Diritto Bancario

La pattuizione del tasso d’interesse nei contratti di finanziamento

Al pari di quanto stabilito dall’art. 1284, comma 3, c.c. («Gli interessi superiori alla misura legale devono essere determinati per iscritto»), il quarto comma dell’art. 117 TUB richiede l’indicazione nel contratto stipulato in forma scritta del tasso di interesse praticato («I contratti indicano il tasso d’interesse e ogni altro prezzo e condizione praticati…»). Per la costituzione dell’obbligo di corrispondere interessi in misura superiore a quella legale (come pure per la modifica della clausola concernente gli interessi, comportante il superamento della soglia legale) è dunque necessaria la forma scritta ad substantiam, la cui mancanza comporta la nullità della clausola stessa, con automatica sostituzione della misura convenzionale con quella legale (Cass. n. 5609/2017; Cass. n. 10516/2016; Cass. n. 3017/2014). Essendo l’atto scritto…

Continua a leggere...

Le cassette di sicurezza: aspetti essenziali

Le cassette di sicurezza (art. 1839-1841 c.c.) sono dei contenitori metallici collocati nei locali corazzati della banca (caveau), dotati di sistemi di allarme, in cui il cliente può deporre personalmente ciò che crede (di regola denaro, gioielli, titoli, documenti importanti), verso pagamento di un canone. Alla stipulazione del contratto il cliente riceve una chiave e una tessera dove è indicato il numero della cassetta e che dovrà essere consegnata quando si vuole procedere all’apertura. Il sevizio di cassette di sicurezza realizza dunque la funzione di offrire ai clienti un sistema sicuro di custodia dei beni con il vantaggio della segretezza anche nei confronti della banca. Circa la natura giuridica del contratto (consensuale, oneroso e di durata), in esso sono presenti…

Continua a leggere...

Interessi di mora e clausola di salvaguardia

La c.d. clausola di salvaguardia è una previsione contrattuale spesso apposta nei contratti di mutuo finalizzata ad impedire il superamento del tasso-soglia da parte (soprattutto) degli interessi di mora, con effetto sostitutivo automatico dell’eventuale tasso usurario col tasso-soglia pro tempore vigente. La clausola di salvaguardia va distinta dalla domanda giudiziale (anche monitoria), contenuta nel limite del tasso soglia, che non può in alcun modo evitare l’usura; ciò in quanto gli artt. 1815 c.c. e 644 c.p. sanzionano anche il solo accordo, che non potrà naturalmente divenire valido limitando la percezione degli interessi al tasso-soglia, anche tramite l’intervento del giudice (Serrao D’Aquino). La legittimità della clausola di salvaguardia è ormai pacificamente accolta dai giudici, essendo valida sia sotto il profilo della…

Continua a leggere...

La richiesta di produzione del contratto di finanziamento

Per quanto l’art. 119 TUB sia rubricato “Comunicazioni periodiche alla clientela” e il quarto comma preveda il diritto di ottenere copia della documentazione inerente «a singole operazioni» poste in essere negli ultimi dieci anni, parte della giurisprudenza ritiene che anche il contratto di finanziamento rientri nel perimetro di operatività dell’art. 119 TUB. È infatti diffuso il convincimento che la disposizione (quarto comma) non debba essere interpretata in maniera eccessivamente restrittiva, atteso che, nell’alveo di tale documentazione, possono ricomprendersi gli estratti conto di un rapporto di conto corrente, i singoli ordini di investimento, gli assegni versati presso il proprio istituto di credito e i singoli contratti (di conto corrente, di apertura di credito, di sconto, ecc.) sottoscritti con l’intermediario (Trib. Lucca…

Continua a leggere...

Il superamento del limite di finanziabilità nell’operatività di credito fondiario

Come risaputo, l’importo massimo finanziabile nell’ambito di un’operazione di credito fondiario (art. 38 TUB) è fissato nell’80% del valore dei beni ipotecati o del costo delle opere da eseguire sugli stessi, ivi compreso il costo dell’area o dell’immobile da ristrutturare. Secondo un (seppur minoritario) indirizzo giurisprudenziale, noto anche alla Cassazione (Cass. n. 17439/2019), dal superamento del predetto limite di finanziabilità non deriva la nullità del sinallagma, con conversione in altro tipo di contratto, ma solo la disapplicazione della speciale disciplina del mutuo fondiario, con conservazione della garanzia ipotecaria. Questa impostazione predica l’unicità del tipo contrattuale del mutuo, negando al mutuo fondiario la qualifica di tipo autonomo. In sostanza, il mutuo, pur qualificato come “fondiario”, ove non rispettoso dei limiti di…

Continua a leggere...

Illegittima segnalazione alla Centrale dei rischi e reputazione commerciale

Il diritto alla reputazione – diritto soggettivo perfetto riconducibile alla categoria dei diritti della personalità – è stato descritto, con felice formulazione, come «il rapporto di giudizio che si instaura tra un soggetto ed una comunità» o ancora, «la stima o il giudizio che terzi hanno o danno di un soggetto» (Zeno-Zencovich). La reputazione possiede una marcata valenza economica, avendo assunto nelle relazioni tra i consociati, al pari di altri attributi della personalità (l’immagine e il nome), spiccate connotazioni economiche, che giustificano la natura patrimoniale della sua lesione. Per reputazione economica o commerciale deve intendersi la considerazione che il pubblico ha delle capacità imprenditoriali e/o commerciali e della affidabilità, anche in termini di solidità patrimoniale, di un soggetto dedito all’attività…

Continua a leggere...

Valutazione anti usura preventiva o a consuntivo

Valutazione anti usura preventiva o a consuntivo: considerazioni tecnico-matematiche alla luce di due recenti sentenze; un contributo del Prof. Fabrizio Cacciafesta  Come noto, sul presupposto che «il concetto di interesse usurario e la relativa disciplina repressiva non possano dirsi estranei all’interesse moratorio, affinché il debitore abbia più compiuta tutela», le Sezioni Unite, con l’importante decisione n. 19597/2020 hanno confermato l’assoggettamento degli interessi di mora alla disciplina antiusura, enunciando il seguente principio di diritto: la disciplina antiusura si applica agli interessi moratori, intendendo essa sanzionare la pattuizione di interessi eccessivi convenuti al momento della stipula del contratto quale corrispettivo per la concessione del denaro, ma anche la promessa di qualsiasi somma usuraria sia dovuta in relazione al contratto concluso.  Nella medesima decisione, le…

Continua a leggere...

Collegamento negoziale tra mutuo fondiario e rapporti di conto corrente da estinguere

Ricorre un collegamento negoziale «ove più contratti autonomi, ciascuno caratterizzato dalla propria causa, formano oggetto di stipulazioni coordinate, nell’intenzione delle parti, alla realizzazione di uno scopo pratico unitario, costituito, di norma, dall’agevolare la realizzazione della funzione economico-sociale dell’un d’essi» (Cass., Sez. Un., 27.3.2008, n. 7930). Affinché possa configurarsi un collegamento negoziale in senso tecnico, che impone la considerazione unitaria della fattispecie, è necessario che ricorrano sia il requisito oggettivo, costituito dall’esistenza di un nesso teleologico tra i negozi, volti alla regolamentazione degli interessi reciproci delle parti nell’ambito di una finalità pratica consistente in un assetto economico globale ed unitario, sia il requisito soggettivo, costituito dal comune intento pratico delle parti di volere non solo l’effetto tipico dei singoli negozi in…

Continua a leggere...

I costi di reperimento e produzione della documentazione bancaria

L’art. 119, comma 4, TUB stabilisce che il cliente (colui che gli succede a qualunque titolo o che ne subentra nell’amministrazione dei beni) ha diritto di ottenere, a proprie spese, non oltre 90 giorni dalla richiesta, «copia della documentazione inerente singole operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni. Al cliente possono essere addebitati solo i costi di produzione di tale documentazione». Riguardo alla annosa questione dei costi addebitabili alla clientela per l’accesso alla documentazione bancaria, gli intermediari creditizi devono indicare al cliente, al momento della richiesta, le presumibili spese. È diffuso il ragionevole convincimento che debbano essere recuperati dalla banca solo i costi vivi sostenuti per la ricerca e la produzione della documentazione (ex multis ABF Milano n. 69/2010;…

Continua a leggere...

La modifica unilaterale delle condizioni contrattuali (art. 118 TUB)

Lo ius variandi ex art. 118 TUB è norma eccezionale (in deroga all’art. 1372, comma 1, c.c.), insuscettibile di applicazione analogica ai sensi dell’art. 14 disp. prel. c.c. La possibilità di modifica unilaterale delle condizioni contrattuali deve essere prevista in contratto e «approvata specificamente dal cliente» (art. 118, comma 1, TUB), a riprova della sostanziale vessatorietà della pattuizione; se non è prevista o non è approvata specificamente, le banche e gli intermediari finanziari non possono adottare modifiche unilaterali. È stabilita una significativa differenziazione normativa tra i contratti a tempo indeterminato (ad es. conto corrente bancario, apertura di credito a tempo indeterminato) e i contratti di durata (ad es. mutui, leasing, apertura di credito a tempo determinato). Solo nei primi è…

Continua a leggere...