Impugnazioni

Revocazione ex art. 395, n. 3 c.p.c. e successiva testimonianza resa in sede penale

Cass., Sez. II, 14 giugno 2017, n. 14810 – Presidente Matera – Estensore Giusti Revocazione – Scoperta di nuovi documenti – Rilevanza – Appello – Testimonianza in sede penale (C.p.c. art. 395; C.c. art. 2719) Non rientra nell’ipotesi di revocazione ex art. 395, n. 3 c.p.c. il riconoscimento – nel corso di una deposizione testimoniale resa, in sede di giudizio penale, da chi era stato convenuto nel precedente giudizio civile – della sottoscrizione apposta sulla copia fotografica di contratto preliminare, fotocopia già prodotta nel giudizio civile conclusosi con la sentenza passata in giudicato ed espressamente disconosciuta, quanto alla sua conformità con l’originale, da parte del medesimo convenuto. CASO In primo grado l’attore sosteneva che il convenuto avesse inadempiuto all’obbligo di…

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L’errore nell’adozione della forma dell’appello avverso l’ordinanza conclusiva del processo sommario di cognizione e tempestività del gravame

Cass. civ., 9 maggio 2017, n. 11331; Pres. D’Ascola; Est. Giusti Impugnazioni civili – Appello – Procedimento sommario di cognizione – Proposizione con ricorso anziché con citazione – Tempestività dell’impugnazione – Condizioni (Cod. proc. civ., artt. 156, 702 quater). [1] Avverso l’ordinanza emessa a definizione del procedimento sommario di cognizione l’appello va proposto con atto di citazione anziché con ricorso e, nel caso di erronea introduzione del giudizio di impugnazione, la tempestività del gravame va verificata con riferimento non solo alla data di deposito dell’atto introduttivo, ma anche a quello di notifica dello stesso alla controparte, che deve avvenire nel rispetto del termine di trenta giorni previsto dall’art. 702 quater c.p.c. a pena di inammissibilità.  CASO [1] Pronunciata ordinanza ex…

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Litisconsorzio processuale in fase di impugnazione e necessità di integrazione del contraddittorio

Cass., 28 aprile 201 n. 10504 Impugnazioni civili – Cause scindibili – Litisconsorzio processuale – Integrazione del contraddittorio – Sussistenza – Fattispecie (Cod. proc. civ., art. 331). [1] L’integrazione del contraddittorio, in fase di impugnazione, deve essere disposta ai sensi dell’art. 331 c.p.c., quando nel precedente grado di giudizio siano state decise in un unico processo plurime cause, le quali, seppur non legate da vincolo sostanziale di inscindibilità, riguardino due o più rapporti scindibili ma dipendenti da presupposti di fatto comuni, ricorrendo un’ipotesi di c.d. litisconsorzio necessario processuale.  CASO [1] In un giudizio in materia locatizia, in primo grado veniva accertata l’esistenza di distinti rapporti locatizi relativi ad appartamenti situati nel medesimo complesso immobiliare facenti capo ciascuno a diversi conduttori…

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Appello incidentale nel processo ordinario: quando va notificato?

Nel rito ordinario di cognizione non è prevista la notificazione dell’impugnazione incidentale, a differenza di quanto invece prescritto nel rito del lavoro. Ciononostante, al fine di tutelare il diritto di difesa delle parti, talvolta è comunque necessario provvedervi. Nelle pieghe della giurisprudenza si nasconde tuttavia anche un vero e proprio onere di notificazione dell’impugnazione, a pena di decadenza ed entro termini perentori particolarmente stringenti. Si coglie l’occasione di una recente pronuncia in materia per provare a fare il punto della situazione.   Il principio nella giurisprudenza della Cassazione È principio consolidato che «La norma dell’art. 343, 1º comma, c.p.c., secondo cui l’appello incidentale si propone nella prima comparsa o, in mancanza di costituzione in cancelleria, nella prima udienza o in…

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Per le Sezioni Unite il difetto di procedibilità del ricorso per cassazione può essere sanato

Cass, Sez. Un., 2 maggio 2017, n. 10648 – Pres. Rodorf – Est. D’Ascola Impugnazioni civili – ricorso per cassazione – omesso deposito della copia autentica della sentenza con la relazione di notifica – improcedibilità – sanatoria mediante diversa acquisizione – ammissibilità (C.p.c. artt. 156, comma 3, 360, 369, comma 2, n. 2) [1] Qualora il ricorrente abbia omesso di depositare copia autentica della sentenza impugnata con la relazione di notifica, non è possibile dichiarare l’improcedibilità dell’impugnazione, quando il documento mancante sia comunque nella disponibilità del giudice di legittimità per opera delle produzioni documentali della controparte o perché lo stesso sia stato acquisito mediante l’istanza di trasmissione del fascicolo d’ufficio. CASO [1] Nell’ambito di un giudizio di opposizione a decreto…

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Il nuovo rito camerale di legittimità non partecipato: l’obbligo di rimessione in pubblica udienza non e’ “opportuno”

Cass. civ., sez. I, 4 aprile 2017, n. 8869 – Pres. Didone – Rel. Terrrusi Impugnazioni civili – Cassazione (ricorso per) – Procedimento in camera di consiglio ex art. 380-bis.1. c.p.c. – Rilevanza della causa – Rimessione in pubblica udienza – Carattere obbligatorio o facoltativo – Principio di ragionevole durata del processo – Garanzia del contraddittorio (Cod. proc. civ., Non sussiste alcun obbligo, né vi sono ragioni di opportunità, perché, all’esito dell’adunanza in camera di consiglio, il collegio rimetta la causa che preveda la trattazione di questioni rilevanti o, comunque, prive di precedenti in pubblica udienza, mediante una sorta di mutamento del rito di cui all’art. 380-bis.1 c.p.c. Invero, una simile soluzione sarebbe priva di costrutto, essendo la trattazione con…

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La violazione del dovere di sinteticità e chiarezza espositiva determina l’illegittimità del ricorso per Cassazione

Cass. Civ., Sez. I, 13 aprile 2017, n. 9570 – Pres. Trirelli – Rel. Valitutti Impugnazioni civili – Ricorso per Cassazione – Contenuto – Dovere di chiarezza e sintesi espositiva – Mancato rispetto – Conseguenze – Declaratoria di inammissibilità del ricorso – Fondamento Fattispecie (Cod. proc. civ., art. 121 e art. 366, co. 1, n. 3 e 4;  cod. proc. amm., art. 3, co. 2; Cost. art. 24 e art. 111, Conv. eur. dir. uomo art. 6) [1] È inammissibile il ricorso per cassazione redatto in violazione del dovere di sinteticità e chiarezza. CASO [1] La Società Alfa citava in giudizio la Società Beta chiedendone la condanna al pagamento delle somme dovute in relazione a talune riserve formulate con riferimento…

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Le Sezioni Unite chiariscono i rapporti fra appello incidentale e riproposizione

Cass, Sez. Un., 12 maggio 2017, n. 11799 – Pres. Canzio – Est. Frasca Impugnazioni civili – eccezione di merito rigettata – appello incidentale – necessità – sussistenza (C.p.c. artt. 333, 343, 346) [1] Qualora un’eccezione di merito sia stata ritenuta infondata, in modo espresso o attraverso un’enunciazione indiretta, la sua devoluzione al giudice d’appello, da parte del convenuto vittorioso nel merito, esige la proposizione dell’appello incidentale. Impugnazioni civili – eccezione di merito non esaminata – riproposizione – necessità – sussistenza (C.p.c. artt. 333, 343, 346) [2] Qualora un’eccezione di merito, non sia stata ritenuta infondata, in modo espresso o attraverso un’enunciazione indiretta, la sua devoluzione al giudice d’appello, da parte del convenuto vittorioso nel merito, esige la riproposizione espressa….

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Focus “Sulle prove nuove in appello ex art. 345, comma 3 c.p.c.”

I.Brevi cenni sull’evoluzione normativa della disciplina Come è noto l’art. 345 c.p.c., nel regolamentare i nova nei giudizi d’appello avverso decisioni emesse a seguito di un procedimento di primo grado celebrato con rito ordinario, si compone di tre commi connotati dalla medesima dinamica: enunciazione della regola (che si riassume, in estrema sintesi, nel divieto di novità, e che si fonda sull’attuale conformazione del giudizio di secondo grado in termini di revisio prioris instantiae, piuttosto che di novum iudicium ai cui tratti era invece maggiormente riconducibile l’appello antecedente alla riforma introdotta dalla L. n. 353 del 1990); previsione di eccezioni tassativamente determinate, la cui estensione, per quanto riguarda i profili probatori (terzo comma), è stata oggetto di ciclici ripensamenti da parte…

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Superfluità dell’integrazione del contraddittorio e inesistenza della notificazione

Cass. civ., sez. II, 24 febbraio 2017, n. 4850 Impugnazioni civili – Ricorso per cassazione – Ricorso prima facie infondato – Litisconsorzio necessario – Integrazione contraddittorio – Ragionevole durata del processo – Superfluità (Cost., artt. 24, 111, co. 2; cod. proc. civ., artt. 101, 102, 127, 175, 331) [1] Il rispetto del diritto fondamentale ad una ragionevole durata del processo impone al giudice di evitare ed impedire comportamenti che siano di ostacolo ad una sollecita definizione dello stesso, tra i quali rientrano quelli che si traducono in un inutile dispendio di attività processuali e formalità superflue perché non giustificate dalla struttura dialettica del processo, dal rispetto effettivo del principio del contraddittorio, da sostanziali garanzie di difesa e dal diritto alla…

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