Diritto e procedimento di famiglia
Il maggiorenne non autosufficiente fuori sede che torna presso la casa materna legittima la madre a percepire l’assegno di mantenimento
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 22/11/2024, n.30179 Mantenimento del maggiorenne – legittimazione attiva del genitore convivente (Art. 337 septies c.c.) Massima: “Il genitore convivente con i figli maggiorenni che si sono allontananti per motivi di studio ma che fanno ritorno periodicamente alla casa familiare legittimano il genitore a chiedere iure proprio il mantenimento per i figli all’altro genitore. Ciò che rileva è che tale abitazione rimanga un punto di riferimento per i figli e che il genitore sia la figura di riferimento per il loro corrente sostentamento e colui che provvede alle loro materiali esigenze. CASO Un padre agisce per la revoca o la riduzione dell’assegno di mantenimento delle figlie maggiorenni che dopo aver conseguito la laurea, avevano intrapreso…
Continua a leggere...Signora anziana può adottare la persona con cui ha stabili legami affettivi e che si prende cura di lei
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 19/11/2024, n.29684 Adozione del maggiorenne (Artt. 291, 297, 299 c.c.) “Deve essere riconosciuta la domanda di adozione di persona maggiorenne in presenza di uno stretto legame affettivo e accuditivo e di un autentico rapporto ultratrentennale consolidatosi nel tempo, pur mancando l’inserimento dell’adottando nel contesto familiare di chi adotta. L’istituto non ha più solo la funzione di assicurare un figlio a chi non l’ha avuto e non persegue più esclusivamente il fine tradizionale di trasmissione del cognome e del patrimonio”. CASO Una anziana donna di 90 anni si rivolge al Tribunale di Asti per procedere all’adozione di persona maggiore di età. Si trattava di un uomo di cinquant’anni con il quale aveva un legame di…
Continua a leggere...Perdita dell’assegno divorzile: non rileva solo la coabitazione con un terzo ma la costituzione di una famiglia di fatto
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 18/10/2024, n.27043 Modifica delle condizioni di divorzio – Revoca assegno divorzile – Nuova convivenza dell’ex coniuge (art. 9 L. n. 898/1970) Massima: “Ai fini della revoca dell’assegno divorzile, la relazione stabile instaurata dall’ex coniuge beneficiario con un terzo, anche con coabitazione saltuaria, può portare alla perdita dell’assegno ma solo se sia rigorosamente provata l’esistenza di un nuovo progetto di vita dell’ex coniuge con il nuovo partner, dal quale derivino reciproche contribuzioni economiche e reciproci obblighi di assistenza morale e materiale”. CASO Un uomo agisce presso il Tribunale di Velletri chiedendo la revoca dell’assegno divorzile in favore dell’ex moglie a causa della nuova stabile convivenza intrapresa dalla stessa. In appello la donna ottiene invece la…
Continua a leggere...Affidamento esclusivo al padre se la figlia non riesce a relazionarsi con la madre
Cassazione Civile sez. I, ordinanza dell’11 ottobre 2024, n. 26517 Affidamento esclusivo (Art. 337 quater c.c.) Massima: “La scelta dell’affidamento a uno solo genitore in base al prevalente interesse morale e materiale dei figli, deve essere sostenuta dalla verifica dell’idoneità genitoriale di entrambi i genitori e dalle condizioni psicologiche del minore nel contesto di un elevata conflittualità e nelle modalità di rapportarsi alle due figure genitoriali, considerando anche le ricadute che la decisione sull’affidamento avrà, nei tempi brevi e medio lunghi, sulla vita dei figli”. CASO In revisione della decisione del Tribunale, la Corte d’appello di Palermo ha disposto il cambiamento di regime di affidamento di una minore da condiviso ad esclusivo al padre. La bambina pur in regime di…
Continua a leggere...Richiesto l’intervento della Consulta sul divieto di accedere alla fecondazione assistita per una donna single
Tribunale di Firenze Fecondazione eterologa per persone single (Art. 5 Legge n. 40/2004) CASO Una donna single di 40 anni si rivolge al Tribunale di Firenze citando il Centro di Procreazione assistita cui si era rivolta per sottoporsi alla tecnica di fecondazione assistita di tipo eterologo (con gameti maschili da donatore anonimo) che aveva negato l’intervento. In prima battuta la donna chiede che il tribunale ordini al Centro di Procreazione di accogliere la richiesta di accesso alla tecnica di fecondazione assistita. In ipotesi negata, chiede che sia sollevata questione di legittimità costituzionale dell’art. 5 della legge n. 40 del 2004, nella parte ni cui prevede che “possono accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita coppie di maggiorenni di sesso diverso,…
Continua a leggere...Decadenza dalla responsabilità genitoriale per i genitori che educano i figli all’illegalità
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 10/09/2024, n. 24254 Decadenza dalla responsabilità genitoriale (artt. 330-333 c.c. e L. n. 184/1993) Massima: “Il coinvolgimento della figlia minore nel reato commesso dalla madre, l’omesso dovere di vigilanza del padre nei confronti degli altri figli e l’educazione all’illegalità come modello da perseguire, costituiscono grave pregiudizio per i figli e legittimano la dichiarazione di decadenza dalla responsabilità genitoriale in considerazione della non idoneità dei genitori, non recuperabile in tempi compatibili con le esigenze dei minori”. CASO Il tribunale di Bari aveva dichiarato la decadenza della responsabilità genitoriale di entrambi i genitori con riguardo ad una minore e agli altri quattro figli della coppia. Nel corso dell’istruttoria era stato accertato che la minore in questione,…
Continua a leggere...Matrimonio troppo breve: l’assegno divorzile non spetta nemmeno in funzione assistenziale
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 05/08/2024 n.21955 Assegno divorzile – Criteri (art. 5, comma 6, L. 898/1970) Massima: “In assenza di una effettiva comunione di vita dovuta alla scarsissima durata del matrimonio e a una convivenza non continuativa, il diritto all’assegno divorzile non sorge per mancanza di un requisito fattuale che caratterizza il matrimonio. Ne consegue che non scatta la solidarietà post coniugale che si concretizza nel dovere di mantenimento tra coniugi anche dopo lo scioglimento del vincolo”. CASO Prima di richiedere la separazione due coniugi erano rimasti sposati 7 mesi e dopo un tentativo di riconciliazione, per altri 15 mesi. Dal matrimonio non erano nati figli. Nel giudizio di divorzio il tribunale di Perugia aveva riconosciuto alla donna un…
Continua a leggere...La sola frequentazione sentimentale dell’ex coniuge con un nuovo partner seppur stabile non comporta la perdita dell’assegno divorzile
Cassazione civile sezione I ordinanza n. 16051 del 10/6/2024 Revoca assegno divorzile – presupposti – onere probatorio (Art. 5 legge n. 898/1970) Massima: “Ai fini della revoca dell’assegno divorzile all’ex coniuge che intraprende una nuova relazione, in assenza di coabitazione, deve essere rigorosamente provata la sussistenza di un nuovo progetto di vita del beneficiario con il nuovo partner, dal quale derivano reciproche contribuzioni economiche”. CASO Nel giudizio per la modifica delle condizioni di divorzio, la richiesta del marito di far revocare l’assegno divorzile all’ex coniuge a causa della sua stabile relazione con un altro uomo, viene respinta. Il ricorrente aveva dimostrato nel corso del giudizio che per tre anni l’ex coniuge aveva convissuto con un altro uomo, che trascorreva spesso…
Continua a leggere...I redditi dei due genitori vanno sempre adeguatamente comparati ai fini della contribuzione al mantenimento dei figli
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 19/06/2024, n.16950 Mantenimento del figlio – principio di proporzionalità della contribuzione (art. 316 bis c.c. e art. 337 ter IV comma c.c.) Massima: “In tema di contribuzione al mantenimento del figlio, i redditi di entrambi i genitori, a prescindere da chi sia il genitore collocatario, devono doverosamente essere comparati. L’omesso esame comporta violazione del principio di proporzionalità della contribuzione e di uguaglianza tra i coniugi”. CASO In sede di divorzio era stato stabilito il mantenimento diretto del figlio minore della coppia, stante la frequentazione paritaria tra i genitori, oltre alla suddivisione al 50 % delle spese straordinarie, e revocato il precedente obbligo del padre di versare all’ex moglie la somma di 390,00 euro mensili…
Continua a leggere...Figlio naturale riconosciuto successivamente dal padre: non vale necessariamente la regola del doppio cognome
Cassazione civile sez. I, ordinanza del 05/06/2024 n.15654 Riconoscimento del figlio nato fuori dal matrimonio (art. 262 c.c.) Massima: “In caso di riconoscimento successivo del figlio da parte del padre, non può essere applicato lo stesso meccanismo di attribuzione del doppio cognome di entrambi i genitori che riconoscono contestualmente il bambino alla nascita. Il giudice deve compiere una valutazione complessiva che tenga conto della preferenza espressa dal minore unitamente ad altri elementi quali le relazioni sociali e il contesto familiare”. CASO Il padre biologico compie a distanza di alcuni anni il riconoscimento di un bambino che ormai portava il cognome materno. Si discute in tribunale e in appello se debba essere necessariamente essere aggiunto il cognome del padre a quello…
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