FAMIGLIA E SUCCESSIONE

Revocato l’assegno divorzile alla moglie che eredita immobili anche se è diventata invalida

Cassazione civile sez. I, ordinanza 10/01/2023, n.354  Assegno divorzile – Mutamenti sopravvenuti – Revoca e modifica (art. 9 legge n. 898/1970)  Massima: “Nel giudizio per la revisione dell’assegno divorzile, la sopravvenienza dei giustificati motivi di cui all’art. 9 legge div., il giudice di merito deve considerare il valore oggettivo dell’aumento, anche solo potenziale, subito dal patrimonio immobiliare per effetto dell’eredità, non rilevando le condizioni psico-fisiche della beneficiaria che non le consentono di mettere a reddito le proprie sostanze”. CASO Un uomo agisce in giudizio per fare revocare l’assegno divorzile di 800 euro mensili in favore dell’ex moglie posto a suo carico, motivando la richiesta per due circostanze sopravvenute: la donna aveva ereditato l’altra metà del palazzo nel quale la stessa…

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Comunione ereditaria e usucapione del bene da parte di un comunista

Cass. Civ., Sez. 2, Sentenza n. 35067 del 29/11/2022 Possesso – effetti – usucapione – Successione ereditaria – Usucapione del bene relitto da parte del coerede prima della divisione – Possibilità – Godimento e volontà di possedere in termini di esclusività – Necessità – Onere prova – A carico dell’usucapiente – Astensione degli altri coeredi e amministrazione e utilizzo del bene – Sufficienza – Esclusione – Fondamento Massima: “In materia di successione ereditaria, il coerede, prima della divisione, può usucapire la quota degli altri coeredi, senza necessità di invertire il titolo del possesso, allorché eserciti il proprio possesso in termini di esclusività, ossia in modo inconciliabile con la possibilità di godimento altrui e tale da evidenziare l’inequivoca volontà di possedere…

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Assegno divorzile al coniuge licenziato: negato perché gli esborsi mensili della ex superano la disponibilità del sussidio di disoccupazione

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 15/12/2022 n. 36802 Assegno divorzile – valutazione delle prove (Art. 5 comma 6 legge. n. 898/1970 – art. 116 c.p.c.) Massima: “Ai fini del riconoscimento di assegno divorzile al coniuge che ha perso il lavoro, la capacità di spesa del richiedente che è superiore alla disponibilità del sussidio di disoccupazione e il mancato deposito in giudizio dei documenti relativi all’accordo di licenziamento e al TFR percepito, fanno presumere l’esistenza di redditi non dichiarati”. CASO In sede di separazione consensuale i coniugi si erano dichiarati indipendenti e autosufficienti, avendo regolato la totalità dei rapporti economici intercorsi tra gli stessi. Al momento dello scioglimento del vincolo coniugale, la donna richiedeva un assegno divorzile giustificato dall’avvenuto licenziamento,…

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Acquisto di immobili in regime di comunione legale: per l’intestazione esclusiva occorre dimostrare la provenienza personale del denaro

Cassazione civile sez. II, ordinanza del 29/11/2022, n.35086  Esclusione dalla comunione legale – acquisto di immobili (Art. 179 c.c.) Massima: “In caso di acquisto di un immobile intestato a uno dei coniugi in regime di comunione legale, la partecipazione all’atto di acquisto dell’altro coniuge non acquirente e la dichiarazione di esclusione del bene dalla comunione, prevista dall’art. 179 c.c. comma 2, non può assumere valenza confessoria se manca l’esatta indicazione della provenienza del denaro personale”. CASO Il marito agisce in giudizio esponendo che l’acquisto effettuato durante la comunione legale, di un appartamento in Roma, intestato alla moglie quale suo bene personale, nonostante la dichiarazione resa nell’atto di compravendita, in realtà era stato pagato interamente dallo stesso anche mediante l’acquisizione di…

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Alcune riflessioni su captazione testamentaria, incapacità naturale e circonvenzione d’incapace

Cass. Civ., Sez. 6, Ordinanza n. 30424 del 17/10/2022 Successioni mortis causa – Successione testamentaria – Testamento in genere – Vizi della volonta’ del testatore – Dolo (captazione) – Uso di elementi fraudolenti – Prova – Condizioni del testatore – Malattie senili – Maggiore esposizione all’influenza di soggetti accudenti – Sindacabilità in sede di legittimità – Limiti Massima: “La disposizione testamentaria può dirsi effetto di dolo, ai sensi dell’art. 624, comma 1, c.c., allorché vi sia prova dell’uso di mezzi fraudolenti che, avuto riguardo all’età, allo stato di salute, alle condizioni di spirito del testatore, siano stati idonei a trarlo in inganno, suscitando in lui false rappresentazioni ed orientando la sua volontà in un senso verso il quale essa non…

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Il giudice non può disporre l’assegno divorzile senza espressa domanda di parte

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 07/11/2022, n.32643 Assegno divorzile – Principio della domanda (art. 6 legge n. 898/70 – Art. 112 c.p.c.) Massima: “Incorre nel vizio di ultra-petizione il giudice che attribuisce all’ex coniuge l’assegno divorzile in assenza della necessaria domanda di parte. Allo stesso modo il giudicante non può diversamente qualificare la domanda di parte, come diretta ad ottenere l’assegno divorzile, posto che nella specie la pretesa riguardava solo il pagamento del canone di locazione fino al pensionamento, con rinuncia a chiedere l’assegno divorzile per quel periodo”. CASO Nella causa per la cessazione degli effetti civili del matrimonio il Tribunale di Trento aveva disposto un assegno di 400,00 euro a carico del marito in favore della moglie, fino…

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L’inutile decorso del termine per accettare l’eredità ex art. 481 c.c. può anticipare l’effetto automatico dell’accrescimento

Cass. Civ., Sez. II, 6 ottobre 2022, n. 29146 – D’ASCOLA – Presidente – BELLINI – Relatore. (Artt. 467, 481, 523 e 674 cod. civ.) Massima: “La revoca formale della rinuncia all’eredità sopraggiunta in pendenza del termine per l’accettazione fissato all’erede in rappresentazione, senza che questi abbia accettato, impedisce che possa aver luogo l’accrescimento a favore dei chiamati congiuntamente con il rinunziante. Una volta concesso il termine, tale effetto si sarebbe realizzato solo dopo lo spirare del termine, e sempre che, nel frattempo, non fosse intervenuta la revoca della rinunzia da parte del rinunziante o l’accettazione da parte del chiamato per rappresentazione” CASO Il giudizio trae origine dalla domanda di accertamento della natura (asseritamente) simulata di alcune compravendite avvenute tra…

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Revocato il mantenimento al figlio disoccupato trentenne che può usufruire di sussidi statali

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 07/10/2022, n. 29264  Cessazione obbligo di mantenimento figli maggiorenni (art. 337 septies c.c. – art. 9 legge div.) Massima: “Il figlio che abbia ampiamente superato la maggiore età e non abbia reperito una occupazione lavorativa stabile, o che comunque lo remuneri in misura tale da renderlo economicamente autosufficiente, non può soddisfare l’esigenza di una vita dignitosa come persona adulta, con la pretesa di essere mantenuto dal genitore. Egli deve far fronte al suo stato attraverso i diversi strumenti di ausilio sociale messi a disposizione dallo Stato finalizzati ad assicurare sostegno al reddito”. CASO Un padre, sottoposto ad amministrazione di sostegno per disabilità, agisce per la revoca dell’assegno di mantenimento della figlia, prossima ai trenta…

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Il diritto al compenso dell’esecutore testamentario

Cass. Civ., Sez. 2, Ordinanza n. 24798 del 12/08/2022 Successioni “mortis causa” – successione testamentaria – esecutori testamentari – in genere Mancata previsione del compenso da parte del testatore – Previsione da parte degli eredi – Effetti. Massima: “La retribuzione a favore dell’esecutore testamentario non soltanto può essere disposta dal testatore, come prevede l’art. 711 cod. civ., ma è altrettanto possibile, in assenza di disposizione testamentaria “ad hoc”, che il compenso per l’opera prestata sia convenuto tra gli eredi e l’esecutore; tuttavia, mentre la retribuzione prevista dal testatore è a carico dell’eredità secondo quanto dispone l’art. 711 cod. civ., l’impegno autonomamente assunto dagli eredi non è idoneo a diminuire l’attivo ereditario in pregiudizio dei creditori ereditari e dei legatari, ma…

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E’ competente il giudice italiano per statuire sul mantenimento anche se il minore risiede abitualmente in Russia

Cassazione civile sez. un., sentenza del 19/10/2022, n. 30903 Riparto di giurisdizione tra gli Stati in materia di filiazione (art. 37 L. n. 219/1995 – art. 4-5 Convenzione dell’Aja 19.10.1996) Massima: “In assenza di una specifica disciplina contenuta in Convenzioni internazionali di cui gli Stati siano firmatari, le controversie relative alle obbligazioni alimentari sono assoggettate alle disposizioni di cui all’art. 37 della L. n. 218 del 1995, con la conseguente spettanza della giurisdizione al giudice italiano quando, come previsto dall’art. 3, il convenuto è domiciliato o residente in Italia. In tali casi può non essere applicato il criterio del luogo della residenza abituale del minore”. CASO Dopo la nascita del figlio, una donna di nazionalità sovietica aveva fatto ritorno in…

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