Esecuzione forzata
Il limite del pregiudizio all’economia nazionale nell’esecuzione degli obblighi di fare
Cass. civ., Sez. II, 31 ottobre 2017 n. 25890 (sentenza) – Pres. Bianchini – rel. Grasso Esecuzione forzata – Obblighi di fare e di non fare – Violazione delle norme sulle distanze tra edifici – Spostamento della costruzione a distanza legale – Limiti all’esecuzione forzata ex art. 2933, comma 2, c.c. (Art. 2933 c.c.) [1] L’art. 2933, secondo comma, c.c. che limita l’esecuzione forzata degli obblighi di non fare, vietando la distruzione della cosa che sia di pregiudizio all’economia nazionale, si riferisce alle sole fonti di produzione o di distribuzione della ricchezza dell’intero Paese e, pertanto, non è invocabile per evitare lo spostamento di una costruzione alla distanza prescritta dalle norme in materia, comportando, invece, la persistenza di detta costruzione…
Continua a leggere...Il rilascio dell’immobile non determina la cessazione della materia del contendere dell’opposizione all’esecuzione
Cass. civ., Sez. VI-3, 7 luglio 2017, n. 20924; Pres. Amendola; Est. Tatangelo. Esecuzione forzata – Esecuzione per rilascio – In genere – Opposizione all’esecuzione – Conclusione della procedura esecutiva con rilascio dell’immobile – Cessazione della materia del contendere del giudizio di opposizione – Esclusione – Fondamento – Conseguenze (cod. proc. civ., artt. 100, 608, 615, 624). [1] La conclusione del procedimento di esecuzione in forma specifica mediante il rilascio dell’immobile da parte dell’esecutato, anche se avvenuto spontaneamente, ma non in base ad un accordo con il creditore procedente, non determina la cessazione della materia del contendere del giudizio di opposizione all’esecuzione nel frattempo proposta, il cui accoglimento, al contrario, comporta la caducazione degli atti esecutivi e il sorgere del…
Continua a leggere...La legittimazione del creditore pignorante ad agire per la divisione della quota del debitore esecutato
Trib. Torre Annunziata, 20 luglio 2016 (sent.) – Giudice unico, Michele Di Martino Divisione endoesecutiva – Legittimazione ad agire – Accettazione tacita dell’eredità (c.p.c. artt. 601 ss.; 784 ss.; c.c. art. 485) [1] Prima di procedere con la domanda di divisione endoesecutiva non è obbligatorio il tentativo di mediazione. Quando il processo di divisione è lo sviluppo del procedimento di esecuzione su di una quota indivisa, il giudizio si svolge davanti al giudice dell’esecuzione, che per l’occasione assurge al ruolo di giudice della cognizione. Da un lato, i due procedimenti rimangono autonomi, perché soggettivamente e oggettivamente distinti; dall’altro, Il creditore pignorante ha legittimazione ad agire per la divisione se ha la qualità di creditore di un condomino. In caso di…
Continua a leggere...Difetto di legittimazione nell’intervento senza titolo: sospensione soggettiva o accantonamento delle somme?
Trib. Monza, 12 dicembre 2017, G.e. dott. A. Crivelli Intervento fondato su sequestro conservativo – Mancata introduzione del giudizio di merito – Sospensione soggettiva parziale – Esclusione – Accantonamento – Legittimità (C.p.c.., artt. 499, 512, 617, 618, 669 novies) Qualora il creditore sequestrante abbia depositato ricorso per intervento non titolato ed omesso di introdurre nei termini il giudizio di merito, il giudice dell’esecuzione può rilevare il difetto di legittimazione anche ex officio, con conseguente facoltà delle parti di opporre il relativo provvedimento ai sensi dell’art. 617 c.p.c. I poteri previsti dall’art. 618, 2° co., c.p.c. in capo al giudice dell’esecuzione prevalgano sulla declaratoria di improcedibilità per difetto di legittimazione; pertanto il giudice può disporre l’accantonamento della porzione di ricavato astrattamente…
Continua a leggere...Le linee guida del CSM sull’espropriazione dei beni indivisi
L’11 ottobre 2017 la settima commissione del CSM ha approvato le linee guida funzionali alla diffusione di buone prassi giudiziarie nel settore delle esecuzioni immobiliari e istituito un osservatorio permanente “per l’efficienza delle procedure esecutive e l’attuazione delle buone prassi” reputando che, nell’interesse comune del creditore e del debitore, l’espropriazione debba svolgersi nell’osservanza di criteri di efficienza, efficacia e rapidità, sì da consentire la liquidazione dei beni del debitore in modo celere ma conseguendo il miglior risultato. In tale prospettiva si è volto lo sguardo anche all’espropriazione della quota. L’11 ottobre 2017 la settima commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, con l’obiettivo di migliorare “la quantità e qualità” della risposta di giustizia e segnatamente di rendere “più efficiente e efficace”…
Continua a leggere...La riassunzione del processo esecutivo sospeso a seguito del rigetto in primo grado dell’opposizione
Cass. civ., sezione III, sent. 04 Aprile 2017, n. 8683 – Pres. Chiarini – Rel. Tatangelo Esecuzione forzata – Opposizione di terzo – Sospensione dell’esecuzione – Riassunzione del processo esecutivo – Decorrenza – Rigetto dell’opposizione – Immediata efficacia della sentenza di primo grado – (Cod. proc. civ. artt. 282, 619, 627, 669 novies, co. 3) [1] La riassunzione del processo esecutivo sospeso ex art. 624 c.p.c. è sempre possibile già a seguito della sentenza di primo grado di rigetto dell’opposizione. Tale interpretazione dell’art. 627 c.p.c. trova fondamento non solo nel riconoscimento dell’immediata efficacia della sentenza di primo grado riconosciuta dall’art. 282 c.p.c., ma anche nei principi dei provvedimenti cautelari, ed in particolare nella regola dettata dall’art. 669-novies, co. 3, c.p.c.,…
Continua a leggere...Esecuzione illegittima: la Suprema corte puntualizza che il risarcimento del danno è devoluto al giudice del giudizio di merito nel quale il titolo esecutivo si è formato oppure al giudice dell’opposizione all’esecuzione
Cass. civ., sez. III, ord. 21 settembre 2017, n. 21944 -Pres. Spirito; Rel. Spaziani Esecuzione forzata – Spese giudiziali in materia civile – Responsabilità aggravata e lite temeraria – Domanda ex art. 96, secondo comma, c.p.c. – Proposizione della domanda risarcitoria in giudizio separato e autonomo – Inammissibilità (cod. proc. civ., art. 96) [1] La condanna al risarcimento del danno procurato dalla parte che ha iniziato o compiuto l’esecuzione forzata agendo senza la normale prudenza, può essere chiesta soltanto al giudice che accerta l’inesistenza del diritto di procedere in executivis (e quindi unicamente nel giudizio di merito nel quale il titolo esecutivo si è formato oppure nel giudizio di opposizione all’esecuzione). CASO [1] Dopo l’inizio di una procedura esecutiva immobiliare,…
Continua a leggere...Omessa o invalida notifica del verbale di accertamento di violazione del codice della strada e natura della relativa opposizione
Cass. civ., Sez. Un., 22 settembre 2017, n. 22080; Pres. Rordorf; Est. Barreca Esecuzione forzata – Esecuzione esattoriale – Cartelle di pagamento relative a sanzioni amministrative da infrazioni stradali – Opposizione – Natura – (cod. proc. civ., art. 615; l. 24 novembre 1981 n. 689, legge di depenalizzazione, artt. 22 e 23; d.lgs. 1 settembre 2011, n. 150, Semplificazione dei procedimenti civili di cognizione, art. 7; d.lgs. 30 aprile 1992 n. 285, Nuovo codice della strada, art. 201). [1] L’opposizione alla cartella di pagamento, emessa ai fini della riscossione di una sanzione amministrativa pecuniaria comminata per violazione del codice della strada, va proposta ai sensi dell’art. 7 del decreto legislativo 1 settembre 2011, n. 150 e non nelle forme della…
Continua a leggere...La tempestività del deposito dell’istanza di vendita
Cass., Sez. III sent., 28 luglio 2017, n. 18758 Espropriazione forzata – Esecuzione immobiliare – Deposito istanza di vendita – Termine perentorio – Dies a quo – Dal perfezionamento del pignoramento – Nozione – Principio della scissione soggettiva degli effetti della notifica – Inapplicabilità (art. 497 cod. proc. civ.) [1] Il termine per il deposito dell’istanza di vendita previsto dall’art. 497 cod. proc. civ., che decorre dal perfezionamento della notifica del pignoramento e non dalla sua trascrizione, va individuato per entrambe le parti nell’epoca di perfezionamento della notificazione nei confronti del destinatario. CASO [1] Nell’ambito di una procedura di espropriazione immobiliare incardinata dinanzi al tribunale fiorentino, il debitore aveva eccepito la inefficacia del pignoramento per tardivo deposito della istanza di…
Continua a leggere...Sospensione del processo esecutivo in favore delle vittime di usura o estorsione e sindacato del giudice dell’esecuzione
Cass., Sez. Un., 20 settembre 2017, n. 21854; Pres. Amoroso; Est. Frasca; P.M. Fuzio (conf.) Esecuzione forzata in genere – Processi esecutivi promossi nei confronti delle vittime dell’usura – Sospensione – Decreto del P.M. – Poteri del giudice dell’esecuzione (legge 23 febbraio 1999, n. 44, Disposizioni concernenti il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura, art. 20, comma 7). Il Giudice dell’esecuzione cui sia stato trasmesso il provvedimento del Pubblico ministero che, ai sensi dell’art. 20, comma 7, l. n. 44/1999, dispone la sospensione dei termini di una procedura esecutiva a carico di soggetti vittime di richieste estorsive o di usura, non può sindacare le valutazioni del giudice penale circa la sussistenza dei presupposti della provvidenza…
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