FAMIGLIA E SUCCESSIONE
Le donazioni poste in essere in regime di esenzione non devono essere considerate ai fini del coacervo
Cassazione Civile, Sez. TRI, Sentenza n. 727 del 19/01/2021 Imposta sulle donazioni –Donazioni effettuate in periodo di esenzione – Coacervo – applicabilità dell’istituto – esclusione Massima*: Va ritenuto che ai fini del coacervo debbano essere escluse le donazioni che, per quanto tassate ordinariamente nel momento in cui il coacervo stesso viene calcolato ai fini della liquidazione dell’imposta, tassate non erano nel momento della loro realizzazione. Includere nel coacervo le donazioni anteriori, anche se poste in essere in esenzione da imposta ovvero nel periodo (ottobre 2001 – novembre 2006) nel quale l’imposta di donazione non esisteva “più” ed “ancora”, implicherebbe un maggior prelievo fiscale per effetto dell’erosione di franchigia da parte di donazioni che non potevano essere state poste in essere con…
Continua a leggere...L’opposizione all’amministrazione di sostegno è espressione di autodeterminazione del soggetto e deve essere considerata dal giudice
Cassazione Civile sez. I, 31 dicembre 2020, n. 29981 Amministrazione di sostegno – opposizione della persona interessata (Art. 404 e art. 408 c.c.) In materia di amministrazione di sostegno, l’equilibrio della decisione deve essere assicurato dalla necessità di privilegiare il rispetto dell’autodeterminazione della persona interessata. Se l’esigenza di protezione della persona, capace ma in stato di fragilità, sia già garantita da una rete familiare organizzata e funzionale, il ricorso all’istituto non può essere giustificato, soprattutto se il soggetto si opponga con motivazioni adeguate. La Corte di Cassazione ha emanato un principio di diritto in tema di amministrazione di sostegno specificando la valenza della volontà del soggetto che si oppone alla misura di protezione nell’ottica del principio di autodeterminazione. CASO Su…
Continua a leggere...Il legatario e la legittimazione ad intraprendere o proseguire l’azione intrapresa dal suo dante causa
Cass. Civ., Sez. II, 12 dicembre 2020, n. 28602 – DI VIRGILIO – Presidente, TEDESCO – Relatore Legato – Impugnazione del testamento (C.c., art. 590) “Il legatario, in quanto portatore di un interesse opposto all’invalidità del testamento contenente la disposizione a titolo particolare in suo favore, non è legittimato alla conferma del testamento stesso che sia nullo o annullabile, posto che tale legittimazione sussiste solo in capo a chi dall’accertamento giudiziale della invalidità trarrebbe un vantaggio che si sostanzia nel riconoscimento di diritti oppure nell’accertamento della inesistenza di determinati obblighi testamentari. Conseguentemente il legatario, una volta divenuto erede di colui che, come erede legittimo del testatore, aveva agito in giudizio per fare accertare l’invalidità del testamento contenente una molteplicità di…
Continua a leggere...Nuova convivenza e perdita automatica del diritto all’assegno divorzile: la questione alle Sezioni Unite
Cassazione civile sez. I, 17dicembre 2020 n. 28995 Divorzio – cessazione assegno divorzile ex coniuge – convivenza more uxorio (Art. 5 comma 10 L. 898/1970) Rientra tra le questioni di particolare importanza, a norma dell’art. 374 c.p.c., comma 2, da rimettere all’esame delle Sezioni unite, stabilire se anche in caso in cui il beneficiario dell’assegno divorzile non passi nuove nozze ma insaturi una stabile convivenza, si determini la decadenza dall’assegno, senza alcuna valutazione discrezionale da parte del giudice. La Corte di Cassazione, con un’ordinanza interlocutoria, ha rimesso alle Sezioni Unite l’esame relativo alla questione interpretativa riguardante la perdita dell’assegno divorzile in caso di nuova stabile convivenza del beneficiario. CASO Nel giudizio per la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il…
Continua a leggere...Pagamento di debiti ereditari con denaro proprio e accettazione di eredità
Cassazione Civile, Sez. 2, ordinanza n. 20878 del 30/09/2020 Successioni ‘mortis causa’ – Disposizioni generali – Accettazione dell’eredità (pura e semplice) – Modi – Tacita – In genere accettazione tacita dell’eredità – Condizioni – Pagamento di debito del ‘de cuius’ con denaro proprio del chiamato all’eredità – Irrilevanza – Fattispecie. Per aversi accettazione tacita di eredità non basta che un atto sia compiuto dal chiamato all’eredità con l’implicita volontà di accettarla, ma è altresì necessario che si tratti di atto che egli non avrebbe diritto di porre in essere, se non nella qualità di erede. Pertanto, poiché il pagamento di un debito del “de cuius”, che il chiamato all’eredità effettui con danaro proprio, non è un atto dispositivo e, comunque, suscettibile…
Continua a leggere...I criteri per la ripartizione della reversibilità tra ex coniuge e coniuge superstite
Cassazione civile sez. VI, 13 novembre 2020, n. 25656 Reversibilità coniuge divorziato – criteri di ripartizione coniuge superstite (Art. 5, e art. 9, comma 3 L. n. 898/970) Ai fini della suddivisione della reversibilità tra coniuge divorziato e coniuge superstite, il criterio legale della durata dei matrimoni deve essere utilizzato ponderando gli ulteriori elementi quali l’entità dell’assegno di mantenimento riconosciuto all’ex coniuge e le condizioni economiche degli aventi diritto. Anche la convivenza prematrimoniale assume un distinto e autonomo rilievo giuridico, ove il coniuge interessato dimostri la stabilità ed effettività della comunione di vita prematrimoniale. CASO Nel giudizio di appello per la ripartizione della quota di pensione di reversibilità tra coniuge divorziato e coniuge superstite, l’ex moglie ottiene il 40% delle…
Continua a leggere...Il disconoscimento dell’interesse ad impugnare il testamento
Cass. Civ., Sez. VI, Ord. 9 novembre 2020, n. 25077 – LOMBARDO – Presidente, TEDESCO – Relatore Testamento olografo – Successione di altri parenti (C.c., art. 602- 572) “L’interesse del successibile ex lege a impugnare il testamento non può essere negato in forza della considerazione, teorica e astratta, che potrebbero esistere altri successibili. L’interesse del successibile potrebbe essere disconosciuto solo in presenza di un chiamato “noto” che lo preceda nell’ordine successorio.” CASO Nel giudizio di primo grado, il Tribunale di Trieste, decidendo la causa promossa da B.G. contro il Comune di Trieste, aveva negato che l’attrice avesse interesse all’impugnazione del testamento olografo di P.A., con la quale sosteneva l’invalidità della scheda testamentaria per mancanza di data. In particolare, la Corte d’appello, riconfermando la sentenza…
Continua a leggere...Moglie straniera perde la cittadinanza italiana perché il matrimonio era nullo
Cass. civ., sez I, 11.11.2020 n. 25441 Il provvedimento di riconoscimento della cittadinanza per matrimonio da parte di una cittadina straniera, può essere annullato anche se il provvedimento che dichiara la nullità del vincolo matrimoniale sia successivo all’emissione del provvedimento. La pubblica amministrazione agisce in autotutela d’ufficio, una volta constatata, anche successivamente, la mancanza dei requisiti originari per l’emissione del provvedimento. Acquisto e perdita della cittadinanza italiana– nullità del matrimonio – L. n. 91/1992 art. 5, art. 8 – art. 129 c.c. – L. n. 241/1990 art. 21-nonies CASO Una donna russa contraeva matrimonio con un cittadino italiano nel 2006. Sei mesi dopo veniva chiesto il riconoscimento della cittadinanza italiana, ai sensi dell’art. 5 della legge n. 91/1992, che le…
Continua a leggere...Azione di riduzione e onere di imputazione
Cassazione Civile, Sez. 2, sentenza n. 18199 del 02/09/2020 Successioni mortis causa – Successione necessaria – Lesione della quota di riserva dei legittimari – Reintegrazione della quota di riserva – Azione di riduzione – In genere – Onere di allegazione a carico dell’attore – Omessa indicazione nell’atto introduttivo di beni costituenti il ‘relictum’ e di donazioni – Conseguenze – Rigetto della domanda – Esclusione – Fondamento In tema di azione di riduzione, l’omessa allegazione nell’atto introduttivo di beni costituenti il “relictum” e di donazioni poste in essere in vita dal “de cuius”, anche in vista dell’imputazione “ex se”, ove la loro esistenza emerga (come nella specie) dagli atti di causa ovvero costituisca oggetto di specifica contestazione delle controparti, non preclude la…
Continua a leggere...La disparità economica e l’inadeguatezza dei mezzi del coniuge giustificano l’assegno di divorzio
Cassazione civile sez. VI, ordinanza del 9 settembre 2020, n. 18681 Assegno divorzile – presupposti e criteri attributivi (Art. 5 legge n. 898/1970) In sede di riconoscimento di assegno divorzile, deve essere dato rilievo alla disparità economica tra gli ex coniugi conseguente allo scioglimento del vincolo e alla mancanza di mezzi adeguati a garantire al richiedente un’esistenza libera e dignitosa. A fronte di un’accertata non autosufficienza economica dell’ex coniuge, l’assegno può anche fondarsi in via esclusiva o prevalente sul criterio assistenziale, senza necessità di valutare anche il profilo perequativo o compensativo. CASO Nel giudizio per la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il tribunale aveva assegnato la casa coniugale, in comproprietà dei coniugi, al marito, perché vi continuasse ad abitare…
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