Diritto e procedimento di famiglia

Amministrazione di sostegno per il coniuge separato che sperpera il proprio patrimonio e mette a rischio l’obbligo di mantenimento  

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 28/12/2023 n. 36176 Amministrazione di sostegno – Prodigalità (artt. 404 e ss c.c. – art. 415 comma 2 c.c.) Massima: “Se una persona è libera di disporre del proprio patrimonio, diminuendo sempre più ciò di cui legittimamente dispone, non può ridursi nella condizione in cui non sia più in grado di assicurare gli obblighi di solidarietà già posti a suo carico – il mantenimento al coniuge separato – ed esporsi a rischio di indigenza. Può essere nominato un amministratore di sostegno nell’interesse stesso del soggetto che, pur in assenza di una patologia psichica, ponga in essere condotte di dissipazione del denaro o del patrimonio ingiustificata o per motivi futili, frivolezza, vanità, ostentazione del lusso,…

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Figlia maggiorenne con contratto di apprendistato deve essere ancora mantenuta

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 19/12/2023, n. 35494 Mantenimento del figlio maggiorenne – cessazione – autosufficienza – (art. 337 septies c.c.) Massima: “Il mantenimento del figlio resta a carico dei genitori fino a che non si sia esaurita, in congruo termine, la fase di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro. Il contratto di lavoro di apprendistato della figlia diciannovenne non fa presumere la sua autosufficienza economica che deve essere dimostrata dal genitore richiedente la revoca del mantenimento”. CASO Nell’anno 2010 viene pronunciato il divorzio di una coppia con una figlia di 9 anni in cui si prevede che il padre versi alla madre, quale contributo al mantenimento della figlia minorenne, la somma di 350 euro mensili. Dieci…

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Nullità dell’intero giudizio di affido se non viene nominato un curatore speciale al minore

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 29/11/2023, n.33185 Limitazione della responsabilità genitoriale-nomina di un curatore speciale per il minore (art. 333 c.c. – legge n. 184/1983 art. 5 bis) Massima: “Quando si assumono provvedimenti limitativi della responsabilità genitoriale assegnando l’esercizio di tale funzione a terzi, come il Servizio sociale, trattandosi di una vera e propria ingerenza nella vita privata e familiare il contraddittorio deve essere esteso anche al minore, i cui interessi devono essere imparzialmente rappresentati da un curatore speciale. In assenza di nomina di un curatore speciale al minore il giudizio è nullo e deve essere ripetuto”. CASO Una minore finisce in ospedale dopo un tentativo di suicidio per assunzione di una dose massiccia di farmaci. Durante il ricovero…

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La restituzione delle somme percepite a titolo di mantenimento non dovute

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 14/11/2023 n.31635  Assegno di mantenimento al coniuge – restituzione (art. 156 e 2033 c.c.) Massima: “Nel caso in cui si accerti nel corso del giudizio di primo o di appello, l’inesistenza ab origine, dei presupposti per il diritto all’assegno di mantenimento anche se riconosciuto in sede presidenziale in via provvisoria, il coniuge che ha versato il mantenimento può chiedere la restituzione delle somme indebitamente percepite, ai sensi dell’art. 2033 c.c.”  CASO Nel procedimento di separazione giudiziale, il tribunale di Messina dispone, in via provvisoria, l’assegno mensile di mantenimento in favore della moglie. Tuttavia, in seguito ad una istruttoria completa, e con la pronuncia definitiva, il tribunale respinge la domanda di assegno di mantenimento della…

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Mantenimento alla figlia aumentato perché il padre eredita

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 03/11/2023 n.30643 Mantenimento figli – principio di proporzionalità (art. 337 ter comma 4 n. 4) Massima: “L’incremento del patrimonio di un genitore legittima una revisione dell’assegno di mantenimento per i figli che deve essere quantificato, mediante una valutazione comparata della situazione economica di entrambi i genitori, osservando il principio di proporzionalità nella contribuzione”. CASO Con ricorso per la modifica delle condizioni di separazione il padre aveva chiesto il cambiamento dell’assetto economico e di collocamento dei due figli. Il figlio maggiore si era trasferito presso l’abitazione del padre mentre la figlia minore era rimasta con la mamma. Il Tribunale, in accoglimento della domanda, aveva disposto la collocazione prevalente del figlio presso il padre con mantenimento…

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Separazione e divorzio in un unico atto: il sì della Cassazione. E’ un risparmio di energie processuali

Cassazione civile sez. I, sentenza del 16/10/2023 n. 28727 Separazione e divorzio consensuale – cumulo delle domande (art. 473 bis 51 – art. 473 bis 49 c.p.c.) In tema di crisi familiare, nell’ambito del procedimento consensuale di separazione e divorzio è ammissibile il ricorso dei coniugi proposto con domanda congiunta di separazione e contestualmente di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio. Il cumulo non incide sul c.d. carattere indisponibile dei patti futuri, trattandosi di un accordo unitario dei coniugi sull’intero assetto delle condizioni che è comunque sottoposto al controllo del Tribunale.  CASO Con ricorso congiunto due coniugi hanno chiesto al Tribunale di Treviso di pronunciare la loro separazione personale con le connesse disposizioni relative all’affidamento e collocazione della…

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La verità biologica contro gli interessi del figlio riconosciuto nell’impugnazione del riconoscimento per difetto di veridicità

Cassazione Civile sez. I, ordinanza del 10/10/2023 n.28317 Impugnazione del riconoscimento per difetto di veridicità (art. 263 c.c.) Massima: “Nell’azione promossa da terzi interessati, soggetti diversi dal figlio o genitore, con cui si contesta per difetto di veridicità il riconoscimento di un figlio nato da genitori non uniti in matrimonio e già maggiorenne al momento della instaurazione del giudizio, il giudice deve compiere un bilanciamento il concreto tra interesse del soggetto riconosciuto ed il favore per la verità del rapporto di filiazione. La valutazione non può essere astratta o legata ad automatismi, né può comportare, il sacrificio dell’uno in nome dell’altro, ma impone di tenere conto di tutte le variabili del caso, tra cui il diritto all’identità personale, e i…

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Il denaro ricevuto in dono in occasione delle nozze non deve essere restituito dall’ex coniuge

Cassazione civile sez. II ordinanza del 19/07/2023, n. 21100 Scioglimento della comunione-divisione- restituzioni Artt. 1110 e ss c.c.- Art. 143 c.c. Il denaro donato agli sposi in occasione del matrimonio si presume utilizzato in vista della cerimonia nuziale e per le future esigenze della vita familiare in forza dell’obbligo di contribuzione ex art. 143 c.c. Dette somme non possono essere ripetute una volta sciolta la comunione tra i coniugi. Possono essere divisi e assegnati in proprietà i beni mobili ricevuti in dono. CASO Una donna intenta una causa all’ex marito da cui si è separata giudizialmente, per ottenere la dichiarazione di scioglimento della comunione sui beni e sul denaro che la coppia aveva ricevuto in occasione del matrimonio da parenti…

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Adozione mite ai nonni anche se già affidatari della nipote

Cassazione civile sez. I, ordinanza del 31/07/2023, n.23173   Adozione in casi particolari – adozione mite (l. 174/1983 art. 44 lett. d) Massima: “Ai nonni della minore, i quali prestano l’assistenza materiale e morale che i genitori non sono più in grado di offrire, e risultino idonei, è consentita la cosiddetta adozione mite, in base al principio ispiratore di tutta la materia, ossia la realizzazione del preminente interesse del minore. L’adozione in casi speciali consente il consolidamento dei rapporti tra il minore e coloro che già si prendono cura di lui e gli garantiscono una tutela giuridica più incisiva, equiparabile allo “status” di figlio minore “. CASO I nonni materni di una bambina, in seguito alla dichiarazione di decadenza della…

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Assegnazione parziale della casa coniugale: il padre rimane al piano seminterrato

Cassazione civile sez. I, 08/08/2023, ordinanza n. 24106/2023  Assegnazione della casa familiare – interesse del minore (art. 337 sexies c.c.) Massima: “L’assegnazione della casa familiare ad un coniuge è consentita unicamente con riguardo all’immobile che abbia effettivamente costituito il centro di aggregazione della famiglia durante la convivenza e nell’esclusivo interesse del figlio minore. Attenendosi a questo parametro, il giudice può limitare l’assegnazione della casa familiare ad una porzione dell’immobile, consentendo che la rimanente porzione dell’abitazione sia abitata dal padre”. CASO Una coppia si separa consensualmente concordando che la casa familiare sarebbe rimasta assegnata alla moglie, collocataria del figlio, ma solo per la parte da questi effettivamente abitata. L’immobile, quindi, sarebbe stato diviso in due unità e il padre avrebbe continuato…

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