Esecuzione forzata
Piano del consumatore: l’ammissibilità prescinde dalla durata della dilazione proposta
Tribunale di Como, decr. 24 maggio 2018 – Giudice A. Petronzi Procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento – piano del consumatore – vaglio di ammissibilità in base alla durata – esclusione (L. 27 gennaio 2012, n. 3, art. 6 e ss.) [1] In assenza di una previsione normativa del limite di durata delle procedure di sovraindebitamento, va esclusa l’individuazione di un parametro temporale fisso rispetto al quale vagliare l’ammissibilità del piano del consumatore, dovendosi preferire una ponderata valutazione della singola fattispecie. CASO [1] Un consumatore azionava la procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento formulando una proposta di piano ex art. 7, comma 1 bis, L. 3/2012, che prevedeva l’integrale pagamento, tramite una rateazione ventennale, del debito residuo, pari…
Continua a leggere...Prove nuove nell’opposizione allo stato passivo e data certa anteriore alla dichiarazione di fallimento
Trib. Terni, 10.4.2018, Pres. Zanetti, Rel. Nastri Fallimento – Opposizione stato passivo – Prova del credito – Produzione di documenti – Divieto di cui all’art. 345 c.p.c. – Inapplicabilità – Produzione di documenti con il ricorso introduttivo – Ammissibilità – Preclusione (cod. proc. civ., art. 345; l. fall. artt. 98 e 99) [1] La produzione di documenti non è sottoposta, nel giudizio di opposizione allo stato passivo del fallimento, al divieto di cui all’art. 345 c.p.c.; solo gli atti introduttivi del giudizio di opposizione, con l’onere di specifica indicazione dei mezzi di prova e dei documenti prodotti, segnano il termine preclusivo per l’articolazione dei mezzi istruttori. Accertamento del passivo – Domanda di ammissione proposta dal creditore – Contratto di finanziamento…
Continua a leggere...L’accettazione di eredità con beneficio d’inventario e le sue conseguenze nel processo esecutivo
Esecuzione forzata – Successione ereditaria – Erede puro e semplice – Accettazione con beneficio d’inventario – Decadenza dal beneficio – Eccezioni – Onere della prova – Creditori del de cuius (C.c., artt. 458, 459, 470, 474, 484, 485, 487, 489, 490, 499, 505, 507, 508, 2697; c.p.c., artt. 96, 474 ss., 633, 645 ) Cass. civ., Sez. II, 26 marzo 2018, n. 7477 – Pres. Manna – Rel. Scarpa; Cass. civ., Sez. II, 12 aprile 2018, n. 9099 – Pres. Manna – Rel. Scarpa. [1] L’art. 484 c.c., che disciplina l’accettazione col beneficio d’inventario – la quale si fa mediante dichiarazione preceduta o seguita dall’inventario – delinea una fattispecie a formazione progressiva, per la cui realizzazione i due adempimenti sono…
Continua a leggere...L’ordinanza di chiusura anticipata del processo esecutivo per infruttuosità della vendita è impugnabile con opposizione agli atti esecutivi e non con ricorso straordinario per Cassazione ex art. 111 Costituzione
Cass. Civ., sez. VI, 28 marzo 2018, n. 7754; Pres. Frasca; Rel. Scoditti. Espropriazione – Espropriazione immobiliare – Infruttuosità della vendita – Chiusura anticipata del processo esecutivo – Ordinanza – Impugnazione – Opposizione agli atti esecutivi – Reclamo – Ricorso straordinario per cassazione (Cod. proc. civ., artt. 532, 586, 617, 630; Cod. proc. civ. disp. att., art. 164 bis; Cost. art. 111; d.l. 12 settembre 2014, n. 132, art. 19; l. 10 novembre 2014, n. 162) [1] L’ordinanza di chiusura anticipata del processo esecutivo per infruttuosità della vendita non è un provvedimento definitivo ricorribile in cassazione ex art. 111 Cost. poiché è impugnabile con l’opposizione agli atti esecutivi. CASO [1] Un debitore propone istanza di chiusura anticipata della procedura esecutiva…
Continua a leggere...Il “progetto esecuzioni” della Cassazione: l’individuazione delle modalità di avvio del giudizio di divisione incidentale
Lo scorso aprile la terza sezione civile della Corte di cassazione ha dato avvio al “progetto esecuzioni”. Si tratta di un “progetto” che ambisce ad esaltare la funzione nomofilattica della Suprema Corte (art. 65 ord. giud.): siccome spiega la relativa comunicazione “è precipuo compito della Corte di cassazione fornire un’interpretazione che, oltre a essere nomofilattica, consenta immediatamente ai giudici di merito di orientare le prassi e le proprie decisioni, evitando che il giudice di legittimità sia chiamato a esprimersi sulle questioni a distanza di anni e, cioè, con un intervento non più rispondente ad esigenze attuali”. All’uopo il “gruppo di lavoro” ad esso deputato – esplicita altresì l’indicata comunicazione – dovrà procedere all’individuazione “delle controversie che presentano particolare rilevanza nomofilattica”…
Continua a leggere...L’efficacia esecutiva dell’ordinanza di assegnazione dei crediti e i suoi riflessi sull’art. 95 c.p.c.
Cass. civ., Sez. VI-3, 12 aprile 2018, n. 9173; Pres. Amendola; Est. Tatangelo. Esecuzione forzata – Espropriazione presso terzi – Ordinanza di assegnazione – Efficacia esecutiva – Termine dilatorio dalla notifica – Necessità – Conseguenze – Pagamento spese precetto – Esclusione (cod. proc. civ., artt. 95, 477, 480, 553, 615, 617). [1] L’ordinanza con la quale il giudice dell’esecuzione, ai sensi dell’art. 553 c.p.c., assegna in pagamento al creditore procedente la somma di cui il terzo pignorato si è dichiarato debitore nei confronti del soggetto espropriato, ha efficacia di titolo esecutivo nei confronti del terzo ed a favore dell’assegnatario anche prima della sua comunicazione o notificazione al terzo e il creditore assegnatario può procedere alla notificazione di detta ordinanza anche…
Continua a leggere...La comunicazione del (solo) dispositivo del provvedimento è sufficiente a far decorrere il termine per l’opposizione agli atti esecutivi
Cass. civ., Sez. III, 13 febbraio 2018, n. 3430; Pres. Vivaldi; Est. Tatangelo. Esecuzione forzata – Espropriazione presso terzi – Opposizione agli atti esecutivi – Termini –Decorrenza – Comunicazione ordinanza incompetenza – Solo dispositivo – Principio di sufficienza – Applicabilità – Fondamento – Nullità – Sanatoria – Principio del raggiungimento dello scopo (C.p.c., artt. 134, 136, 156, 617, 618; disp. att. c.p.c., art. 45) [1] Ai fini del decorso del termine per proporre opposizione agli atti esecutivi di cui all’art. 617 c.p.c., quand’anche la comunicazione del provvedimento del giudice dell’esecuzione sia avvenuta in imperfetta ottemperanza al disposto del capoverso dell’art. 45 disp. att. cod. proc. civ., come nel caso in cui essa sia stata non integrale, la relativa nullità è…
Continua a leggere...E’ incostituzionale l’art. 57 D.P.R. 602/73 nella parte in cui non permette l’opposizione all’esecuzione c.d. successiva
Corte cost., 31 maggio 2018, n. 114; Pres. Lattanzi; Est. Amoroso. Esecuzione forzata – Esecuzione esattoriale – Opposizioni – All’esecuzione – Successiva alla notifica della cartella di pagamento – Inammissibilità del rimedio – Questione di legittimità costituzionale – Rilevanza – Fondatezza (Cost. 24, 113; cod. proc. civ., artt. 615, 617; d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, art. 57, comma 1, lett. a). [1] È incostituzionale – per violazione degli artt. 24 e 113 Cost. – l’art. 57, comma 1, lett. a), del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602 («Disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito»), come sostituito dall’art. 16 del d.lgs. 26 febbraio 1999, n. 46 («Riordino della disciplina della riscossione mediante ruolo, a norma dell’articolo 1 della legge 28…
Continua a leggere...Le opposizioni esecutive sono devolvibili ad arbitri?
Cass. civ., Sez. III, 30 marzo 2018, n. 7891 (ordinanza) – Pres. Vivaldi – Rel. D’Arrigo Esecuzione forzata – Opposizione all’esecuzione – Opposizione agli atti esecutivi – Clausola arbitrale – Questione di competenza (c.p.c. artt. 615, 617, 806) [1] La clausola con la quale le parti rimettono alla decisione degli arbitri qualsiasi controversia nascente da un determinato rapporto giuridico può essere interpretata, con giudizio riservato al giudice di merito, come comprensiva anche della materia delle opposizioni all’esecuzione forzata, salvo che in essa non si controverta di diritti indisponibili. Viceversa, non possono in alcun caso essere decise dagli arbitri le opposizioni agli atti esecutivi, avendo queste ad oggetto la verifica dell’osservanza di regole processuali d’ordine pubblico e quindi di diritti di…
Continua a leggere...Il decreto di trasferimento e la cancellazione delle formalità pregiudizievoli
Una volta riscontrato il regolare e tempestivo versamento del saldo ed escluse eventuali ipotesi di sospensione della vendita per ingiustizia del prezzo, il giudice è tenuto a trasferire l’immobile all’aggiudicatario, libero da vincoli pregiudizievoli, nel rispetto di quanto stabilito dall’art. 586 c.p.c. Tuttavia diverse sono le eccezioni, normativamente previste alla cd. efficacia purgativa della vendita forzata, che limitano la cancellazione dei vincoli. Il carattere derivativo del trasferimento e la continuità delle trascrizioni. Se da una prospettiva meramente processuale il decreto di trasferimento rappresenta il momento conclusivo della fase di liquidazione, volta a convertire in denaro l’immobile espropriato, da un punto di vista sostanziale tale provvedimento consente di attribuire all’aggiudicatario lo stesso diritto di cui è titolare il debitore, ex art….
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