: “L’acquisto del bene sottoposto ad esecuzione forzata, da parte dell’aggiudicatario, pur essendo indipendente dalla volontà del precedente proprietario, e pur ricollegandosi ad un provvedimento del giudice dell’esecuzione, ha natura di acquisto a titolo derivativo, non originario, in quanto si traduce nella trasmissione dello stesso diritto del debitore esecutato, con la conseguenza che, qualora, nel corso del giudizio promosso contro il proprietario di un immobile, il bene venga espropriato in esito ad esecuzione forzata, la sentenza che definisce quel giudizio deve ritenersi opponibile all’aggiudicatario, ai sensi dell’art. 111, comma 4 c.p.c., in qualità di successore a titolo particolare nel diritto controverso, salva l’eventuale operatività…

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La riduzione del termine per proporre opposizione a decreto ingiuntivo

Cass. civ., sez. II, 27 luglio 2022, n. 23418 – Pres. Orilia – Rel. Trapuzzano Massima: “Il potere, attribuito al giudice dall’art. 641, comma 2, c.p.c., di ridurre o aumentare il termine entro il quale il debitore può proporre opposizione al decreto ingiuntivo se concorrono giusti motivi non si sottrae all’obbligo di motivazione imposto dal precedente comma 1 per l’emissione del provvedimento di ingiunzione, se esistono le condizioni previste dall’art. 633 c.p.c.; pertanto, i motivi che consentono la modifica della durata di detto termine, nonché le ragioni che li caratterizzano come giusti, devono essere enunciati nel provvedimento, quantomeno con rinvio implicito alle condizioni che ne giustificano la sussistenza, specificamente rappresentate dal creditore nel ricorso, in modo che si possa ritenere,…

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Estinzione tipica e atipica del processo esecutivo: l’errore nella scelta del mezzo d’impugnazione è fatale

Cassazione civile, Sez. III, sent. 23 gennaio 2023, n. 1991, Pres. De Stefano, Est. Tatangelo Espropriazione immobiliare – pubblicazione dell’avviso di vendita – estinzione del processo esecutivo – reclamo – opposizione agli atti esecutivi (Cod. Proc. Civ. artt. 490, 617, 630, 631 bis) Massima: “Il termine eventualmente assegnato dal giudice dell’esecuzione ai creditori per l’anticipazione delle spese di pubblicità (incluso il contributo per la pubblicazione sul portale delle vendite pubbliche previsto dall’art. 18 bis del D.P.R. n. 115 del 2002) ha carattere ordinatorio e non perentorio e il suo mancato rispetto, anche laddove ad esso consegua l’impossibilità di fissare la vendita, cioè di porre in essere l’atto indispensabile per la prosecuzione del processo esecutivo, non determina l’estinzione (c.d. tipica) di…

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Struttura, funzione ed efficacia solo endoesecutiva dell’accertamento dell’obbligo del terzo

Cass. civ., sez. III, 25 luglio 2022, n. 23123 – Pres. De Stefano – Rel. Rossi Massima: “Nell’espropriazione forzata presso terzi, a seguito delle modifiche apportate dalla l. 24 dicembre 2012, n. 228, dal d.l. 12 settembre 2014, n. 132 e, da ultimo, dal d.l. 27 giugno 2015, n. 83, l’accertamento dell’obbligo del terzo si configura alla stregua di un subprocedimento contenzioso interno alla procedura esecutiva, funzionalmente devoluto al giudice di questa e volto alla delibazione dell’effettiva esistenza di un diritto di credito ai soli fini dell’esecuzione in corso, sicché l’ordinanza che lo definisce è priva di rilievo o efficacia panprocessuale e inidonea (anche soltanto in potenza) alla formazione di un giudicato sull’an o sul quantum del debito del terzo…

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Ordine di liberazione e opponibilità del provvedimento di assegnazione della casa familiare

Cass. civ., sez. III, 15 aprile 2022, n. 12387 – Pres. Vivaldi – Rel. Porreca  Massima: “L’assegnazione della casa familiare disposta in sede di separazione personale o di divorzio ai sensi dell’abrogato art. 155-quater c.c. (applicabile ratione temporis), è opponibile ai terzi solo se trascritta anteriormente alla trascrizione del titolo del diritto del terzo sull’immobile (ivi compreso il pignoramento), così come previsto dalla norma citata (trasposta, senza modifiche, nel vigente art. 337-sexies c.c.) e non anche nei limiti del novennio, ove non trascritta, ai sensi del combinato disposto di cui all’art. 6, comma 6, l. 1 dicembre 1970, n. 898 e all’art. 1599, comma 3, c.c., perché, a seguito dell’introduzione dell’art. 155-quater c.c., l’assegnazione della casa coniugale è trascrivibile come…

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Riparto dell’onere probatorio nell’opposizione all’esecuzione

Cass. civ., sez. III, 13 maggio 2022, n. 15376 – Pres. Vivaldi – Rel. Rubino Massima: “Nel giudizio di opposizione all’esecuzione ex art. 615 c.p.c., l’opponente ha veste sostanziale e processuale di attore e l’10 altrettanti motivi di opposizione e la causa petendi della domanda proposta con il ricorso in opposizione, come tali soggette al regime sostanziale e processuale della domanda. Nel caso di condanne condizionate o da integrare con dati extratestuali, l’opposto, in caso di tempestiva contestazione avanzata dal debitore, dovrà dimostrare, oltre all’esistenza del titolo, anche l’avveramento della condizione o il dato che integra il dispositivo, ovvero, in caso di condanna a titolo di rivalsa, il pagamento delle somme che intende ripetere, trattandosi di elemento costitutivo della fattispecie…

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