Diritto Bancario

Riconoscimento di debito

  Come noto, per la costituzione dell’obbligo di corrispondere interessi in misura superiore a quella legale (come pure per la modifica della clausola concernente gli interessi, comportante il superamento della soglia legale) è necessaria la forma scritta ‘ad substantiam’, la cui mancanza comporta la nullità della clausola stessa, con automatica sostituzione della misura convenzionale con quella legale (Cass. n. 1878/1972; Cass. n. 266/2006; Cass. n. 3017/2014; Cass. n.10516/2016; App. Salerno 27.1.2016). La prova di una siffatta pattuizione grava sulla parte che chiede il pagamento del tasso ultralegale, essendo gli interessi una componente del credito vantato (v. Cass. n. 23974/2010). Essendo l’atto scritto concernente la stipulazione degli interessi in misura superiore a quella legale costitutivo del relativo rapporto obbligatorio, a norma…

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Manipolazione dell’Euribor

È stata finalmente pubblicata, sul sito della Comunità Europea, la decisione del 4 dicembre 2013 della Commissione Antitrust CE con cui è stata censurata la condotta, in violazione delle regole sulla concorrenza, di quattro primari Istituti bancari (Barclays, Deutsche Bank, Societè Generalè, RBS). Nel dettaglio, le predette banche, si legge nella motivazione della decisione, “hanno commesso un illecito dell’art. 101 del Trattato e dell’art. 53 dell’accordo EEA, partecipando nei periodi sotto indicati, in una violazione singola e continua riguardante derivati dal tasso d’interesse dell’euro e coprente l’intera EEA, che consisteva in accordi e/o pratiche concordate che avevano come obiettivo la manipolazione del normale processo per la determinazione della componente del prezzo nel settore EIRD“. La violazione – realizzata nel periodo…

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Competenza temporale dell’Arbitro Bancario Finanziario

  In base alla normativa vigente, non possono essere sottoposte all’ABF controversie relative a operazioni o comportamenti anteriori al 1° gennaio 2009. Ciò comporta il rigetto delle domande che riguardino a) operazioni poste in essere e concluse in epoca antecedente alla suddetta data o comunque b) comportamenti che abbiano esaurito i propri effetti entro quella data (ABF n. 3900/2013). Con riferimento ai rapporti di durata, invece, i Collegi hanno costantemente osservato che occorre distinguere secondo che la controversia abbia a oggetto la fase di formazione del consenso (ovvero vizi genetici del rapporto giuridico) o piuttosto momenti esecutivi (ovvero l’interpretazione degli effetti del contratto). Tale principio, confermato in più occasioni (ABF nn. 67/2013, 4143/2013, 4235/2013, 3900/2013, 6643/2013), è stato accolto dal…

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Argomenti giurisprudenziali contro l’assoggettamento degli interessi moratori alla disciplina sull’usura

Secondo parte della giurisprudenza di merito (Trib. Cremona 9.1.2015; Trib. Milano 29.1.2015; Trib. Roma 7.5.2015; Trib. Rimini 6.2.2015; Trib. Vibo Valentia; Trib. Brescia 24.11.2014; Trib. Salerno 27.7.1998; Trib. Macerata 1.6.1999; Trib. Napoli 5.5.2000; Trib. Treviso 12.11.2015), ad escludere l’assoggettamento degli interessi di mora alla normativa antiusura concorrono: a) il rilievo secondo cui gli artt. 1815, comma 2, c.c., e 644, comma 1, c.p., si riferiscono, rispettivamente, agli interessi “convenuti” e “in corrispettivo“, ossia afferenti alla fase fisiologica del rapporto (Trib. Verona 12.9.2015); b) la circostanza che le Istruzioni della Banca d’Italia per il calcolo del tasso effettivo globale medio (TEGM) non contemplano gli interessi di mora (c.d. principio di omogeneità di confronto): la L. 108/1996 esige, infatti, la rilevazione comparata…

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L’assegno bancario nella recente giurisprudenza di legittimità

L’assegno bancario privo di data di emissione è nullo, non vale cioè come tale (art. 2, comma 1, legge ass.), bensì come mera promessa di pagamento (Cass. 4804/2006; 4368/1995); di conseguenza non trovano applicazione le disposizioni di cui all’art. 58 legge ass., e in particolare l’onere del deposito in cancelleria, rivolto ad evitare il rischio di esporre il debitore contemporaneamente all’azione cartolare e all’azione causale (Cass. 20449/2016; Cass. 6/1985). L’eventualità che il portatore metta in circolazione il titolo nonostante la mancanza di data, può essere fonte di pregiudizi di puro fatto – non già di diritto – per il traente, dato che agli effetti della validità dell’assegno bancario occorre che il requisito dell’indicazione della data sussista al momento in cui…

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Cassazione: tasso usurario e commissione di massimo scoperto ante 2009

In una recente decisione pubblicata il 3 novembre 2016 n. 22270, la Suprema Corte è tornata ad occuparsi della CMS pattuita ante 2009 che, come noto, le Istruzioni di vigilanza della Banca d’Italia (versione 2006) escludevano dal calcolo del TEG. Al riguardo, il principio di diritto espresso dai giudici di legittimità stabilisce che, in tema di contratti bancari, la disposizione dettata dall’art. 2-bis, comma 2, del decreto-legge n. 185 del 2008, che attribuisce rilevanza, ai fini dell’applicazione dell’art. 1815 cod. civ., dell’art. 644 cod. pen. e degli artt. 2 e 3 della legge n. 108 del 1996, agli interessi, alle commissioni e alle provvigioni derivanti dalle clausole, comunque denominate, che prevedono una remunerazione, a favore della banca, dipendente dall’effettiva durata…

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Fideiussione e rapporti bancari

In presenza di un contratto di fideiussione, è all’obbligazione garantita che deve rife- rirsi il requisito soggettivo della qualità di consumatore, ai fini dell’applicabilità della specifica normativa in materia di tutela del consumatore, di cui agli artt. 1469 bis e ss. c.c., attesa l’accessorietà dell’obbligazione del fideiussore rispetto all’ obbligazione garantita. Ne consegue che deve ritenersi valida, per difetto del requisito soggettivo di applicabilità della disciplina delle clausole abusive nei contratti con i consumatori, la clausola derogativa della competenza territoriale, contenuta nel contratto di fideiussione per le esposizioni bancarie di una società di capitali, stipulato da un socio o da un terzo a favore di detta società (Cass. n. 16827/2016; conf. Cass. 25212/2011; Cass. 10107/2005; Cass. 314/2001). È parimenti diffuso…

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Mediazione in materia di contratti bancari

La mediazione è l’attività svolta da un professionista con requisiti di terzietà, finalizzata alla ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, anche con formulazione di una proposta per la risoluzione della lite. La mediazione, rispetto ad alcune materie elencate nell’articolo 5 del d.lgs. n. 28 del 2010, si pone come condizione di procedibilità per l’avvio del processo (l’improcedibilità deve essere eccepita dal convenuto, a pena di decadenza, o rilevata d’ufficio dal giudice non oltre la prima udienza; nulla è invece stabilito riguardo un termine ultimo per il rilievo officioso del difetto della condizione di procedibilità in caso di mediazione demandata, cfr. Trib. Verona 7.7.2016). Tra le materia che soggiacciono all’obbligo di mediazione sono da annoverare anche…

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Principio di vicinanza della prova

Il c.d. principio di vicinanza della prova prevede che l’onere della prova debba essere ripartito tenendo conto in concreto della possibilità per l’uno o per l’altro dei contendenti di provare circostanze che ricadono nelle rispettive sfere d’azione, per cui è ragionevole gravare dell’onere probatorio la parte a cui è più vicino il fatto da provare (ossia, nei rapporti bancari, la banca). Secondo la Cassazione, l’onere della prova ex art. 2697 c.c. non subisce deroghe né per effetto della natura dell’azione (accertamento negativo) proposta dal correntista né avuto riguardo al c.d. principio di vicinanza della prova: “l’onere probatorio gravante, a norma dell‘art. 2697 c.c., su chi intende far valere in giudizio un diritto, ovvero su chi eccepisce la modifica o l’estinzione…

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Contenzioso bancario: oneri probatori della banca

La produzione del saldaconto e di parte degli estratti conto da parte della banca non consente l’integrale ricostruzione delle movimentazioni dei conti bancari e, quindi, la corretta determinazione del dovuto dal correntista. Secondo il costante insegnamento della Cassazione (Cass. nn. 10692/2007; 23794/2010; 21597/2013; 10696/2014; 7972/2016; 16829/2016) nei rapporti bancari in conto corrente, una volta che sia stata esclusa la validità, per mancanza dei requisiti di legge, della pattuizione di interessi non dovuti (ultralegali o anatocistici) a carico del correntista, la banca non può dimostrare l’entità del proprio credito mediante la produzione, ai sensi dell’art. 2710 c.c., di estratto notarile delle sue scritture contabili o di estratto di saldaconto, dai quali risulti il mero saldo del conto. Soltanto la produzione degli…

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