Esecuzione forzata
Aliud pro alio nella vendita forzata
Cass. civ., Sez. VI, 11 maggio 2017, n. 11729 – Pres. Amendola – Rel. De Stefano Esecuzione forzata – Vendita forzata – Aliud pro alio – Opposizione agli atti – Ammissibilità – Termine di venti giorni – Necessità – Decorrenza dal decreto di trasferimento ovvero dalla conoscenza o conoscibilità del vizio (Cod. proc. civ., art. 617) [1] L’aliud pro alio nella vendita forzata va fatto valere con l’opposizione agli atti esecutivi nel termine di 20 giorni decorrente dal decreto di trasferimento ovvero dal momento in cui si è acquisita conoscenza o conoscibilità del vizio o della difformità del bene, gravando sull’opponente l’onere di allegare e dimostrare tale momento. CASO Gli esecutati nella procedura esecutiva proponevano domanda di annullamento del decreto…
Continua a leggere...Credito del lavoratore e fallimento: l’accertamento è sempre sottratto alla regola della sospensione feriale dei termini
Cass., Sez. Un., sent., 5 maggio 2017, n. 10944 – Pres. Di Palma – Cons. Rel. Cristiano – P.M. Jacoviello (diff.) Fallimento – Sospensione dei termini nel periodo feriale – Applicabilità – Eccezioni – Accertamento di crediti di lavoro – Inapplicabilità – Fondamento (l. 7 ottobre 1969, n. 742, Sospensione dei termini processuali nel periodo feriale, art. 3; r.d. 30 gennaio 1941, n. 12, Ordinamento giudiziario, art. 92, primo comma; cod. proc. civ., art. 409) [1] Benché, ai sensi dell’art. 1 della legge 7 ottobre 1969, n. 742, i giudizi per l’ accertamento dei crediti concorsuali non si sottraggano, in via generale, alla regola della sospensione dei termini durante il periodo feriale, nondimeno la sospensione non opera in quelli in…
Continua a leggere...L’interpretazione del titolo esecutivo e la sua incensurabilità in cassazione
Cass., Sez. VI-3°, 7 febbraio 2017, n. 3159, Pres. Travaglino; Est. Scoditti Esecuzione forzata – Opposizioni – All’esecuzione – Sentenza passata in giudicato costituente titolo esecutivo – Interpretazione del giudice dell’opposizione all’esecuzione – Censurabilità in sede di legittimità – Esclusione – Limiti – Fondamento (C.p.c. artt. 360, 615) [1] L’interpretazione del titolo esecutivo consistente in una sentenza passata in giudicato compiuta dal giudice dell’esecuzione si risolve nell’apprezzamento di un “fatto”, come tale incensurabile in sede di legittimità se esente da vizi logici o giuridici, senza che possa diversamente opinarsi alla luce dei poteri di rilievo officioso e di diretta interpretazione del giudicato esterno da parte del giudice di legittimità, atteso che, in sede di esecuzione, la sentenza passata in giudicato,…
Continua a leggere...La «autoliquidazione» del credito nell’atto di precetto
Il creditore prima di iniziare l’espropriazione forzata deve notificare al debitore l’atto di precetto, che consiste nell’intimazione di adempiere l’obbligo risultante dal titolo esecutivo. Nella prassi le questioni collegate ai requisiti dell’atto di precetto ed alla sua notificazione sono innumerevoli; in questo scritto saranno esaminate le soluzioni offerte dalla giurisprudenza a frequenti contenziosi collegati alla c.d. autoliquidazione del credito nell’atto di precetto per importi maturati dal creditore dopo l’emanazione del titolo esecutivo. Premessa. Ai sensi dell’art. 479 c.p.c. salve le (rare) eccezioni previste dalla legge (ad esempio, nel caso di conversione del sequestro conservativo in pignoramento), l’esecuzione forzata deve essere preceduta dalla notificazione del precetto. Il precetto consiste nell’intimazione al debitore di adempiere l’obbligo risultante dal titolo esecutivo entro un…
Continua a leggere...Nel caso di conto corrente cointestato, il creditore può pignorare solo la quota del proprio debitore
Corte d’Appello di Roma, sent. 17 ottobre 2016; Pres. Sorace. Espropriazione – Espropriazione presso terzi – Pignoramento di conto corrente cointestato – Creditore di uno solo dei correntisti – Somme pignorabili – Quota del debitore (Cod. civ., art. 1298, 1854; Cod. proc. civ., art. 543, 546, 619) [1] Il creditore non può pignorare la totalità delle somme depositate su un conto corrente cointestato a più soggetti, ma deve limitarsi ad aggredire la sola quota del debitore, applicandosi l’art. 1298 c.c. e non il disposto di cui all’art. 1854 c.c., che disciplina soltanto i rapporti tra correntisti e banca, mentre i rapporti interni tra i cointestatari del conto sono regolati dall’art. 1298 c.c. e il credito, salvo prova contraria, si presume…
Continua a leggere...I singoli accrediti in conto corrente sono impignorabili
Trib. Palermo, ord. 19 marzo 2017 – Marinuzzi [1] Il contratto di conto corrente bancario dà luogo ad un rapporto giuridico unitario, che non può essere scisso dal terzo creditore per beneficiare delle sole poste attive. Pertanto, in mancanza di un saldo positivo di conto corrente non può essere disposta ordinanza di assegnazione di singoli accrediti anche se pervenuti dopo la notifica del pignoramento. Esecuzione forzata per obbligazioni pecuniarie – pignoramento presso terzi – rapporto di conto corrente – saldo negativo – istanza di assegnazione – rigetto (cod. proc. civ. artt. 543, 547, 617, 624). CASO [1] A seguito di notifica di un pignoramento presso terzi, la Banca, quale terzo, dichiara, ex art. 547 c.p.c., di non essere debitrice di…
Continua a leggere...Sull’inefficacia del pignoramento immobiliare per inosservanza delle modalità di iscrizione a ruolo
Corte App. Milano, 13 gennaio 2017 – Pres. Piombo, Rel. Dehò Espropriazione immobiliare – Iscrizione a ruolo – Attestazione di conformità – Deposito – Termine perentorio – Inosservanza – Inefficacia del pignoramento. (C.p.c., artt. 557, 630; Disp. att. c.p.c., art. 164 ter) [1] Il mancato deposito dell’attestazione di conformità delle copie dell’atto di pignoramento, del titolo esecutivo e del precetto entro il termine previsto per l’iscrizione a ruolo determina l’inefficacia del pignoramento ex art. 557, terzo comma c.p.c. Tale inefficacia è insanabile ed integra un fatto estintivo del processo esecutivo, rilevabile d’ufficio dal giudice dell’esecuzione. IL CASO [1] Dopo la notificazione del pignoramento, il creditore iscriveva a ruolo la procedura mediante deposito per immagini del titolo esecutivo, del precetto e…
Continua a leggere...Rassegna di giurisprudenza sul processo di espropriazione
Lo scritto esamina alcune delle principali sentenze emesse nell’ultimo anno dalla Corte di cassazione in materia di espropriazione forzata Premessa. Dal 2009, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario la Corte di cassazione redige una rassegna delle principali decisioni emesse dalla Corte in materia civile e penale. La rassegna di giurisprudenza è redatta dall’Ufficio del Massimario e consente di conoscere gli orientamenti e le linee evolutive della giurisprudenza. Di seguito saranno esaminate alcune pronunce, che sono state segnalate dall’Ufficio del Massimario nell’ultima rassegna e che appaiono di particolare interesse. Titolo esecutivo. La Suprema Corte ha precisato che, in caso di riforma in appello di sentenza in forza della quale si è proceduto ad esecuzione forzata, il debitore ha diritto alla restituzione non…
Continua a leggere...Nullità del pignoramento di una quota del diritto del debitore e limiti del principio di autosufficienza della nota di trascrizione
Tribunale di Napoli Nord in Aversa; sentenza 3 maggio 2016 dott. Auletta [1] Esecuzione forzata – Pignoramento immobiliare – Pignoramento di una quota dei diritti del debitore – Nullità (Cod. proc. civ. artt. 555, 567, 617, 618) [2] Esecuzione forzata – Pignoramento immobiliare – Autosufficienza della nota di trascrizione – Divergenza tra titolo e nota di trascrizione – Fattispecie (Cod. civ. artt. 2657, 2658, 2659, 2665, 2672, 2826, 2841; Cod. proc. civ. art. 555) [1] La vendita forzata è diretta a trasferire diritti già esistenti e non mira a costituire nuovi diritti: pertanto è nullo il pignoramento di un diritto “meno ampio” rispetto a quello del debitore. [2] Il principio di autosufficienza della nota di trascrizione, in base al quale…
Continua a leggere...Pignorabili per intero i compensi degli amministratori di s.p.a.
Cass., Sez. Un., 20 gennaio 2017, n. 1545 – Pres. Di Amato; – Est. Spirito; – P.M. Iacoviello (diff.) Esecuzione forzata per obbligazioni pecuniarie – Compensi dell’amministratore di società – Pignoramento – Limite del quinto – Applicabilità – Esclusione (cod. proc. civ., artt. 409 n. 3, 545, comma 4). [1] L’amministratore unico o il consigliere d’amministrazione di una società per azioni sono ad essa legati da un rapporto di tipo societario che, in considerazione dell’immedesimazione organica che si verifica tra persona fisica ed ente, e dell’assenza del requisito della coordinazione, non è compreso in quelli previsti dall’art. 409, n. 3, c.p.c., sicché i compensi spettanti ai soggetti predetti per le funzioni svolte in ambito societario sono pignorabili senza i limiti…
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