Diritto e procedimento di famiglia

La figlia con incapacità deve essere ascoltata dal giudice e può indicare la madre quale amministratore di sostegno

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 19/01/2023, n. 1667  Amministratore di sostegno – audizione beneficiario – criteri di scelta dell’amministratore (Art. 407 comma 2, c.c. – art. 408 c.c. – art. 404 c.c.) Massima: “L’audizione personale del beneficiario dell’amministrazione di sostegno è un adempimento essenziale della procedura, non solo perché rispettoso della dignità della persona con disabilità, ma perché funzionale a trovare la misura di tutela più idonea. L’ascolto è imprescindibile anche quando nel precedente giudizio per l’interdizione poi non dichiarata, il Giudice abbia già provveduto all’esame dell’interessato, poiché è necessario valutare in concreto le sue condizioni psico-fisiche e la volontà attuale della persona”. CASO Un padre ha agito per far dichiarare l’interdizione per infermità mentale della figlia quasi trentenne….

Continua a leggere...

Revocato l’assegno divorzile alla moglie che eredita immobili anche se è diventata invalida

Cassazione civile sez. I, ordinanza 10/01/2023, n.354  Assegno divorzile – Mutamenti sopravvenuti – Revoca e modifica (art. 9 legge n. 898/1970)  Massima: “Nel giudizio per la revisione dell’assegno divorzile, la sopravvenienza dei giustificati motivi di cui all’art. 9 legge div., il giudice di merito deve considerare il valore oggettivo dell’aumento, anche solo potenziale, subito dal patrimonio immobiliare per effetto dell’eredità, non rilevando le condizioni psico-fisiche della beneficiaria che non le consentono di mettere a reddito le proprie sostanze”. CASO Un uomo agisce in giudizio per fare revocare l’assegno divorzile di 800 euro mensili in favore dell’ex moglie posto a suo carico, motivando la richiesta per due circostanze sopravvenute: la donna aveva ereditato l’altra metà del palazzo nel quale la stessa…

Continua a leggere...

Assegno divorzile al coniuge licenziato: negato perché gli esborsi mensili della ex superano la disponibilità del sussidio di disoccupazione

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 15/12/2022 n. 36802 Assegno divorzile – valutazione delle prove (Art. 5 comma 6 legge. n. 898/1970 – art. 116 c.p.c.) Massima: “Ai fini del riconoscimento di assegno divorzile al coniuge che ha perso il lavoro, la capacità di spesa del richiedente che è superiore alla disponibilità del sussidio di disoccupazione e il mancato deposito in giudizio dei documenti relativi all’accordo di licenziamento e al TFR percepito, fanno presumere l’esistenza di redditi non dichiarati”. CASO In sede di separazione consensuale i coniugi si erano dichiarati indipendenti e autosufficienti, avendo regolato la totalità dei rapporti economici intercorsi tra gli stessi. Al momento dello scioglimento del vincolo coniugale, la donna richiedeva un assegno divorzile giustificato dall’avvenuto licenziamento,…

Continua a leggere...

Acquisto di immobili in regime di comunione legale: per l’intestazione esclusiva occorre dimostrare la provenienza personale del denaro

Cassazione civile sez. II, ordinanza del 29/11/2022, n.35086  Esclusione dalla comunione legale – acquisto di immobili (Art. 179 c.c.) Massima: “In caso di acquisto di un immobile intestato a uno dei coniugi in regime di comunione legale, la partecipazione all’atto di acquisto dell’altro coniuge non acquirente e la dichiarazione di esclusione del bene dalla comunione, prevista dall’art. 179 c.c. comma 2, non può assumere valenza confessoria se manca l’esatta indicazione della provenienza del denaro personale”. CASO Il marito agisce in giudizio esponendo che l’acquisto effettuato durante la comunione legale, di un appartamento in Roma, intestato alla moglie quale suo bene personale, nonostante la dichiarazione resa nell’atto di compravendita, in realtà era stato pagato interamente dallo stesso anche mediante l’acquisizione di…

Continua a leggere...

Il giudice non può disporre l’assegno divorzile senza espressa domanda di parte

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 07/11/2022, n.32643 Assegno divorzile – Principio della domanda (art. 6 legge n. 898/70 – Art. 112 c.p.c.) Massima: “Incorre nel vizio di ultra-petizione il giudice che attribuisce all’ex coniuge l’assegno divorzile in assenza della necessaria domanda di parte. Allo stesso modo il giudicante non può diversamente qualificare la domanda di parte, come diretta ad ottenere l’assegno divorzile, posto che nella specie la pretesa riguardava solo il pagamento del canone di locazione fino al pensionamento, con rinuncia a chiedere l’assegno divorzile per quel periodo”. CASO Nella causa per la cessazione degli effetti civili del matrimonio il Tribunale di Trento aveva disposto un assegno di 400,00 euro a carico del marito in favore della moglie, fino…

Continua a leggere...

Revocato il mantenimento al figlio disoccupato trentenne che può usufruire di sussidi statali

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 07/10/2022, n. 29264  Cessazione obbligo di mantenimento figli maggiorenni (art. 337 septies c.c. – art. 9 legge div.) Massima: “Il figlio che abbia ampiamente superato la maggiore età e non abbia reperito una occupazione lavorativa stabile, o che comunque lo remuneri in misura tale da renderlo economicamente autosufficiente, non può soddisfare l’esigenza di una vita dignitosa come persona adulta, con la pretesa di essere mantenuto dal genitore. Egli deve far fronte al suo stato attraverso i diversi strumenti di ausilio sociale messi a disposizione dallo Stato finalizzati ad assicurare sostegno al reddito”. CASO Un padre, sottoposto ad amministrazione di sostegno per disabilità, agisce per la revoca dell’assegno di mantenimento della figlia, prossima ai trenta…

Continua a leggere...

E’ competente il giudice italiano per statuire sul mantenimento anche se il minore risiede abitualmente in Russia

Cassazione civile sez. un., sentenza del 19/10/2022, n. 30903 Riparto di giurisdizione tra gli Stati in materia di filiazione (art. 37 L. n. 219/1995 – art. 4-5 Convenzione dell’Aja 19.10.1996) Massima: “In assenza di una specifica disciplina contenuta in Convenzioni internazionali di cui gli Stati siano firmatari, le controversie relative alle obbligazioni alimentari sono assoggettate alle disposizioni di cui all’art. 37 della L. n. 218 del 1995, con la conseguente spettanza della giurisdizione al giudice italiano quando, come previsto dall’art. 3, il convenuto è domiciliato o residente in Italia. In tali casi può non essere applicato il criterio del luogo della residenza abituale del minore”. CASO Dopo la nascita del figlio, una donna di nazionalità sovietica aveva fatto ritorno in…

Continua a leggere...

La divisione dei fratelli nelle cause di affidamento dei figli

Cassazione civile sez. VI, ordinanza del 04 ottobre 2022, n.28676 Affidamento e collocamento dei figli-diritto di fratellanza (art. 337 ter c.c. – art. 333 c.c.) Massima: “In materia di affidamento dei fratelli nelle situazioni di rottura conflittuale dei genitori, è conforme al loro superiore interesse prevedere una collocazione parziale presso una struttura di accoglienza – luogo neutro dove coltivare serenamente il loro rapporto – e per il restante tempo dei giorni infrasettimanali e il fine settimana, un fratello presso il padre e l’altro presso la madre.” CASO In corso di giudizio di separazione, il tribunale di Pordenone ha emanato un provvedimento di sospensione della responsabilità genitoriale affidando i figli minori della coppia al Servizio sociale. A causa della grave conflittualità…

Continua a leggere...

La condotta violenta di un coniuge è sufficiente per la pronuncia di addebito della separazione

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 22/09/2022, n.27766 Addebito-intollerabilità della convivenza-onere della prova (Art. 151 c.c.) Massima: “Ai fini dell’addebito nella separazione, anche un solo episodio di violenza fisica nei confronti dell’altro coniuge, costituisce una violazione grave ed inaccettabile dei doveri matrimoniali e fa scattare la pronuncia di addebito. Non è rilevante, a tal fine, l’accertamento del nesso di casualità con la crisi coniugale e/o delle cause dell’intollerabilità della convivenza”. CASO Nel giudizio per la separazione di coniugi, la Corte di appello di Venezia aveva escluso l’addebito della separazione al marito, non rilevando violazioni dei doveri nascenti dal matrimonio. La donna aveva dedotto a fondamento della domanda di addebito, il comportamento violento del marito che l’aveva spinta giù dalle scale…

Continua a leggere...

Le sanzioni pecuniarie per il genitore che ostacola la frequentazione dell’altro genitore con i figli

Cassazione Civile, Sez. I, ordinanza 7 settembre 2022 n. 26352 Affidamento e frequentazione figli minori – violazione dei provvedimenti (art. 709 ter c.p.c. – art. 614 bis c.p.c.) Massima: “Il giudice che si pronuncia in merito alla violazione dei provvedimenti che dispongono l’affidamento e la frequentazione del genitore con i figli minori, ai sensi dell’art. 709 ter c.p.c., può anche condannare il genitore inadempiente al pagamento di una somma di denaro ex art. 614 bis c.p.c., per ogni giorno di violazione del provvedimento”. CASO Nel giudizio di merito in ordine all’affidamento della figlia minore di una coppia, la Corte d’appello ha confermato il provvedimento di affido condiviso di una bimba, collocandola presso l’abitazione della madre e incaricando i servizi sociali…

Continua a leggere...