Esecuzione forzata
La competenza sull’opposizione all’esecuzione forzata promossa dal fallimento non è attratta al foro fallimentare
Cass. civ. Sez. VI – 3, Ord., (ud. 17-09-2020) 02-10-2020, n. 21009 La competenza a conoscere dell’opposizione alla esecuzione forzata promossa dall’imprenditore in bonis che in corso di giudizio sia stato ammesso a procedura concorsuale non spetta funzionalmente al Tribunale che abbia dichiarato lo stato di insolvenza, posto che non ricorre l’applicabilità né dell’art. 51 della legge fallimentare, né dell’art. 24 della stessa legge, trattandosi di un’azione preesistente alla dichiarazione di insolvenza e sulla cui prosecuzione non influiscono le regole della concorsualità. CASO Il curatore della fallita società (omissis) s.r.l. intimava con precetto a S.I. il pagamento di una somma di denaro; quest’ultima, s’opponeva. Il Tribunale lodigiano, tuttavia, accogliendo l’eccezione del Fallimento, declinava la propria competenza a favore del Tribunale…
Continua a leggere...Limiti al rilievo dell’incompetenza del giudice dell’opposizione a precetto
Cass. civ., sez. VI, 28 settembre 2020, n. 20356 – Pres. Scoditti – Rel. Tatangelo Il Comune nel quale il creditore, con l’atto di precetto, abbia dichiarato la propria residenza o eletto il proprio domicilio, ai sensi dell’art. 480, comma 3, c.p.c., deve ritenersi coincidente con quello in cui ha sede il giudice dell’esecuzione e, pertanto, vale a determinare la competenza territoriale sull’opposizione al precetto medesimo proposta prima dell’instaurazione del procedimento esecutivo (artt. 26 e 27 c.p.c.), mentre l’eventuale contestazione di detta coincidenza (per non esservi in quel comune beni appartenenti all’esecutando, né la residenza del debitore di quest’ultimo), può essere sollevata soltanto dall’opponente, al fine di invocare la competenza del diverso giudice del luogo in cui è stato notificato…
Continua a leggere...Le Sezioni Unite: incombe sul creditore opposto l’onere di promuovere il procedimento di mediazione obbligatoria nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo. Ulteriori riflessioni
Cassazione SS.UU., 18 settembre 2020, n. 19596, Pres. Mammone – Est. Cirillo [1] Opposizione a decreto ingiuntivo – Esperimento della mediazione obbligatoria – Onere in capo al creditore opposto – Sussiste – Conseguenze in caso di inerzia – Improcedibilità del giudizio – Revoca del decreto ingiuntivo opposto. Nelle controversie soggette a mediazione obbligatoria ai sensi dell’art. 5, 1° comma bis, D.lgs n. 28 del 2010, i cui giudizi vengano introdotti con richiesta di decreto ingiuntivo, una volta instaurato il relativo giudizio di opposizione e decise le istanze di concessione o sospensione della provvisoria esecuzione del decreto, l’onere di promuovere la procedura di mediazione è a carico della parte opposta; ne consegue che, ove essa non si attivi, alla pronuncia di…
Continua a leggere...Il terzo debitor debitoris ha l’obbligo di pagare integralmente e con gli interessi entro un termine ragionevole dopo che gli sia stata notificata o comunicata l’ordinanza di assegnazione immediatamente esecutiva
Cass. civ. Sez. VI – 3, Ord., (ud. 27-02-2020) 21-07-2020, n. 15436 (1) L’ordinanza con cui il giudice dell’esecuzione assegna, ai sensi dell’art. 553 c.p.c., in pagamento al creditore procedente la somma si cui il terzo pignorato si è dichiarato debitore nei confronti del debitore espropriato, ha efficacia di titolo esecutivo nei confronti del terzo anche prima della sua comunicazione o notificazione al terzo e il creditore assegnatario può procedere alla notificazione di detta ordinanza anche unitamente all’intimazione dell’atto di precetto ma, in tale ultimo caso, laddove il terzo debitore intimato provveda all’integrale pagamento di tutte le somme dovute in un termine ragionevole (anche eventualmente superiore a quello di dieci giorni previsto dall’art. 480 c.p.c.), da accertarsi in concreto in…
Continua a leggere...Inopponibilità del decreto ingiuntivo al fallimento quando la declaratoria di estinzione dell’opposizione non sia passata in giudicato prima dell’apertura del fallimento
Cassazione civile, prima sez., sentenza, 12 marzo 2020, n. 7107; Pres. Didone; Rel. Dolmetta. Nel caso sia stata proposta opposizione al decreto ingiuntivo, la dichiarazione di estinzione del giudizio di opposizione produce l’effetto di conferire efficacia esecutiva al decreto ingiuntivo – così da rendere il medesimo “titolo inoppugnabile per l’ammissione al passivo fallimentare” – dopo che siano scaduti i termini per proporre reclamo ovvero, nelle cause riservate alla cognizione del giudice monocratico, per proporre appello. È irrilevante, pertanto, sia la mera rinuncia all’opposizione sia la dichiarazione di esecutorietà ex articolo 654 del c.p.c. Atteso che l’ordinanza emanata dal tribunale in composizione monocratica, che dichiara l’estinzione del processo, è assimilabile alla sentenza del tribunale che, in composizione collegiale e ai sensi…
Continua a leggere...È inammissibile per carenza di interesse l’opposizione del terzo datore di ipoteca quando contesti la sussistenza di un debito a suo carico
Cassazione civile, sez. VI, 13 marzo 2020, n. 7249. Pres. Frasca, Est. Porreca MASSIMA Quando un terzo costituisce una ipoteca su beni propri a garanzia di un debito altrui, il creditore ha diritto di fare espropriare la cosa ipotecata in caso di inadempimento del debitore, ed ai fini dell’esercizio di tale diritto è tenuto a notificare al terzo datore di ipoteca, oltre che al debitore, sia il titolo esecutivo che il precetto, specificando in quest’ultimo la “res” del terzo che si intende eventualmente sottoporre ad esecuzione forzata. Tuttavia, va rigettata per difetto di interesse l’opposizione a precetto proposta dal terzo per accertare di non essere obbligato a corrispondere la somma indicata nel precetto, se dall’interpretazione del medesimo precetto si evince…
Continua a leggere...I plurimi ribassi del prezzo base d’asta non bastano per la sospensione della vendita e l’estinzione anticipata del processo esecutivo
Cass. civ., sez. III, 10 giugno 2020, n. 11116 – Pres. Vivaldi – Rel. De Stefano Espropriazione immobiliare – Ribassi del prezzo base d’asta – Prezzo ingiusto – Non sussiste – Sospensione della vendita – Inammissibilità [1] Poiché, impregiudicati i casi di chiusura anticipata del processo esecutivo, è legittima la reiterazione della fissazione della vendita anche con successivi ribassi del prezzo base e senza ricorso all’amministrazione giudiziaria, non integra un prezzo ingiusto di aggiudicazione, tanto meno idoneo a fondare la sospensione prevista dall’art. 586 cod. proc. civ., quello che sia anche sensibilmente inferiore al valore posto originariamente a base della vendita, ove questa abbia avuto luogo in corretta applicazione delle norme di rito, né si deducano gli specifici elementi perturbatori…
Continua a leggere...È inammissibile e integra un’ipotesi di abuso del processo il regolamento di competenza avverso un provvedimento cautelare ante causam, inidoneo a consolidare la competenza ai fini del successivo giudizio di merito
Cassazione civile, Sez. 6 – 3, Ordinanza 24 giugno 2020, n. 12403. Pres. Frasca, Estensore D’Arrigo Procedimenti cautelari – Provvedimenti d’urgenza – Competenza – Mancata contestazione in sede cautelare – Conseguenze – Consolidamento della competenza anche ai fini del giudizio di merito – Esclusione – Fondamento. Procedimenti cautelari – Regolamento di competenza – inammissibilità – Lite temeraria – Difetto di normale diligenza e di sforzi argomentativi – Abuso del processo ex art. 96, comma 3, c.p.c. L’omessa rilevazione dell’incompetenza (derogabile od inderogabile) da parte del giudice nel procedimento cautelare ante causam non determina il definitivo consolidamento della competenza in capo all’ufficio adìto anche ai fini del successivo giudizio di merito, non operando nel giudizio cautelare il regime delle preclusioni relativo…
Continua a leggere...Il decreto di fissazione dell’udienza per la fase sommaria non è soggetto a comunicazione da parte della cancelleria: mancando la notifica, l’opposizione è inammissibile
Cass., Sez. III civ., Sent. 12-06-2020, n. 11291 – Pres. Vivaldi – Rel. D’Arrigo In tema di opposizione all’esecuzione e agli atti esecutivi, il decreto con il quale – ai sensi rispettivamente dell’art. 615 c.p.c., comma 2 e art. 618 c.p.c., comma 1 – il giudice dell’esecuzione fissa davanti a sé l’udienza per la fase sommaria, assegnando un termine perentorio per la notificazione del ricorso e dello stesso decreto all’opposto, non è soggetto a comunicazione a cura della cancelleria al ricorrente. Pertanto, il ricorrente che, non attivandosi per prendere cognizione dell’esito del proprio ricorso, lasci scadere il termine perentorio fissato con tale decreto incorre nella declaratoria di inammissibilità dell’opposizione proposta. CASO La Curatela del fallimento (omissis) s.r.l. proponeva opposizione agli…
Continua a leggere...Pignoramento di titoli obbligazionari e ordinanza di assegnazione
Cass. civ., sez. III, 26 maggio 2020, n. 9872 – Pres. Amendola – Rel. D’Arrigo Espropriazione mobiliare presso terzi – Dichiarazione di terzo – Titoli obbligazionari – Ordinanza di assegnazione – Ammissibilità Nel caso in cui il pignoramento presso terzi abbia per oggetto titoli obbligazionari che si trovano nella disponibilità del terzo pignorato, è valida l’ordinanza con cui il giudice dell’esecuzione assegna la somma ricavata dalla liquidazione degli stessi. CASO Nell’ambito di un’espropriazione mobiliare presso terzi, la banca terza pignorata dichiarava di essere debitrice della società esecutata della somma di € 25.425,00, pari al controvalore di 25.000 obbligazioni emesse dalla medesima banca e costituite in pegno in suo favore a garanzia di un affidamento. A seguito della vendita dei titoli…
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