FAMIGLIA E SUCCESSIONE
L’instituto ex re certa non presuppone necessariamente l’intenzione di escludere la successione legittima
Cass. Civ., sez. IV, Ord., 9 aprile 2021, n. 9487 – COSENTINO – Presidente, TEDESCO – Relatore (C.c., art. 588 c.c.) “L’institutio ex re certa, quando non comprende la totalità dei beni, non importa attribuzione anche dei beni che non formarono oggetto di disposizione, i quali si devolvono secondo le norme della successione legittima, destinata ad aprirsi ai sensi dell’art. 457 c.c., comma 2, ogni qualvolta le disposizioni a titolo universale, sia ai sensi del comma 1, sia ai sensi del comma 2 dell’art. 588 c.c., non ricostituiscono l’unità. Invero il principio che la forza espansiva della vocazione a titolo universale opera anche in favore dell’institutio ex re certa, va inteso nel senso che l’acquisto di costui non è limitato…
Continua a leggere...Senza validi motivi di dissenso le spese per la scuola privata e le visite mediche per i figli vanno rimborsate al genitore che le ha anticipate
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 24/02/2021, n. 5059 Mantenimento figli – Spese straordinarie – rimborso genitore non affidatario (artt. 147 e 337-ter c.c.) Nel caso in cui non sia previsto il preventivo accordo per l’effettuazione di una spesa “straordinaria” per i figli e se l’altro genitore rifiuti di provvedere al rimborso della quota di sua spettanza, la valutazione dell’esistenza in concreto di giustificati motivi di dissenso spetta al giudice di merito, il quale è tenuto a verificare la rispondenza delle spese all’interesse dei minori, compiendo una valutazione sulla loro entità in relazione all’utilità per il figlio e alla capacità economica dei genitori. CASO Nel giudizio per la separazione personale dei coniugi, in sede di provvedimenti presidenziali, il giudice poneva…
Continua a leggere...Usucapione di bene ereditario da parte di uno dei coeredi
Cassazione Civile, Sez. 2, ordinanza n. 9359 del 08 aprile 2021 Possesso – Effetti – Usucapione – Comunione ereditaria – Usucapione da parte del coerede della quota degli altri eredi – Ammissibilità – Condizioni – Mutamento del compossesso in possesso esclusivo – Necessità – Fattispecie Il coerede che, dopo la morte del de cuius, sia rimasto nel possesso del bene ereditario può, prima della divisione, usucapire la quota degli altri eredi, senza necessità di interversione del titolo del possesso; a tal fine, però, egli, che già possiede “animo proprio” ed a titolo di comproprietà, è tenuto ad estendere tale possesso in termini di esclusività, godendo del bene con modalità incompatibili con la possibilità di godimento altrui e tali da…
Continua a leggere...Il padre che si separa e si allontana dai bambini orfani adottati deve risarcire il danno per la sofferenza dell’abbandono
Cassazione Civile sez. I, ordinanza del 2 aprile 2021 n. 9188 Separazione personale con addebito-risarcimento danno endofamiliare ai figli (art. 147 c.c. – art. 315 bis c.c.) Il padre, cui è imputabile la rottura del rapporto coniugale, deve risarcire i due figli adottivi prelevati da un orfanotrofio, per aver ricreato quella situazione di abbandono, causando loro una sofferenza grave e ponendo a rischio il loro futuro equilibrato sviluppo. L’addebito della separazione non è idoneo di per sé a configurare una condotta illecita, ma rilevano le modalità traumatiche della deprivazione della figura genitoriale, quali il repentino allontanamento in un’altra città, la costituzione di un nuovo nucleo familiare e la nascita di un nuovo figlio. CASO Nel giudizio di Appello per la…
Continua a leggere...Non può esservi collazione se l’asse ereditario è stato esaurito con donazioni e/o legati
Cass. Civ., sez. VI, 14 gennaio 2021, n. 509 – LOMBARDO – Presidente, CRISCUOLO- Relatore (C.c., art. 737) “La collazione presuppone l’esistenza di una comunione ereditaria e, quindi, di un asse da dividere, tuttavia, se l’asse é stato esaurito con donazioni o con legati, o con le une e con gli altri insieme, sicché viene a mancare un “relictum” da dividere, non vi è luogo a divisione e, quindi, neppure a collazione, salvo l’esito dell’eventuale azione di riduzione.” CASO F.R. conveniva in giudizio dinanzi al Tribunale di Venezia gli eredi di P.N. ossia F.O., F.N. e F.M. nonchè B.A., figlio di F.N. deducendo che dapprima era deceduta P.N., lasciando a sè superstiti i figli ed il marito F.L. che a…
Continua a leggere...La revoca dell’assegno divorzile non fa perdere il già maturato diritto alla quota di TFR del coniuge
Cassazione civile sez. I, 19/02/2021, n. 4499 Quota TFR al coniuge divorziato – assegno divorzile – revoca e decorrenza (art. 12 bis Legge 898/70) Il diritto alla quota del T.F.R. spetta all’ex coniuge titolare di assegno divorzile se il trattamento è stato corrisposto all’altro ex coniuge dopo la proposizione della domanda di divorzio. La sopravvenuta revoca dell’assegno opera ex nunc, a far data dalla proposizione della relativa domanda, e non ha effetto sui diritti già acquisiti collegati all’assegno. CASO Nell’ambito di un giudizio di divorzio, la Corte d’appello di Messina ha confermato il provvedimento del tribunale che riconosceva all’ex coniuge il 40% del trattamento di fine rapporto del marito, percepito in epoca successiva a quella in cui la moglie aveva…
Continua a leggere...L’operare della collazione in assenza di “relictum”
Cassazione Civile, Sez. 6, ordinanza n. 509 del 14 gennaio 2021 DIVISIONE EREDITARIA – OPERAZIONI DIVISIONALI – FORMAZIONE DELLO STATO ATTIVO DELL’EREDITÀ – COLLAZIONE ED IMPUTAZIONE – Collazione – Presupposti – Asse da dividere – Esistenza – Necessità – Fondamento. La collazione presuppone l’esistenza di una comunione ereditaria e, quindi, di un asse da dividere, mentre, se l’asse è stato esaurito con donazioni o con legati, o con le une e con gli altri insieme, sicché viene a mancare un “relictum” da dividere, non vi è luogo a divisione e, quindi, neppure a collazione, salvo l’esito dell’eventuale azione di riduzione. Disposizioni applicate Articoli 724 e 737 cod. civ. [1] In seguito alla morte dei propri genitori, Tizia conveniva in…
Continua a leggere...Non ha diritto al mantenimento il coniuge separato che rifiuta lavori non consoni al suo titolo di studio
Cassazione civile sez. VI n. 5932 del 4 marzo 2021 Assegno di mantenimento – capacità lavorativa coniuge richiedente (art. 156 c.c. – art. 115 c.p.c.) In tema di mantenimento al coniuge separato, il rifiuto di proposte lavorative considerate inferiori rispetto al titolo di studio deve essere valutato dal giudice ai fini dell’attribuzione dell’assegno. E’ necessario accertare l’effettiva possibilità di svolgimento di un’attività retribuita, anche acquisendo professionalità diverse o ulteriori rispetto a quelle già possedute dal richiedente l’assegno. CASO La Corte di appello di Trieste, decidendo una causa relativa alla separazione personale dei coniugi, aveva confermato l’attribuzione in favore della moglie di un assegno di mantenimento quantificato nella misura di 1.000 euro. Il marito aveva dedotto nel giudizio la circostanza del…
Continua a leggere...La dichiarazione del fiduciario può essere contenuta nel testamento
Cass. Civ., sez. II, Ord., 26 novembre 2020, n. 26988 – GORJAN– Presidente, GIANNACCARI- Relatore (C.c., art. 602 c.c.) “La dichiarazione unilaterale scritta dal fiduciario, ricognitiva dell’intestazione fiduciaria dell’immobile, può essere contenuta anche in un testamento; essa non costituisce autonoma fonte di obbligazione, ma ha soltanto effetto confermativo del preesistente rapporto nascente dal patto fiduciario, con conseguente esonero a favore del fiduciante, destinatario della “contra se pronuntiatio”, dell’onere della prova del rapporto fondamentale, che si presume fino a prova contraria.” CASO L’attrice S.M.G. conveniva in giudizio innanzi al Tribunale di Roma B.H. per sentire dichiarare lo scioglimento della comunione ereditaria in seguito all’apertura della successione della sorella S.R., che aveva disposto dei propri beni con testamento. Il convivente in vita…
Continua a leggere...Coniugi separati: la donna può chiedere l’impianto dell’embrione anche contro la volontà del marito
Trib. Santa Maria Capua Vetere ordinanza del 27 gennaio 2021 Revoca del consenso alla Pma – diritto del nascituro (Legge n. 40/2004) Il consenso alle tecniche di fecondazione assistita non può essere revocato dopo la fecondazione dell’ovulo, neppure se la coppia viene successivamente a separarsi. La tutela dell’embrione alla vita prevale sul diritto alla non paternità e può cedere il passo solo di fronte al rischio di lesione di diritti di pari rango ritenuti prevalenti (come la salute della donna). Il nascere in una famiglia di genitori separati non priverà il minore delle due figure genitoriali e della doverosa assistenza morale e materiale da parte di entrambi. CASO Una coppia di coniugi aveva iniziato il percorso di procreazione medicalmente assistita….
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