Diritto e procedimento di famiglia

Assegno di divorzio: conta anche il contributo personale ed economico del coniuge alla vita familiare

Cass. Civ. S.U. sentenza n. 18287 11 luglio 2018 Divorzio – Assegno – Criterio composto: assistenziale/compensativo/perequativo (Art. 5 comma 6 L. n. 898/1970 modificata con L. n. 74/1987, art. 29 Cost.) Il riconoscimento dell’assegno di divorzio deve avvenire valutando le rispettive condizioni economiche dei coniugi, il contributo fornito dal richiedente alla conduzione della vita familiare e alla formazione del patrimonio comune e personale, tenendo presente anche la durata del matrimonio e l’età dell’avente diritto. CASO Si tratta di una coppia emiliana sposata da più di 30 anni, lui 66 anni e lei 62 anni. Modeste origini, patrimonio e reddito accumulati nel corso della vita matrimoniale. Imprenditore lui, professionista lei. In separazione, l’ingente patrimonio era stato diviso, le aziende a lui…

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Separazione di coniugi e cessazione degli effetti civili del matrimonio

Trib. Roma 2 febbraio 2017, n. 2083 – Pres. Mangano – Rel. Pratesi Cessazione effetti civili del matrimonio – Giudizio di separazione – Contemporanea pendenza – Acquisizione istruttoria (art. 709 bis, 1° comma, c.p.c., artt. 3, 5, l. 1 dicembre 1970, n. 898) [1] Nell’ambito di un procedimento di cessazione degli effetti civili del matrimonio, il giudice può, su accordo delle parti e al fine di emettere i provvedimenti accessori, acquisire i documenti e i verbali relativi alla attività istruttoria svoltasi nel procedimento di separazione, contemporaneamente pendente dinanzi a lui. CASO [1] Tizio, a seguito del passaggio in giudicato della sentenza non definitiva sullo status, emessa ai sensi art. 709 bis, 1°comma, c.p.c., nel giudizio di separazione, proponeva ricorso per…

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Separazione e divorzio: contemporanea pendenza e coordinamento fra giudizi

Si esaminano le questioni inerenti il coordinamento fra giudizio di separazione e divorzio, in caso di contemporanea pendenza dei procedimenti. In particolare, il lavoro si propone di dare conto dei criteri per una sollecita trattazione dei giudizi, indicati da linee guida e circolari, adottate in diversi uffici giudiziari, a seguito dell’entrata in vigore della l. 6 maggio 2015 n. 55. Con l’introduzione dell’art. 709 bis, 1° comma, c.p.c., inserito dall’art. 2, 3° comma, lett. e ter) del D.L. 14 marzo 2005, n. 35 (convertito nella L. 14 maggio 2005, n. 80) è stata prevista, anche nel giudizio di separazione (nel giudizio di divorzio già era disciplinato dall’art. 4, co 12, l.898/70) la possibilità per il giudice di emettere una sentenza…

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Negoziazione assistita matrimoniale e trasferimenti immobiliari

App. Trieste 30 maggio 2017 (ord.) Negoziazione assistita matrimoniale – accordo di separazione consensuale – trasferimento immobiliare – firme non autenticate da pubblico ufficiale – trascrizione – inammissibilità (Cod. civ. artt. 2567, 2703; d.l. 12 giugno 2014, n. 132, conv. in l. 10 novembre 2014, n. 162, artt. 5, 6) [1] L’accordo di negoziazione assistita munito di autorizzazione del Procuratore della Repubblica non è assimilabile a un provvedimento giudiziale sicché, ai fini della trascrizione è necessaria l’autenticazione della sottoscrizione dell’accordo da parte di un pubblico ufficiale a ciò autorizzato. Tribunale di Roma, decreto 17 marzo 2017 Negoziazione assistita matrimoniale – accordo di separazione consensuale – trasferimento immobiliare – firme non autenticate da pubblico ufficiale – trascrizione – ammissibilità (d.l. 12…

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Responsabilità genitoriale: la competenza giurisdizionale si determina in base al criterio della residenza abituale del minore

Cass., sez. un., 10 febbraio 2017 n. 3555 Giurisdizione civile – Responsabilità genitoriale – Giurisdizione – Residenza abituale del minore – Rilevanza (Regolamento CE 27 novembre 2003, n. 2001, art. 8). [1] Per le domande relative alla responsabilità genitoriale su un minore, la competenza internazionale spetta all’autorità giudiziaria dello stato membro in cui il minore stesso risiede abitualmente alla data della domanda. Per residenza abituale deve intendersi il luogo dove il minore trova e riconosce, anche grazie a una permanenza tendenzialmente stabile, il centro dei propri legami affettivi, non solo parentali, originati dallo svolgersi della sua vita di relazione.  CASO [1] Pronunciando sul ricorso con il quale il padre di un minore chiedeva l’affidamento in via esclusiva del figlio, con…

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Sull’intervento del terzo nel procedimento divorzile e sulla ripartizione dell’onere della prova in materia di contributo al mantenimento per il figlio maggiorenne

Trib. Torino 26 settembre 2016 [1] MATRIMONIO – CESSAZIONE EFFETTI CIVILI – INTERVENTO VOLONTARIO DEL FIGLIO MAGGIORENNE – AMMISSIBILITA’ (Cod. civ., art. 337 septies; cod. proc. civ. artt. 105, 268 c.p.c.). [2] MATRIMONIO – CONTRIBUTO AL MANTENIMENTO DEL FIGLIO MAGGIORENNE – INDIPENDENZA ECONOMICA – INVERSIONE ONERE DELLA PROVA (Cod. civ., artt. 337 septies, 2697 e 2729). [1] Il figlio maggiorenne non ancora economicamente indipendente può intervenire nel processo di divorzio tra i genitori per chiedere che sia posto a carico del genitore non collocatario l’obbligo di versare direttamente a sé un assegno per il proprio mantenimento. [2] L’onere della prova dell’indipendenza economica raggiunta dal figlio maggiorenne grava sul genitore che chiede l’azzeramento del contributo al mantenimento e può essere soddisfatto…

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Amministrazione di sostegno ed interruzione del processo civile

Trib. Torino 24 ottobre 2016 Interruzione del processo – Perdita della capacità processuale – Interdizione, Inabilitazione, Amministrazione di sostegno – Potere rappresentativo generale (Cod. proc. civ., art. 300) [1] A seguito della nomina di un amministratore di sostegno di una parte costituita in un processo, occorre verificare se, per l’oggettiva estensione dei poteri rappresentativi attribuiti all’amministratore (e della speculare riduzione dell’autonomia di gestione del beneficiario), l’adozione della misura imponga al giudice di interrompere il processo nel momento in cui tale circostanza sia stata comunicata in udienza o notificata alle altre parti. CASO [1] A fronte del provvedimento di nomina dell’amministratore di sostegno da parte del Giudice Tutelare, veniva richiesta l’interruzione del processo dal difensore della parte beneficiaria. SOLUZIONE [1] Il…

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Si consolida l’interpretazione che consente l’assegno di mantenimento e divorzile nel procedimento dinanzi al Sindaco

Con l’art. 12 del d.l. n.132 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla l. 10 novembre 2014, n. 162, il legislatore ha introdotto il procedimento su accordo delle parti dinanzi all’ufficiale dello stato civile per la separazione, il divorzio e le modificazioni delle relative condizioni. Il 3° comma di tale norma vieta l’inserimento nell’accordo di “patti di trasferimento patrimoniale”. L’espressione ha dato luogo a due diverse interpretazioni, l’una comprendendo nel divieto anche l’assegno periodico di mantenimento o divorzile, l’altra escludendolo. Un recentissimo intervento del Consiglio di Stato, nell’ottica di favorire l’utilizzo del modulo stragiudiziale, ha avallato la seconda interpretazione. Il d.l. n. 132 del 2 settembre 2014, recante «Misure urgenti di degiurisdzionalizzazione ed interventi per la definizione dell’arretrato in materia di…

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Separazione personale tra coniugi di nazionalità diversa e responsabilità genitoriale: la giurisdizione si scinde se il minore risiede all’estero

Cass., sez. un., 7 settembre 2016 n. 17676 Giurisdizione civile – Responsabilità genitoriale – Provvedimenti sulla potestà genitoriale – Giurisdizione – Residenza abituale del minore – Rilevanza (l. 31 maggio 1995, artt. 3,32; Regolamento CE 27 novembre 2003, n. 2001, artt. 3, 4, 8, 12).  [1] In caso di separazione giudiziale di un cittadino italiano e di una cittadina inglese, al giudice italiano spetta unicamente la giurisdizione relativa alla domanda di separazione giudiziale, mentre le domande inerenti l’affidamento ed il mantenimento del figlio minorenne, stabilmente residente nel Regno Unito, sono devolute in via esclusiva alla giurisdizione inglese, qualora sia mancata l’accettazione da parte della convenuta della giurisdizione italiana.  CASO [1] Proposto ricorso da parte di un cittadino italiano per ottenere…

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La Cassazione ribadisce le condizioni per la modifica dell’assegno divorzile

Cass., sez. VI-1, 19 luglio 2016, n. 14734 Pres. Ragonesi – Est. Mercolino Matrimonio – Divorzio – Assegno – Revisione – Condizioni  (l. 1 dicembre 1970, n. 898, Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio, art. 5, 9)  [1] La revisione delle condizioni stabilite dalla sentenza di divorzio deve rappresentare il risultato di una valutazione comparativa delle rispettive situazioni economico-patrimoniali degli ex coniugi e non una mera presa d’atto della sopravvenienza di circostanze incidenti sul patrimonio o sul reddito di uno o di entrambi. CASO [1] Con decreto emesso il 21 gennaio 2014, il Tribunale di Foggia aveva accolto la domanda di riduzione dell’assegno mensile posto a carico dell’ex coniuge della ricorrente dalla sentenza di divorzio, pronuncia in seguito parzialmente…

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