Esecuzione forzata
I limiti oggettivi dell’ordinanza anticipatoria di condanna ex art. 186 quater c.p.c. quale titolo esecutivo
La L. 353/1990 e successivamente la L. 534/1995 hanno provveduto ad inserire nel codice di rito (artt. 186 bis, ter e quater c.p.c.) tre tipologie di provvedimenti, rientranti nella categoria delle condanne speciali, aventi la finalità di decongestionare la trattazione dei procedimenti civili di condanna e di formare immediatamente un titolo esecutivo. Pur trattandosi di provvedimenti differenti, possono individuarsi alcuni tratti comuni tra cui la natura di condanna immediatamente esecutiva e il contenuto anticipatorio (sul punto, Mandrioli, Le nuove ordinanze di “pagamento” e “ingiunzionale”, in Riv. Proc. Civ., 1991, 644 ss.). In particolare, notevoli differenze presenta l’ordinanza successiva alla chiusura dell’istruzione ai sensi dell’art. 186 quater c.p.c. rispetto alle tipologie previste dagli artt. 186 bis e ter c.p.c. L’art. 186…
Continua a leggere...L’efficacia dell’accertamento dell’obbligo del terzo prima e dopo la modifica dell’art. 549 c.p.c.
Cassazione civile, sez. III, 29/09/2019, n. 23644 – Pres. Vivaldi, Cons. Rel. Rossetti Pignoramento presso terzi – dichiarazione del terzo pignorato – contestazioni sulla dichiarazione del terzo pignorato – accertamento dell’obbligo del terzo pignorato In tema di giudizio di cognizione instaurato ex artt. 548 e 549 c.p.c., nel testo anteriore alle modifiche introdotte dalla l. n. 228 del 2012, per l’accertamento dell’obbligo del terzo sottoposto a pignoramento, sussiste l’interesse del debitore esecutato, che è parte del detto giudizio, ad eccepire la non persistenza del credito nel suo patrimonio per la avvenuta cessione dello stesso e la prevalenza di tale cessione sul pignoramento, ai sensi dell’art. 2914, n. 2, c.c. Dopo la riforma dell’art. 549 c.p.c. l’accertamento dell’obbligo del terzo è…
Continua a leggere...Opposizione agli atti esecutivi: la tardiva iscrizione a ruolo non rende improcedibile l’opposizione
Cass. civ. Sez. III, Sent., (ud. 25-06-2019) 30-09-2019, n. 24224 Nel giudizio di opposizione agli atti esecutivi il termine per la costituzione in giudizio della parte che introduca la fase di merito non subisce alcuna riduzione – essendo, pertanto, di dieci giorni dalla prima notificazione dell’atto di citazione. Tuttavia, la tardiva iscrizione a ruolo della causa non determina l’improcedibilità del giudizio, ma soltanto l’applicazione delle regole generali di cui agli artt. 171 e 307 c.p.c., assolvendo l’iscrizione a ruolo, mero adempimento amministrativo, la funzione di rimarcare l’autonomia della fase a cognizione piena rispetto a quella sommaria dell’opposizione. CASO La società B. s.n.c. promuoveva pignoramento presso terzi nei confronti della società assicurativa G.I. s.p.a quale debitor debitoris, nei cui confronti la…
Continua a leggere...Litispendenza fra opposizione a precetto e opposizione all’esecuzione ex art. 615 c.p.c.
Cass. civ. Sez. III, Sent., (ud. 15-01-2019) 17-10-2019, n. 26285 Sussiste litispendenza tra opposizione a precetto e opposizione all’esecuzione, successivamente proposta avverso il medesimo titolo esecutivo, ove le due azioni siano fondate su fatti costitutivi identici, concernenti l’inesistenza del diritto di procedere all’esecuzione forzata e sempreché le cause pendano innanzi a giudici diversi. Nel caso invece in cui le due opposizioni, riassunta la seconda nel merito, risultino pendenti innanzi al medesimo ufficio giudiziario, dovrà esserne disposta la riunione ai sensi dell’art. 273 c.p.c. Qualora ciò non sia possibile per impedimenti di carattere processuale, la seconda causa dovrà essere sospesa pregiudizialmente ai sensi dell’art. 295 c.p.c. CASO Una società creditrice otteneva nei confronti di un condominio un’ordinanza ex art. 186 ter…
Continua a leggere...Non basta il titolo esecutivo già ottenuto solo nei confronti della società di persone per iscrivere ipoteca sui beni personali del socio illimitatamente responsabile
Cass. civ., Sez. III, Ord., 28/08/2019, n. 21768 – Pres. Amendola, Rel. Rossetti. Titolo esecutivo – Decreto ingiuntivo pronunciato a carico di una società di persone – Efficacia anche nei riguardi dei soci illimitatamente responsabili – Iscrizione ipotecaria – Esclusione. Il creditore munito di titolo esecutivo nei confronti della società può avere interesse a dotarsi di un secondo titolo esecutivo nei confronti dei soci. Il creditore sociale titolato, infatti, anche se può agire in executivis nei confronti del socio illimitatamente responsabile, non può iscrivere ipoteca sui beni del socio avvalendosi del titolo giudiziale ottenuto nei confronti della società. (Nel caso di specie, pertanto, deve affermarsi che i due creditori della società, già in possesso di un titolo nei confronti della…
Continua a leggere...Inammissibilità del ricorso straordinario per cassazione avverso il provvedimento reso in sede di reclamo cautelare e sull’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva del titolo o dell’esecuzione (artt. 615, comma 1, e 624 c.p.c.)
È principio ormai acquisito grazie all’intervento nomofilattico delle Sezioni Unite che il provvedimento con il quale il giudice dell’opposizione all’esecuzione decida sull’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva del titolo ex art. 615, c. 1, c.p.c. sia impugnabile con il rimedio del reclamo ai sensi dell’art. 669 terdecies c.p.c. avanti al collegio del tribunale cui appartiene il giudice monocratico o nel cui circondario ha sede il giudice di pace che ha emesso il provvedimento sull’istanza per inibitoria proposta dall’opponente a precetto (v., da ultimo e definitivamente, Cass., sez. un., 23 luglio 2019, n. 19889, con nota di V. Scappini, È reclamabile ex art. 669 terdecies c.p.c. il provvedimento del giudice dell’opposizione a precetto sull’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva del titolo, proposta ai…
Continua a leggere...Estinzione della procedura esecutiva ed effetto interruttivo della prescrizione
Cassazione civile, Sez. III, Sentenza 9 maggio 2019, n. 12239. Pres. Vivaldi, Estensore Porreca Prescrizione civile – Interruzione – Atti interruttivi – In genere – Pignoramento – Effetto interruttivo permanente della prescrizione – Fino alla chiusura anticipata del procedimento esecutivo per causa non riconducibile al creditore procedente – Sussistenza – Effetto interruttivo istantaneo – Condizioni – Fattispecie. In tema di prescrizione, l’effetto interruttivo permanente determinato dall’atto di pignoramento si protrae, agli effetti dell’art. 2945, comma 2, c.c., fino al momento in cui il processo esecutivo abbia fatto conseguire al creditore procedente, in tutto o in parte, l’attuazione coattiva del suo diritto ovvero, alternativamente, fino alla chiusura anticipata del procedimento determinata da una causa non ascrivibile al creditore medesimo, mentre, in caso contrario, all’interruzione deve riconoscersi effetto istantaneo, a…
Continua a leggere...Sfratto per morosità – Liquidazione delle spese di lite: il criterio del decisum e del disputatum tra antinomia normativa e integrazione reciproca
Cass. civ. Sez. VI – 3, Ord., (ud. 04-04-2019) 19-07-2019, n. 19606 Rel. Iannello – Pres. Frasca Ai fini della liquidazione delle spese di lite nel giudizio di impugnazione dell’ordinanza provvisoria di rilascio, adottata ex art. 665 c.p.c. a seguito dell’opposizione del conduttore, il valore della causa non è dato dall’ammontare della morosità su cui si fonda l’intimazione di sfratto, ma è costituito dal valore della parte del rapporto controverso tra le parti, ossia dal valore dei canoni scaduti e a scadere per tutta la rimanente durata della locazione. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto che, non essendo stati offerti elementi sufficienti per pervenire a tale determinazione, la causa fosse di valore indeterminato). Fatti di causa S.P. promuoveva avanti al…
Continua a leggere...L’ordinanza di assegnazione del credito pignorato è censurabile mediante opposizione agli atti esecutivi ex art. 617, comma 2, c.p.c., tanto in caso di mancata dichiarazione del terzo debitor debitoris, quanto in caso di erronea interpretazione della dichiarazione resa
Cass. civ. Sez. III, Sent. 02-07-2019, n. 17663 – Pres. De Stefano – Rel. D’Arrigo Nei pignoramenti presso terzi ai quali si applicano le modifiche di cui alla l. 24 dicembre 2012, n. 228, e successive, l’impugnazione prevista dall’art. 548 c.p.c., comma 2, e dall’art. 549 c.p.c., concernenti rispettivamente l’ordinanza pronunciata in caso di mancata dichiarazione del terzo e quella con cui il giudice dell’esecuzione risolve le contestazioni sorte sulla dichiarazione, si deve proporre con ricorso al giudice dell’esecuzione, nelle forme e nei termini previsti dall’art. 617 c.p.c., comma 2. CASO S.W. procedeva esecutivamente per la riscossione di un credito di lavoro nei confronti della società debitrice, sottoponendo a pignoramento ex art. 543 c.p.c. le somme alla stessa dovuta dalla D. s.r.l.,…
Continua a leggere...È reclamabile ex art. 669 terdecies c.p.c. il provvedimento del giudice dell’opposizione a precetto sull’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva del titolo, proposta ai sensi dell’art. 615, co. 1, c.p.c.
Cassazione civile, sez. unite, 23 luglio 2019, n. 19889; Pres. Mammone; Rel. De Stefano La Corte di cassazione, pronunciando a Sezioni Unite nell’interesse della legge su richiesta del Procuratore Generale ai sensi dell’art. 363 c.p.c., ha enunciato il seguente principio di diritto: “il provvedimento con il quale il giudice dell’opposizione all’esecuzione, proposta prima che questa sia iniziata ed ai sensi dell’art. 615, comma 1, c.p.c., decide sull’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva del titolo è impugnabile col rimedio del reclamo ai sensi dell’art. 669 terdecies c.p.c., al Collegio del tribunale cui appartiene il giudice monocratico – o nel cui circondario ha sede il giudice di pace – che ha emesso il provvedimento”. CASO Con atto del 31 gennaio 2019 il Procuratore…
Continua a leggere...- PRECEDENTE
- 1
- 2
- …
- 19
- 20
- 21
- …
- 36
- 37
- SUCCESSIVO