FAMIGLIA E SUCCESSIONE
Danni endofamiliari: non si escludono per la breve frequentazione padre-figlio
Cassazione civile sez. I, 06/10/2021, n.27139 Danni endofamiliari – dichiarazione giudiziale di paternità (art. 2059 c.c. – art. 269 c.c.) L’abbandono del figlio in tenera età protrattosi negli anni integra la fattispecie del danno endofamiliare risarcibile ai sensi dell’art. 2059 c.c., anche se la frequentazione con il padre è stata breve, dovendo il giudice accertare gli effetti della privazione della figura paterna sullo sviluppo psicofisico nella fase evolutiva del minore. Caso Una donna agisce per far dichiarare la paternità naturale in nome e per conto del figlio minore e, con separato giudizio, per ottenere la condanna del padre al rimborso di quanto sostenuto per il mantenimento, oltre ad una somma a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale quantificata in…
Continua a leggere...L’azione di rescissione per lesione oltre il quarto
Cassazione civile sez. II, 8 settembre 2021, n. 24169 –MANNA– Presidente –TEDESCO– Relatore Divisione ereditaria – azione di rescissione (C.c. art. 763 ss.) “L’istituito nella disponibile, qualora riceva beni di valore inferiore, non ha un’azione, assimilabile a quella di riduzione, per porre rimedio a tale divario. Egli si trova nella posizione dell’erede istituito in quota astratta, al quale il testatore abbia poi lasciato nella divisione beni di valore inferiore a tale quota. Ebbene a tale divario di valore fra quota e porzione non si pone rimedio con l’azione di riduzione, che compete ai soli legittimari per la reintegrazione della quota di riserva, ma, nel concorso dei presupposti previsti dall’art. 763 c.c., con l’azione di rescissione per lesione, ammessa anche nel…
Continua a leggere...Attribuzioni di denaro tra conviventi: non rimborsabili se riconducibili a esigenze familiari e proporzionate alla capacità reddituale delle parti
Cassazione civile sez. VI, 01/07/2021, n.18721 Obbligazioni naturali – irripetibilità – indebito arricchimento (art. 2034 c.c. – art. 2041 c.c.) Nell’ambito di una convivenza di fatto, il pagamento di una somma per la ristrutturazione dell’immobile adibito a casa familiare di proprietà dell’ex convivente, si configura come adempimento di un’obbligazione naturale quando la prestazione è contenuta nei limiti di proporzionalità e adeguatezza rispetto alle condizioni sociali e patrimoniali di chi ha effettuato il pagamento. In tal caso dette somme non sono rimborsabili alla cessazione della convivenza. Caso Il tribunale di Udine aveva accolto la domanda di un uomo volta a ottenere la condanna al pagamento di Euro 92.000, corrispondente a quanto pagato per l’esecuzione di lavori e opere nell’immobile di proprietà…
Continua a leggere...Legato in sostituzione di legittima e computo del legatario nel novero dei legittimari
Cassazione Civile, Sezione II, Sentenza n. 18561 del 30/06/2021 SUCCESSIONI “MORTIS CAUSA” – SUCCESSIONE NECESSARIA – DIRITTI RISERVATI AI LEGITTIMARI – Legato in sostituzione di legittima – Computo nella porzione indisponibile – Conseguenze – Inclusione del beneficiario nel numero complessivo dei legittimari Il legato in sostituzione di legittima, come espressamente previsto dall’art. 551 c.c., deve gravare sulla porzione indisponibile; ne consegue che, al fine della determinazione di ciascuna quota di riserva, il legittimario che sia beneficiario di detto legato, ancorché lo abbia accettato perdendo il diritto di chiederne un supplemento, deve essere calcolato nel numero complessivo degli eredi legittimari. Disposizioni applicate Articoli 542 e 551 cod. civ. [1] A mezzo testamento, Tizio disponeva delle proprie sostanze distribuendo tra tre dei…
Continua a leggere...Assegno di divorzio al marito aumentato perché malato e non autosufficiente
Cassazione Civile sez. I, 09/08/2021, n.22537 Assegno divorzio – autosufficienza economica – funzione assistenziale L. n. 898/70 art. 5 Ai fini del riconoscimento di assegno divorzile in favore dell’ex coniuge il principio di indipendenza o autosufficienza economica costituisce un sicuro parametro legale per la valutazione dell’”adeguatezza dei mezzi” del richiedente l’assegno, sia per l’attribuzione che per la quantificazione dell’assegno. Il giudice deve quantificare l’assegno in maniera tale da assicurare, in funzione assistenziale, l’indipendenza o autosufficienza economica dell’ex coniuge, in misura non limitata alla pura sopravvivenza, ma fondata sul criterio di normalità, avuto riguardo alla concreta situazione del beneficiario e nel contesto in cui egli vive. Caso Nel giudizio di divorzio era stato riconosciuto al marito un assegno di mantenimento, in…
Continua a leggere...I patti successori e le pattuizioni nulle: i requisiti
Cassazione civile sez. II, 24 maggio 2021, n. 14110 – DI VIRGILIO– Presidente – BELLINI– Relatore “In tema di patti successori, per stabilire se una determinata pattuizione ricada sotto la comminatoria di nullità di cui all’art. 458 c.c. occorre accertare: 1) se il vincolo giuridico con essa creato abbia avuto la specifica finalità di costituire, modificare, trasmettere o estinguere diritti relativi ad una successione non ancora aperta; 2) se la cosa o i diritti formanti oggetto della convenzione siano stati considerati dai contraenti come entità della futura successione o debbano comunque essere compresi nella stessa; 3) se il promittente abbia inteso provvedere in tutto o in parte della propria successione, privandosi, così dello “jus poenitendi”; 4) se l’acquirente abbia contrattato o…
Continua a leggere...Trasferimenti immobiliari pattuiti negli accordi di separazione e divorzio: le Sezioni Unite della Cassazione ne dichiarano l’ammissibilità e la diretta validità ai fini della trascrizione
Cassazione civile S.U. 29/07/2021, n. 21761 Trasferimenti immobiliari nei procedimenti separativi consensuali – adempimenti – validità ai fini della trascrizione (art. 19 D.L. n. 78/2010 – art. 2657 c.c. – art. 1322 c.c.) Sono valide le clausole dell’accordo di divorzio congiunto, o di separazione consensuale, che trasferiscono a uno o a entrambi i coniugi o ai figli, la proprietà di beni mobili o immobili, o di altri diritti reali, al fine di assicurarne il mantenimento. L’accordo, in quanto inserito nel verbale d’udienza redatto da un ausiliario del giudice, assume forma di atto pubblico ai sensi e per gli effetti dell’art. 2699 c.c. e, se contiene il trasferimento di diritti reali immobiliari – dopo la sentenza di divorzio ovvero dopo l’omologazione…
Continua a leggere...Norme date dal testatore per la divisione e diritto dei coeredi a percepire beni di valore corrispondente alla quota
Cassazione Civile, Sezione II, ordinanza n. 3675 del 12 febbraio 2021 DIVISIONE EREDITARIA – FATTA DEL TESTATORE – NORME PER LA FORMAZIONE DELLE PORZIONI – Divisione “regolata” dei beni caduti in successione, ex art. 733 c.c. – Diritti degli eredi Qualora il testatore, ai sensi dell’art. 733 c.c., fissi regole per la formazione delle porzioni dei coeredi (ovvero legittimamente attribuisca tale facoltà ad un erede), benché venga meno il diritto di costoro di conseguire, per quanto possibile, una parte dei vari beni relitti dal “de cuius”, secondo quanto previsto dall’art. 727 c.c., permane in ogni caso il diritto degli stessi di ottenere beni di valore corrispondente a quello della quota che ad essi compete. Disposizioni applicate Articoli 727 e 733…
Continua a leggere...Escluso per il convivente l’obbligo di assistenza di cui all’art. 570 c.p.: condannati i figli per non aver contribuito ai bisogni della madre malata
Cassazione penale sez. VI, 15/04/2020 n.12201 Violazione degli obblighi di assistenza familiare – Obblighi del convivente (Art. 570 c.p. – art. 2034 c.c.) E’ escluso un obbligo di assistenza del convivente more uxorio riconducibile a quelli previsti dall’art. 570 c.p., poiché diversamente si avrebbe un’interpretazione estensiva della responsabilità penale, in contrasto con i principi di tassatività e determinatezza delle fattispecie incriminatrici. Lo stato di bisogno del beneficiario non è escluso dall’intervento di terzi (neppure se coobbligati o obbligati in via subordinata), per cui il reato si configura anche se qualcuno si sostituisce all’inerzia del soggetto tenuto a somministrare i mezzi di sussistenza. Caso Il Tribunale di Arezzo ha condannato due fratelli, ex art. 570 c.p. comma 2, per avere omesso…
Continua a leggere...Il diritto di abitazione non può sussistere se la casa era di proprietà del de cuius e di un terzo
Cassazione civile, sez. II, 28 maggio 2021, n. 15000 – SAN GIORGIO– Presidente – ORICCHIO – Relatore Diritto di abitazione e uso – Successione Legittima (C.c. art. 540 c.c) “Il diritto di abitazione del coniuge superstite si origina solo se la casa adibita a residenza familiare era di proprietà del coniuge defunto o di proprietà comune tra i coniugi. Ciò non accade, invece, se la proprietà apparteneva in comunione al coniuge defunto e a un altro soggetto, diverso dal coniuge superstite.” CASO La controversia in esame attiene alla successione ab intestato del de cuius F.M., in relazione alla quale la moglie di primo letto, la B., e figli convenivano in giudizio innanzi al Tribunale di Roma l’odierna ricorrente R., moglie…
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