Comunione – Condominio - Locazione

Se la delibera è inesistente il gravame delle spese ricade sull’impugnante

Corte Suprema di Cassazione, Sez. VI-2, Ordinanza n.1367 del 18 gennaio 2023, Pres. Dott. Lorenzo Orilia, Rel. Dott. Antonio Scarpa. Massima: “La delibera assembleare è inesistente quando manchi un elemento costitutivo della fattispecie del procedimento collegiale, sicché non può individuarsi strutturalmente l’espressione di una volontà riferibile alla maggioranza avente portata organizzativa. In tal caso i condomini non hanno alcun interesse ad impugnarla, non generando la stessa alcun pregiudizio ai loro diritti tale da legittimarne la pretesa ad un diverso contenuto della decisione. L’accertamento dell’inesistenza della deliberazione assembleare impugnata da un condomino non può, pertanto, determinare la soccombenza del condominio, che pure abbia contestato le ragioni di invalidità della stessa, dovendo restare soccombente pur sempre la parte che abbia azionato una…

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L’affitto d’azienda non comporta ex se la cessazione dell’attività d’impresa ai fini della dichiarazione di fallimento

Tribunale di Torre Annunziata, Sez. Fallimentare, Decreto del 22 Dicembre 2020, Presidente Dott. F. Abete, Estensore Dott.ssa A.L. Magliulo. Massima: “Non può essere dichiarata fallita una società̀ che, dismessa l’attività̀, non svolga in concreto alcuna attività̀ imprenditoriale, ma un mero affitto dell’azienda ”, atteso che “ ai fini della dichiarazione di fallimento dell’imprenditore commerciale, l’affitto d’azienda comporta, solitamente, la cessazione della qualità di imprenditore, salvo l’accertamento in fatto che l’attività d’impresa sia, invece, proseguita in concreto, non essendo sufficiente affermare la compatibilità tra affitto d’azienda e prosecuzione dell’impresa, la quale va invece positivamente accertata dal giudice del merito”. CASO La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano avanzava domanda giudiziale contenente la richiesta di fallimento nei confronti della società…

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Il credito dell’ex amministratore nei confronti del condominio è soggetto all’ordinaria prescrizione decennale

Tribunale di Torino, Sezione VIII, Civile, Sentenza del 26 maggio 2022 n. 2253, Giudice unico Dott.ssa Luisa Vigone. Massima: “In tema di prescrizione, il credito dell’amministratore si fonda, ex art. 1720 c.c., sul contratto di mandato con rappresentanza che intercorre con i condomini; di conseguenza tale credito è soggetto all’ordinaria prescrizione decennale. Si deve infatti escludere l’applicabilità della prescrizione breve quinquennale non trattandosi di credito soggetto a pagamento periodico o la prescrizione presuntiva applicabile in caso di contratto d’opera intellettuale”. CASO Tizia, precedente amministratrice, conveniva in giudizio il Condominio (OMISSIS) affinché fosse condannato al pagamento del credito residuo da Ella vantato e corrispondente alla somma di Euro 5.246,20 oltre rivalutazione monetaria e interessi legali, da liquidarsi anche equitativamente, con condanna…

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Non è dovuto il risarcimento se dal deterioramento della cosa locata non è conseguito un danno patrimoniale al locatore

Corte Suprema di Cassazione, Sez. III, Civile, Ordinanza n.8526 del 6 maggio 2020, Pres. Dott. Frasca Raffaele, Est. Dott.ssa Gorgoni Marilena. Massima: “L’inadempimento o l’inesatto adempimento dell’obbligazione contrattuale è di per sé un illecito, ma non obbliga l’inadempiente al risarcimento se, in concreto, non è derivato un danno al patrimonio del creditore, neppure nell’ipotesi disciplinata dall’art. 1590 c.c. Ne consegue che il conduttore non è tenuto al risarcimento se dal deterioramento della cosa locata, superiore a quello corrispondente all’uso della stessa in conformità del contratto, per particolari circostanze non è conseguito un danno patrimoniale al locatore. (Nella specie, la riconsegna era avvenuta per consentire che l’immobile, destinato ad attività alberghiera, fosse sottoposto a ristrutturazione, sulla quale il deterioramento non aveva…

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Cessione d’azienda e la successione del cessionario nei contratti conclusi dal cedente

Cassazione civile, sez. II, sentenza 14.10.2022 n. 30296.  Presidente R. M. Di Virgilio. – Estensore M. Bertuzzi Massima: “La cessione di azienda prevede la successione del cessionario d’azienda in tutti i contratti stipulati dal cedente per l’esercizio della stessa, con la sola espressa eccezione di quelli aventi carattere personale, di quelli aventi ad oggetto prestazioni già concluse o esaurite e di quelli rispetto ai quali le parti abbiano, con espressa pattuizione, escluso che si verifichi l’effetto successorio, e che tale effetto si produce di diritto, ipso iure, con riguardo a tutti i rapporti contrattuali inerenti l’azienda ceduta, come effetto naturale della fattispecie traslativa d’azienda. A differenza della ipotesi generale della cessione del contratto ex articolo 1406 del codice civile, la cessione…

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L’obbligazione di pagamento del canone di locazione è debito di valuta e quindi non è soggetto ad automatica rivalutazion

Corte di Cassazione, Sezione 6-3, Civile, Ordinanza  8 luglio 2020 n. 14158, Pres. Dott. Frasca Raffaele, Est. Dott.ssa Gorgoni Marilena. Massima: “L’obbligazione di pagamento dei canoni di locazione costituisce un debito di valuta e, come tale, non è suscettibile di automatica rivalutazione per effetto del processo inflattivo della moneta; pertanto, spetta al creditore di allegare e dimostrare il maggior danno derivato dalla mancata disponibilità della somma durante il periodo di mora e non compensato dalla corresponsione degli interessi legali ex art. 1224, comma 2, c.c.”.  CASO Il ricorrente Tizio esponeva in fatto che il Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi aveva rigettato la sua domanda di risarcimento danni avanzata nei confronti dei rispettivi professionisti incaricati dell’esecuzione del progetto di una struttura…

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È illegittima l’apertura da parte di un comproprietario di un varco nel muro perimetrale comune per mettere in comunicazione due immobili di proprietà esclusiva

Corte Suprema di Cassazione, Sez. VI-2, Civile, Ordinanza n. 5060 del 25 febbraio 2020, Presidente Dott. Pasquale D’Ascola, Relatore Dott. Antonio Scarpa. Massima: “In tema di uso della cosa comune, è illegittima l’apertura di un varco praticata nel muro perimetrale dell’edificio condominiale da un comproprietario al fine di mettere in comunicazione un locale di sua proprietà esclusiva, ubicato nel medesimo fabbricato, con altro immobile, pure di sua proprietà, ma estraneo al condominio, comportando tale utilizzazione la cessione del godimento di un bene comune in favore di soggetti non partecipanti al condominio, con conseguente alterazione della destinazione, giacché in tal modo viene imposto sul muro perimetrale un peso che dà luogo a una servitù, per la cui costituzione è necessario il…

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Condominio e sicurezza dei condòmini: il TAR dichiara legittima l’installazione di dissuasori di sosta su suolo pubblico

Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia – Milano, sezione terza, sentenza 1° febbraio 2023, n. 265 Condominio – richiesta installazione di dissuasori di sosta sul marciapiede – motivi di sicurezza dei condòmini rispetto al transito e al parcheggio di auto e motocicli sul marciapiede – impugnazione del provvedimento autorizzatorio da parte dei condòmini vicini – pretesa strumentalità tra i dissuasori e il passo carraio – infondata – legittimità del provvedimento – sussiste.  Riferimenti normativi: art. 180, comma 1, D.P.R. n. 495/1992  Massima: “… Secondo l’art. 180, comma 1 del D.P.R. n. 495 del 1992 (norma del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada la cui violazione è stata invocata dai ricorrenti), “i dissuasori di sosta sono dispositivi stradali…

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L’onere di produzione documentale in capo all’appellante è comunque assolto se i documenti sono già stati acquisiti nel giudizio

Corte di Cassazione, Sez. II, Civile, Ordinanza n. 21075 del 04 luglio 2022, Pres. Dott. D’Ascola Pasquale, Rel. Dott. Fortunato Giuseppe. Massima: “Allorquando l’appellante assuma che l’errore del primo giudice si annida nella interpretazione o valutazione di un documento, il cui preciso contenuto testuale non risulti dalla sentenza impugnata, ovvero, pacificamente, dagli atti delle parti, è onere di quella impugnante metterlo a disposizione del giudice di appello, perché possa procedere al richiesto riesame anche nei casi in cui lo stesso sia stato in precedenza prodotto dalla controparte, risultata vincitrice in primo grado. In tale senso milita anche la necessità di contemperare il riparto dell’onere probatorio di cui all’articolo 2697 del codice civile con il principio di acquisizione probatoria, che discende…

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Videosorveglianza in condominio e maggioranze

Corte Suprema di Cassazione, sez. II, Civile, Ordinanza n.14969 dell’11 maggio 2022, Pres. Dott. D’Ascola Pasquale, Relatore Dott. Tedesco Giuseppe Massima: “In tema di condominio negli edifici, le spese relative alle opere ed ai manufatti deputati a preservare l’edificio condominiale da agenti atmosferici sono assoggettate alla ripartizione in misura proporzionale al valore delle singole proprietà esclusive, ai sensi della prima parte dell’art. 1123 cod. civ., non rientrando, per contro, fra quelle parti suscettibili di destinazione al servizio dei condomini in misura diversa, ovvero al godimento di alcuni condomini e non di altri, di cui all’art. 1123, secondo e terzo comma, cod. civ. (Nel caso di specie, rigettando il ricorso, la Suprema Corte, ha ritenuto incensurabile la sentenza impugnata con la…

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