FAMIGLIA E SUCCESSIONE
Chiamato all’eredità nel possesso di beni ereditari ed obbligo di redazione dell’inventario
Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza n. 6275 del 10 marzo 2017 Successioni “mortis causa” – disposizioni generali – rinunzia all’eredita’ – impugnazione – in genere. Giudizio promosso o proseguito nei confronti dell’erede del debitore nel possesso dei beni ereditari – Deduzione di avvenuta rinuncia all’eredità – Domanda volta all’accertamento dell’inefficacia di detta rinuncia, siccome intervenuta dopo la scadenza del termine di cui all’articolo 485 cod. civ. – Necessità – Esclusione – Fondamento. Nel giudizio promosso o proseguito nei confronti dell’erede del debitore, che sia nel possesso dei beni ereditari ed abbia eccepito l’avvenuta rinuncia all’eredità, il creditore non deve proporre alcuna domanda volta all’accertamento dell’inefficacia di detta rinuncia, per essere la stessa intervenuta dopo la scadenza del termine previsto dall’articolo…
Continua a leggere...Nel divorzio su domanda congiunta il coniuge non può revocare il consenso nel corso del procedimento
Cass. Civ. VI sez. Ordinanza n. 19540 del 24 luglio 2018 Divorzio su domanda congiunta – irrevocabilità consenso – emissione sentenza – (legge 1 dicembre n. 898/1970 art. 4 comma 16) In materia di divorzio su domanda congiunta, la revoca del consenso da parte di uno dei coniugi è irrilevante perché non impedisce al giudice di verificare la sussistenza dei presupposti di legge per l’emissione della sentenza di divorzio, per la quale è stato adito il Tribunale. La revoca è inoltre inammissibile poiché la natura negoziale e processuale dell’accordo intervenuto tra le parti in ordine alle condizioni del divorzio ed alla scelta dell’iter processuale, non consente ripensamenti unilaterali. CASO In seguito al deposito di ricorso congiunto per la cessazione degli…
Continua a leggere...Assicurazione sulla vita a favore degli eredi legittimi e successiva istituzione di un terzo quale erede nel testamento: quid iuris?
Cass. civ. ,Sez. VI – 3, Ord., (ud. 27/06/2018) 15 ottobre 2018, n. 25635 – Pres. AMENDOLA – Rel. POSITANO Assicurazione – Assicurazione sulla vita – Testamento – Revoca del beneficiario (artt. 587, 1411, 1920, 1921 c.c.) La nomina nel testamento di un terzo quale erede universale, di per sé sola, non prevale sulla designazione degli eredi legittimi quali beneficiari di una polizza assicurativa sulla vita effettuata dal de cuius nel contratto di assicurazione. Al contrario, nel testamento è possibile che il testatore revochi espressamente la designazione dei beneficiari della polizza e nomini un nuovo beneficiario di quel contratto assicurativo: in tal caso il diritto alla riscossione del premio spetta al beneficiario nominato nel testamento. CASO L’attore aveva evocato in giudizio,…
Continua a leggere...Le Sezioni Unite della Cassazione confermano: niente reversibilità al coniuge che ha ricevuto l’assegno divorzile una tantum
Cass. Civ. Sezioni Unite sentenza n. 22434 del 24 settembre 2018 Pensione di reversibilità – Assegno divorzile una tantum – Legge 1°dicembre 1970 n. 898 artt. 5 e 9 Ai fini del riconoscimento della pensione di riversibilità, in favore del coniuge nei cui confronti è stato dichiarato lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, ai sensi dell’art. 9 della L. 1 dicembre 1970 n. 898, la titolarità dell’assegno, di cui all’art. 5 della stessa legge, deve intendersi come titolarità attuale e concretamente fruibile dell’assegno divorzile, al momento della morte dell’ex coniuge, e non già come titolarità astratta del diritto all’assegno divorzile che è stato in precedenza soddisfatto con la corresponsione in un’unica soluzione. CASO La Corte di appello…
Continua a leggere...Conferma di disposizioni testamentarie nulle, possesso di beni assegnati a titolo di legato e rinuncia all’azione di riduzione
Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza n. 168 del 5 gennaio 2018 Successioni “Mortis Causa” – Successione Necessaria – Reintegrazione Della Quota Di Riserva Dei Legittimari – Azione Di Riduzione (Lesione Della Quota Di Riserva) – In Genere Diritto ad agire per la riduzione delle disposizioni lesive della quota di legittima – Rinunzia – Ammissibilità – Condizioni – Comportamento concludente – Fattispecie. [1] La conferma delle disposizioni testamentarie o la volontaria esecuzione di esse non opera rispetto a quelle lesive della legittima, in quanto gli effetti convalidativi di cui all’articolo 590 cod. civ. si riferiscono alle sole disposizioni testamentarie nulle: ne deriva che in dette ipotesi non è preclusa al legittimario l’azione di riduzione, salvo che egli non abbia manifestato in…
Continua a leggere...Fratelli e sorelle con genitori separati devono stare con lo stesso genitore
Cass. Civ. Sez. I ordinanza n. 12957 del 24 maggio 2018 Separazione dei coniugi – Affidamento figli – Ascolto del minore – Collocazione fratelli e sorelle presso lo stesso genitore (Artt. 337 ter c.c. e 315 bis c.c.) In seguito al disgregamento del nucleo familiare è necessario preservare la conservazione del rapporto tra fratelli e sorelle evitando di adottare provvedimenti di affidamento che comportino la loro separazione se non per ragioni inevitabili e, comunque, sulla base di una motivazione rigorosa che evidenzi il contrario interesse del minore. CASO Il tribunale di Roma, nell’ambito di un giudizio di separazione personale dei coniugi, ha affidato una bambina al servizio sociale stabilendone la residenza prevalente presso il padre, e ponendo a carico della…
Continua a leggere...Pagamento di un debito del defunto, accettazione tacita di eredità e uso del conto corrente comune
Cass. civ., Sez. II, ordinanza 22 febbraio 2018, n. 4320 – Pres. MAZZACANE – Rel. SABATO Accettazione di eredità – Accettazione tacita di eredità – Conto corrente cointestato – Denaro di proprietà comune del de cuius – Presunzione (C.c., artt. 476, 1852-1857) In tema di successioni per causa di morte, un pagamento del debito del de cuius ad opera del chiamato all’eredità (con denaro dell’eredità), configura un’accettazione tacita – mentre nel caso in cui il chiamato adempia al debito ereditario con denaro proprio, quest’ultimo non può ritenersi per ciò stesso che abbia accettato l’eredità. In particolare, l’utilizzo di somme su conto corrente cointestato tra il defunto e il suo coniuge per l’adempimento di un debito comune non è, di per…
Continua a leggere...Alimenti e mantenimento dei nonni nei confronti dei nipoti: quando nasce l’obbligo
Cass. Civ. Sez. VI ordinanza n. 10419 del 2 maggio 2018 Filiazione – Obblighi mantenimento e alimentare degli ascendenti (Artt. 433 c.c. e 147-148 c.c..) L’obbligo degli ascendenti di fornire ai genitori i mezzi necessari affinché possano adempiere i loro doveri nei confronti dei figli, non sorge quando almeno uno solo dei genitori sia in grado di mantenerli. Al fine di accertare l’incapacità del genitore di far fronte ai propri doveri occorre dimostrare di aver sfruttato tutta la propria capacità lavorativa. CASO Una mamma single con uno stipendio di 700 euro al mese si rivolge ai nonni paterni per ottenere una somma a titolo di alimenti per i loro nipoti, chiedendo una corresponsione mensile di 700 euro. Il Tribunale di…
Continua a leggere...Divieto dei patti successori: negozio dissimulante una donazione e transazione
Cassazione, ordinanza 15 giugno 2018, n. 15919, sez. VI – 2 civile Successioni “mortis causa” – Disposizioni generali – Delazione dell’eredita’ (chiamata all’eredita’) – Patti successori e donazioni “mortis causa” (divieto) – Transazione conclusa dal coerede – Rinunzia a fare valere la simulazione di atti compiuti dal futuro “de cuius” – Nullità – Fondamento. [1] È nulla, per contrasto con il divieto di cui agli articoli 458 e 557 cod. civ., la transazione conclusa da uno dei futuri eredi, allorquando sia ancora in vita il “de cuius”, con la quale egli rinunci ai diritti vantati, anche quale legittimario, sulla futura successione, ivi incluso il diritto a fare accertare la natura simulata degli atti di alienazione posti in essere dall’ereditando perché…
Continua a leggere...Assegno di divorzio: conta anche il contributo personale ed economico del coniuge alla vita familiare
Cass. Civ. S.U. sentenza n. 18287 11 luglio 2018 Divorzio – Assegno – Criterio composto: assistenziale/compensativo/perequativo (Art. 5 comma 6 L. n. 898/1970 modificata con L. n. 74/1987, art. 29 Cost.) Il riconoscimento dell’assegno di divorzio deve avvenire valutando le rispettive condizioni economiche dei coniugi, il contributo fornito dal richiedente alla conduzione della vita familiare e alla formazione del patrimonio comune e personale, tenendo presente anche la durata del matrimonio e l’età dell’avente diritto. CASO Si tratta di una coppia emiliana sposata da più di 30 anni, lui 66 anni e lei 62 anni. Modeste origini, patrimonio e reddito accumulati nel corso della vita matrimoniale. Imprenditore lui, professionista lei. In separazione, l’ingente patrimonio era stato diviso, le aziende a lui…
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