Diritto Bancario

Il deposito cauzionale infruttifero: la posizione della Cassazione

Nella prassi bancaria, spesso il netto ricavo dell’importo concesso a mutuo (contratto unico) è trattenuto in “deposito cauzionale” infruttifero presso l’istituto mutuante, a garanzia dell’espletamento degli obblighi posti a carico del mutuatario in occasione della stipula del finanziamento: all’adempimento di tali obblighi è subordinato il successivo svincolo in favore del mutuatario delle somme erogate. Il deposito cauzionale infruttifero era espressamente disciplinato dall’art. 5, comma 9, L. n. 175/1991 (poi abrogata dal TUB in un’ottica di semplificazione e razionalizzazione della normativa bancaria): I mutui fondiari concessi ai sensi  dell’articolo  4, comma 1, lettera a), possono essere perfezionati anche con la stipulazione di un unico contratto; in tal caso le somme erogate sono  costituite in deposito cauzionale presso gli Enti mutuanti finché…

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Recesso per giusta causa dal rapporto di apertura di credito

La disciplina del recesso dal contratto di apertura di credito è prevista dall’art. 1845 c.c., che distingue tra i contratti a tempo indeterminato e quelli a tempo determinato. Dal recesso derivano, notoriamente, due effetti: la sospensione della disponibilità del fido (efficacia estintiva del recesso) e l’obbligo di rientro da parte del cliente. Il termine stabilito dal secondo comma dell’art. 1845 c.c. (applicabile alle aperture di credito a tempo determinato) concerne l’obbligo di restituzione delle somme già utilizzate, e non invece l’efficacia (estintiva) del recesso, la quale si realizza immediatamente in conseguenza del relativo esercizio mediante comunicazione all’affidato; il termine stabilito dal terzo comma attiene invece proprio al profilo dell’efficacia della revoca, dovendosi la norma interpretare nel senso che, successivamente alla…

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Ius variandi e giustificato motivo

In esito ad una elaborata evoluzione normativa, l’attuale art. 118 TUB, rubricato Modifica unilaterale delle condizioni contrattuali, stabilisce (sintetizzando) che le banche e gli intermediari finanziari: – debbano inviare alla propria clientela una comunicazione preventiva che illustri il contenuto della modifica unilaterale proposta; – l’effettiva ricezione della comunicazione da parte del cliente, in caso di contestazione, deve essere provata dall’intermediario; – la comunicazione, in forma scritta o comunque redatta su supporto durevole preventivamente accettato dal cliente, deve recare la dicitura “Proposta di modifica unilaterale del contratto”; – la comunicazione deve recare l’indicazione delle motivazioni poste a sostegno della modifica proposta, ossia presenza di un giustificato motivo, e la data di entrata in vigore della modifica, previo il rispetto di un termine di 60 giorni…

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La Delibera CICR 9 febbraio 2000: art. 6 (trasparenza contrattuale)

L’art. 6 della Delibera CICR 9.2.2000 stabilisce che i contratti relativi alle operazioni di raccolta del risparmio e di esercizio del credito stipulati dopo la sua entrata in vigore devono indicare la periodicità di capitalizzazione degli interessi e il tasso di interesse applicato (TAN); nei casi in cui sia prevista una capitalizzazione infrannuale, deve essere inoltre indicato il valore del tasso, rapportato su base annua, tenendo conto degli effetti della capitalizzazione (TAE). Il rispetto della previsione normativa è assicurato verificando se la capitalizzazione degli interessi creditori e debitori sia avvenuta secondo le medesime modalità, e quindi se il TAE creditore è maggiore del TAN creditore, come sempre avviene nel TAE debitore rispetto al TAN degli interessi passivi (Trib. Roma 16.11.2016;…

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L’usura in concreto (art. 644, comma 3, c.p.)

Il terzo comma dell’art. 644 c.p. prevede che « sono altresì usurari gli interessi, anche se inferiori a tale limite, e gli altri vantaggi o compensi che, avuto riguardo alle concrete modalità del fatto e al tasso medio praticato per operazioni similari, risultano comunque sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero all’opera di mediazione, quando chi li ha dati o promessi si trova in condizioni di difficoltà economica o finanziaria » (c.d. usura soggettiva o “in concreto”). Il delitto di usura si configura, dunque, non solo quando gli interessi pattuiti in relazione alla somma di denaro prestata siano superiori al tasso soglia stabilito dalla legge (c.d. “usura presunta”), ma anche quando l’agente ottiene da persone in difficoltà economica…

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Superbonus, domanda di cessione del credito d’imposta e rifiuto della banca: obbligo di motivazione

Arbitro Bancario Finanziario, Decisione n. 13177, 11 ottobre 2022, Rel. Scannella Parole chiave Superbonus – Credito d’imposta – Proposta di cessione del credito – Rifiuto dell’acquisto – Obbligo di motivazione Massima: “Nel contesto delle trattative volte alla cessione di crediti d’imposta alla banca, laddove la banca rifiuti l’acquisto del credito, la banca è obbligata a comunicare al proponente le ragioni del proprio diniego, in applicazione dei canoni di buona fede e correttezza”. Disposizioni applicate Art. 121 D.L. n. 34 del 19 maggio 2020 (opzione per la cessione o per lo sconto in luogo delle detrazioni fiscali), art. 1260 c.c. (cedibilità dei crediti) CASO Una persona presenta a una banca domanda di cessione di propri crediti fiscali, maturati a seguito di…

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Scostamenti minimali TAEG/ISC pattuito in contratto e ricalcolato

Nell’affrontare la tematica del TAEG/ISC, giusto rilievo deve essere accordato al significativo orientamento giurisprudenziale secondo cui eventuali scostamenti minimali/irrisori tra TAEG pattuito in contratto e TAEG effettivo non configurano ragionevolmente alcuna violazione della normativa sulla trasparenza bancaria o pubblicità ingannevole (Trib. Roma 5.4.2017; Trib. Roma 19.4.2017 e Trib. Sulmona 30.10.2017: una variazione minimale non determina violazione delle regole di trasparenza; Trib. Napoli 9.1.2018: scostamenti minimali ISC pattuito/ISC effettivo non determinano una pregiudizievole violazione delle regole di trasparenza bancaria; Trib. Cagliari 4.10.2016; Trib. Monza 17.8.2017; Trib. Milano 28.7.2017; Trib. Bari 7.6.2017: TAEG indicato in contratto inferiore a quello reale: si tratta di irregolarità che non determina alcun vizio contrattuale essendo stato regolarmente pattuito in contratto il tasso di interesse; Trib. Roma…

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Fideiussione e mediazione: opinioni a confronto

La mediazione (D.Lgs. n. 28/2010), rispetto ad alcune materie elencate dall’art. 5 del D.Lgs. n. 28 del 2010, si pone come condizione di procedibilità per l’avvio dell’azione giudiziale. Tra le materie rispetto alle quali deve essere preliminarmente esperito il procedimento di mediazione, anche con modalità telematiche, sono previsti i «contratti assicurativi, bancari e finanziari». È dibattuto se il fideiussore (parte di un contratto di garanzia, comunque inerente a un contratto bancario) debba attivare o no (come preferibile) il tentativo obbligatorio di mediazione. Secondo parte (minoritaria) della giurisprudenza di merito, l’art. 5 d. lgs n. 28 del 2010 fa generico riferimento ai “contratti bancari” sicché sembra che la norma trovi applicazione sia nell’ipotesi in cui sia il debitore a proporre opposizione…

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Contratto di apertura di credito e titolo esecutivo

Il contratto di apertura di credito stipulato per atto pubblico, anche se notificato in forma esecutiva, non è un idoneo titolo esecutivo ex art. 474 c.p.c. poiché il debito nasce non con la messa a disposizione della somma ma con la sua diretta utilizzazione da parte del debitore (non risultante dall’atto) (Cass. n. 41791/2021; Cass. n. 20618/2021, che richiama i precedenti di Cass. n. 18182/2004 e Cass. n. 1688/1973). Con il contratto di apertura di credito, infatti, l’istituto bancario si limita a mettere a disposizione del cliente una determinata somma di denaro (art. 1842 c.c.), con la conseguenza che il credito della banca avente ad oggetto la restituzione delle somme erogate al cliente non sorge direttamente dal contratto, ma deriva…

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Produzione in giudizio dei decreti ministeriali di rilevazione del tasso soglia

L’art. 644, comma 3, c.p. prevede che «La legge stabilisce il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari». Tale limite, denominato anche “tasso-soglia” usura (c.d. TSU), è individuato con decreto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) il quale « sentiti la Banca d’Italia e l’Ufficio italiano dei cambi rileva trimestralmente il tasso effettivo globale medio, comprensivo di commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e spese, escluse quelle per imposte e tasse, riferiti ad anno degli interessi praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari … nel corso del trimestre precedente per operazioni della stessa natura» (art. 2, comma 1, L. n. 108/1996). I Decreti del Ministero dell’Economia e delle Finanze rendono dunque noti sulla Gazzetta Ufficiale i TEGM rilevati dalla…

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