Esecuzione forzata
I plurimi ribassi del prezzo base d’asta non bastano per la sospensione della vendita e l’estinzione anticipata del processo esecutivo
Cass. civ., sez. III, 10 giugno 2020, n. 11116 – Pres. Vivaldi – Rel. De Stefano Espropriazione immobiliare – Ribassi del prezzo base d’asta – Prezzo ingiusto – Non sussiste – Sospensione della vendita – Inammissibilità [1] Poiché, impregiudicati i casi di chiusura anticipata del processo esecutivo, è legittima la reiterazione della fissazione della vendita anche con successivi ribassi del prezzo base e senza ricorso all’amministrazione giudiziaria, non integra un prezzo ingiusto di aggiudicazione, tanto meno idoneo a fondare la sospensione prevista dall’art. 586 cod. proc. civ., quello che sia anche sensibilmente inferiore al valore posto originariamente a base della vendita, ove questa abbia avuto luogo in corretta applicazione delle norme di rito, né si deducano gli specifici elementi perturbatori…
Continua a leggere...È inammissibile e integra un’ipotesi di abuso del processo il regolamento di competenza avverso un provvedimento cautelare ante causam, inidoneo a consolidare la competenza ai fini del successivo giudizio di merito
Cassazione civile, Sez. 6 – 3, Ordinanza 24 giugno 2020, n. 12403. Pres. Frasca, Estensore D’Arrigo Procedimenti cautelari – Provvedimenti d’urgenza – Competenza – Mancata contestazione in sede cautelare – Conseguenze – Consolidamento della competenza anche ai fini del giudizio di merito – Esclusione – Fondamento. Procedimenti cautelari – Regolamento di competenza – inammissibilità – Lite temeraria – Difetto di normale diligenza e di sforzi argomentativi – Abuso del processo ex art. 96, comma 3, c.p.c. L’omessa rilevazione dell’incompetenza (derogabile od inderogabile) da parte del giudice nel procedimento cautelare ante causam non determina il definitivo consolidamento della competenza in capo all’ufficio adìto anche ai fini del successivo giudizio di merito, non operando nel giudizio cautelare il regime delle preclusioni relativo…
Continua a leggere...Il decreto di fissazione dell’udienza per la fase sommaria non è soggetto a comunicazione da parte della cancelleria: mancando la notifica, l’opposizione è inammissibile
Cass., Sez. III civ., Sent. 12-06-2020, n. 11291 – Pres. Vivaldi – Rel. D’Arrigo In tema di opposizione all’esecuzione e agli atti esecutivi, il decreto con il quale – ai sensi rispettivamente dell’art. 615 c.p.c., comma 2 e art. 618 c.p.c., comma 1 – il giudice dell’esecuzione fissa davanti a sé l’udienza per la fase sommaria, assegnando un termine perentorio per la notificazione del ricorso e dello stesso decreto all’opposto, non è soggetto a comunicazione a cura della cancelleria al ricorrente. Pertanto, il ricorrente che, non attivandosi per prendere cognizione dell’esito del proprio ricorso, lasci scadere il termine perentorio fissato con tale decreto incorre nella declaratoria di inammissibilità dell’opposizione proposta. CASO La Curatela del fallimento (omissis) s.r.l. proponeva opposizione agli…
Continua a leggere...Pignoramento di titoli obbligazionari e ordinanza di assegnazione
Cass. civ., sez. III, 26 maggio 2020, n. 9872 – Pres. Amendola – Rel. D’Arrigo Espropriazione mobiliare presso terzi – Dichiarazione di terzo – Titoli obbligazionari – Ordinanza di assegnazione – Ammissibilità Nel caso in cui il pignoramento presso terzi abbia per oggetto titoli obbligazionari che si trovano nella disponibilità del terzo pignorato, è valida l’ordinanza con cui il giudice dell’esecuzione assegna la somma ricavata dalla liquidazione degli stessi. CASO Nell’ambito di un’espropriazione mobiliare presso terzi, la banca terza pignorata dichiarava di essere debitrice della società esecutata della somma di € 25.425,00, pari al controvalore di 25.000 obbligazioni emesse dalla medesima banca e costituite in pegno in suo favore a garanzia di un affidamento. A seguito della vendita dei titoli…
Continua a leggere...Nell’opposizione agli atti esecutivi tutte le parti dell’esecuzione sono litisconsorti necessarie
Cass. civ. sez. III, 12 giugno 2020, n.11268, Pres. De Stefano, Rel. D’Arrigo Esecuzione forzata – Opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c. – Litisconsorzio necessario con tutti i creditori – Ricorso per cassazione – Omessa indicazione dei creditori nel ricorso – Inammissibilità MASSIMA In materia di opposizioni esecutive e controversie distributive, il ricorso per cassazione deve essere proposto nei confronti di tutti i creditori procedenti o intervenuti al momento della proposizione dell’opposizione, fra i quali sussiste litisconsorzio processuale necessario. Pertanto, il ricorso deve contenere, a pena di inammissibilità ex art. 366 c.p.c., comma 1, n. 3, l’esatta indicazione dei litisconsorti necessari, al fine di consentire alla Corte di verificare l’integrità del contraddittorio ed eventualmente provvedere ad ordinarne l’integrazione…
Continua a leggere...Il debitore esecutato è litisconsorte necessario nel procedimento di accertamento dell’obbligo del terzo ex art. 549 c.p.c.
Cassazione civile, sesta sez., ordinanza interlocutoria, 20 maggio 2020, n. 9267; Pres. Frasca; Rel. D’Arrigo. Nel giudizio di accertamento dell’obbligo del terzo pignorato regolato dall’art. 549 c.p.c. così come modificato dal D.L. 27 giugno 2015, n. 83, art. 13, comma 1, lett. m-ter), convertito con modifiche dalla legge di conversione L. 6 agosto 2015, n. 132, il contraddittorio deve essere assicurato anche nei confronti del debitore esecutato, il quale è litisconsorte necessario anche nell’eventuale opposizione ex art. 617 c.p.c., proposta ai sensi della seconda parte dello stesso art. 549 c.p.c., e nel successivo ricorso straordinario per cassazione. CASO Il creditore F.A.A. procedeva ad esecuzione forzata nei confronti del debitore M.A., che doveva al primo circa € 40.000,00 per canoni di…
Continua a leggere...È valida la notificazione del decreto ingiuntivo effettuata dal difensore di una società cancellata dal registro delle imprese dopo il deposito del ricorso
Sezione Prima, Sentenza 20 aprile 2020, n. 7917, Pres. De Chiara, Estensore Falabella Procedimento d’ingiunzione – Deposito del ricorso – Estinzione della società ricorrente prima del deposito del decreto ingiuntivo – Conseguenze – Notifica da parte del difensore della società estinta – Validità CASO Alfa S.r.l. otteneva un decreto ingiuntivo contro Beta S.r.l. per il mancato pagamento del canone di locazione di un’unità immobiliare dalla stessa locata all’intimata. Beta proponeva opposizione, allegando che il credito era stato ceduto e che la società ingiungente era stata cancellata dal registro delle imprese; deduceva inoltre il radicale vizio della notificazione, eseguita da un avvocato – quello della società estinta – oramai privo di procura. La cancellazione di Alfa risulta successiva al deposito del…
Continua a leggere...L’impugnazione dei provvedimenti di estinzione atipica del processo esecutivo
Cassazione civile sez. III – 29/04/2020, sentenza n. 8404; Pres. Amendola; Cons. rel. Tatangelo Estinzione atipica del processo esecutivo – Provvedimento – Opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c. – Ammissibilità – Reclamo al collegio ex art. 630 c.p.c. – Inammissibilità (c.p.c. artt. 382, 617, 629, 630, 631; art. 187 bis disp. att. c.p.c.) I provvedimenti con i quali venga dichiarata l’estinzione del processo esecutivo in ipotesi diverse da quelle tipizzate dal codice sono impugnabili esclusivamente con l’opposizione agli atti esecutivi e non già col reclamo ex art. 630 c.p.c., il quale, ove proposto, deve essere dichiarato inammissibile anche d’ufficio. CASO Il ricorrente R.F. promuoveva un processo esecutivo per espropriazione immobiliare nei confronti di S.D., conclusosi con la dichiarazione…
Continua a leggere...Non serve esperire la conciliazione obbligatoria per chiedere un decreto ingiuntivo in materia di controversie tra utenti e operatori nelle telecomunicazioni
Cass., Sez. Un., 28 aprile 2020, n. 8240 (Pres. Mammone, Rel. Rubino) Procedimento per ingiunzione – Controversie tra utenti e operatori di servizi di telecomunicazioni – Tentativo obbligatorio di conciliazione – Condizione di procedibilità – Esclusione (C.p.c. art. 633 ss.; art. 1, comma 11, L. 31 luglio 1997, n. 249.) In tema di controversie tra le società erogatrici dei servizi di telecomunicazioni e gli utenti, non è soggetto all’obbligo di esperire il preventivo tentativo di conciliazione, previsto dall’art. 1, comma 11, della L. 31 luglio 1997 n. 249, chi intenda richiedere un provvedimento monitorio, essendo il preventivo tentativo di conciliazione strutturalmente incompatibile con i procedimenti privi di contraddittorio o a contraddittorio differito. CASO La vicenda prende le mosse da un decreto ingiuntivo richiesto…
Continua a leggere...L’ordinanza provvisoria di rilascio ex art. 665 c.p.c. non è impugnabile, neppure con regolamento di competenza
Cass. civ., Sez. VI – 3, Ord. 05-03-2020, n. 6319 – Pres. Frasca – Rel. Scrima. La questione di competenza, come ogni altra questione volta a contestare la domanda di merito, può ben essere sollevata già nell’udienza di comparizione, anche al fine di contrastare l’accoglimento dell’eventuale istanza finalizzata a conseguire l’ordinanza di rilascio, ma il suo esame è compiuto in quella sede in funzione della sola decisione su tale domanda incidentale. CASO Pr. concedeva in locazione un immobile a P.C.; successivamente intimava alla conduttrice lo sfratto per morosità, convenendola per la convalida dinanzi al Tribunale di Nola. C. si opponeva alla convalida eccependo, ex multis, la pendenza avanti al medesimo Tribunale di un altro giudizio tra le stesse parti, avente…
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