Diritto e procedimento di famiglia

Trasferimenti immobiliari pattuiti negli accordi di separazione e divorzio: le Sezioni Unite della Cassazione ne dichiarano l’ammissibilità e la diretta validità ai fini della trascrizione  

Cassazione civile S.U. 29/07/2021, n. 21761 Trasferimenti immobiliari nei procedimenti separativi consensuali – adempimenti – validità ai fini della trascrizione (art. 19 D.L. n. 78/2010 – art. 2657 c.c. – art. 1322 c.c.) Sono valide le clausole dell’accordo di divorzio congiunto, o di separazione consensuale, che trasferiscono a uno o a entrambi i coniugi o ai figli, la proprietà di beni mobili o immobili, o di altri diritti reali, al fine di assicurarne il mantenimento. L’accordo, in quanto inserito nel verbale d’udienza redatto da un ausiliario del giudice, assume forma di atto pubblico ai sensi e per gli effetti dell’art. 2699 c.c. e, se contiene il trasferimento di diritti reali immobiliari – dopo la sentenza di divorzio ovvero dopo l’omologazione…

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Escluso per il convivente l’obbligo di assistenza di cui all’art. 570 c.p.: condannati i figli per non aver contribuito ai bisogni della madre malata

Cassazione penale sez. VI, 15/04/2020 n.12201 Violazione degli obblighi di assistenza familiare – Obblighi del convivente (Art. 570 c.p. – art. 2034 c.c.) E’ escluso un obbligo di assistenza del convivente more uxorio riconducibile a quelli previsti dall’art. 570 c.p., poiché diversamente si avrebbe un’interpretazione estensiva della responsabilità penale, in contrasto con i principi di tassatività e determinatezza delle fattispecie incriminatrici. Lo stato di bisogno del beneficiario non è escluso dall’intervento di terzi (neppure se coobbligati o obbligati in via subordinata), per cui il reato si configura anche se qualcuno si sostituisce all’inerzia del soggetto tenuto a somministrare i mezzi di sussistenza. Caso Il Tribunale di Arezzo ha condannato due fratelli, ex art. 570 c.p. comma 2, per avere omesso…

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Il giudice della separazione può disporre l’affido endofamiliare del minore nel rispetto dei presupposti dell’istituto

Cassazione civile sez. I, ordinanza n. 16569 11/06/2021  Giudizio di separazione – affido familiare del minore – compatibilità e principi applicabili (Art. 337 ter c.c. – L. n. 184 del 1983 art. 4 – art. 333 c.c.) Qualora nel corso di un giudizio per la separazione personale dei coniugi, si renda necessaria l’assunzione di provvedimenti limitativi della responsabilità genitoriale ex art. 333 c.c., può trovare applicazione la misura dell’affidamento familiare di cui alla legge 184/1983, ma il giudice non può derogare ai presupposti e alle prescrizioni dello specifico istituto, con particolare riferimento alla temporaneità del provvedimento e al necessario ascolto del minore. CASO La Corte d’appello di Torino, nel giudizio per la separazione personale dei coniugi, respingendo gli appelli dei…

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Revisione assegno divorzile: rileva quanto già ricevuto in seguito allo scioglimento della comunione legale

Cassazione Civile sez. I, ordinanza del 05/05/2021, n.11787 Assegno di divorzio – scioglimento della comunione legale – revisione condizioni divorzio (L. n. 898/70 art. 5, comma 6 – artt. 177 c.c. e seg. ) Al momento della cessazione del vincolo coniugale, la valutazione dei beni ricadenti nella comunione, specie quando costituita e alimentata con l’apporto solidaristico prevalente di uno dei coniugi, in vista della loro divisione in parti uguali, è un fatto rilevante ai fini della determinazione dell’assetto patrimoniale tra le parti nella fase post-coniugale. CASO Con la sentenza di cessazione degli effetti civili del matrimonio era stato disposto in assegno divorzile di 2.000 euro mensili in favore dell’ex coniuge. Il marito aveva successivamente agito per la modifica delle condizioni…

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Mancato versamento del mantenimento: è reato anche se i figli non si trovano in stato di bisogno perché li mantiene la madre

Cassazione penale sez. VI, 23/03/2021, n. 11195 Violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570 c.p. – 570 bis c.p.) La minore età del figlio, in favore del quale è previsto l’obbligo di contribuzione al mantenimento, rappresenta di per sé una condizione soggettiva di stato di bisogno, che obbliga i genitori a contribuire al loro mantenimento, con la conseguenza che il reato di cui all’art. 570 c.p., comma 2, sussiste anche quando uno dei genitori ometta di prestare i mezzi di sussistenza in favore dei figli minori, e al loro mantenimento provveda in via sussidiaria l’altro genitore. CASO Per la violazione dell’obbligo disposto in sede di separazione personale dei coniugi, di corrispondere il mantenimento per i figli e per la…

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Riconosciuto il mantenimento alla moglie che non riesce a trovare un lavoro a tempo pieno

Cassazione civile sez. VI, ordinanza del 10/05/2021, n. 12329  Assegno di mantenimento separazione – capacità lavorativa in concreto del coniuge (Art. 156 c.c.) La prova dei presupposti per il riconoscimento dell’assegno grava sul coniuge che chiede il mantenimento. A fronte dell’accertamento positivo dei presupposti, compresa la mancanza di colpa del coniuge istante nel non riuscire a reperire un’occupazione adeguata, operata dal giudice di merito sulla base delle allegazioni e dei riscontri probatori offerti, ricade sulla parte che intende contestare tale ricostruzione, indicare nel ricorso per cassazione gli elementi di segno contrario allegati in sede di merito, e non valutati dal giudice dell’appello. Caso Nel giudizio di separazione personale dei coniugi, il Tribunale di Rovereto respingeva la domanda di addebito nei…

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Senza validi motivi di dissenso le spese per la scuola privata e le visite mediche per i figli vanno rimborsate al genitore che le ha anticipate

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 24/02/2021, n. 5059 Mantenimento figli – Spese straordinarie – rimborso genitore non affidatario (artt. 147 e 337-ter c.c.) Nel caso in cui non sia previsto il preventivo accordo per l’effettuazione di una spesa “straordinaria” per i figli e se l’altro genitore rifiuti di provvedere al rimborso della quota di sua spettanza, la valutazione dell’esistenza in concreto di giustificati motivi di dissenso spetta al giudice di merito, il quale è tenuto a verificare la rispondenza delle spese all’interesse dei minori, compiendo una valutazione sulla loro entità in relazione all’utilità per il figlio e alla capacità economica dei genitori. CASO Nel giudizio per la separazione personale dei coniugi, in sede di provvedimenti presidenziali, il giudice poneva…

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Il padre che si separa e si allontana dai bambini orfani adottati deve risarcire il danno per la sofferenza dell’abbandono

Cassazione Civile sez. I, ordinanza del 2 aprile 2021 n. 9188 Separazione personale con addebito-risarcimento danno endofamiliare ai figli (art. 147 c.c. – art. 315 bis c.c.) Il padre, cui è imputabile la rottura del rapporto coniugale, deve risarcire i due figli adottivi prelevati da un orfanotrofio, per aver ricreato quella situazione di abbandono, causando loro una sofferenza grave e ponendo a rischio il loro futuro equilibrato sviluppo. L’addebito della separazione non è idoneo di per sé a configurare una condotta illecita, ma rilevano le modalità traumatiche della deprivazione della figura genitoriale, quali il repentino allontanamento in un’altra città, la costituzione di un nuovo nucleo familiare e la nascita di un nuovo figlio.  CASO Nel giudizio di Appello per la…

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La revoca dell’assegno divorzile non fa perdere il già maturato diritto alla quota di TFR del coniuge

Cassazione civile sez. I, 19/02/2021, n. 4499 Quota TFR al coniuge divorziato – assegno divorzile – revoca e decorrenza (art. 12 bis Legge 898/70) Il diritto alla quota del T.F.R. spetta all’ex coniuge titolare di assegno divorzile se il trattamento è stato corrisposto all’altro ex coniuge dopo la proposizione della domanda di divorzio. La sopravvenuta revoca dell’assegno opera ex nunc, a far data dalla proposizione della relativa domanda, e non ha effetto sui diritti già acquisiti collegati all’assegno. CASO Nell’ambito di un giudizio di divorzio, la Corte d’appello di Messina ha confermato il provvedimento del tribunale che riconosceva all’ex coniuge il 40% del trattamento di fine rapporto del marito, percepito in epoca successiva a quella in cui la moglie aveva…

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Non ha diritto al mantenimento il coniuge separato che rifiuta lavori non consoni al suo titolo di studio

Cassazione civile sez. VI n. 5932 del 4 marzo 2021  Assegno di mantenimento – capacità lavorativa coniuge richiedente (art. 156 c.c. – art. 115 c.p.c.) In tema di mantenimento al coniuge separato, il rifiuto di proposte lavorative considerate inferiori rispetto al titolo di studio deve essere valutato dal giudice ai fini dell’attribuzione dell’assegno. E’ necessario accertare l’effettiva possibilità di svolgimento di un’attività retribuita, anche acquisendo professionalità diverse o ulteriori rispetto a quelle già possedute dal richiedente l’assegno. CASO La Corte di appello di Trieste, decidendo una causa relativa alla separazione personale dei coniugi, aveva confermato l’attribuzione in favore della moglie di un assegno di mantenimento quantificato nella misura di 1.000 euro. Il marito aveva dedotto nel giudizio la circostanza del…

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