Diritto successorio e donazioni

Vi era discriminazione degli affini nella previgente normativa fiscale sulle donazioni?

Corte Cost. Sentenza 13 marzo 2020 n.54/2020, Presidente: CARTABIA – Redattore: ANTONINI Imposta sulle donazioni – Affini – Discriminazione (Art. 13, c. 2°, della legge 18/10/2001, n. 383; Art. 3 Cost.) Non viene meno al principio di eguaglianza la disciplina (previgente: Art. 13, c. 2° L. 383/2001) che dispone nelle donazioni, un trattamento impositivo diverso tra gli affini e i parenti. La selezione dei soggetti passivi ad un’imposta rientra nell’esercizio del potere discrezionale del legislatore tributario, il quale ha costantemente graduato l’imposizione sulle successioni e donazioni in ragione della prossimità familiare tra il disponente e il beneficiario rispondendo a volte all’esigenza della semplificazione e del rilancio dell’economia e non alla tutela costituzionale della famiglia. CASO Le questioni sono sorte nell’ambito…

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Divisione ereditaria: formazione delle porzioni e rappresentazione

Cassazione Civile, Sez. 2, Sentenza n. 139 dello 08/01/2020 DIVISIONE EREDITARIA – OPERAZIONI DIVISIONALI – STIMA – FORMAZIONE DELLE PORZIONI – In caso di rappresentazione – Formazione delle porzioni con riferimento agli eredi o alle stirpi condividenti – Formazione di sole porzioni all’interno di ciascuna stirpe – Esclusione – Limiti Per il combinato disposto degli artt. 469 e 726 c.c., la divisione ereditaria, quando vi è rappresentazione, avviene per stirpi, procedendosi alla formazione di tante porzioni, una volta eseguita la stima, quanti sono gli eredi o le stirpi condividenti, mentre non è prevista l’ulteriore formazione di altrettante subporzioni all’interno di ciascuna stirpe, sempre che non si formi al riguardo un accordo fra tutti i partecipanti.[1] Disposizioni applicate Art. 469 e…

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Patrimonio esaurito in vita mediante donazioni: rimedi per i legittimari pretermessi

Cass. civ. Sez. II, Ordinanza, 7 febbraio 2020, n. 2914 Presidente – MANNA, Relatore SAN GIORGIO Legittimari – Donazioni in conto di legittima – Collazione – Azione di riduzione (C.c., artt. 536 ss., 769 ss.) [1] In caso di assenza di relictum, non è necessaria la qualifica di erede ai fini dell’esercizio dell’azione di riduzione. Invero, qualora il de cuius abbia integralmente esaurito in vita il suo patrimonio mediante atti di donazione, sacrificando totalmente un erede necessario, il legittimario che intenda conseguire la quota di eredità a lui riservata dalla legge non ha altra via che quella di agire per la riduzione delle donazioni lesive dei suoi diritti, giacché, non sorgendo alcuna comunione ereditaria se non vi sia nulla da…

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Imposta di successione: presunzione ex art. 9 T.U.S. e indicazione di beni mobili in dichiarazione.Divieto di cumulo

Cassazione, Sez. V, sentenza n. 31806 del 5 dicembre 2019 SUCCESSIONI – Imposta sulle successioni e le donazioni – Presunzione appartenenza attivo ereditario di denaro, gioielli e mobilia per il 10% – Calcolo sull’attivo ereditario – Indicazione di beni per un valore inferiore – Inclusione del valore dichiarato dall’erede – Illegittimità  *Premesso che l’attivo ereditario è costituito da tutti i beni ed i diritti che formano oggetto della successione, esclusi quelli specificamente esentati dall’imposta, la norma di cui all’art. 9 D.lgs. 31 ottobre 1990, n. 346 stabilisce che denaro, gioielli e mobilia si presumono compresi nell’attivo “per un importo pari al dieci per cento del valore globale netto imponibile dell’asse ereditario anche se non dichiarati o dichiarati per un importo…

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Il legato in sostituzione di legittima avente ad oggetto l’usufrutto universale

Cass. civ. Sez. II, Sentenza, 19 novembre 2019, n. 30082 Presidente – CAMPANILE, Relatore GIANNACCARI Legittimari – Legato – Legato in sostituzione di legittima – Testamento (C.c., artt. 551, 536 ss.) Al fine della configurabilità del legato in sostituzione di legittima, occorre che dal complessivo contenuto delle disposizioni testamentarie risulti l’inequivoca volontà del “de cuius” di tacitare il legittimario con l’attribuzione di determinati beni, precludendogli la possibilità di mantenere il legato e di attaccare le altre disposizioni per far valere la riserva, laddove, in difetto di tale volontà, il legato deve ritenersi “in conto” di legittima. (In applicazione dell’enunciato principio, la S.C. ha condiviso la decisione della corte territoriale, che aveva individuato nella scheda testamentaria due simultanee istituzioni: un legato…

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Intestazione di partecipazioni societarie, donazione indiretta ed oneri formali: il pericolo del limitarsi alla lettura delle sole massime giurisprudenziali

Cassazione, ordinanza 5 agosto 2019, n. 20888, sez. I civile DONAZIONE – INDIRETTA – IN GENERE Donazione di denaro finalizzata all’acquisto di partecipazioni societarie – Oneri di forma – Donazione indiretta – Configurabilità – Conseguenze. Non ricorre il vizio del negozio di donazione per difetto della forma pubblica quando intervenga la cessione di una quota societaria mediante un’apparente vendita, ma in realtà a titolo gratuito, potendo piuttosto ricorrere un’ipotesi di donazione indiretta, che però non esige requisiti formali; nella donazione indiretta, infatti, la liberalità si opera, anziché attraverso il negozio tipico di donazione, mediante il compimento di un atto che, pur conservando la forma e la causa ad esso propria, realizza in via mediata l’effetto dell’arricchimento del destinatario, sicché l’intenzione…

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Preliminare di vendita di immobile di provenienza donativa: pericolo di rivendica ex art. 1481 c.c. ed eccezione di inadempimento

Cass. civ. Sez. II, Sentenza, 12 dicembre 2019, n. 32694 Contratto preliminare – Donazione – Provenienza donativa – azione di restituzione – azione di restituzione contro il terzo avente causa (C.c., artt. 561, 563, 769 ss., 1460, 1481) In tema di preliminare di vendita, la provenienza del bene da donazione, anche se non comporta per sé stessa un pericolo concreto e attuale di perdita del bene, tale da abilitare il promissario ad avvalersi del rimedio dell’art. 1481 c.c., è comunque circostanza influente sulla sicurezza, la stabilità e le potenzialità dell’acquisto programmato con il preliminare. In quanto tale essa non può essere taciuta dal promittente venditore, pena la possibilità che il promissario acquirente, ignaro della provenienza, possa rifiutare la stipula del…

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Azione di simulazione ai fini dell’opposizione a negozio di donazione. rilevabilità d’ufficio di diversa causa di invalidità

Cassazione Civile, Sez. 2, sentenza n. 22457 del 9 settembre 2019 SUCCESSIONI “MORTIS CAUSA” – SUCCESSIONE NECESSARIA – REINTEGRAZIONE DELLA QUOTA DI RISERVA DEI LEGITTIMARI – AZIONE DI RIDUZIONE (LESIONE DELLA QUOTA DI RISERVA) – Compravendita dissimulante una donazione – Azione di simulazione finalizzata alla trascrizione dell’atto di opposizione ex art. 563, comma 4, c.c. – Rilevabilità d’ufficio di una diversa causa di nullità della donazione. Il giudice innanzi al quale sia stata proposta un’azione di simulazione di una compravendita in quanto dissimulante una donazione, azione finalizzata alla successiva trascrizione dell’atto di opposizione, ai sensi dell’art. 563, comma 4, c.c., deve rilevare d’ufficio l’esistenza di una diversa causa di nullità della donazione e, ove sia già pendente il giudizio di…

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Rinuncia all’azione di regresso verso il figlio/debitore e donazione indiretta: rapporti con l’istituto della collazione

Cass., Sez. II Civ., 18 settembre 2019, ordinanza n. 23260 Pagamento di debito altrui- Surrogazione legale-Azione di Regresso- Rinuncia all’azione di regresso- Donazione indiretta- Collazione (art. 737 c.c.; art. 769 c.c.; art. 809 c.c.; art 1236 c.c.) Ai fini della collazione, il pagamento di un debito eseguito dal “de cuius” nei confronti di uno dei figli origina verso di lui un credito di pari importo; la rinuncia ad agire in regresso verso lo stesso costituisce una fattispecie di donazione indiretta. CASO Il figlio del de cuius, quale socio accomandatario, rispondeva illimitatamente dei debiti della società. Il de cuius pagava un debito della società del figlio dell’importo di Lire 280.000.000 e successivamente rinunciava ad agire in regresso nei confronti del figlio/debitore stesso….

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Momento perfezionativo dell’accettazione di eredità da parte di minore

SUCCESSIONI “MORTIS CAUSA” – ACCETTAZIONE DELL’EREDITÀ CON BENEFICIO DI INVENTARIO – CASI OBBLIGATORI – EREDITÀ DEVOLUTE A MINORI O INTERDETTI – Mancata rinuncia all’eredità da parte del legale rappresentante del minore – Diritto del minore divenuto maggiorenne di rinunziare all’eredità – Esclusione – Fondamento. L’art. 489 c.c. non attribuisce al minore, il cui legale rappresentante non abbia rinunciato all’eredità, il diritto di rinunciarvi al compimento della maggiore età, ma soltanto la facoltà di redigere l’inventario nel termine di un anno dal suo compimento così da garantire la sua responsabilità “intra vires hereditatis”. Disposizioni applicate Cod. Civ.: artt. 471, 484, 485, 489 [1] Caia – all’epoca del giudizio di primo grado e dell’introduzione del gravame di appello minorenne – si vedeva…

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