Diritto e procedimento di famiglia
Incapacità del testatore: chi afferma la validità del testamento deve provare la sua stesura in un momento di lucidità
Cassazione civile sez. II civile, ordinanza 22 ottobre 2019 n. 26873 Incapacità naturale del testatore – Annullamento testamento – Onere della prova (Art. 428 c.c. – Art. 591 comma 2 n. 3 c.c. – Art. 2697 c.c.) In tema d’incapacità di intendere e di volere al momento della redazione del testamento, il giudice di merito può trarre la prova dell’incapacità del testatore dalle sue condizioni mentali, anteriori o posteriori, sulla base di una presunzione, potendo l’incapacità essere dimostrata con qualsiasi mezzo di prova. Se l’attore in impugnazione fornisce la prova di una condizione di permanente demenza nel periodo immediatamente successivo alla redazione del testamento, spetta a chi afferma la validità del testamento, la prova della sua redazione in un momento…
Continua a leggere...Immobile edificato con i soldi della convivente: disposta la restituzione della metà dell’importo
Cassazione civile sez. II, ordinanza del 3 ottobre 2019 n.24721 Edificazione su suolo altrui – Indebito oggettivo – azione personale di restituzione –Ingiustificato arricchimento (artt. 2033 c.c. e 2041 c.c.) All’ex convivente devono essere rimborsate le somme versate a titolo di concorso nelle spese di costruzione dell’immobile da adibire ad abitazione familiare, rimasto in proprietà esclusiva dell’altro convivente. Caso Durante una convivenza di fatto, viene edificato un immobile da adibire ad abitazione familiare, sul terreno di proprietà esclusiva del convivente, con l’utilizzo di denaro della compagna. Le parti sottoscrivono una scrittura privata con la quale si riconosce espressamente la comproprietà della costruzione per la quota del 50% alla donna. Terminata la relazione e la convivenza, quest’ultima si rivolge al tribunale…
Continua a leggere...Scelta della religione per il figlio: libertà religiosa dei genitori può essere limitata nell’interesse del minore
Cassazione civile sez. I, ordinanza n. 21916 del 30 agosto 2019 Responsabilità genitoriale – scelta della religione – interesse prevalente del minore – ascolto (Artt. 337 ter c.c. e 315 bis comma III c.c.) Il giudice può adottare provvedimenti contenitivi o restrittivi dei diritti individuali dei genitori in tema di libertà religiosa e di esercizio del ruolo educativo solo in seguito all’accertamento in concreto di conseguenze pregiudizievoli per il figlio che ne compromettano la salute psico-fisica e lo sviluppo. Tale verifica non può che basarsi sull’osservazione e sull’ascolto del minore. Caso. Nel giudizio per la separazione personale dei coniugi, il Tribunale di Como disponeva l’affidamento condiviso del figlio minore della coppia ad entrambi i genitori. Con riguardo al contrasto sorto…
Continua a leggere...Adozione in casi speciali di minore disabile a single sessantaduenne
Cassazione civile sez. I civile, sentenza 26 giugno 2019 n.17100 Adozione in casi particolari (art. 44, lett. d legge n. 184/1983) L’accesso all’adozione speciale di cui all’art. 44, lett. d. della legge 184/1983 è consentito alle persone singole e alle coppie di fatto. In assenza di specificazione dei requisiti soggettivi di adottante e adottando, come pure del limite massimo di differenza di età, il minore disabile, i cui genitori sono stati dichiarati decaduti dalla responsabilità genitoriale, può essere adottato dall’infermiera pediatrica che si era presa cura di lui fin dalla nascita, anche se single e sessantaduenne. Caso. Il Tribunale per i minorenni di Napoli aveva respinto la domanda proposta dai due coniugi per la revoca della dichiarazione di decadenza dalla…
Continua a leggere...Legittima l’azione esecutiva per richiedere gli arretrati del mantenimento, anche se un successivo provvedimento modifica la collocazione del figlio
Cassazione civile sez. III civile, sentenza 2 luglio 2019 n. 17689 Esecutività e efficacia giudicato dei provvedimenti rebus sic stantibus – rapporti tra giudicati T.O. e T. M. – modifica delle condizioni di separazione e divorzio (artt. 147,148, 316 bis e 337 ter c.c, L. n. 898/1970 art. 9, artt. 81 e 100 c.p.c.) La modifica, da parte del tribunale per i minorenni, del solo regime di collocazione del figlio, non ha effetto automatico sulla precedente statuizione di un contributo periodico per il mantenimento del figlio, adottata dal giudice della separazione o del divorzio. Il genitore debitore di quel contributo resta obbligato in virtù della persistente forza esecutiva del primo provvedimento e il genitore creditore può legittimamente azionarlo, finché non…
Continua a leggere...Diritto del figlio all’accertamento della paternità naturale: prevale nel bilanciamento con gli interessi del padre
Cass. Civ. sez. I Civile, ordinanza 14 giugno 2019, n. 16128 Dichiarazione giudiziale di paternità – Valenza probatoria rifiuto test DNA – imprescrittibilità dell’azione riguardo al figlio (Artt. 269, 270 c.c.- art. 116 c.p.c.) L’imprescrittibilità, riguardo al figlio, dell’azione volta ad ottenere la dichiarazione giudiziale di paternità non lede i diritti del padre, i quali sono recessivi rispetto al diritto del figlio alla sua identità personale, funzionale alle sue esigenze di vita. Caso. Il Tribunale di Milano, su azione esercitata dalla madre, aveva dichiarato la paternità giudiziale di una minore. Il padre si era opposto rifiutandosi di sottoporsi al test del DNA. Anche la Corte territoriale milanese aveva però confermato la decisione del tribunale. In entrambi i gradi di giudizio,…
Continua a leggere...Padre assente per quarant’anni deve risarcire la figlia
Cass. Civ. Sez. I, ordinanza n14382 del 27 maggio 2019 Dovere di mantenimento dei figli – Risarcimento danni morali e patrimoniali – liquidazione equitativa (Art. 315 bis c.c. – art. 1226 c.c.) La responsabilità del genitore per i danni subiti dal figlio, in conseguenza dell’inadempimento ai propri obblighi di mantenimento, istruzione, educazione ed assistenza, non può ritenersi esclusa o limitata dalla circostanza che anche l’altro genitore non abbia correttamente adempiuto ai rispettivi doveri. Caso. La figlia quarantenne, riconosciuta dal padre alla nascita ma cresciuta e mantenuta esclusivamente dalla madre, ha agito in giudizio nei confronti del padre per ottenere il risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, derivanti dalla violazione degli obblighi genitoriali. La domanda è stata accolta dal Tribunale…
Continua a leggere...Risarcimento al figlio per lesione del suo diritto alla bigenitorialità
Cass. Civ. Sez. I ordinanza n. 13400 del 17 maggio 2019 Affidamento dei figli – Inadempimento e violazione dei provvedimenti riguardanti i figli (Art. 709 ter comma 2 c.p.c.) Il comportamento ostativo della madre, che impedisce la frequentazione padre-figlio, è sanzionabile con la condanna – ai sensi dell’art. 709 ter c.p.c. – di risarcimento del danno in favore del figli,o leso nel suo diritto alla bigenitorialità. CASO La Corte d’appello di Torino, ampliando le modalità di frequentazione del padre con il figlio minore, ha condannando la madre al pagamento della somma di Euro 5.000,00 in favore del figlio a titolo di risarcimento dei danni a lui causati, in forza dell’art. 709 ter c.p.c., comma 2, n. 2, per lesione del…
Continua a leggere...Elevata conflittualità: il giudice può ordinare ai genitori un percorso di sostegno alla genitorialità
Cass. Civ. Sez. VI ordinanza n. 11842 del 6 maggio 2019 Affidamento dei figli – Preminente interesse del minore – Conflittualità della coppia (Artt. 337 ter c.c. – art. 32 Cost.) In forza del preminente diritto dei figli alla salute e a una crescita serena ed equilibrata, i provvedimenti relativi alle modalità di affidamento e frequentazione con i genitori, possono limitare anche i diritti e libertà fondamentali individuali di questi ultimi, se la conflittualità esistente tra i genitori determini conseguenze pregiudizievoli per la prole che vi assista, compromettendone la salute psicofisica e lo sviluppo. CASO In sede di revisione delle condizioni di affidamento e mantenimento dei figli, la Corte d’appello di Trieste, confermava il provvedimento di primo grado, con il…
Continua a leggere...Il minore infradodicenne deve essere sentito dal giudice sulla scelta della scuola da frequentare
Cass. Civ. Sez. I ordinanza n. 10776 del 17 aprile 2019 Ascolto del minore – Ascolto diretto – Obbligo di motivazione mancata audizione (Artt. 315 bis comma 3 c.c. e 336 bis c.c.) Sulla scelta della scuola da frequentare deve essere sentito il minore infradodicenne, soprattutto se prossimo all’età indicata dalla legge. La mancata audizione “diretta” deve essere puntualmente motivata dal giudice il quale deve giustificare le ragioni dell’ascolto effettuato tramite terzi. CASO Nel corso del procedimento per l’affidamento e il mantenimento di due minori, figli di genitori non spostati, il Tribunale di Vicenza, disponeva l’affido condiviso dei figli a entrambi, con collocazione prevalente presso la madre, e modalità di incontri con il padre. In particolare, i giudici vicentini accoglievano…
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