FAMIGLIA E SUCCESSIONE
I figli rimangono nella casa familiare e i genitori si alternano ogni settimana
Corte d’Appello di Torino decreto del 14 marzo 2024 n. 314 Collocamento dei figli – assegnazione casa familiare (art. 337 ter c.c. – art. 337 sexies c.c.) Massima: “In presenza di determinati presupposti, quali l’idoneità genitoriale e la presenza regolare nelle vite delle figlie da parte dei genitori, non essendoci ragioni per preferire l’uno o l’altro quale collocatario delle bambine, può essere disposto che siano i genitori ad alternarsi a settimane alterne nella casa familiare. Il giudice dovrà fare una valutazione caso per caso tenendo conto del preminente interesse dei minori”. CASO Il Tribunale di Cuneo ha disposto che le figlie minori di quattro e cinque anni di una coppia di genitori separati mantenessero la propria residenza e collocazione stabile…
Continua a leggere...Revocabilità della dispensa da imputazione
Cass. Civ., Sez. 2, Sentenza n. 3352 del 06/02/2024 Divisione – Divisione Ereditaria – Operazioni Divisionali – Formazione Dello Stato Attivo Dell’eredita’ – Collazione Ed Imputazione – Resa Dei Conti – In Genere Dispensa dall’imputazione ex se – Natura di negozio autonomo – Conseguenze – Revocabilità con successivo testamento – Ammissibilità – Condizioni – Fattispecie. Massima: “La dispensa del donatario dall’imputare la donazione alla propria quota di legittima, costituendo un autonomo negozio con funzione mortis causa destinato a produrre effetti dopo la morte del disponente, può essere revocata con un successivo testamento del donante, purché la revoca sia deducibile con certezza dal contesto della disposizione, senza possibilità di equivoci sul significato sia logico che letterale dell’espressione usata, restando conseguentemente esclusa…
Continua a leggere...Mantenimento al figlio ultratrentenne: la regola dell’autoresponsabilità impone al figlio di provare l’impegno nella ricerca di un lavoro
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 02/04/2024 n. 8630 Mantenimento del figlio maggiorenne-cessazione Art. 337-septies c.c. Massima: “In tema di mantenimento al figlio maggiorenne ormai adulto, in forza del principio dell’autoresponsabilità, è il figlio che deve provare le circostanze, oggettive ed esterne, che giustificano il mancato reperimento di una collocazione lavorativa e quindi la non autosufficienza”. CASO Un padre chiede la revoca dell’assegno di mantenimento che versa in favore della figlia trentenne e, a fronte del diniego del tribunale, è costretto a proporre reclamo contro tale decisione. In appello l’uomo deduce di essere pensionato e godere di emolumento del Senato pari ad euro 4.800 mensili ma ha oneri di pagamento per un mutuo di euro 1.570 e di euro 930…
Continua a leggere...Revoca della donazione per ingratitudine
Cassazione civile sez. II, sentenza 12 febbraio 2024, n.3811 (MANNA– Presidente – GIANNACCARI – Relatore) (Articolo 801) Massima: La Suprema corte ha ravvisato nell’ingiuria grave una «formula aperta ai mutamenti dei costumi sociali, che trovino riconoscimento nel succedersi della legislazione»: giocoforza l’interprete deve prendere in considerazione, il complesso dei valori giuridici attuali dell’ordinamento, impedendogli di potersi semplicemente adeguare a un clima culturale diffuso, per decidere della revocazione o meno della donazione. Talvolta, la Suprema corte invoca la lesione dell’“immagine sociale” del donante, nei casi in cui l’ingiuria grave e continuata verso il donante viene ravvisata nella divulgazione, nell’ambiente lavorativo, della relazione adulterina, intrattenuta dalla moglie donataria e fatta oggetto di pettegolezzo divertito, e di scherno per il marito, deriso e…
Continua a leggere...Mantenimento pagato dalla zia al posto del padre
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 28/02/2024, n. 5262 Mantenimento figli maggiorenni – legittimazione-contribuzione parenti (art. 337 septies c.c.) Massima: “L’obbligo di contribuire al mantenimento dei figli decorre dalla data della domanda giudiziale. Non rileva che la zia materna abbia sostenuto economicamente la nipote – figlia della sorella deceduta nelle more del giudizio – fino alla sentenza di primo grado. Per il periodo intercorrente dall’inizio del giudizio fino alla decisione l’unica legittimata a richiedere le predette somme è la titolare del mantenimento, non essendo la zia legittimata iure proprio nei confronti del padre”. CASO Il tribunale di Salerno aveva riconosciuto in favore della figlia maggiorenne non autosufficiente il versamento da parte del padre della somma di euro 200,00 mensili a…
Continua a leggere...La tassabilità delle liberalità c.d. informali
MPOSTA SULLE SUCCESSIONI E DONAZIONI – ALIQUOTE – Art. 56-bis, comma 1, del d.lgs. n. 346 del 1990 – Liberalità atipiche – Sottoposizione a imposta – Condizioni – Fattispecie. Massima: “Le liberalità diverse dalle donazioni sono accertate e sottoposte ad imposta (con l’aliquota dell’8%) – pur essendo esenti dall’obbligo della registrazione – in presenza di una dichiarazione circa la loro esistenza, resa dall’interessato nell’ambito di procedimenti diretti all’accertamento di tributi, se sono di valore superiore alle franchigie oggi esistenti*”. * Massima redazionale Disposizioni applicate Artt. 762, 782 e 809 cod. civ; art. 56-bis, comma 1, D.Lgs. n. 346/1990 [1] A seguito di istanza presentata da Tizio per la procedura di collaborazione volontaria (voluntary disclosure) ex art. 1, commi 1 e 2,…
Continua a leggere...Revoca dell’assegno divorzile: il beneficio derivante da una nuova convivenza del titolare di assegno deve essere provato
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 07/03/2024, n.6111 Modifica condizioni di divorzio – assegno – mantenimento (L. 898/70 art. 9) Massima: “Ai fini della cessazione dell’obbligo di versare l’assegno divorzile all’ex coniuge, non basta provare l’esistenza della nuova convivenza del titolare dell’assegno, che può essere ininfluente sulle sue condizioni economiche, potendo essere instaurata con una persona priva di redditi e patrimonio, e dovendo l’incidenza economica di detta convivenza essere rigorosamente provata e poi valutata in concreto”. CASO Un uomo ottiene in Tribunale la revoca dell’assegno divorzile in favore della moglie. In appello l‘assegno viene invece confermato, in assenza di cambiamenti delle condizioni economiche dei coniugi che alterassero il precedente assetto accertato in sede di divorzio. La richiesta si basava su…
Continua a leggere...Annullato l’accordo di separazione estorto con le minacce della famiglia della moglie
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 20/02/2024 n.4440 Annullamento del contratto – violenza morale esercitata da un terzo (artt. 1427, 1434 e 1435 c.c.) Può essere annullato l’accordo di separazione se il consenso risulta viziato da una costrizione esplicita e manifesta oppure tramite un comportamento intimidatorio, oggettivamente ingiusto, anche proveniente da un terzo. In ogni caso è necessario che la minaccia sia specificamente diretta ad estorcere la dichiarazione negoziale della quale chiede l’annullamento e che sia tale da incidere, con efficacia concreta, sulla volontà dell’autore. CASO Un uomo agisce in giudizio per far dichiarare l’annullamento dell’accordo di separazione per vizio del consenso, causato dalle minacce provenienti dalla famiglia della moglie. L’uomo, sposato con una donna di una famiglia ricca ed…
Continua a leggere...Devoluzione del patrimonio attraverso una serie di legati e concorrenza con la successione legittima
Cass. Civ., Sez. 2, Sentenza n. 30802 del 06/11/2023 Successioni “Mortis Causa” – Successione Testamentaria – In Genere Successione testamentaria contenente soli legati – Esaurimento dell’asse relitto – Possibilità della sua coesistenza con la successione legittima – Sussistenza – Ragioni. “In tema di successione ereditaria, la presenza di un testamento che contenga soltanto attribuzioni a titolo di legato idonee ad esaurire l’asse relitto non esclude la successione legittima, la quale sussiste anche quando è priva di un positivo contenuto patrimoniale, siccome destinata ad operare sia al fine di individuare la responsabilità per i debiti ereditari e per gli obblighi gravanti sull’erede, sia al fine di decidere sulla sorte dei beni appartenenti al de cuius, ma ignorati dalle disposizioni testamentarie, ovvero…
Continua a leggere...Il minore non vuole stare con la madre: revocato il collocamento paritario presso i genitori
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 06/02/2024, n. 3372 Affidamento e collocamento – ascolto del minore (artt. 315 bis, 337 ter, 337 octies c.c.) L’indisponibilità di un minore ad una regolare frequentazione con un genitore non può essere ignorata. Il giudice deve tenere in debito conto le opinioni del minore destinatario del provvedimento di affidamento, e se ne può discostare solo quando non corrisponda al suo superiore interesse. Il diritto alla bigenitorialità deve ritenersi pienamente rispettato dal provvedimento del giudice che, preso atto della volontà del minore, abbia come scopo la graduale ripresa della frequentazione con la madre e si proponga di creare i presupposti per la ripresa e il mantenimento dei rapporti. CASO In seguito alla domanda di modifica…
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