Esecuzione forzata

Non basta il titolo esecutivo già ottenuto solo nei confronti della società di persone per iscrivere ipoteca sui beni personali del socio illimitatamente responsabile

Cass. civ., Sez. III, Ord., 28/08/2019, n. 21768 – Pres. Amendola, Rel. Rossetti. Titolo esecutivo – Decreto ingiuntivo pronunciato a carico di una società di persone – Efficacia anche nei riguardi dei soci illimitatamente responsabili – Iscrizione ipotecaria – Esclusione. Il creditore munito di titolo esecutivo nei confronti della società può avere interesse a dotarsi di un secondo titolo esecutivo nei confronti dei soci. Il creditore sociale titolato, infatti, anche se può agire in executivis nei confronti del socio illimitatamente responsabile, non può iscrivere ipoteca sui beni del socio avvalendosi del titolo giudiziale ottenuto nei confronti della società. (Nel caso di specie, pertanto, deve affermarsi che i due creditori della società, già in possesso di un titolo nei confronti della…

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Inammissibilità del ricorso straordinario per cassazione avverso il provvedimento reso in sede di reclamo cautelare e sull’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva del titolo o dell’esecuzione (artt. 615, comma 1, e 624 c.p.c.)

È principio ormai acquisito grazie all’intervento nomofilattico delle Sezioni Unite che il provvedimento con il quale il giudice dell’opposizione all’esecuzione decida sull’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva del titolo ex art. 615, c. 1, c.p.c. sia impugnabile con il rimedio del reclamo ai sensi dell’art. 669 terdecies c.p.c. avanti al collegio del tribunale cui appartiene il giudice monocratico o nel cui circondario ha sede il giudice di pace che ha emesso il provvedimento sull’istanza per inibitoria proposta dall’opponente a precetto (v., da ultimo e definitivamente, Cass., sez. un., 23 luglio 2019, n. 19889, con nota di V. Scappini, È reclamabile ex art. 669 terdecies c.p.c. il provvedimento del giudice dell’opposizione a precetto sull’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva del titolo, proposta ai…

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Estinzione della procedura esecutiva ed effetto interruttivo della prescrizione

Cassazione civile, Sez. III, Sentenza 9 maggio 2019, n. 12239. Pres. Vivaldi, Estensore Porreca Prescrizione civile – Interruzione – Atti interruttivi – In genere – Pignoramento – Effetto interruttivo permanente della prescrizione – Fino alla chiusura anticipata del procedimento esecutivo per causa non riconducibile al creditore procedente – Sussistenza – Effetto interruttivo istantaneo – Condizioni – Fattispecie. In tema di prescrizione, l’effetto interruttivo permanente determinato dall’atto di pignoramento si protrae, agli effetti dell’art. 2945, comma 2, c.c., fino al momento in cui il processo esecutivo abbia fatto conseguire al creditore procedente, in tutto o in parte, l’attuazione coattiva del suo diritto ovvero, alternativamente, fino alla chiusura anticipata del procedimento determinata da una causa non ascrivibile al creditore medesimo, mentre, in caso contrario, all’interruzione deve riconoscersi effetto istantaneo, a…

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Sfratto per morosità – Liquidazione delle spese di lite: il criterio del decisum e del disputatum tra antinomia normativa e integrazione reciproca

Cass. civ. Sez. VI – 3, Ord., (ud. 04-04-2019) 19-07-2019, n. 19606 Rel. Iannello – Pres. Frasca Ai fini della liquidazione delle spese di lite nel giudizio di impugnazione dell’ordinanza provvisoria di rilascio, adottata ex art. 665 c.p.c. a seguito dell’opposizione del conduttore, il valore della causa non è dato dall’ammontare della morosità su cui si fonda l’intimazione di sfratto, ma è costituito dal valore della parte del rapporto controverso tra le parti, ossia dal valore dei canoni scaduti e a scadere per tutta la rimanente durata della locazione. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto che, non essendo stati offerti elementi sufficienti per pervenire a tale determinazione, la causa fosse di valore indeterminato). Fatti di causa S.P. promuoveva avanti al…

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L’ordinanza di assegnazione del credito pignorato è censurabile mediante opposizione agli atti esecutivi ex art. 617, comma 2, c.p.c., tanto in caso di mancata dichiarazione del terzo debitor debitoris, quanto in caso di erronea interpretazione della dichiarazione resa

Cass. civ. Sez. III, Sent. 02-07-2019, n. 17663 – Pres. De Stefano – Rel. D’Arrigo Nei pignoramenti presso terzi ai quali si applicano le modifiche di cui alla l. 24 dicembre 2012, n. 228, e successive, l’impugnazione prevista dall’art. 548 c.p.c., comma 2, e dall’art. 549 c.p.c., concernenti rispettivamente l’ordinanza pronunciata in caso di mancata dichiarazione del terzo e quella con cui il giudice dell’esecuzione risolve le contestazioni sorte sulla dichiarazione, si deve proporre con ricorso al giudice dell’esecuzione, nelle forme e nei termini previsti dall’art. 617 c.p.c., comma 2. CASO S.W. procedeva esecutivamente per la riscossione di un credito di lavoro nei confronti della società debitrice, sottoponendo a pignoramento ex art. 543 c.p.c. le somme alla stessa dovuta dalla D. s.r.l.,…

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È reclamabile ex art. 669 terdecies c.p.c. il provvedimento del giudice dell’opposizione a precetto sull’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva del titolo, proposta ai sensi dell’art. 615, co. 1, c.p.c.

Cassazione civile, sez. unite, 23 luglio 2019, n. 19889; Pres. Mammone; Rel. De Stefano La Corte di cassazione, pronunciando a Sezioni Unite nell’interesse della legge su richiesta del Procuratore Generale ai sensi dell’art. 363 c.p.c., ha enunciato il seguente principio di diritto: “il provvedimento con il quale il giudice dell’opposizione all’esecuzione, proposta prima che questa sia iniziata ed ai sensi dell’art. 615, comma 1, c.p.c., decide sull’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva del titolo è impugnabile col rimedio del reclamo ai sensi dell’art. 669 terdecies c.p.c., al Collegio del tribunale cui appartiene il giudice monocratico – o nel cui circondario ha sede il giudice di pace – che ha emesso il provvedimento”. CASO Con atto del 31 gennaio 2019 il Procuratore…

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Sopravvenuta caducazione del titolo esecutivo e cessazione della materia del contendere in sede di opposizione all’esecuzione: per la liquidazione delle spese si applica il criterio della soccombenza virtuale

Cassazione civile sez. III, 29/11/2018, n. 30857; Pres. De Stefano; Rel. Rubino Sopravvenuta caducazione del titolo esecutivo in sede di opposizione all’esecuzione: criterio della soccombenza virtuale per regolare le spese del giudizio In sede di opposizione all’esecuzione, la sopravvenuta caducazione del titolo esecutivo, in conformità del generale principio della domanda, non determina “ex se” la fondatezza dell’opposizione e il suo accoglimento, bensì la cessazione della materia del contendere per difetto di interesse, sicché, nel regolare le spese dell’intero giudizio, il giudice dell’opposizione non può porle senz’altro a favore dell’opponente, ma deve utilizzare il criterio della soccombenza virtuale, secondo il principio di causalità, considerando, a tal fine, l’intera vicenda processuale. CASO Il Tribunale di Roma dichiarava risolti undici contratti preliminari, aventi…

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Il terzo debitore è tenuto a corrispondere gli interessi sul credito pignorato, nella misura prevista dal rapporto da cui origina il credito

Cass. civ. sez. III, 6 giugno 2019, n. 15308, Pres. Vivaldi, Rel. D’Arrigo Esecuzione forzata e provvedimenti cautelari – Pignoramento o sequestro conservativo presso terzi – Pignoramento o sequestro di crediti – Estensione del pignoramento o del sequestro – Frutti civili – Interessi – Inclusione MASSIMA In caso di sequestro conservativo o di pignoramento di crediti, il terzo sequestratario o pignorato, costituito ex lege custode delle somme pignorate, è tenuto alla corresponsione degli interessi nella misura prevista dal rapporto da cui origina il credito sequestrato o pignorato e con le decorrenze ivi previste. Tali frutti civili si accrescono al compendio sequestrato o pignorato, ai sensi dell’art. 2912 c.c. CASO                                                                                                                                                      Nell’ambito di un procedimento penale, il Tribunale di Lucca disponeva un…

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Oggetto dell’espropriazione forzata presso terzi (il credito pignorato aumentato della metà), intervento ed onere di estensione del pignoramento

Cassazione civile, sez. III, 11.06.2019, n. 15595 – Pres. De Stefano – Rel. Rossetti Il limite previsto dall’art. 546, comma 1, c.p.c., vale a dire l’importo del credito precettato aumentato della metà, delimita anche l’oggetto del processo esecutivo; pertanto, in difetto di rituale estensione del pignoramento, un intervento successivo, quand’anche del medesimo procedente, non consente il superamento di quel limite e quindi l’assegnazione di crediti in misura maggiore. CASO T.A., creditore di F.M., iniziò l’esecuzione sui beni del debitore, pignorando presso terzi il credito vantato dal debitore nei confronti di due società, la Itas Mutua e la Itas Vita e notificando a tali società il pignoramento per Euro 35.476,81. A seguito della dichiarazione negativa della Itas Mutua e Itas Vita,…

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Il creditore del condominio può pignorare i crediti vantati nei confronti dei singoli condomini per i contributi dovuti in base ai riparti approvati dall’assemblea

Cass., 14 maggio 2019 n. 12715 – Pres. De Stefano, rel. Tatangelo Espropriazione forzata – Crediti vantati dal condominio nei confronti dei singoli condomini – Pignoramento presso terzi ex artt. 543 e ss. c.p.c. – Parziarietà delle obbligazioni condominiali – Esclusione Il creditore del condominio che disponga di un titolo esecutivo nei confronti del condominio stesso ha facoltà di procedere all’espropriazione di tutti i beni condominiali, ai sensi degli artt. 2740 e 2910 c.c., ivi inclusi i crediti vantati dal condominio nei confronti dei singoli condomini per i contributi dagli stessi dovuti in base a stati di ripartizione approvati dall’assemblea, nelle forme dell’espropriazione dei crediti presso terzi di cui agli artt. 543 ss. c.p.c. e senza che entri in gioco il…

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