Diritto successorio e donazioni

La prova dello stato di incapacità naturale del testatore

Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza n. 42124 del 31 dicembre 2021 SUCCESSIONI “MORTIS CAUSA” – SUCCESSIONE TESTAMENTARIA – TESTAMENTO OLOGRAFO – CAPACItà di disporre – Incapacità naturale – Prova dello stato di incapacità – Al momento della redazione del testamento – Presupposti – Onere della prova Massima: “Se è vero che ai sensi dell’articolo 591 cod. civ., comma 2, n. 3, la prova dell’incapacità del testatore deve esistere al momento dell’atto e non genericamente al tempo dell’atto, è anche vero che la regola non implica che la prova debba limitarsi a tale momento. Il giudice di merito può trarre la prova dell’incapacità del testatore dalle sue condizioni mentali in epoca anteriore o posteriore al testamento, sulla base di una presunzione,…

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Azione di riduzione e non configurabilità di un litisconsorzio necessario

Cassazione Civile, Sez. 6, Ordinanza n. 32197 del 05 novembre 2021 Limiti dell’azione del legittimario – Recupero dai convenuti della quota del beneficiario non convenuto; richiesta verso i beneficiari della differenza tra beni relitti e donati; recupero da donatario anteriore di beni recuperabili dal posteriore – Esclusione. L’azione di riduzione non dà luogo a litisconsorzio necessario, né dal lato attivo né dal lato passivo, e può, quindi, essere esercitata nei confronti di uno solo degli obbligati alla integrazione della quota spettante al legittimario; tuttavia, qualora quest’ultimo non abbia attaccato tutte le disposizioni testamentarie lesive, non potrà recuperare, a scapito dei convenuti, la quota di lesione a carico del beneficiario che egli non abbia voluto o potuto convenire in riduzione, e…

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La revoca della disposizione testamentaria a favore del legittimario quando il de cuius conferisce al bene un’altra destinazione

Cassazione civile, sez. II, Ord., 8 ottobre 2021, n. 27377–DI VIRGILIO – Presidente – TEDESCO– Relatore Testamento olografo- Legato- Revoca legato (C.c. art. 667,686 e 733 c.c.) Massima: “Opera la presunzione di revoca quando sia accertata l’integrazione dei requisiti oggettivi posti dall’art. 686 c.c. in relazione all’alienazione e trasformazione della cosa legata. La trasformazione può verificarsi anche in relazione a una disposizione impartita dal testatore ai sensi dell’art. 733 c.c.” CASO La causa riguarda la successione testamentaria di Pi.Fr. proposta dinanzi al Tribunale di Palermo dal coniuge del de cuius C.P. nei confronti dei figli del medesimo P.F., V.M. e N.. Il de cuius, con il testamento pubblico, aveva istituito eredi in parti uguali i figli F. e V.M., lasciando…

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Sulla validità del testamento olografo redatto in stampatello

Cassazione Civile, Sezione 2, Ordinanza n. 42124 del 31 dicembre 2021 Successione mortis causa – Grafia – Caratteristiche – Abitualità e normalità – Rilevanza – Stampatello – Valenza – Ruolo del giudice Massima: “È valido il testamento olografo scritto in stampatello. L’uso dello stampatello non pone un problema di validità del testamento, ma di prova della sua provenienza, e tale valutazione si risolve in un apprezzamento di fatto che, se esente da vizi logici o giuridici, è incensurabile in Cassazione”. * * Massima non ufficiale  Disposizioni applicate Articoli 602 e 606 cod. civ. [1] Alla morte di Tizio (privo di discendenti o coniuge), la sua successione era regolata da un testamento olografo con il quale venivano nominati unici eredi il…

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I criteri per la formazione della porzione disponibile e la garanzia fideiussoria

Cassazione civile, sez. II, 9 novembre 2021, n. 32804– D’ASCOLA – Presidente – TEDESCO– Relatore (C.c. art. 556 ss.) Massima: “Nella formazione della massa per la individuazione della porzione disponibile, ex art. 556 c.c., analogamente a quanto accade per la determinazione della base imponibile ai fini dell’imposta di successione, si detrae dal valore dei beni relitti solo quello dei debiti del defunto aventi esistenza attuale e certa, fatta salva la reintegrazione della legittima, previa rettifica del calcolo allorché il debito venga ad esistenza in un momento successivo; ne consegue che il debito derivante dalla fideiussione prestata dal “de cuius” è detraibile se e nella misura in cui sia dimostrata l’insolvibilità del debitore garantito o l’impossibilità di esercitare l’azione di regresso.” CASO…

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Divisione ereditaria, domanda di rendiconto e frutti civili: l’ipotesi di utilizzo del bene comune da parte di uno solo dei comunisti

Cassazione Civile, Sezione 2, ordinanza n. 39036 del 09/12/2021 DIVISIONE – DIVISIONE EREDITARIA – OPERAZIONI DIVISIONALI – FORMAZIONE DELLO STATO ATTIVO DELL’EREDITA’ – IN GENERE – Frutti dovuti dal condividente in relazione all’uso esclusivo di un immobile oggetto di divisione – Natura – Frutti civili – Criterio di liquidazione – Valore locativo Massima: “Anche il godimento in esclusiva, da parte di uno dei comunisti, del bene comune configura il percepimento di frutti civili, da liquidarsi in forza di un canone di locazione figurativo, sicché la domanda di rendiconto comprende in sé anche detto tipo di frutti civili”. Disposizioni applicate Articoli 713, 714, 723, 1102 e 1111 cod. civ. [1] Tizio conveniva in giudizio i propri fratelli Caia e Sempronio per…

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Permuta di beni aventi valori diversi e liberalità indiretta

Cassazione Civile, Sezione 2, Sentenza n. 32804 del 9 novembre 2021  SUCCESSIONI – Successioni testamentarie – Testamento olografo – Pretermissione di legittimari – Lesione dei diritti di legittima – Accertamento – Permuta di beni immobili – Beni aventi valori diversi – Negotium mixtum cum donatione  – Donazione indiretta * Per la identificazione del negotium mixtum cum donatione non basta la qualifica che all’atto hanno voluto attribuire le parti, né la obiettiva sproporzione, ma occorre la volontà di compiere un atto a titolo oneroso, che presenta una causa, tipica o atipica, accompagnata dalla volontà di determinare l’arricchimento, come risultato dell’atto, e che la sproporzione sia voluta per spirito di liberalità. Incombe alla parte che intenda far valere in giudizio il negotium…

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I requisiti del testamento olografo

Cassazione civile, Ord., sez. VI, 24 settembre 2021, n. 25936 – LOMBARDO– Presidente – TEDESCO– Relatore Testamento olografo (C.c. art. 602 ss.) “Ai fini della configurabilità di una scrittura privata come testamento olografo, non è sufficiente il riscontro dei requisiti di forma individuati dall’articolo 602 del codice civile, occorrendo, altresì, l’accertamento dell’oggettiva riconoscibilità nella scrittura della volontà attuale del suo autore di compiere non già un mero progetto, ma un atto di disposizione del proprio patrimonio per il tempo successivo al suo decesso. Tale accertamento, che costituisce un prius logico rispetto alla stessa interpretazione della volontà testamentaria, è rimesso al giudice del merito e, se congruamente e logicamente motivato, è incensurabile in sede di legittimità. (Nel caso di specie, veniva in rilievo…

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Requisiti minimi di una scrittura privata ai fini della sua configurabilità quale testamento

Cassazione Civile, Sezione 6 – sottosezione 2, ordinanza n. 25936 del 24/09/2021  SUCCESSIONI – Successioni testamentarie – Scrittura privata – Validità come testamento olografo – Presupposti – Mero progetto sul godimento dei suoi beni – Sufficienza – Esclusione – Atto di disposizione del proprio patrimonio – Per il tempo successivo al suo decesso – Accertamento – Necessità Perché un atto costituisca disposizione testamentaria, è necessario che lo scritto contenga la manifestazione di una volontà definitiva dell’autore, compiutamente e incondizionatamente formata, diretta allo scopo di disporre attualmente dei suoi beni, in tutto o in parte, per il tempo successivo alla propria morte; pertanto, ai fini della configurabilità di una scrittura privata come testamento non è sufficiente il riscontro dei requisiti di…

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L’azione di rescissione per lesione oltre il quarto

Cassazione civile sez. II, 8 settembre 2021, n. 24169 –MANNA– Presidente –TEDESCO– Relatore Divisione ereditaria – azione di rescissione  (C.c. art. 763 ss.) “L’istituito nella disponibile, qualora riceva beni di valore inferiore, non ha un’azione, assimilabile a quella di riduzione, per porre rimedio a tale divario. Egli si trova nella posizione dell’erede istituito in quota astratta, al quale il testatore abbia poi lasciato nella divisione beni di valore inferiore a tale quota. Ebbene a tale divario di valore fra quota e porzione non si pone rimedio con l’azione di riduzione, che compete ai soli legittimari per la reintegrazione della quota di riserva, ma, nel concorso dei presupposti previsti dall’art. 763 c.c., con l’azione di rescissione per lesione, ammessa anche nel…

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