Diritto Bancario

Le eccezioni opponibili dal garante autonomo

30Il tratto distintivo del contratto autonomo di garanzia è che il garante si obbliga ad eseguire la prestazione oggetto della garanzia a prima richiesta del creditore garantito, e senza opporre eccezioni attinenti alla validità, all’efficacia ed alla vicenda del rapporto principale. L’inopponibilità da parte del garante autonomo delle eccezioni di merito derivanti dal rapporto principale «non può comportare un’incondizionata sudditanza del garante ad ogni pretesa del beneficiario» (Cass. n. 16345/2018; Trib. Firenze 8.6.2022 n. 1749). Sotto il profilo funzionale, il regime “autonomo” del Garantievertrag trova infatti un limite (Cass. n. 3193/2021; Cass. n. 371/2018; Cass. n. 16345/2018; Cass., Sez. Un., n. 3947/2010) quando: – le eccezioni attengano alla validità dello stesso contratto di garanzia (Cass. n. 3326/2002; Cass. n. 31956/2018; Cass….

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L’appostazione “a sofferenza” nella Centrale dei rischi Bankitalia

Nella categoria di censimento “a sofferenza” della Centrale dei rischi di Banca d’Italia va ricondotta l’intera esposizione per cassa nei confronti di soggetti in stato di insolvenza, anche non accertato giudizialmente, o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dall’intermediario. Si prescinde dall’esistenza di eventuali garanzie (reali o personali) poste a presidio dei crediti. La segnalazione a sofferenza di una cointestazione presuppone che tutti i cointestatari versino in stato d’insolvenza. L’appostazione a sofferenza – secondo le indicazioni di Bankitalia: Centrale dei rischi. Istruzioni per gli intermediari creditizi – implica una valutazione da parte dell’intermediario della complessiva situazione finanziaria del cliente e non può originare automaticamente al verificarsi di singoli specifici eventi quali, ad esempio, uno o…

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Il patrimonio separato della società veicolo (SPV)

Un aspetto caratterizzante le operazioni di cartolarizzazione dei crediti è che le somme versate dai debitori ceduti sono destinate, in via esclusiva, ai portatori dei titoli emessi per finanziare l’acquisto dei relativi crediti. Per garantire quest’ultimo obiettivo, l’art. 3, comma 2, L. n. 190/1999 prevede infatti che i crediti oggetto di cessione, pur divenendo formalmente di proprietà della società veicolo, non entrino a far parte del patrimonio di quest’ultima, ma di un patrimonio separato, aggredibile solo dai portatori dei titoli derivanti dal processo di cartolarizzazione: « I crediti relativi a ciascuna operazione (per tali intendendosi sia i crediti vantati nei confronti del debitore o dei debitori ceduti, sia ogni altro credito maturato dalla società di cui al comma 1 nel…

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Le azioni di rivalsa del garante autonomo dopo l’avvenuto pagamento

L’inquadramento strutturale e funzionale del contratto autonomo di garanzia è stato operato dalla fondamentale sentenza delle Sezioni Unite n. 3947 del 2010, che nella complessa ed articolata pronuncia ha ribadito i seguenti punti: caratteristica fondamentale che differenzia il contratto autonomo di garanzia dalla fideiussione è la carenza dell’elemento dell’accessorietà, sicché « il garante s’impegna a pagare al beneficiario, senza opporre eccezioni in ordine alla validità e/o all’efficacia del rapporto di base » (ovvero “incondizionatamente”); la causa concreta del contratto autonomo di garanzia consiste nel « trasferire da un soggetto ad un altro il rischio economico connesso alla mancata esecuzione di una prestazione contrattuale ». La più rilevante differenza operativa tra la fideiussione e il contratto autonomo di garanzia non riguarda il momento del pagamento…

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Inammissibilità del mero rinvio nell’atto di citazione alla CTP

Nelle controversie bancarie è particolarmente avvertita l’esigenza che l’attore fornisca in modo circostanziato la prova dei fatti costitutivi della sua pretesa, allegando e provando – in modo specifico – le contestazioni sollevate: egli non può limitarsi ad allegazioni generiche, atteso che ciò finirebbe con il rendere l’azione proposta meramente esplorativa, limitata ad un elenco generale ed astratto di invalidità. Schematizzando, nel giudizio promosso dal cliente di un istituto bancario che eserciti l’azione di ripetizione dell’indebito deducendo la contrarietà a norme imperative di determinate condizioni contrattuali, il correntista attore ha l’onere (di regola) di allegare: 1) la condizione contrattuale illegittima o il comportamento illegittimo della banca, quindi, il titolo in forza del quale è stata eseguita la rimessa; 2) la singola…

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L’informativa di prima segnalazione “a sofferenza”

Le disposizioni di Banca d’Italia in tema di Centrale dei rischi stabiliscono che gli intermediari devono informare per iscritto il cliente e gli eventuali coobbligati (garanti, soci illimitatamente responsabili) in occasione della prima segnalazione “a sofferenza”. In particolare, il cliente consumatore, ai sensi dell’articolo 125 TUB, va informato quando, per la prima volta, viene classificato “negativamente” (ossia quando si evidenzia un inadempimento persistente o una sofferenza); tale informativa deve essere preventiva, cioè va trasmessa prima dell’invio della prima segnalazione “negativa”. Le predette Disposizioni di Bankitalia chiariscono altresì che la comunicazione preventiva è volta a garantire la trasparenza nel rapporto con il cliente, non può essere strumentale alla più agevole riscossione del credito da parte dell’intermediario segnalante, né può essere utilizzata…

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Gli «interessi» usurari ex art. 1815, comma 2, c.c.

Il secondo comma dell’art. 1815 c.c. stabilisce che «Se sono convenuti interessi usurari la clausola è nulla e non sono dovuti interessi». È discusso se, oltre agli «interessi» usurari, debbano essere restituiti anche gli altri oneri (commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e spese), collegati alla erogazione del credito (art. 644, comma 4, c.p.). In particolare, è dibattuto se il riferimento agli «interessi» contenuto nell’art. 1815, comma 2, c.c., debba essere inteso come comprensivo anche di tutti gli oneri, escluse imposte e tasse (interpretazione estensiva), o se invece la nullità sia limitata alla clausola che stabilisce gli interessi, con salvezza per voci diverse dagli interessi stessi. A favore della tesi più rigorosa (integrale gratuità del mutuo) si pongono le seguenti ragioni: a) l’art….

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La «speciale autorizzazione del fideiussore» ex art. 1956 c.c.

«Il fideiussore per un’obbligazione futura è liberato se il creditore, senza speciale autorizzazione del fideiussore, ha fatto credito al terzo, pur conoscendo che le condizioni patrimoniali di questo erano divenute tali da rendere notevolmente più difficile il soddisfacimento del credito. Non è valida la preventiva rinuncia del fideiussore ad avvalersi della liberazione» (art. 1956 c.c.). L’onere del creditore (ad es. banca) di richiedere l’autorizzazione del fideiussore prima di far credito al terzo, le cui condizioni patrimoniali siano peggiorate dopo la stipulazione del contratto di garanzia, assolve alla evidente finalità di consentire al fideiussore di sottrarsi, negando l’autorizzazione, all’adempimento di un’obbligazione divenuta, senza sua colpa, più gravosa (Cass. n. 7444/2017; Cass. n. 32774/2019). L’autorizzazione del fideiussore può essere ritenuta implicitamente concessa…

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Ammortamento francese e TAEG/ISC secondo Corte d’Appello Roma 23 marzo 2023

Nell’ambito del perdurante dibattito in corso sugli effetti anatocistici dell’ammortamento alla francese e le conseguenze della erronea indicazione nel contratto di mutuo del TAEG/ISC, si segnala una recente sentenza della Corte d’Appello di Roma del 23 marzo 2023 n. 2126 che, in linea con l’orientamento giurisprudenziale maggioritario, ha stabilito quanto segue. Piano di ammortamento alla francese «La Corte si è più volte pronunciata sulla legittimità di tale piano e non resta, pertanto, che richiamare quanto già detto in altre occasioni. In particolare, questa Corte ha già avuto modo di affermare la non configurabilità della violazione delle norme in tema di anatocismo nel piano di ammortamento alla francese (cfr. Corte Appello Roma sez. I n. 1011 del 14.2.2018, Corte Appello Roma…

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Orientamenti di legittimità: interessi e clausola di salvaguardia

La c.d. clausola di salvaguardia è una previsione contrattuale talora apposta nei contratti di mutuo finalizzata ad impedire il superamento del tasso-soglia usura da parte degli interessi di mora (in via residuale, anche degli interessi corrispettivi), con effetto sostitutivo automatico dell’eventuale tasso usurario col tasso-soglia pro tempore vigente (la sentenza delle Sezioni Unite n. 24675/2017 in tema di usura ‘sopravvenuta’ ha ridimensionato l’utilità di questa previsione contrattuale). Nella prassi, si è soliti distinguere secondo che la clausola di salvaguardia operi in riferimento a) al solo tasso di mora, ricondotto nell’ambito del tasso-soglia usura, ovvero b) limiti (più efficacemente) l’intera previsione degli oneri contrattuali al tasso-soglia, ossia il tasso di mora più gli oneri di inadempimento (ad es. spese di gestione…

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