PROCEDURA E DIRITTO CIVILE

Clausole arbitrali e controversie condominiali: limiti e competenza sulla formazione delle tabelle millesimali

Trib. Tornino. sez. VIII, 9 ottobre 2024, N. 5051 Condominio negli edifici – Regolamento – Controversie – Clausola compromissoria per arbitrato irrituale – limiti di competenza nelle tabelle millesimali (artt. 808 e 808 ter c.p.c.) Massima: “In tema di controversie condominiali, la clausola compromissoria prevista dal regolamento di condominio, che devolve le controversie ad un arbitro amichevole compositore, configura un arbitrato irrituale, determinando l’incompetenza del giudice ordinario. Tuttavia, non possono essere oggetto di arbitrato irrituale questioni relative alla formazione o revisione delle tabelle millesimali, poiché tali tabelle devono riflettere la reale consistenza dell’immobile e rientrano nell’ambito di diritti indisponibili (artt. 806 e 808 c.p.c.).” CASO Il caso in esame, sottoposto al Tribunale di Torino, riguarda una complessa vicenda condominiale che…

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Misure coercitive ex art. 614 bis c.p.c. e interpretazione del titolo esecutivo giudiziale

Cass. civ., sez. III, 11 novembre 2024, n. 29003 – Pres. De Stefano – Rel. Gianniti Esecuzione forzata – Titolo esecutivo – Sentenza – Integrazione del titolo esecutivo giudiziale con elementi extratestuali – Ammissibilità – Limiti Massima: “In tema di esecuzione forzata e, in particolare, di misure coercitive ex art. 614 bis c.p.c., il titolo esecutivo giudiziale non si esaurisce nel documento in cui è consacrato l’obbligo da eseguire, sicché è consentita l’interpretazione extratestuale del provvedimento sulla base degli elementi ritualmente acquisiti nel processo in cui si è formato o anche allo stesso estrinseci, purché idoneamente richiamati o presupposti nei primi, a condizione che l’integrazione abbia per oggetto il risultato di un’attività di giudizio su questioni esaminate e risolte in…

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Scioglimento comunione, dilazione alla divisione e pregiudizio all’interesse obiettivo della comunione

Cassazione civile, sez. II, Ordinanza del 13.12.2022 n. 36401, Presidente A. Carrato, Est. M. Criscuolo Massima: “La norma dell’articolo 1111 c.c. – secondo la quale, in presenza di una domanda di scioglimento di una comunione, il giudice può concedere una dilazione alla divisione nel caso che questa possa recare “pregiudizio agli interessi degli altri” compartecipanti – deve essere intesa nel senso che il pregiudizio non possa rinvenirsi nella lesione dell’interesse dei singoli partecipanti a conservare posizioni personali di vantaggio, ma che debba ravvisarsi obbiettivamente, nel pregiudizio a tutti i condomini, nell’interesse obiettivo della comunione” CASO Tizio, Caio e Sempronio convenivano innanzi al Tribunale di Campobasso Mevio, Filano, Calpurnio e la Società Alfa chiedendo lo scioglimento della comunione insistente su  un…

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Sale and lease back e violazione del patto commissorio

Corte di cassazione, Sez. 3, n. 28553, 6 novembre 2024, Pres. Scarano. Rel. Moscarini Parole chiave Compravendita – Locazione finanziaria – Sale and lease back – Patto commissorio Massima: “In materia di patto commissorio, l’art. 2744 c.c. deve essere interpretato in maniera funzionale, sicché in forza della sua previsione risulta colpito da nullità non solo il patto ivi descritto ma qualunque tipo di convenzione – quale ne sia il contenuto – che venga impiegato per conseguire il risultato concreto, vietato dall’ordinamento, dell’illecita coercizione del debitore a sottostare alla volontà del creditore accettando preventivamente il trasferimento della proprietà di un suo bene quale conseguenza della mancata estinzione di un suo debito”. Disposizioni applicate Art. 2744 cod. civ. (divieto del patto commissorio)…

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Sul discrimine tra violazione di norme di norme di diritto ed errata valutazione della quaestio facti

Cass., sez. lav., 11 dicembre 2024, n. 31910, Pres. Di Paolantonio, Est. Casciaro [1] Impugnazioni – Ricorso per cassazione – motivi di ricorso – violazione di norme di diritto. Il vizio di violazione di norme di diritto si verifica quando il provvedimento impugnato consiste in un’erronea ricognizione interpretativa della norma astratta, mentre l’errata valutazione della situazione concreta è una questione di valutazione del giudice di merito censurabile, in sede di legittimità, per vizio di motivazione. La differenza tra le due ipotesi è che solo la seconda è influenzata dalla contestata valutazione delle risultanze di causa. CASO [1] Un medico chirurgo proponeva avverso l’ASL di Frosinone domanda di cessazione delle condotte illecite e vessatorie da lui subite, con correlato demansionamento e…

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Successione di titoli esecutivi e autonomia delle azioni esecutive spiegate dal creditore mediante intervento nel processo esecutivo

Cass. civ., sez. III, 20 settembre 2024, n. 25261 – Pres. De Stefano – Rel. Rossi Esecuzione forzata – Titolo esecutivo – Condanna provvisionale – Intervento – Condanna definitiva per importo superiore – Intervento del creditore in base al nuovo titolo – Necessità – Valutazione dell’intervento in relazione al tempo del suo dispiegamento – Necessità In tema di esecuzione forzata, quando l’espropriazione sia iniziata in base a condanna provvisionale ai sensi dell’art. 278 c.p.c. e sopravvenga sentenza di condanna definitiva di riforma della precedente decisione in senso quantitativo, si verifica una successione di titoli esecutivi, con assorbimento di quello anteriore (la condanna provvisionale) in quello successivo (la condanna definitiva); il processo esecutivo prosegue senza soluzione di continuità, nei limiti fissati…

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Rappresentanza senza poteri, ripetizione d’indebito e risarcimento del danno

Cass. civ., sez. II, 10 aprile 2024, n. 9679 – Pres. Di Virgilio – Rel. Trapuzzano Parole chiave: Contratti – Rappresentanza – Contratto concluso dal falso rappresentante – Azione del contraente in buona fede per il risarcimento del danno – Azione di recupero di beni o somme acquisiti in forza del negozio inefficace – Compatibilità [1] Massima: L’azione esperibile, ai sensi dell’art. 1398 c.c., dal contraente – che abbia confidato senza colpa nell’efficacia del contratto – contro il rappresentante senza poteri della controparte, al fine di essere risarcito del danno sofferto (spese erogate, dispendio di attività, perdita di altri affari), non coincide con quella eventualmente proponibile dal medesimo contraente, indipendentemente dal suo atteggiamento psicologico nella conclusione del contratto, per il…

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Criteri di valutazione del bene in comodato in sede di divisione

Corte di Cassazione, Ordinanza del 29.02.2024 n. 5371, Sez. II, Presidente Dott. F. Manna, Estensore Dott. G. Fortunato Massima: “In tema di scioglimento della comunione, ai fini della determinazione del valore di un bene oggetto di comodato, occorre tenere conto delle migliorie apposte dal comodatario in quanto esse, non riconducibili a quelle necessarie ed urgenti per la conservazione della cosa, se liberamente assunte, non possono essere oggetto di domanda di rimborso nei confronti dell’originario comunista comodante”. CASO Con Atto di citazione ritualmente notificato, Tizia conveniva innanzi al Tribunale di Chiavari i fratelli Caia, Sempronia e Mevio, onde ottenere lo scioglimento della comunione per successione mortis causa dalla di loro madre Filana, comprensiva di sei cespiti immobiliari – un locale uso…

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Compenso amministratore di condominio e prescrizione decennale

Tribunale di Roma, Sezione 5 Civile, sentenza 15 ottobre 2024, n. 15570, Giudice dott.ssa M. G. Berti. CASO Il Tribunale di Roma, con la sentenza in esame, pronunciata in esito ad un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo inizialmente concesso in favore di un credito asseritamente vantato dall’amministratore di condominio nei confronti dei condomini amministrati, si pronuncia sulla questione del termine di prescrizione del diritto di credito dell’amministratore nei confronti dell’ente di gestione. La sentenza, da un lato, fornisce chiarimenti sulla durata del termine di prescrizione del diritto di credito vantato dall’amministratore a titolo di compenso professionale per l’attività svolta, mentre dall’altro richiama i principi generali previsti dal codice civile in tema di contratto di mandato, in quanto, per costante…

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Errore di fatto ex art. 395, n. 4), c.p.c.

Cass., sez. II, 28 novembre 2024, n. 30626, Pres. Mocci, Est. Oliva [1] Impugnazioni – Revocazione – Errore di fatto. L’errore revocatorio si verifica solo nell’ipotesi di falsa percezione della realtà che porta ad affermare o supporre l’esistenza o inesistenza di un fatto decisivo che è invece escluso o accertato in modo indiscutibile dagli atti e documenti di causa. Tale errore è limitato alla sfera percettiva e non coinvolge l’attività valutativa del giudice relativa a situazioni processuali oggettive ed esattamente percepite. Inoltre, non è configurabile l’errore revocatorio per pretesi vizi della sentenza che riguardino direttamente la formulazione del giudizio sul piano logico-giuridico. CASO [1] Il provvedimento della Suprema Corte origina dall’impugnazione per revocazione proposta nei confronti di una sentenza di…

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