Diritto e procedimento di famiglia

Quando uno dei due figli diventa autosufficiente non aumenta automaticamente il mantenimento dell’altro figlio

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 22/06/2023, n.17885 Mantenimento figli – revisione delle condizioni (art. 316 bis c.c.- art. 337 ter c.c.- art. 9 L. 898/70) Massima: “Nel giudizio di revisione delle condizioni di divorzio la revoca dell’assegno di mantenimento in favore di uno dei figli diventato economicamente autosufficiente non legittima la rivalutazione automatica del contributo previsto per l’altro figlio, in assenza di fatti nuovi sopravvenuti rispetto alla valutazione dei presupposti ed entità dell’assegno”. CASO In seguito alla raggiunta indipendenza economica della figlia, un padre ha agito per far dichiarare la revoca del mantenimento. Nel giudizio si è costituita l’ex moglie, la quale ha richiesto un aumento del contributo al mantenimento dell’altro figlio, stante il miglioramento delle condizioni economiche del…

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Ripartizione delle spese straordinarie del figlio maggiorenne: non solo in base ai redditi dei genitori ma tenendo conto delle sue specifiche esigenze

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 30/05/2023, n. 15215 Mantenimento – Spese straordinarie (art. 337 ter c.c.) Massima: “La quantificazione del contributo alle spese straordinarie dei figli si fa utilizzando i criteri per l’assegno di mantenimento quanto alla comparazione dei redditi dei genitori e la proporzionalità della partecipazione, ma non perseguendo esigenze esclusivamente perequative, perché la contribuzione straordinaria ha la funzione di assicurare “la provvista” per specifiche esigenze dei figli, ritenute proporzionate al loro interesse”. CASO Nell’ambito di un giudizio divorzile, una donna ottiene in appello la riduzione del suo contributo per il mantenimento del figlio maggiorenne ma non economicamente autosufficiente, studente universitario. Secondo la Corte d’appello la mamma era gravata da maggiori oneri derivanti dal pagamento della rata di…

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L’affidamento del cane quando la coppia si separa

Cassazione civile sez. II, ordinanza del 24/03/2023, n. 8459 Negata all’ex partner la frequentazione col cane per la carenza di prova dell’instaurazione di un rapporto significativo, vista la breve relazione sentimentale durata solo quattro mesi. La Corte di Cassazione ha esaminato il caso sempre più frequente di richiesta di affidamento e frequentazione dell’animale così detto “di affezione” quando la coppia si separa. CASO All’indomani della fine di una relazione sentimentale, una donna agisce in giudizio contro l’ex per chiedere l’accertamento della proprietà del cane acquistato durante il loro rapporto, l’affidamento dell’animale e il risarcimento dei danni morali e patrimoniali. Il tribunale di Padova accertava che la proprietà del cane fosse del compagno ma riconosceva alla donna, nell’interesse del cane stesso,…

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Il Tribunale di Milano ammette la contestuale domanda divorzio nel procedimento di separazione consensuale  

Tribunale Milano sez. IX, 05/05/2023 n. 3542 Separazione consensuale con contestuale domanda di divorzio (art. 473 bis.49 c.p.c. – art. 3, n. 2, lett. b) legge n. 898/70) Massima: Ammissibile la richiesta contestuale di separazione e divorzio anche nel procedimento di separazione consensuale, con previsione di conferma delle medesime condizioni pattuite in separazione, decorso il termine di sei mesi per la proponibilità della domanda di divorzio, con nuova comparizione innanzi al giudice o nelle sostitutive note scritte di trattazione. CASO La sentenza del Tribunale di Milano si è pronunciata sulla possibilità di depositare il ricorso per separazione consensuale contenente la contestuale domanda di divorzio, facendo applicazione della nuova norma di cui all’art. 473 bis.49 c.p.c. Oltre alle condizioni di affidamento…

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Revisione dell’assegno divorzile all’ex coniuge: devono essere considerati anche gli obblighi di mantenimento verso i figli del nuovo coniuge

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 27/04/2023, n. 11155  Modifica assegno divorzile – Obblighi di mantenimento – nuovo nucleo familiare (Art. 143 c.c. – art. 9 legge n. 898/1970) Massima: “In sede di revisione dell’assegno divorzile deve essere analizzata anche la costituzione di una nuova famiglia da parte dell’obbligato, considerando che gli obblighi gravanti su entrambi i coniugi verso la famiglia, comprendono anche i figli nati dalla precedente relazione di uno dei coniugi, in forza del dovere di solidarietà in ambito familiare”. CASO Un uomo agisce in giudizio per ottenere la revisione dell’assegno divorzile stabilito nel 2013, allegando una serie di circostanze sopravvenute. In primo luogo, un nuovo matrimonio con una donna con due figli, non riconosciuti dal padre biologico,…

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Il deposito sul conto cointestato di denaro personale non è donazione indiretta tra coniugi

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 03/04/2023 n.9197 Comunione legale dei coniugi – denaro personale sul conto cointestato (art. 179 comma 1 lett. b) c.c. – art. 1298 comma 2 c.c.) Massima: “Il deposito di denaro o di titoli, non rientranti nella comunione in quanto beni personali ai sensi dell’art. 179 comma 1 lett. b) c.c., in un conto cointestato tra i coniugi in comunione legale, non può essere configurato come donazione indiretta all’altro coniuge, se non c’era l’intenzione dell’ex coniuge di effettuare un atto di liberalità”. CASO Il marito separato agisce per chiedere la restituzione delle somme illegittimamente prelevate dalla moglie in pendenza di separazione (oltre 200.000 euro) dal conto cointestato ai coniugi. Il denaro non sarebbe entrato nella…

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Il figlio di nove anni deve essere ascoltato nuovamente nel giudizio di appello perché il fattore tempo in fase di crescita è rilevante

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 03/03/2023, n. 6503 Ascolto del minore – reiterazione nel giudizio di appello (Art. 337 bis, 337 ter e 337 octies c.c.)  Massima: “In tema di affidamento e collocamento del figlio di età inferiore ai dodici anni, il mancato ascolto dello stesso nel giudizio di appello non può ritenersi “sanato” dalla precedente audizione avvenuta due anni prima, perché il fattore tempo in fase di crescita deve essere considerato. L’ascolto del minore infradodicenne capace di discernimento è un adempimento previsto a pena di nullità, perché finalizzato a raccogliere le sue opinioni e a valutare le sue necessità, dovendosi ritenere irrilevante che sia stato sentito in altri precedenti procedimenti”. CASO La Corte d’appello di Firenze aveva disposto…

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L’interesse del figlio minore al riconoscimento da parte del padre naturale

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 23/02/2023 n.5634  Riconoscimento del figlio – Rifiuto del consenso del genitore – Interesse del minore (art. 250 c.c.) Massima: “Il riconoscimento del figlio minore già riconosciuto, in caso di mancato consenso dell’altro genitore, può essere escluso solo in presenza di un grave pregiudizio per il suo sviluppo psico-fisico, pregiudizio che sarebbe superiore al disagio psicologico derivante dalla mancanza di uno dei genitori”. CASO Un uomo ricorre in giudizio per essere autorizzato a riconoscere il figlio a causa del mancato assenso della madre. La madre si era opposta al riconoscimento sostenendo la non corrispondenza all’interesse del figlio a causa della figura violenta del padre, autore di alcuni episodi di aggressione nei confronti della donna incinta…

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I figli maggiorenni con handicap grave non sono equiparati ai figli minori ma il giudice può imporre al genitore non convivente un calendario per la frequentazione

Cassazione civile sez. I, ordinanza 30/01/2023, n. 2670  Affidamento e mantenimento del figlio maggiorenne portatore di handicap (art. 337 septies c.c. comma 2) Massima: “Nella regolamentazione della crisi familiare, ai figli maggiorenni portatori di handicap grave, in forza dell’art. 337 septies c.c. comma II, non può procedersi all’affidamento del figlio, ma possono applicarsi le disposizioni in tema di visite, di cura e di mantenimento da parte del genitore non convivente, previste in favore dei figli minori”. CASO Nel giudizio di divorzio, il Tribunale di Isernia aveva posto a carico del padre, a titolo di contributo al mantenimento dei due figli maggiorenni economicamente non autosufficienti, il versamento dell’assegno mensile di euro 1.500,00, respingendo la richiesta di assegno divorzile in favore della…

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Il matrimonio non consumato non è nullo: legittima il divorzio diretto e la richiesta di assegno

Cassazione civile sez. I, sentenza 07/02/2023 n. 3645 Matrimonio non consumato – cessazione comunione materiale e spirituale – assegno divorzile (Art. 3 lett.f) L. n. 898/1970 Massima: “La non consumazione del matrimonio non incide di per sé sull’esistenza e sulla validità dell’atto e del rapporto. Essendo solo causa di diretto scioglimento del vincolo, resta applicabile la normativa relativa all’assegno di divorzio. Il diritto non viene meno anche il coniuge richiedente abbia instaurato una relazione con un’altra persona, poiché il giudice dovrà valutare se dalla relazione derivi un miglioramento delle sue condizioni economiche”. CASO La vicenda riguarda una donna che dopo dieci anni di matrimonio ricorre in Tribunale per chiedere la cessazione degli effetti civili del matrimonio per mancata consumazione, ai…

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