Diritto e procedimento di famiglia

Il genitore ha diritto di avere copia dei verbali degli incontri dei figli minori con l’assistente sociale

T.A.R. Roma, (Lazio) sez. II, 21/01/2022, n.716  Diniego di accesso agli atti (L. n. 241/1990- art. 116 c.p.a.) Massima: “Può essere legittimamente esercitato il diritto di accesso al cosiddetto Diario Giornaliero del Servizio sociale, in quanto contenente note e appunti che, seppure interne al procedimento, costituiscono la fonte delle relazioni finali degli assistenti sociali, non potendosi ragionevolmente escludere l’interesse della parte richiedente a valutare – per ragioni difensive – la corrispondenza di quanto annotato nel Diario rispetto a quanto esposto nelle relazioni finali degli assistenti sociali”. CASO In seguito alla presa in carico da parte del Servizio sociale dei due figli minori nel procedimento pendente presso il Tribunale per i minorenni di Roma, la madre propone domanda di accesso agli…

Continua a leggere...

Il fratello può adottare la sorella disabile e interdetta anche se il consenso non è prestato personalmente

Cassazione civile sez. I, ordinanza n. 3462 3 febbraio 2022 Adozione di persone maggiorenni – Consenso – Rappresentanza dell’incapace (Artt. 296 e 311 c.c. e artt. 357 e 414 c.c.) Massima: “In materia di adozione di persone maggiori di età, la valenza solidaristica dell’istituto consente un’interpretazione costituzionalmente orientata degli artt. 296 c.c. e 311 c.c., nel senso di permettere al soggetto maggiorenne dichiarato interdetto, di manifestare il proprio consenso all’adozione anche tramite il suo rappresentante legale, trattandosi di atto personalissimo che non è espressamente vietato e tenuto conto di quanto previsto dalla Convenzione sui Diritti delle Persone con disabilità adottata il 13 dicembre 2006, ratificata dall’Italia con L. 3 marzo 2009, n. 18”. CASO Una situazione familiare complicata. Il fratello…

Continua a leggere...

Per le questioni minute e quotidiane come la scelta della scuola del minore non si ricorre in Cassazione

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 19 gennaio 2022, n.1568  Esercizio della responsabilità genitoriale – risoluzione dei contrasti (artt. 315 bis e 316 c.c. – art. 709 ter c.p.c.) Massima: “Le decisioni del giudice emesse in seguito al ricorso ex art. 709 ter c.p.c., per risolvere le controversie tra genitori in ordine all’esercizio concreto delle modalità di affidamento dei figli, come la scelta della scuola e altre vicende minute e quotidiane, non sono ricorribili in Cassazione. Tali provvedimenti non sono idonei ad acquistare autorità di giudicato, poiché modificabili in ogni momento”. CASO Due coniugi divorziati si rivolgono al Tribunale di Messina – con ricorso ex art. 709 ter c.p.c. – per risolvere il conflitto nato in merito alla decisione di…

Continua a leggere...

Non possono essere tolti i figli al genitore solo perché culturalmente e intellettualmente arretrato

Cassazione civile sez. I, ordinanza n. 42142 del 31/12/2021 Decadenza dalla responsabilità genitoriale – stato di adottabilità dei figli minori (artt. 1, 8, 10 e 15 legge n. 184/1983) I problemi di arretratezza cognitiva e culturale del genitore non hanno un rilievo decisivo ai fini dell’esclusione della capacità genitoriale e della dichiarazione dello stato di abbandono morale e materiale dei minori. Il giudice di merito deve operare un giudizio prognostico per verificare l’effettiva e attuale possibilità di recupero delle competenze genitoriali, con riferimento sia alle condizioni di lavoro, reddituali e abitative, sia a quelle psichiche, senza però che esse assumano valenza discriminatoria e valutando la concreta possibilità di supportare i genitori anche mediante l’intervento dei servizi territoriali. CASO Il Tribunale…

Continua a leggere...

L’accordo dei genitori sul pernottamento del figlio minore può essere disatteso dal giudice

Cassazione civile sez. VI, ordinanza del 01/12/2021, n. 37790 Accordi sui tempi di frequentazione col minore – Poteri del giudice – Prevalenza interesse del minore (Art. 337 ter c.c. – Art. 709 ter c.c.) Non è illegittimo il provvedimento che disattenda le concordi conclusioni rassegnate dal padre e dalla madre del minore, quando le condizioni relative alle frequentazioni col figlio, non siano rispondenti alle esigenze di quest’ultimo. Nella valutazione del prevalente interesse dei figli minori, il giudice è libero nel giungere al proprio convincimento desumendolo dalle prove che ritiene più attendibili, senza essere obbligato ad accogliere i rilievi emersi in corso di C.T.U. CASO Nel procedimento per l’affidamento del figlio minore, i genitori presentano conclusioni congiunte contenenti accordi circa il…

Continua a leggere...

Le spese universitarie rientrano nel mantenimento ordinario perché non eccezionali o imprevedibili

Cassazione civile sez. I, 12/11/2021, n. 34100  Mantenimento figli – spese straordinarie – corresponsione diretta al figlio maggiorenne (art. 337 ter c.c. art. 337 septies c.c.) Le tasse universitarie, rette di collegio e libri di studio, corrispondono a bisogni ordinari per uno studente universitario e non hanno il carattere di eccezionalità o imprevedibilità, essendo quantificabili in anticipo. Tali spese devono intendersi incluse nell’ammontare dell’assegno di mantenimento ordinario posto a carico di uno dei due genitori e non nelle spese straordinarie. CASO Nel giudizio divorzile, in sede di appello della sentenza di primo grado, la Corte territoriale revocava l’assegno divorzile all’ex coniuge, e statuiva che le somme dovute per il mantenimento del figlio maggiorenne non ancora autosufficiente, fossero versate direttamente a…

Continua a leggere...

Revocato il mantenimento al figlio ultra trentenne che non lavora

Cassazione civile sez. VI, 08/11/2021 n. 32406 Mantenimento figlio maggiorenne – principio di autoresponsabilità (Art. 337 septies c.c.- art. 6 comma 6 L. n. 898/78) In applicazione del principio di autoresponsabilità che impone al figlio di non abusare del diritto di essere mantenuto dal genitore oltre ragionevoli limiti di tempo e di misura, il figlio trentaduenne che ha lasciato gli studi all’età di sedici anni, ha frequentato corsi di formazione professionale, e ha avuto esperienze lavorative, in assenza di circostanze oggettive o soggettive che giustifichino la sua impossibilità di inserirsi nel mondo del lavoro, non ha più diritto a percepire il mantenimento dal genitore. CASO Un uomo chiede e ottiene la revoca del contributo di mantenimento del figlio maggiorenne e…

Continua a leggere...

Il rifiuto di un genitore alla vaccinazione contro il Covid è contrario agli interessi del minore

Tribunale di Milano, decreto 2 settembre 2021 Decisioni di maggiore interesse – disaccordo – responsabilità genitoriale (Art. 316 c.c. – art. 709 ter c.p.c.) In materia di vaccinazioni obbligatorie o raccomandate, il diritto di autodeterminazione per le scelte inerenti alla salute del singolo deve essere contemperato con quello alla salute della collettività. I genitori devono adottare le condotte idonee a proteggere la salute dei figli minori. Le convinzioni anti vaccini, anti tamponi e anti mascherine, frutto di opinioni personali di un genitore e in contrasto con gli approdi della comunità scientifica, comportano l’attribuzione all’altro genitore del potere di disporre in autonomia circa le scelte sanitarie sui minori. CASO La vicenda riguarda il contrasto tra due genitori separati sulla scelta di…

Continua a leggere...

Danni endofamiliari: non si escludono per la breve frequentazione padre-figlio  

Cassazione civile sez. I, 06/10/2021, n.27139 Danni endofamiliari – dichiarazione giudiziale di paternità (art. 2059 c.c. – art. 269 c.c.) L’abbandono del figlio in tenera età protrattosi negli anni integra la fattispecie del danno endofamiliare risarcibile ai sensi dell’art. 2059 c.c., anche se la frequentazione con il padre è stata breve, dovendo il giudice accertare gli effetti della privazione della figura paterna sullo sviluppo psicofisico nella fase evolutiva del minore. Caso Una donna agisce per far dichiarare la paternità naturale in nome e per conto del figlio minore e, con separato giudizio, per ottenere la condanna del padre al rimborso di quanto sostenuto per il mantenimento, oltre ad una somma a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale quantificata in…

Continua a leggere...

Attribuzioni di denaro tra conviventi: non rimborsabili se riconducibili a esigenze familiari e proporzionate alla capacità reddituale delle parti

Cassazione civile sez. VI, 01/07/2021, n.18721  Obbligazioni naturali – irripetibilità – indebito arricchimento (art. 2034 c.c. – art. 2041 c.c.) Nell’ambito di una convivenza di fatto, il pagamento di una somma per la ristrutturazione dell’immobile adibito a casa familiare di proprietà dell’ex convivente, si configura come adempimento di un’obbligazione naturale quando la prestazione è contenuta nei limiti di proporzionalità e adeguatezza rispetto alle condizioni sociali e patrimoniali di chi ha effettuato il pagamento. In tal caso dette somme non sono rimborsabili alla cessazione della convivenza. Caso  Il tribunale di Udine aveva accolto la domanda di un uomo volta a ottenere la condanna al pagamento di Euro 92.000, corrispondente a quanto pagato per l’esecuzione di lavori e opere nell’immobile di proprietà…

Continua a leggere...