FAMIGLIA E SUCCESSIONE
Il deposito sul conto cointestato di denaro personale non è donazione indiretta tra coniugi
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 03/04/2023 n.9197 Comunione legale dei coniugi – denaro personale sul conto cointestato (art. 179 comma 1 lett. b) c.c. – art. 1298 comma 2 c.c.) Massima: “Il deposito di denaro o di titoli, non rientranti nella comunione in quanto beni personali ai sensi dell’art. 179 comma 1 lett. b) c.c., in un conto cointestato tra i coniugi in comunione legale, non può essere configurato come donazione indiretta all’altro coniuge, se non c’era l’intenzione dell’ex coniuge di effettuare un atto di liberalità”. CASO Il marito separato agisce per chiedere la restituzione delle somme illegittimamente prelevate dalla moglie in pendenza di separazione (oltre 200.000 euro) dal conto cointestato ai coniugi. Il denaro non sarebbe entrato nella…
Continua a leggere...Ancora sulla necessità delle certificazioni ipocatastali nei giudizi di divisione
Cassazione Civile, Sez. 6, ordinanza n. 6228 del 02/03/2023 COMUNIONE DEI DIRITTI REALI – SCIOGLIMENTO – Divisione giudiziale – Produzione dei certificati relativi a iscrizioni e trascrizioni sull’immobile da dividere – Onere a pena di inammissibilità o improcedibilità della domanda – Esclusione * “Pur condividendo l’esigenza che, nel giudizio di divisione ereditaria, occorra offrire la dimostrazione dell’appartenenza dei beni al de cuius o più genericamente la prova della comproprietà, deve precisarsi come, pure in presenza di contestazioni dei coeredi, non grava a carico dell’attore l’onere di quella prova rigorosa richiesta nel caso di azione di rivendicazione o di quella di mero accertamento positivo della proprietà, poiché non si tratta di accertare positivamente la proprietà dell’attore negando quella dei convenuti, ma di…
Continua a leggere...Il figlio di nove anni deve essere ascoltato nuovamente nel giudizio di appello perché il fattore tempo in fase di crescita è rilevante
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 03/03/2023, n. 6503 Ascolto del minore – reiterazione nel giudizio di appello (Art. 337 bis, 337 ter e 337 octies c.c.) Massima: “In tema di affidamento e collocamento del figlio di età inferiore ai dodici anni, il mancato ascolto dello stesso nel giudizio di appello non può ritenersi “sanato” dalla precedente audizione avvenuta due anni prima, perché il fattore tempo in fase di crescita deve essere considerato. L’ascolto del minore infradodicenne capace di discernimento è un adempimento previsto a pena di nullità, perché finalizzato a raccogliere le sue opinioni e a valutare le sue necessità, dovendosi ritenere irrilevante che sia stato sentito in altri precedenti procedimenti”. CASO La Corte d’appello di Firenze aveva disposto…
Continua a leggere...Successione necessaria: diritto di abitazione del coniuge superstite sulla casa familiare e distribuzione delle quote ereditarie
Cassazione civile sez. II, 09/02/2023, n. 4008 – CARRATO – Presidente – TEDESCO – relatore (C.c. artt. 540, 542, 556) Massima: “In tema di successione necessaria e in presenza dei presupposti per il riconoscimento dei diritti del coniuge superstite sulla casa familiare ex art. 540, comma 2, c.c., la determinazione della quota riservata che spetta a ciascuno dei legittimari in concorso deve considerare i diritti del coniuge sulla casa familiare, posto che tali diritti, acquistati dal coniuge a titolo di legato, sono sottratti dal relictum ereditario e non anche dal patrimonio sul quale sono calcolate le quote riservate ai legittimari. Secondo quanto dispone l’art. 540, comma 2, c.c. in tema di successione necessaria, qualora il valore dei diritti del coniuge sulla casa familiare superi la…
Continua a leggere...L’interesse del figlio minore al riconoscimento da parte del padre naturale
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 23/02/2023 n.5634 Riconoscimento del figlio – Rifiuto del consenso del genitore – Interesse del minore (art. 250 c.c.) Massima: “Il riconoscimento del figlio minore già riconosciuto, in caso di mancato consenso dell’altro genitore, può essere escluso solo in presenza di un grave pregiudizio per il suo sviluppo psico-fisico, pregiudizio che sarebbe superiore al disagio psicologico derivante dalla mancanza di uno dei genitori”. CASO Un uomo ricorre in giudizio per essere autorizzato a riconoscere il figlio a causa del mancato assenso della madre. La madre si era opposta al riconoscimento sostenendo la non corrispondenza all’interesse del figlio a causa della figura violenta del padre, autore di alcuni episodi di aggressione nei confronti della donna incinta…
Continua a leggere...La forma della revoca della rinuncia all’eredità
Cass. Civ., Sez. 2 – , Ordinanza n. 37927 del 28/12/2022 SUCCESSIONI “MORTIS CAUSA” – Rinuncia all’eredità – Forma solenne – Revoca della rinuncia – Forma solenne – Necessità – Fondamento Massima: “Nel sistema delineato dagli articoli 519 e 525 c.c., in tema di rinunzia all’eredità, la quale determina la perdita del diritto all’eredità ove ne sopraggiunga l’acquisto da parte degli altri chiamati, l’atto di rinunzia deve essere rivestito di forma solenne (dichiarazione resa davanti a notaio o al cancelliere e iscrizione nel registro delle successioni), con la conseguenza che una revoca tacita della rinunzia è inammissibile”. Disposizioni applicate Codice Civile, articoli 519 e 525 [1] Per l’aspetto che qui interessa, la sentenza in commento prende in esame il caso…
Continua a leggere...I figli maggiorenni con handicap grave non sono equiparati ai figli minori ma il giudice può imporre al genitore non convivente un calendario per la frequentazione
Cassazione civile sez. I, ordinanza 30/01/2023, n. 2670 Affidamento e mantenimento del figlio maggiorenne portatore di handicap (art. 337 septies c.c. comma 2) Massima: “Nella regolamentazione della crisi familiare, ai figli maggiorenni portatori di handicap grave, in forza dell’art. 337 septies c.c. comma II, non può procedersi all’affidamento del figlio, ma possono applicarsi le disposizioni in tema di visite, di cura e di mantenimento da parte del genitore non convivente, previste in favore dei figli minori”. CASO Nel giudizio di divorzio, il Tribunale di Isernia aveva posto a carico del padre, a titolo di contributo al mantenimento dei due figli maggiorenni economicamente non autosufficienti, il versamento dell’assegno mensile di euro 1.500,00, respingendo la richiesta di assegno divorzile in favore della…
Continua a leggere...Il matrimonio non consumato non è nullo: legittima il divorzio diretto e la richiesta di assegno
Cassazione civile sez. I, sentenza 07/02/2023 n. 3645 Matrimonio non consumato – cessazione comunione materiale e spirituale – assegno divorzile (Art. 3 lett.f) L. n. 898/1970 Massima: “La non consumazione del matrimonio non incide di per sé sull’esistenza e sulla validità dell’atto e del rapporto. Essendo solo causa di diretto scioglimento del vincolo, resta applicabile la normativa relativa all’assegno di divorzio. Il diritto non viene meno anche il coniuge richiedente abbia instaurato una relazione con un’altra persona, poiché il giudice dovrà valutare se dalla relazione derivi un miglioramento delle sue condizioni economiche”. CASO La vicenda riguarda una donna che dopo dieci anni di matrimonio ricorre in Tribunale per chiedere la cessazione degli effetti civili del matrimonio per mancata consumazione, ai…
Continua a leggere...Collazione e tassazione dell’atto di divisione
Cass. Civ., Sez. Trib., Sentenza n. 2588 del 27/01/2023 Divisione ereditaria – Imposta di registro – Applicazione dell’imposta – Rinvio alle disposizioni in materia d’imposta di successione – Donazioni soggette a collazione – Calcolo nella base imponibile – Rilevanza – Conseguenze Massima: “Nella imposizione di registro della divisione ereditaria ex art.34 D.P.R. 131/86, al fine di stabilire la massa comune e, di conseguenza, al fine di accertare la eventuale divergenza tra quota di fatto-quota di diritto e la presenza di eccedenze-conguagli tra coeredi tassabili come vendita-trasferimento, si deve tenere conto del valore del bene donato in vita dal de cuius ad uno dei coeredi condividenti e come tale oggetto di collazione ex artt. 724 e 737 cod. civ.”. *Massima non…
Continua a leggere...La figlia con incapacità deve essere ascoltata dal giudice e può indicare la madre quale amministratore di sostegno
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 19/01/2023, n. 1667 Amministratore di sostegno – audizione beneficiario – criteri di scelta dell’amministratore (Art. 407 comma 2, c.c. – art. 408 c.c. – art. 404 c.c.) Massima: “L’audizione personale del beneficiario dell’amministrazione di sostegno è un adempimento essenziale della procedura, non solo perché rispettoso della dignità della persona con disabilità, ma perché funzionale a trovare la misura di tutela più idonea. L’ascolto è imprescindibile anche quando nel precedente giudizio per l’interdizione poi non dichiarata, il Giudice abbia già provveduto all’esame dell’interessato, poiché è necessario valutare in concreto le sue condizioni psico-fisiche e la volontà attuale della persona”. CASO Un padre ha agito per far dichiarare l’interdizione per infermità mentale della figlia quasi trentenne….
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