Impugnazioni

Responsabilità aggravata nel giudizio di cassazione: casistica e disciplina transitoria

Cass., sez. V, 17 luglio 2015, n. 15030 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Responsabilità aggravata – Consapevolezza della inammissibilità del ricorso perché tardivo – Dolo o colpa grave – Sussistenza(Cod. proc. civ., art. 385, co. 4) Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Responsabilità aggravata – Giudizio instaurato in primo grado anteriormente all’entrata in vigore della l. n. 69/2009 – Applicabilità dell’art. 385, co. 4, c.p.c.(Cod. proc. civ., art. 385, co. 4; l. 18 giugno 2009, n. 69, art. 58, co. 1) [1] Ai fini della responsabilità aggravata in cassazione, il dolo o la colpa grave vanno ravvisati nei casi in cui il ricorso per cassazione sia stato proposto con la coscienza della sua infondatezza o…

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Principio dell’apparenza per l’individuazione del mezzo di impugnazione

Cass., sez. VI-3, 11 giugno 2015, n. 12142 Scarica la sentenza Impugnazioni – Opposizioni endoesecutive – Individuazione del mezzo di impugnazione – Principio dell’apparenza(C.p.c., artt. 615, 617; Cost., art. 111, co. 7) [1] L’individuazione del mezzo di impugnazione esperibile contro un provvedimento giurisdizionale in materia di opposizioni endoesecutive va effettuata facendo esclusiva applicazione del principio dell’apparenza. CASO[1] Due avvocati, in qualità di procuratori distrattari in virtù di sentenze emesse in favore dei loro assistiti agivano esecutivamente contro la società debitrice mediante atto di pignoramento presso terzi. Il terzo pignorato rendeva la dichiarazione positiva ai sensi dell’art. 547 c.p.c e il procedimento di espropriazione mobiliare presso terzi si concludeva con l’ordinanza di assegnazione del credito in favore dei procuratori procedenti. Quest’ultimi, sulla base…

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Autosufficienza del ricorso per Cassazione e violazione dei canoni ermeneutici del contratto

Cass., Sez. V, 24 luglio 2015, n. 15647 Scarica la sentenza Ricorso per cassazione – interpretazione del contratto – limiti di ammissibilità – onere di autosufficienza(C.c., art. 1362, art. 1363; C.p.c., art. 360, co. 1, n. 3) [1] Poiché la ricostruzione della volontà contrattuale è indagine di merito preclusa al giudice di legittimità censurabile in Cassazione esclusivamente per violazione dei canoni legali di ermeneutica contrattuale, il motivo di ricorso che lamenti tale vizio deve contenere, a pena di inammissibilità, non solo la specificazione dei canoni in concreto violati e la precisazione del modo e delle considerazioni attraverso i quali il giudice se ne è discostato, ma la trascrizione integrale delle clausole contrattuali oggetto di interpretazione, in ossequio al principio di autosufficienza. …

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Il rilievo dell’incompetenza e la tralsatio iudicii davanti al giudice d’appello

Cass., sez. VI, 9 giungo 2015, n. 11969 Scarica la sentenza Appello proposto davanti a giudice di secondo grado incompetente per territorio – Erronea declaratoria di inammissibilità dell’impugnazione – Conseguenze – Cassazione con rimessione al giudice d’appello competente. [1] In caso di appello proposto dinanzi ad un organo della giurisdizione ordinaria diverso da quello che sarebbe stato competente, può riconoscersi al medesimo un effetto conservativo a condizione che l’organo adito, benché territorialmente incompetente, sia egualmente giudicante in secondo grado e possa quindi disporre la rimessione della causa al giudice competente, davanti al quale potrà essere effettuata apposita riassunzione a norma dell’art. 50 c.p.c. [2] La Corte di cassazione deve cassare e rinviare la causa al giudice d’appello compente per territorio,…

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Appello e riforme processuali: le modifiche all’art. 342 c.p.c.

Si dà conto delle più recenti riforme che hanno interessato il giudizio di appello, muovendo innazitutto dalle modifiche all’art. 342 c.p.c. che disciplina il contenuto dell’atto di impugnazione. 1. Introduzione Di regola, nel giudizio di primo grado le facoltà delle parti in punto di allegazione e di prova sono per ovvie ragioni ampie (anche se risultano talvolta cadenzate da un sistema di preclusioni e decadenze). La loro restrizione ingiustificata determinerebbe infatti la violazione del diritto di azione e di difesa garantito dall’art. 24 Cost. Nel giudizio di cassazione, viceversa, le facoltà delle parti sono per definizione delimitate, in ragione innanzitutto (ma non solo) delle finalità del giudizio stesso, volto a verificare la sussistenza di casi di annullabilità della sentenza (giudizio…

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Divieto di nuovi mezzi di prova ex art. 345, co. 3, c.p.c. nel procedimento per decreto ingiuntivo

Cass., Sez. Un., 10 luglio 2015, n. 14475 Scarica la sentenza Procedimento per decreto ingiuntivo – documenti allegati al ricorso per decreto ingiuntivo ma non prodotti nella fase di opposizione – produzione nel giudizio di appello – ammissibilità.(C.p.c., art. 345) [1] I documenti allegati alla richiesta di decreto ingiuntivo, anche qualora non siano stati nuovamente prodotti nella fase di opposizione, non possono essere considerati nuovi ex art. 345, co. 3, c.p.c. e, pertanto, se allegati all’atto di appello avverso la sentenza che ha definito il giudizio di primo grado, devono essere ritenuti ammissibili. CASO[1] Avverso il decreto ingiuntivo conseguito dalla Società Alfa, proponeva opposizione la Beta, deducendo l’insussistenza dei presupposti di cui agli artt. 633 ss. c.p.c. Il Tribunale accoglieva l’opposizione, rilevando il…

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La Cassazione delinea i confini del travisamento della prova.

Cass., sez. I, 25 maggio 2015, n. 10749 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Travisamento della prova – Nozione – Deducibilità con ricorso per cassazione – Condizioni – Insussistenza(C.p.c. artt. 115, 116, 360 n. 5, 366) [1] Il vizio di travisamento della prova può ritenersi integrato quando l’informazione probatoria riportata in sentenza sia contraddetta da uno specifico atto processuale epurché la stessa riguardi un fatto decisivo della controversia. CASO[1] Nell’ambito di una controversia in materia di appalto, la società incaricata dei lavori vedeva accolta in primo grado la propria domanda di recesso dal contratto ex art. 1660, co. 2, c.c. Il giudice del gravame di contro ed in totale accoglimento dell’impugnazione spiegata dalla committente, riformava la sentenza. Per tale motivo, l’appaltatrice ricorreva…

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Giudicato implicito sulla qualificazione giuridica e poteri del giudice

Cass., sez. III, 8 maggio 2015, n. 9294 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Domanda di risarcimento fondata alternativamente sugli artt. 2043 e 2051 c.c. – Accoglimento della domanda ex art. 2043 c.c. – Onere di appello incidentale o di riproposizione della questione ad opera della parte vincitrice in primo grado per far valere in via condizionata l’applicazione dell’art. 2051 c.c. – Esclusione – Giudicato implicito sulla qualificazione giuridica – Insussistenza(Cod. proc. civ., artt. 113, 343, 346) [1] L’indicazione nell’atto introduttivo, e la conseguente applicazione in primo grado, di una norma che costituisce titolo di responsabilità diverso da quello realmente esistente, e correttamente individuato nel giudizio di appello, non comporta la formazione di un giudicato implicito, trattandosi di mera qualificazione giuridica…

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Contumacia in primo grado ed interesse ad impugnare

Trib. Perugia, 30 giugno 2015, n. 1100 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Appello – Contumacia in primo grado – Interesse ad impugnare – Legittimazione ad impugnare – Carenza(Cod. proc. civ., artt. 100, 291; D. Lgs. n. 150 del 2011, art. 6) [1] La legittimazione e l’interesse ad impugnare presuppongono che il soccombente abbia manifestato interesse a resistere nel precedente grado di giudizio e che nello stesso abbia rivestito la qualità di parte. Pertanto la mancata costituzione in primo grado è manifestazione di un disinteresse che determina il difetto di interesse e di legittimazione ad impugnare, con conseguente declaratoria di improcedibilità dell’appello. CASO[1] In una fattispecie concreta regolata in primo grado di fronte al Giudice di pace di Terni mediante…

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Notificazione della sentenza al difensore volontariamente cancellato dall’albo

Cass., Sez. I, 19 giugno 2015, n. 12758 Scarica la sentenza Impugnazioni civili – Decorrenza del termine breve per impugnare – Requisiti di validità della notificazione della sentenza – Cancellazione volontaria dall’albo del difensore costituito in primo grado – Tardività del gravame(C.p.c., artt. 83, 85, 285, 301, co. 3, 325, 326 c.p.c.) [1] La volontaria cancellazione dall’albo del difensore costituito in primo grado determina la decadenza dall’ufficio di procuratore o di avvocato e fa venir meno lo jus postulandi ed il potere di compiere e ricevere atti processuali, con la conseguenza che la notifica della sentenza effettuata a detto procuratore è affetta da inesistenza. In caso di cancellazione volontaria dall’albo del procuratore di controparte costituito in prime cure, pertanto, la notifica…

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