Procedimenti di cognizione e ADR

La legge di stabilità estende l’art. 281 sexies c.p.c. al tribunale in composizione collegiale

La legge di stabilità per il 2016, in vigore dal 1° gennaio 2016, introduce il modello decisorio dell’art. 281 sexies c.p.c. nei giudizi davanti al tribunale in composizione collegiale. E’ una buona notizia che merita attenzione. Vedremo anche perché il legislatore finanziario qualifica «rimedio preventivo» la richiesta di procedere ai sensi dell’art. 281 sexies c.p.c.   Premessa  Con il 777° comma del suo unico articolo, la legge di stabilità per il 2016 (adottata con l. 28 dicembre 2015, n. 208, pubblicata in Gazzetta il 30 dicembre 2015) introduce il modello decisorio «orale» previsto dall’art. 281 sexies c.p.c. anche nei processi ordinari di tribunale in composizione collegiale. In particolare l’art. 1 ter, comma 1, ult. periodo, l. 89/2001 (Legge Pinto), introdotto…

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«Prospective overruling» all’opera. Rimedi alla declinatoria di competenza e arbitrato societario.

Cass., Sez. I, 28 ottobre 2015, n. 22008 – Pres. Rordorf – Est. Nappi Scarica la sentenza Procedimento civile – Mutamento di giurisprudenza – Affidamento sul precedente orientamento – Giusto processo – Preclusioni e decadenze sopravvenute – Effetto retroattivo – Esclusione – Fattispecie (Cost., art. 111) Arbitrato – Società – Clausola compromissoria statutaria – Nomina degli arbitri da parte di un soggetto estraneo alla società – Necessità – Inosservanza della prescrizione – Competenza del giudice ordinario – Applicabilità del principio anche all’arbitrato irrituale (Cod. proc. civ., art. 808, 819-ter; D.Lgs. 17 gennaio 2003, n. 5, art. 34, 35) [1] Le preclusioni e le decadenze derivanti da un imprevedibile mutamento di giurisprudenza, sopraggiunto in modo inopinato e repentino, operano solo per…

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Contumacia: no (ancora una volta) alla ficta confessio

Cass., Sez. VI – 2, ord. 4 novembre 2015, n. 22461 Scarica l’ordinanza Procedimento civile – Processo in contumacia – Principio di non contestazione – Operatività – Esclusione – Fondamento (Cod. proc. civ., art. 115, 167) [1] Il principio di non contestazione (o onere di contestazione specifica) non opera in danno della parte contumace, in considerazione del dettato letterale dell’art. 115 c.p.c. che, facendo esplicito riferimento alla parte costituitasi in giudizio, è espressione del più generale atteggiamento di neutralità che informa il processo contumaciale.  CASO[1] La società ricorrente impugna la sentenza con cui il Tribunale di Piacenza – in funzione di giudice dell’appello – in riforma della pronuncia del Giudice di Pace l’aveva condannata al pagamento di una somma di…

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Iura novit curia, non contestazione in Appello, contraddittorio

Cass. civ., Sez. II, 24.08.2015, n. 17075 Pres. Mazzacane – Est. Matera. Scarica la sentenza Procedimento civile – Giudice – Ultra ed extrapetita – Jura novit curia  – Corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato  – Contraddittorio – Appello – Conversione dei motivi di nullità in motivi di impugnazione – Acquiescenza. (C.p.c. artt. 101, 112, 161, 329; C.c. artt. 817, 1027, 1058, 1071, 1102, 1362) [1] La corrispondenza tra il chiesto ed il pronunciato, che vincola il giudice ex art. 112 c.p.c., riguarda il “petitum” che va determinato con riferimento a quello che viene domandato, in relazione al bene della vita che l’attore intende conseguire ed alle eccezioni che in proposito siano state sollevate dal convenuto; non riguarda, invece, la…

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Trattamento dei dati personali e responsabilità per attività pericolose

Cass. civ., sez. I, 3 settembre 2015, n. 17547 Scarica la senteza Persona fisica – Tutela della riservatezza – Trattamento dati personali – Responsabilità civile – Attività pericolosa – Onere della prova. (C.c. artt. 2043, 2050, 2697; D.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, art. 15)    [1] I danni cagionati per effetto del trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 15 d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, sono assoggettati alla disciplina di cui all’art. 2050 c.c., che attiene alla responsabilità per attività pericolose; pertanto, il danneggiato è tenuto a provare il danno e il nesso di causalità tra questo e l’attività posta in essere, sorgendo in capo all’autore della condotta l’onere di dimostrare di aver adottato tutte le misure idonee…

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La testimonianza non è sempre prova libera

Il valore probatorio tradizionalmente assegnato alla prova testimoniale è quello di prova libera, con ciò intendendosi l’esito istruttorio che, per regola generale di cui all’art. 116 c.p.c., è soggetto al prudente apprezzamento del giudice. Il legislatore – che dedica quindici articoli (dal 244 al nuovo 257 bis c.p.c. in materia di testimonianza scritta) alla regolamentazione delle modalità di assunzione del mezzo, cui si devono aggiungere i sette articoli del codice civile (dal 2721 al 2726) sui limiti oggettivi della prova – non indica in alcun punto del codice altra norma che imponga al giudice di adottare un particolare criterio valutativo nel giudizio sulla verità o meno di quanto dichiarato dal teste.   Si sarebbe dunque indotti a concludere che l’ordinamento…

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Tassa rifiuti e riparto di giurisdizione

TAR Campania, 13 maggio 2015, n. 2639Pres. MASTROCOLA – Est. ANDOLFI Scarica la sentenza Competenza e Giurisdizione Civile – Criterio per individuare la Giurisdizione – Prospettazione della domanda – Esclusione (art. 5 c.p.c.; L. 18 giugno 2009, n. 69, art. 59, co. 2; D. Lgs. 02 luglio 2010, n. 104, artt. 11 co. 2) Imposte e tasse in genere – Tariffa per lo smaltimento dei rifiuti – Controversia tra due amministrazioni locali concernente il versamento di importi già riscossi – Giurisdizione del giudice tributario – Esclusione – Giurisdizione del giudice amministrativo – Esclusione – Giurisdizione del giudice ordinario – Sussistenza – Riassunzione – Effetti sostanziali e processuali della domanda – Conservazione (art. 5 c.p.c.; L. 18 giugno 2009, n. 69,…

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Ritardato deposito della sentenza: la Cassazione precisa quando la condotta del magistrato è reiterata e sprovvista di giustificazione

Cass., Sez. Un., 8 luglio 2015, n. 14268Pres. ROVELLI – Est. DI IASI Responsabilità disciplinare dei magistrati – Illecito – Deposito della sentenza – Ritardo – Reiterazione – Onere della prova (D. Lgs. 23 febbraio 2006, n. 109, artt. 1 e 2, comma 1, lett. q) [1] L’illecito disciplinare di cui all’art. 2, comma 1, lett. q) del D. Lgs. 23 febbraio 2006, n. 109 è integrato se il ritardo nel deposito dei provvedimenti si sia verificato più di una volta e il magistrato, relativamente ai casi in cui l’adempimento sia avvenuto oltre l’anno dalla scadenza, non abbia fornito giustificazioni proporzionate all’ampiezza del ritardo. IL CASONel caso di specie il giudice disciplinare ravvisava l’illecito di cui al D.Lgs. 109/2006, art….

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Il foro convenzionale «resiste» alla soppressione dell’ufficio giudiziario

Cass., Sez. VI-2, ord., 9 luglio 2015, n. 14390 Scarica l’ordinanza Procedimento civile – Competenza per territorio – Foro convenzionale – Soppressione dell’ufficio giudiziario – Inefficacia sopravvenuta della clausola – Esclusione – Competenza dell’ufficio giudiziario accorpante – Sussistenza (C.p.c. artt. 28 e 29; D. Lgs. 7 settembre 2012 nn. 155 e 156) [1] L’eliminazione dell’ufficio giudiziario convenzionalmente competente, in assenza di diverse indicazioni delle parti, non rende inefficace la relativa clausola contrattuale, che deve intendersi riferita all’ufficio giudiziario che ha accorpato quello soppresso. CASO[1] L’ordinanza in epigrafe ha deciso il regolamento di competenza proposto contro la decisione del giudice adito di declinare la competenza in favore del tribunale cui risultavano trasferite le funzioni del foro convenzionale prescelto in via esclusiva…

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Essenzialità del termine per la pronuncia del lodo rituale

Cass. 19 gennaio 2015, n. 744 Scarica la sentenza Arbitrato rituale – Lodo – Indefettibilità del termine per la pronuncia – Applicazione termini legali – Superamento – Nullità(Cod. proc. civ. 820, 829) Arbitrato rituale – Lodo – Nullità per decorrenza dei termini – Mancata notifica ex art. 821 c.p.c. – Sanatoria – Fase rescissoria – Ammissibilità(Cod. proc. civ. 820, 821, 829, 830)   [1] Nell’arbitrato rituale, le parti possono fissare un termine per la pronuncia del lodo diverso e più lungo rispetto a quello legale, ma non possono rinunciarvi del tutto, prorogando sine die la durata del procedimento arbitrale, a pena di nullità di tale pattuizione. [2] La declaratoria di nullità del lodo, emesso oltre i termini stabiliti, non impedisce…

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